LETTERA
82 ANNI CON TANTA VOGLIA DI CAMMINARE
Buongiorno! Le scrivo per mio padre (82 anni), ancora pieno di voglia di vivere ma limitato nel suo quotidiano da un’arterite obliterante che non gli permette più di andare a fare le lunghe passeggiate che ha sempre amato fare.
IL PROBLEMA DEI DISTURBI MUSCOLARI
Dopo 15-20 minuti di cammino i dolori ai polpacci lo costringono a fermarsi. I medici che lo hanno visitato hanno sentenziato che la sua situazione non è così grave (cioè non rischia amputazione!), quindi non vale la pena affrontare i rischi di un intervento.
GLICEMIA E PRESSIONE CONTROLLATE MEDIANTE FARMACI
Non è in sovrappeso, non fuma e non beve alcolici, soffre di glicemia alta che controlla con farmaci. Tende a soffrire di colesterolo e trigliceridi alti che controlla con l’alimentazione. Pressione abbastanza alta, controllata con farmaci, uno stent all’aorta applicato due anni fa.
SI SENTE BENE SE NON FOSSE PER QUESTA LIMITAZIONE MOTORIA
Malgrado tutto si sente bene se non fosse per questa patologia alle gambe. Ha sempre cercato (nei limiti del possibile) di curarsi con medicina naturale. Ci domandavamo se potesse avere dei miglioramenti seguendo le sue indicazioni. La ringrazio infinitamente Antonella
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RISPOSTA
PRECARIO FLUSSO SANGUIGNO E PRECARIA VITALITA’
Ciao Antonella. L’arterite è un processo infiammatorio a carico delle arterie. Il termine obliterante indica un aggravamento del fenomeno dovuto ad occlusione parziale o quasi totale del lumen, cioè del foro utile dell’arteria stessa. La parola obliterare deriva dal latino e significa cancellare, e in questo caso ad essere cancellata è la libera circolazione del sangue. Venendo a mancare il normale processo metabolico di alimentazione cellulare e di pulizia cellulare, si instaura un processo di moria cellulare senza ricambio, una fribrosi e una perdita di funzionalità.
ARTERITE GIOVANILE E ARTERITE SENILE
I sintomi a carico del distretto corporale ove esista un arteriopatia obliterante sono delle sensazioni di freddo all’arto colpito, dei formicolii, del dolore e degli sforzi nel movimento e nell’azione muscolare. Le arteriti obliteranti periferiche si suddividono in giovanili (morbo di Berger) e sono essenzialmente causate dal fumo attivo e passivo di sigaretta, e in senili, di tipo arteriosclerotico e/o diabetico.
LO SPETTRO DELLA CANCRENA E DELL’AMPUTAZIONE
Se non trattate opportunamente, e questo per i medici significa inevitabilmente ricorso a farmaci, ci sono dei pericoli di riduzione ed arresto circolatorio, e quindi di cancrena e di conseguente amputazione dell’arto interessato. Ovvio che esistono anche modi alternativi di recupero. Stop al fumo e ricorso a regolari esercizi di rieducazione respiratoria. Mantenimento della elasticità del corpo con esercizi corporali giornalieri.
C’E’ UNA GINNASTA OTTANTENNE CHE FA PARALLELE E CORPO LIBERO MEGLIO DELLE VENTENNI
L’esempio clamoroso di una ginnasta cinese di 80 anni, mantenutasi in forma al punto di superare in agilità molte atlete ventenni, parla chiaro. Le platee televisive di tutto il mondo fanno a gara per contendersela. Qualche mese fa ha sbalordito pure l’Italia. Questi sono gli esempi istruttivi da seguire. Sia sulle arteriti che sulla longevità ci sono diverse tesine sul blog, e basta cercarle usando il motore di ricerca.
PIU’ ACQUA BIOLOGICA E MENO FARMACI
Nel caso di tuo padre, parli della sua preferenza per le medicine naturali. Concedimi una obiezione. Controllare la glicemia coi farmaci e controllare la pressione coi farmaci, non è certamente metodo naturale, ed è proprio qui la chiave risolutiva. Serve un po’ di coraggio e di riduzione graduale della dipendenza farmacologica, in stretto e simultaneo abbinamento a un miglioramento sensibile delle scelte alimentari.
FARLO PENSARE IN POSITIVO E RENDERLO PARTECIPE DEL PROCESSO GUARITIVO
Ovvio che seguendo il mio metodo, che altro non è se non il metodo della natura, il metodo del risveglio delle proprie energie nascoste e dimenticate, si prospettano dei notevoli miglioramenti. Occorre assecondare la vitalità di tuo padre e non accontentarsi di quello che passa il convento, di quel qualcosa di residuale che gli è rimasto dentro. Occorre dargli fiducia e considerarlo un giovanotto maturo e migliorabile, e non un ossificato vecchio senza prospettive.
Valdo Vaccaro
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