LETTERA
PROBLEMI E COMPLICAZIONI AL GINOCCHIO
Caro dottore, è parecchio che non le scrivo. Come va? Tutto bene? Le voglio chiedere una cosa che mi sta tanto a cuore. Si tratta della salute di un mio amico. Questo ragazzo ha 30 anni e i suoi problemi sono iniziati verso i 17, quando ha iniziato ad avere dolori in tutte le articolazioni. E’ stato visitato da molti medici. Dopo vari esami gli è stata diagnosticata la malattia di Still.
INSERIMENTO DI PROTESI E PESANTE RICORSO AL CORTISONE
Col tempo gli hanno messo protesi alle ginocchia e alle anche, altrimenti, dicono i medici, non avrebbe più camminato. Io penso che dall’inizio hanno sbagliato completamente indirizzo. Fatto sta che a tutt’oggi il paziente è in pessime condizioni. Infatti viene trattato con cortisone e altre medicine che gli provocano effetti collaterali a non finire.
PROSPETTIVA DI RIMOZIONE PROTESI
Verso sera ha sempre la febbre. Uno dei ginocchi, operato un paio di mesi fa, iniziò a gonfiarsi e a produrre liquido. Gli è stato aperto e gli hanno tolto tutta la parte interna del ginocchio. Da allora, questo ginocchio è sempre gonfio. Da un buchino che gli hanno lasciato emette sempre liquido e sangue. E adesso si prospetta forse una rimozione della protesi. Lei cosa ne pensa di tutto questo? Loredana da Benevento
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RISPOSTA
QUESTO È MATERIALE DA CHIRURGIA SPECIALISTICA
Ciao Loredana. Chiaro che, in quelle condizioni, un qualsiasi soggetto, giusti o sbagliati gli interventi precedenti, deve essere seguito da specialisti in grado di trovare soluzioni ricostruttive basate sul buon senso e sul minor danno possibile. È nota la bravura di certi medici nella ricostruzione accurata del ginocchio, almeno nell’ambito della medicina sportiva. Per inquadrare l’intera vicenda devo partire un po’ da lontano, usando e interpretando il linguaggio della medicina specialistica.
OBIEZIONI SULLE DEFINIZIONI MEDICHE
L’artrite reumatoide è una malattia infiammatoria cronica. E fin qui non ci piove. Poi, si aggiunge, che è una malattia a patogenesi autoimmune ad eziologia sconosciuta, cose che l’igiene non condivide affatto. Se si sentenzia auto-immune significa che si conosce, per cui è contradditorio dipingerla “ad eziologia sconosciuta”. Avrei potuto accettare “Malattia ad eziologia sconosciuta con sospetto che c’entri pure l’attività auto-regolatrice immunitaria”.
LA COSIDDETTA ARTRITE IDIOPATICA GIOVANILE (AIG)
George Frederic Still (1868-1941) è il pediatra inglese che nel 1897 definì per primo la AIG, ossia l’artrite idiopatica giovanile, che è poi la forma sistemica dell’artrite reumatoide nell’infanzia o nell’adolescenza, una patologia che si presenta con picchi di febbre alta a 40-41 soprattutto la sera, e cali alterni di temperatura, con esantema evanescente che dura per mesi (infiorescenza cutanea di tipo maculo-papuloso, simile a rosolia o morbillo), con dolori, gonfiori, tumefazioni e rigidità nei movimenti. Malattia non contagiosa, non genetica, non ereditaria, che colpisce 1 bambino su 1000 in Italia.
ORGANI GONFI E NESSUN MOTIVO CAUSANTE? NON FACCIAMOCI RIDERE!
Il fatto che nel 75% dei casi ci siano fenomeni di splenomegalia (ingrossamento milza) e di linfoadenopatia (infiammazione linfonodale o linfoghiandolare, con dolori alle ghiandole tonsillari, ascellari e inguinali in particolare), e di epatomegalia (ingrossamento fegato) nel 20% dei casi, dovrebbe suggerire già molte cose, visto che la milza è organo vascolare preposto alla distruzione delle cellule sanguigne stanche (globuli rossi) e delle cellule linfatiche esaurite (globuli bianchi), e che i linfonodi servono pure da filtro zonale al sistema linfatico.
PERICARDITE, PLEURITE E PERITONITE
Ci sono pure altri sintomi infiammatori al pericardio (membrana o foglietto che riveste il cuore), per cui il reumatologo diagnostica la pericardite, alla pleura (membrana che riveste i polmoni) con diagnosi di pleurite, e al peritoneo (membrana che riveste l’intestino) con diagnosi di peritonite.
