LETTERA
FEGATO CIRROTICO ED ASCITE
Spett. Dr Vaccaro, sarò il più concisa possibile. Mio marito, di 65 anni, ha estremo bisogno di una sua consulenza e di una o dieta dettagliata. Lunedì 21 Luglio esce dall’ospedale per un’ascite che ha rivelato un fegato cirrotico causa epatite. Una epatite che ignorava, e in più due piccoli tumori.
MIO MARITO NON HA DOLORI, MANGIA CON APPETITO E STA BENE
Ciò nonostante lui si sente molto bene, come sempre. È vegetariano da moltissimi anni e vegano da uno. Non ha dolori, mangia con appetito, evacua giornalmente e bene, è combattivo e positivo, e ci amiamo moltissimo. Siamo ovviamente impauriti. Il liquido si è formato dopo un viaggio particolarmente faticoso e stressante. Come evitare che si riformi il liquido?
PRECISAZIONI SU DIETA E SU ASSUNZIONE ACQUA
Se lei non può, la prego di indirizzarmi a qualcun altro, possibilmente in provincia di Venezia Abbiamo assoluto bisogno di una dieta precisa. Solo frutta cruda? Da quando è ricoverato beve due litri di acqua al giorno. Mi sembra di capire che è un errore. La prego di chiarirmi almeno questi due punti. Aspetto con speranza una sua risposta. Non so a chi rivolgermi. Siamo soli, non abbiamo figli. Grazie.
Giovanna
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RISPOSTA
DIFFICOLTÀ DI ASSISTENZA IGIENISTICA
Ciao Giovanna. Pensi davvero che sia facile per me trovare qualcuno a Venezia, a Milano o a Roma, ed indirizzarti da lui tranquillamente? Medici convenzionali ce ne sono a bizzeffe, dietro ogni angolo e in ogni città del paese. Quanto a operatori della salute staccati dalla curomania del sintomo e capaci di impostare una coerente azione risolutiva priva di farmaci e di interventi invasivi, li vai a cercare col lumicino o con la celebre lampada di Diogene. Il lavoro che sto facendo per dare maggiore contenuto e qualità al blog dovrebbe liberarti da questo stato di ansia assistenziale.
ASCITE O IDROPSIA
L’ascite, dal greco askos = sacco, è una raccolta patologica di liquidi nella cavità addominale. Negli individui in salute il volume di tali fluidi è piuttosto esiguo (10-30 ml), ed aiuta lo scorrimento delle superfici peritoneali. Il peritoneo è una membrana costituita da due foglietti, di cui il più esterno o parietale forma il rivestimento della cavità addominale ed il più interno, o viscerale, ricopre gran parte dei visceri contenuti al suo interno. Tra i due foglietti esiste uno spazio virtuale, detto cavo peritoneale, contenente una piccola quantità di liquido sieroso, che si rinnova continuamente e consente lo scivolamento, l’uno sull’altro, dei due foglietti, facilitando i movimenti attivi e passivi degli organi addominali. L’eccessivo accumulo di liquidi in questa cavità intraperitoneale è detto appunto ascite.
FATTORI CAUSANTI PRIMARI E TRAPIANTO AL FEGATO
Nel 75-80% dei casi l’ascite è correlata a cirrosi, nota malattia degenerativa del fegato, dove il normale tessuto epatico viene sostituito da una tessuto connettivo fibroso e cicatriziale. A sua volta la cirrosi rappresenta la complicanza a lungo termine di epatiti che la medicina definisce virali e che la Health Science definisce semplicemente ostruttive. Fegati infiammati per accumuli di detriti cellulari epatici non prontamente espulsi. Fegati esposti in modo prolungato ad alcol, ad eccesso di carni e di grassi animali, a farmaci e ad agenti tossici di varia natura. L’ascite compare nel 50% dei pazienti affetti da cirrosi entro 10 anni dalla diagnosi. Il 40% dei cirrotici con ascite decede entro 2 anni, mentre l’aspettativa di vita a 5 anni dalla diagnosi è del 30%. I medici a quel punto premono per il trapianto di fegato.
