ANEURISMA AORTICO ADDOMINALE, MIGLIORAMENTO DEL SANGUE E PENSIERO POSITIVO

da 30 Giu 2015Aneurisma

LETTERA

PROBLEMI URGENTI CON MIO MARITO

Carissimo Valdo, mi chiamo Mariella, vivo a Cortemilia nel cuore delle Langhe. Ci siamo già conosciuti ad un incontro che tu hai tenuto a marzo ad Alessandria. Ti leggo continuamente. Ti basti pensare che, 2 anni fa, dopo aver letto uno dei tuoi libri, sia io che mio marito siamo diventati vegani, accogliendo con gioia e senza sforzo, molte delle tue preziose indicazioni sull’alimentazione. Ti scrivo ora perché ho un serio problema. Sono andata oggi al pronto soccorso ad accompagnare mio marito, 56 anni, sofferente da 3 giorni di dolori al petto e febbre.

UNA AORTA PARTICOLARMENTE DILATATA

Mio marito non nutre molta fiducia nei medici e nella medicina in genere. Tant’è che ci sono voluti 3 giorni per convincerlo a seguirmi al pronto soccorso. Dopo esami e prelievi vari alla fine colgo preoccupazione tra i dottori, in particolare il cardiologo. Mi dicono che l’eco al cuore non è chiara e che occorre una tac. Alla fine ci viene detto che ha una aorta particolarmente dilatata di 7 cm. In più è stata trovata una piccola lesione, quindi occorre immediatamente operare.

RIFIUTO DI OGNI INTERVENTO E DIMISSIONI DALL’OSPEDALE

Sono già pronti con l’elisoccorso per portarlo a Cuneo dove è già stata predisposta la sala operatoria. Ti lascio immaginare lo stupore e il panico. Lui comincia a dire che non gli interessa e che non vuole nessun intervento. Preferisce vivere quanto deve vivere senza interferenze medicali e interventistiche. In un attimo mi è caduto il mondo addosso. Ho chiamato nostro figlio che vive e lavora a Torino, perché venisse a convincere suo padre, ma non c’è stato nulla da fare. In conclusione i medici lo hanno fatto firmare e lo hanno dimesso.

VIVO NELLA DISPERAZIONE

Sono disperata. L’idea che fra un giorno, un mese o una settimana, possa spezzarsi questa vena senza darti più nessuna possibilità, non riesco ad accettarla. Lui mi dice: “Se veramente mi ami, lascia che sia io a decidere della mia vita”. Ti prego dimmi cosa posso fare. Con disperazione.
Mariella

*****

RISPOSTA

ANEURISMA AORTICO ADDOMINALE

Ciao Mariella. L’aorta è il principale vaso sanguigno del corpo. Essa decorre dal cuore attraverso il torace fino a raggiungere l’addome, dove si divide per fornire sangue agli arti inferiori. Un aneurisma aortico addominale è una dilatazione o un rigonfiamento di una porzione del tratto addominale dell’aorta. In corrispondenza del rigonfiamento, l’aorta può indebolirsi col tempo e la forza della normale pressione sanguigna può causarne la rottura, provocando dolore intenso e un massiccio sanguinamento interno cioè una emorragia.

CAUSE

Non è noto quali siano le cause precise che portano alla formazione di un aneurisma addominale in alcuni soggetti. La dilatazione può essere il risultato dell’indebolimento della parete del vaso stesso in seguito a flogosi o infiammazione. Alcuni medici ritengono che l’infiammazione sia dovuta ad una patologia cronica delle arterie o aterosclerosi, ma potrebbe anche essere correlata a fattori diversi tipo lesioni o altre patologie. In ogni caso, la dilatazione della parete di un’arteria è causata dalla pressione del sangue in una zona indebolita del vaso.

UNA QUESTIONE DI QUALITÀ DEL SANGUE

Sappiamo che la pressione sanguinea è in stretta relazione con la funzionalità cardiaca, la massa di sangue, la viscosità, l’elasticità dei vasi. Se caricato di sostanze estranee e di grasso il sangue si altera nei suoi componenti e, dallo stato fluido passa allo stato viscoso, danneggiando i vasi. In conclusione, prevale una volta di più la legge di Padre Taddeo. Nessuno al Mondo muore di malattie cardiache ma tutti muoiono di sangue guasto!

SINTOMI

La maggior parte dei soggetti con aneurisma aortico addominale non presenta sintomi. Spesso, gli aneurismi crescono lentamente e passano inosservati. In molti casi non si arriva al punto di rottura. In altri la dilatazione progredisce rapidamente.

FATTORI DI RISCHIO

Sebbene l’esatta eziologia dell’aneurisma aortico addominale non sia nota, vi sono alcuni fattori di rischio associati alla patologia, come:

  • Età superiore ai 50 anni,
  • Fumo o storia di fumo,
  • Patologia arteriosa (aterosclerosi),
  • Pressione sanguigna alta (ipertensione),
  • Colesterolo alto (ipercolesterolemia),
  • Omocisteina alta.