IL SOLITO INTERVENTO NON RISOLUTORE SUL SINTOMO
La terapia locale è proprio quella descritta dalla Loredana. Si fa una puntura al ginocchio (artrocentesi) e si svuota il liquido sinoviale, iniettando del cortisone. E’ il solito intervento sul sintomo, lasciando la causa intatta a proliferare e a fare danni. Questo significa trasformare una connettivite acuta e quindi guaribile in una connettivite cronica a deriva iatrogena, di complessa e difficile risoluzione (e qui sta il nocciolo della critica igienista).
“NESSUNA PROVA ACCERTATA E QUINDI IL CIBO NON C’ENTRA!”, E QUESTO SIGNIFICA ANDARE FUORI ROTTA
L’ovvia deduzione è quella del sangue denso e della linfa pigra. Se si andasse a fondo, troveremmo automaticamente una insufficienza renale correlata. Perché chiamare dunque la sindrome di Still come malattia idiopatica, cioè esistente di per sé? Siamo alle solite. “Nessuna prova certa che l’AIG possa essere causata oppure migliorata e guarita con dieta appropriata e con climi non freddi e non umidi”, aggiungono incredibilmente i medici, dimostrando cronica carenza di preparazione igienico-naturale.
GLI ORTOPEDICI SANNO TUTTO SU OSSA E MUSCOLI, MA POCO SUL SANGUE E SUL COME ESSO SI COSTRUISCE
Cos’è che infiamma e addensa il sangue se non la stitichezza e le digestioni lunghe? Cos’è che ingrossa la milza se non una moria abnorme di cellule sanguigne e linfatiche (da debolezza e da leucocitosi continue)? Cos’è che ingrossa il fegato? Cos’è che complica il filtraggio renale? La causa è sempre la stessa e si chiama alimentazione carnea o comunque iperproteica.
IL DOGMA DELLE PROTEINE IMPEDISCE OGNI RAGIONAMENTO
Esistono ottimi articoli di provenienza medica su internet, ed è un peccato che alla loro tecnica non si assommi pure quel quid di illuminazione necessario a far quadrare il cerchio. Siamo d’accordissimo che l’artrite vada conosciuta, affrontata con determinazione e consapevolezza. Se abbiamo però in testa il dogma delle proteine, e magari di quelle nobili, non caviamo un ragno dal buco.
L’INFIAMMAZIONE DELLA MEMBRANA SINOVIALE
Tutto può iniziare in modo subdolo, con un dito, una caviglia o un ginocchio gonfio, con una febbre e un esantema cutaneo, con impedimenti al movimento, con dolori articolari e zoppicamento soprattutto al risveglio. Cosa sta succedendo? La membrana sinoviale (che riveste internamente le articolazioni) si infiamma, vi affluisce più sangue, la parte si congestiona, si gonfia e si arrossa, e fa pure male.
L’AGGRESSIONE IMMUNITARIA E GLI AUTO-ANTICORPI
Ed è proprio lì che avverrebbe l’auto-aggressione del sistema immunitario “iperattivo e disattento al punto da non distinguere le proprie cellule dalle tossine da colpire”. Le prove starebbero nella presenza di auto-anticorpi responsabili della mediazione immunologica del danno tissutale.
COS’È CHE INFIAMMA ED AVVELENA IL LIQUIDO SINOVIALE? IL MONDO È PIENO DI FOLLI, MA LA NATURA NON È MAI FOLLE, RISPONDENDO ESSA A PRECISE LEGGI.
La descrizione del fenomeno è corretta. Ma questo non basta. Fotografare le cose non le spiega e non le interpreta. Come mai il liquido sinoviale si infiamma? A questo i medici non rispondono. Ed è il punto cruciale di tutta la faccenda. Per l’igiene non si tratta di follia immunitaria del sistema protettivo ma, al contrario, di saggezza immunitaria. Il liquido sinoviale infiammato è il sintomo nonché il campanello d’allarme dell’intossicazione cronica in atto. Una intossicazione artritica che non va certo curata col cortisone, buono a disinfiammare nel breve ma più “buono” ancora a gonfiare nel lungo periodo. Tantomeno va curata con gli altri farmaci FANS, coi Cox2-inibitori, o con gli immunodepressori, tutti carichi di devastanti effetti collaterali.