FATTORI CAUSANTI SECONDARI
Tra le possibili cause secondarie di ascite ritroviamo anche l’insufficienza cardiaca (3%), forme tumorali che interessano gli organi addominali ovvero colon, fegato, stomaco, pancreas, ovaio (10%), malattie infettive come la tubercolosi (2%), pancreatiti (1%) e più raramente gravi forme di malassorbimento intestinale o di severa malnutrizione.
PERDITA EQUILIBRI IDRICI E SALINI
Qualunque sia l’origine, l’ascite è causata dalla perdita degli equilibri idrici e salini, con eccessiva ritenzione di acqua e sodio da parte dell’organismo. Ricordiamo che la vena porta raccoglie il sangue proveniente dalla milza e dalla porzione sottodiaframmatica del tubo digerente, per veicolarlo al fegato. In presenza di una malattia epatica, come la cirrosi, le alterazioni strutturali dell’organo ostacolano il flusso ematico all’interno del fegato, aumentando la pressione del sangue nella vena porta. A causa di questo rialzo pressorio aumenta la quantità di sangue sequestrata dalla milza che aumenta così di volume causando splenomegalia, con conseguente riduzione della quantità di sangue circolante o ipovolemia.
PRESSIONE IDROSTATICA ACCENTUATA E TRASUDAZIONE DI LIQUIDI AL PERITONEO
L’attivazione del sistema simpatico e del sistema renina-angiotensina-aldosterone in risposta all’ipovolemia, aumenta la quantità di sodio e di liquidi ritenuti a livello renale. Dall’altro lato i barocettori spingono il cuore ad aumentare la propria frequenza e contrattilità, oltre a stimolare la vasocostrizione arteriolare. L’intero meccanismo alimenta l’ipertensione portale, che accresce la pressione idrostatica all’interno dei sinusoidi epatici favorendo la trasudazione di liquidi nella cavità peritoneale, ossia favorendo l’ascite.
L’ALBUMINA FAVORISCE IL PASSAGGIO DI ACQUA DAL LIQUIDO INTERSTIZIALE AI CAPILLARI
Infine, la compromissione epatica porta ad una riduzione della sintesi proteica, inclusa quella relativa all’albumina. Trattasi della più importante proteina plasmatica. responsabile da sola dell’80% della pressione colloido-osmotica del sangue. Come tale, l’albumina favorisce il passaggio di acqua dal liquido interstiziale ai capillari. Di conseguenza l’ipoalbuminemia porta alla formazione di edemi ed ascite per accumulo di liquidi negli spazi intercellulari .
SANGUINAMENTO GASTROENTERICO E ASCITE SONO LE DUE MAGGIORI CAUSE DI RICOVERI D’URGENZA PER EPATOPATIE
La comparsa di ascite nel paziente con cirrosi epatica è un segno assai grave. È una delle cause principali di necessità di ricovero del paziente epatopatico, assieme al sanguinamento gastroenterico. I principali disturbi provocati dall’ascite sono variabili e in relazione alla quantità di liquido accumulato. Se l’ascite è poca è possibile non accusare alcun disturbo, quando la quantità di liquido è abbondante si avverte un senso di peso, di ingombro dovuto alla distensione dell’addome.
MENO SALE E MENO LIQUIDI DA ASSUMERE
La terapia del paziente cirrotico con ascite prevede una restrizione della quantità di sale assunto con gli alimenti per un massimo di 5.2 grammi al giorno, il che significa di fatto non aggiungere sale agli alimenti, che ne contengono già in dose più che sufficiente per le nostre necessità, una riduzione dell’assunzione di liquidi nell’arco della giornata per un totale di 750-1000 cc tutto incluso, tra minestre, acqua, frutta acquosa e verdure diuretiche. L’educazione del paziente ascitico alla dieta iposodica è di cruciale importanza.
FARMACI DIURETICI NELLA STRATEGIA MEDICA
Il riposo a letto viene consigliato da molti medici più che altro perché spesso i pazienti sono denutriti e astienici per la malattia di base. Il diuretico di prima scelta nel trattamento medico dell’ascite è l’anti-aldosteronico (canrenoato di potassio, spironolattone) alla dose iniziale di 100-200 mg/die. In caso di mancata risposta la dose va aumentata in modo graduale, sino a raggiungere 400 mg/die. Dosi superiori non aumentano l’efficacia del trattamento mentre espongono ad un elevato rischio di effetti collaterali. L’eccessivo uso della terapia diuretica può portare all’insufficienza renale e può precipitare un quadro di encefalopatia.
