LETTERA
DISAVVENTURE OSPEDALIERE SENZA FINE
Buonasera Valdo, nella mia precedente mail raccontavo della mia disavventura e delle diagnosi approssimative fatte dai tanti medici che mi hanno vista e analizzata negli ultimi mesi. Pensavo fossero finite le mie disavventure e invece non è così.
DOLORI IMPROVVISI E URLA AL PRONTO SOCCORSO
Due domeniche fa, mentre ero in negozio, dolori lancinanti alle ovaie, al ventre e allo stomaco, mi hanno costretta ad andare al pronto soccorso. Le mie urla si sono placate solo dopo due dosi di morfina che ha presto finito il suo effetto perché i dolori tornavano intensi come prima…
ASCESSO AL TUBO OVARICO E INTERVENTO CHIRURGICO DI EMERGENZA
Analisi, visite e tac con contrasto hanno evidenziato un ascesso al tubo ovarico. Ore 21 finisco in sala operatoria d’urgenza, non dopo poche peripezie visto che solo grazie ad un mio parente primario sono riuscita a far intervenire un professore che ha tentato di salvare tuba e ovaio! Il precedente medico che mi aveva visitata, con fare maleducato e arrogante, riteneva inutile “tenere” il tutto in quelle condizioni. “Meglio asportare, è più semplice”, aveva detto.
UN VENTRE COLMO DI MATERIALE PURULENTO
Ben 4 ore di intervento per togliere una ciste ovarica, pulire da endometriosi e da un ascesso che stava compromettendo la mia salute (la mia pancia era piena di pus, il medico ha detto che non appena ha inserito la cannula nell’ombelico iniziava a uscire).
UNA SETTIMANA DI LOTTA SUL CIBO
Io vegana tendente crudista ho lottato una settimana con il personale per poter avere una razione di cibo. Capirai, allergica al latte e al nickel continuavano a propormi ricotta, stracchino e the caldo. Eppoi io ero “quella che non mangia niente”.
IL CIBO MI VENIVA PORTATO DA CASA, OVVIAMENTE
Ovviamente tutto mi veniva portato da casa, ma sono stata fortunata perchè avevo qualcuno che poteva occuparsi di me. Cosa succede a chi è da solo? Bene rimane succube di un sistema che non è per niente attento alle esigenze del paziente, non solo dal punto di vista psicologico ma anche da quello dell’alimentazione che dovrebbe essere la base del sistema sanitario!
UN ANNO DA DIMENTICARE
Mi spiace dirlo, ma il caos regna sovrano. L’ho sperimentato sulla mia pelle. Dopo un anno di dolori, di diagnosi delle più svariate malattie, ovviamente tutte terribili (forse Sla, forse Behcet, forse spondiloartrite sieronegativa), dopo un anno di visite, analisi, e soldi spesi a profusione, mi sono ritrovata operata d’urgenza in ospedale.
MI RITROVO CON LE GOMME A TERRA
Felice infine, speranzosa di aver trovato la risoluzione dei miei problemi, mi ritrovo a dover detossificare un fisico che, dopo una qualsiasi anestesia ancora non risponde come dovrebbe. Due settimane, tra antibiotici, morfina, buscopan, seleparina e altre porcherie ancora, sono più che sufficienti per stendere al tappeto chiunque. Hai qualche consiglio da darmi per poter migliorare la mia ripresa? Aspetto tua gentile risposta.
Monique Franco, da Genova
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RISPOSTA
UN ESEMPIO DI PRONTO SOCCORSO INDISPENSABILE
Ciao Monique. Osservo intanto che la medicina, con tutti i suoi difetti, in questo caso ha funzionato, e mi riferisco all’intervento finale di emergenza. A Cesare quel che è di Cesare. Ovviamente comprendo e condivido le tue restanti osservazioni.
RICREARE EQUILIBRIO E RICETTIBILITÀ GASTROINTESTINALE
La prima cosa che ti suggerisco è di ricreare progressivamente un minimo di riequilibrio gastrointestinale, mediante cibi leggeri e vitali. Succhi di carota, sedano, cavolo , finocchio, ananas sono ottimali. Ricorrere a tutti i frutti acquosi di stagione. Le piante amiche per la ripresa di un convalescente sono albicocca, alga, ananas, arancia, asparago, avocado, castagna, dattero, fagiolo, fico, mais, mandorla, mela nuova, sedano, soia, spinacio, topinambur, uva, rape, ravanelli.
IL RAFFORZAMENTO IMMUNITARIO IMPLICHERÀ SCARICHI ELIMINATIVI FASTIDIOSI E RIPETUTI A ONDATE
Potresti avere delle difficoltà digestive nei primi tempi. In tal caso faresti bene anche a ricorrere in via temporanea al passato di verdure non stracotto, con zucche, porri, verze, salvia, rosmarino, timo e qualche purè di patate. Le difficoltà nascono anche dalle crisi eliminative che il sistema immunitario organizza per espellere il surplus di tossine assunto in questi ultimi tempi. La parola d’ordine è resistere. Resistere ai dolori costruttivi che in questo caso sono finalizzati alla guarigione. In caso di gonfiori addominali, sospendere per un paio di giorni ogni alimentazione solida, ricorrere ad acqua e limone, stare a riposo e applicare sul basso ventre la panacea dei cataplasmi di fango termale, alternati a cataplasmi di foglie di cavolo a 5 strati.
Man mano che riesci ad affrontare i cibi solidi potrai passare allo “Schema nutrizionale vegano tendenziale crudista” e a “Radicali liberi, stress ossidativo e via flavonoica al benessere” ricorrendo ampiamente all’adattamento e alla personalizzazione.
ALIMENTI VITALI, ACQUOSI, ALCALINIZZANTI E RICCHI DEL GRUPPO B
Importante inserire alimenti ricchi del gruppo B, evitando sostanze distruttrici di tali vitamine, come alcol, zucchero, fumo, caffeina. Il gruppo B si trova in agrumi, bietole, patate, carote, cavoli, crescione, germogli, germe di grano, avena, semini, mandorle, radicchi, grano saraceno, miglio.
OGNI CONQUISTA RICHIEDE UN OBIETTIVO E UN PIANO DI BATTAGLIA
L’obiettivo preciso sarà di ridare fluidità al tuo sangue, alcalinità alla tua matrice extracellulare (liquidi interstiziali che circondano le cellule), funzionalità agli organi interni fegato-pancreas-milza-rene-pelle-sistema ghiandolare, serenità alla tua mente e al tuo spirito.
SARAI RIPAGATA DI OGNI SACRIFICIO
Fondamentale sarà lo spirito con cui affronterai la tua ripresa. Sarà necessariamente una strada in salita, basata sulla coerenza e sulla pazienza, sul non scoraggiarsi e nel non demordere di fronte alle inevitabili difficoltà ricostruttive, sul non ricorrere alla scorciatoia del farmaco. Ogni risultato positivo servirà da piattaforma di lancio per i passi successivi e, alla fine, ti renderai conto che ne valeva la pena.
Valdo Vaccaro
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