OLIGOARTRITE E UVEITE
Qui le parole e le definizioni patologiche si diramano e si sprecano, e si parla pure di oligoartrite, dove si parla di arti ma anche di complicazioni oculari come l’uveite o ICC (irido-ciclite cronica), con sintomi infiammatori chiamati segni di Tyndall, marcati con un più, o due più o tre più a seconda della gravità, con rossori, lacrimazioni, fotofobia, sensazioni di corpi estranei e di sabbia, e con uso di colliri al cortisone onde prevenire complicazioni tipo la cataratta.
ARTRITE PSORASICA E SINDROME DI RAYNAUD
Si parla anche di artrite psorasica, e del dito a salsicciotto (sindrome di Raynaud). Ma siamo sempre nelle stesse patologie infiammatorie chiamate in modi diversi per piccole sfumature, o meglio per personali ipotesi ed interpretazioni dei terapisti di turno.
ENTESITE O TENDINITE
L’artrite precede in genere la psoriasi, e si parla in questi casi di ERA (entesitis related arthritis). Con questo si intende sottolineare che l’infiammazione non interessa soltanto la membrana sinoviale articolare (artrite per l’appunto) ma anche le inserzioni tendinee, cioè il punto dove i tendini si attaccano all’osso. Questo punto si chiama entesi, da cui entesite o infiammazione dell’entesi.
TALLONITE E SPONDILITE
L’entesite può colpire sotto o dietro il tallone (tallonite o tallone di Achille), o le articolazioni sacro-iliache, con spondilo-artriti o spondiliti, ovvero mali di schiena spesso invalidanti, e con le solite complicazioni oculari sopra citate. In tutti questi casi non ci sono farmaci curativi ma solo farmaci lenitivi, e lenitivi nel breve periodo soltanto.
MOLTE FRECCE NELL’ARCO DEI REUMATOLOGI
I reumatologi hanno a disposizione la termoterapia (cura del calore), che ha azione rilassante, decontratturante e analgesica, oppure la crioterapia (cura del freddo) con azione vasocostrittrice, utile nelle fasi acute dell’infiammazione. Preferiscono però le soluzioni più rapide tipo il farmaco MTX, o l’Etanecerp, farmaco che blocca e inibisce le citochine, molecole pro-infiammatorie chiamate TNF (tumor necrosis factor).
UN MASTODONTICO BUSINESS PER BIG PHARMA
Il fatto che nel 60% dei casi si assista a delle remissioni totali del fenomeno, cioè a delle guarigioni, nonostante il maltrattamento farmacologico, dovrebbe insegnare qualcosa. Non lo fa perché i marpioni del farmaco vivono sull’anti-infiammazione chimica, che rappresenta una delle più importanti fette del mastodontico business targato Big Pharma e Rockefeller.
LE PERDITE DI TEMPO CON LA GENETICA E LA INFETTIVOLOGIA
Persistendo l’infiammazione, la membrana sinoviale si ispessisce, cresce, prolifera e aggredisce la cartilagine che riveste i capi ossei interni all’articolazione, come legamenti e menischi. Perché tutto questo? C’è chi va tuttora a cercare derive genetiche, promuovendo particolari esami del sangue con tipizzazione HLA-A-B-DR, ma non è quella la strada risolutiva. Come pure fuori percorso portano le ipotesi batterico-virali, vista la compresenza opportunistica, temporanea e non causante dei microrganismi.
I SINTOMI DEL MORBO DI STILL
Quali i sintomi del morbo di Still? Si parla di persistente tumefazione di una o più articolazioni, dovuta a presenza di versamento articolare, cioè di liquido sinoviale infiammatorio. Questo liquido non è poi altro che quella cloaca e quella discarica di cui ho già parlato nella tesina “Polimiosite, cortisone e farmaci immunodepressori” del 6/2/12. Come tutti gli organi del corpo, anche le ossa e i muscoli devono la loro formazione e il loro rinnovo cellulare alla linfa e al sangue che portano nutrimento.
NON ESISTE FARMACO CAPACE DI MIGLIORARE LA FORMULA DEL SANGUE, SENZA EFFETTI COLLATERALI
Aria buona respirata correttamente, movimento fisico e riposo, vitamina D (C28H44O) solare (con oleovitamina D2, calciferolo, viosterolo ed ergosterolo), vitamina D-3 (C27H44-O) dalle piante e dai semi (con colecalciferolo), frutta e verdure crude, radici e semi non-OGM: questi gli ingredienti-base per un sangue fluido, scorrevole, ossigenato e non carico di elementi infiammatori.
Valdo Vaccaro
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