PARACENTESI EVACUATIVA
La paracentesi evacuativa è il mezzo più efficace e rapido per rimuovere l’ascite. La paracentesi evacuativa di oltre 4 litri richiede sempre di essere seguita da una espansione del volume plasmatico da effettuarsi preferibilmente con soluzioni di albumina. Per trattare l’ascite conservativamente e per prevenire le recidive dopo paracentesi, si deve instaurare una dieta iposodica e somministrare farmaci diuretici. Il diuretico di prima scelta è l’antialdosteronico, la cui dose va progressivamente incrementata fino ad ottenere l’effetto desiderato. Dosi superiori a 400 mg/die sono sconsigliate. Ovvio che per la scienza della salute non si deve mai sbandare dalla parte del farmaco se non nei casi di reale emergenza momentanea.
LA LIPOTOXEMIA O SANGUE DENSO, FATTORE PRIMO DI CANCRO, MAI VIENE SFIORATO DALL’INTERVENTISMO MEDICO
Occorre dunque apportare delle modificazioni nella chimica corporale, rinnovando e rafforzando quegli organi e quei sistemi capaci di operare tali cambiamenti.Ricordo ancora una volta che tumori e cancri con accadono mai in un corpo sano. Questo perché un corpo sano è in grado di riconoscere la disfunzione neoplastica. Il tumore si sviluppa non per un fattore zonale, ma per una condizione patologica dell’intero corpo. In sintesi, il fattore primario di cancro, chiamato lipotoxemia, non viene nemmeno sfiorato dai trattamenti della curomania medica, e questo è di una gravità eccezionale, visto che ogni tentativo di rimuovere o di distruggere il tumore chimicamente è sempre fallimentare.
TRE FATTORI BASILARI DI GUARIGIONE
Ogni chance di realistico recupero da cancro, operato e non, leggero o pesante, discreto o terminale, dipende da 3 principali fattori che sono:
- Residua capacità funzionale del fegato e degli altri organi vitali,
- Capacità del sistema immunitario di essere rigenerato e di contrastare l’anomala moltiplicazione cellulare,
- Spirito combattivo e voglia intensa di sopravvivere e di non cedere al male.
I TRATTAMENTI LETALI SPESSO NON LASCIANO SCAMPO
Sia chiaro a tutti che il trattamento medico, soprattutto quello basato sulla chemio, è così letale e mortifero che le chance di sopravvivenza del paziente sono pregiudicate e ridotte al lumicino, e dipendono in tali casi dalla scorza fisiologica del soggetto, intendendo per scorza la capacità di resistere ai danni che gli sono stati provocati.Il cancro non comincia mai se non dopo che il fegato sia stato danneggiato e dopo che cambiamenti patologici non siano intervenuti nel sistema renale, nella milza e nel sistema linfatico.
DIECI MOSSE SALVAVITA
Le uniche cose che si possono fare in queste circostanze stanno dunque nel detossificare il corpo e rivitalizzarlo, nel ridargli un minimo di riequilibrio biochimico. Questo si può raggiungere mediante una decina di mosse precise:
- Adottare una dieta 100 percento fruttariana e vegetariana-crudista, ricca di vitamina A e C, priva di oli, salse e condimenti.
- Bere a piccoli sorsi solo acqua leggera preferibilmente distillata.
- Evitare ogni tipo di inquinamento.
- Evitare ogni farmaco, ogni tranquillante, ogni pillola per dormire, ogni sedativo, ogni antidolorifico, ogni integratore.
- Stare lontano dalle radiazioni televisive.
- Esporsi al sole regolarmente evitando i picchi di mezzogiorno.
- Fare esercizio aerobico senza stancarsi, aiutandosi se serve con racchette e bastoni per chi ha problemi di deambulazione.
- Stare lontani dallo stress e dall’ansia, optando per la pace, il silenzio e la tranquillità.
- Comprendere le proprie condizioni e mettersi nelle mani del sistema immunitario deputato a manovrare le nostre sorti.
- Essere circondati da affetto e da sorrisi, da gente che non ti guardi con sensi di pena e di commiserazione, ma sia capace di trasmetterti fiducia, armonia e serenità.
CONTRASTARE L’ASCITE CON LE RISORSE DELLA NATURA
Tornando all’ascite, rimane una raccolta e un versamento di siero sanguigno nella cavità addominale per rallentamento e ingorgo circolatorio, per rallentamento del ciclo di ritorno al cuore nei vizi cardiaci, per nefriti e per insufficienze epatiche. La soluzione sta sempre e solo nella forza paziente della natura che ci mette a disposizione diverse risorse naturali. Il sentirsi bene nonostante tutto va considerato un fatto molto positivo. La via degli interventi invasivi e dei trapianti di fegato non rappresenta affatto la giusta risposta.
UN ELENCO DI PIANTE DIURETICHE
Basti citare tarassaco, mirtillo, sidro di mele analcolico, ortica, finocchio, carciofo di Bruxelles, cavolo, carote, bietole, aglio, rape, ravanelli, crescione, lattuga, radicchietto, pungitopo, sedano, prezzemolo, uva, melone e anguria da prendersi liberamente a beneficio di una abbondante orinazione, foglie di cavolo verde affettate 300-400 al giorno, preziose per determinare un miglioramento fisico generale, un rapido riassorbimento degli edemi e un aumento della resistenza capillare.
ESTRATTI E DECOTTI
Funzioni diuretiche le hanno gli estratti di sedano o di paritaria, il decotto di radice di prezzemolo, il decotto di radice di tarassaco (2 pugni bolliti in un litro d’acqua, prenderne 2-3 tazze al giorno), il the di ortiche o di malva.
TESINE DA LEGGERE
Valdo Vaccaro
Buongiorno Valdo, leggendo questa ed altre tesine relative all'ascite mi sono sorti dei dubbi. Ho mio padre con cirrosi, trombosi portale con severa ipertensione portale, legatura di varici esofagee F2, gastrropatia congestizia. I medici consigliano di bere solo 500 ml al di di acqua e di mangiare tutto, compresa la carne che proprio non digerisce (fa salire l'albumina). Ha tanta sete ma quando eccede con frutta e acqua iniziano puntuali i problemi con l'ascite. E' molto debilitato e ha poca forza nelle gambe. Prende cosi tante medicine che a volte le dimentica (esomepranzolo, kanrenol, lasix, Inderal, Normix, Levolac). Ora mi chiedo, volendo fargli seguire le indicazioni di una dieta crudista, come si possono togliere tutte le medicine (punto 4 delle 10 regole salvavita) senza incorrere in scompensi? con 2/3 tazze al giorno di decotto più frutta e verdura cruda si oltrepassa di misura il mezzo litro di liquidi concesso. Senza un medico che lo segue come si può far fronte ad un qualsiasi problema legato alla malattia che comunque c'è? A chi ci si può rivolgere per essere seguiti e consigliati? Abitiamo a Roma. Grazie.
Buongiorno Valdo, mia mamma 65 anni ha una CBP sfociata in Cirrosi Epatica. I valori del sangue sono ancora nella norma (Albumina, Birilulina etc), ha le Varici F2 bianche ma anche una Gastrite Congestizia che la scorsa settimana le ha procurato una forte Anemia ed è dovuta ricorrere a delle trasfusioni. Ora, oltre al solito Ursobil deve prendere dei betabloccanti ed un gastroprotettore per far diminuire l'ipertensione portale anche se attualmente non ha ascite. Secondo lei è vicino allo scompenso? E' seguita da un ottimo Gastroenterologo di Torino, ma io non sono tranquillo, vorrei fare qualcosa, potrebbe essere adatta per un trapianto anche se ha già compiuto i 65 anni? Cosa posso fare? Ho letto su internet che esiste un integratore alimentare chiamato Synchrolevels che è indicato per i tumori del fegato ma anche per la cirrosi epatica, ne sa qualcosa? Non voglio stare con le mani in mano prima che sia troppo tardi…attendo con ansia un suo consiglio…Grazie!