EVITARE ANSIA E PANICO È LA REGOLA NUMERO UNO

Non intendo essere di parte e comprendo benissimo i tuoi sentimenti. Devo però dire che, tutto sommato do ragione a tuo marito sotto ogni punto di vista. Approvo lo spirito con cui ha affrontato l’intera vicenda e la dimostrazione di carattere e di coerenza che ha sciorinato. La cosa più importante ora sta nel mantenerlo sereno e libero da preoccupazioni ed inquietudini, mentre col tuo atteggiamento negativo ed ansiogeno lo stai mettendo in croce!

ELIMINARE OGNI TENSIONE È FONDAMENTALE

Pensa piuttosto ad eliminare le tensioni, pensa a capirlo e a venirgli incontro. Pensa a fargli adottare una alimentazione semplice, sana e leggera, evitando sale e zucchero. Inserisci nel suo menu giornaliero bevande al biancospino. Non fargli mancare l’aglio nei fagiolini, abbonda con 300 grammi di fragole al giorno, con spremute di limone e con succhi di mela, e fargli pure mangiare a volontà pane integrale e pomodoro maturo al naturale. La cosa principale sta comunque nel vivere in completo relax.

IL CORPO NON VA MAI CONTRO SE STESSO

Non è affatto detto poi che l’evoluzione dell’aneurisma debba necessariamente volgere al peggio. Al contrario, valgono anche qui i principi per i quali il corpo non va mai contro se stesso e tende semmai ad auto-guarire, a patto di dargli una mano e di fare in modo che il sangue riacquisti le sue migliori condizioni possibili.

TESINE DA LEGGERE

Valdo Vaccaro

Se l’articolo ti è piaciuto e vuoi supportare la mia attività lo puoi fare con una donazione libera.

Scritto da Valdo Vaccaro

Valdo Vaccaro, classe 1943, è ricercatore indipendente, divulgatore e filosofo della salute. Da sempre ha fatto della dieta vegeto-crudista tendenziale, dell’amore per gli animali e la natura un modo di essere e uno stile di vita, in tutta autonomia e libertà. Valdo ha tenuto centinaia di conferenze in giro per l’Italia e nel mondo trattando vari temi tra cui salute, etica, attualità e altro ancora. Al momento, oltre all’attività sul blog, è direttore scientifico e docente della HSU – Health Science University, la prima scuola di Igienismo Naturale Italiana.

DISCLAIMER
Valdo Vaccaro è orgogliosamente NON-medico, ma igienista e libero ricercatore. Valdo Vaccaro non visita, non prescrive e non cura. Le informazioni presenti su questo sito hanno solo scopo informativo, non intendono e non devono sostituire il parere del medico curante.

Iscriviti al blog tramite email

Inserisci il tuo indirizzo e-mail per iscriverti a questo blog, e ricevere via e-mail le notifiche di nuovi post.

Articoli Correlati

ANEURISMA DELL’AORTA ASCENDENTE

LETTERA INTERVENTO INEVITABILE O ESISTONO ALTRE STRADE? Salve, Le scrivo per un consiglio urgente, so che sarà inondato di email come la mia ma spero riesca a...

Commenti

65 Commenti

  1. Enzo Spataro

    Tuo marito, Mariella, ha messo in atto la migliore strategia possibile per affrontare la situazione, come giustamente ha già affermato Valdo bisogna sostenerlo al netto di ansie e preoccupazioni ma infondendo fiducia e serenità.

    Rispondi
  2. Francesco

    Io tra la morte e la vita, ho scelto la vita. E’ successo 15 anni fa, dopo un infarto e occlusione della coronaria anteriore, che mi è stata riaperta con l’inserimento di due stent. Di quella scelta sono molto felice, perché ora sto benissimo, grazie certamente al cambiamento di stile di vita a 360 gradi ma grazie anche a quell’intervento chirurgico senza il quale questo cambiamento non sarebbe stato possibile visto che non avevo nessuna possibilità di sopravvivenza e avrei fatto la fine di mio padre, morto a 41 anni d’infarto (ma allora non esisteva l’angioplastica).
    Io non so quale sia la possibilità di sopravvivenza di tuo marito, quale sia il grado di gravità e di compromissione della sua aorta, se sia recuperabile o meno. Questa, credo, sia la cosa da capire a fondo. Se ci sono vie d’uscita senza ricorrere all’intervento chirurgico, allora troverei certamente giustificabile l’atteggiamento di tuo marito. Ma se la situazione fosse tanto grave da essere recuperabile solo mediante intervento chirurgico (un intervento che non ha nessuna conseguenza sulle sue potenzialità vitali future, che al contrario potranno esprimersi al massimo e finalmente sprigionarsi in tutta la loro pienezza, visto ad esempio che non ci sarà bisogno di farmaci di nessun genere, neppure di quelli cosiddetti salvavita), allora mi sembra che l’atteggiamento di tuo marito debba essere rivisto. Insistere nella sua scelta potrebbe di fatto costituire una scelta di morte, e questo non mi pare molto coerente per uno che dice di amare sua moglie, la sua famiglia e anche la sua vita. Se la soluzione chirurgica resta l’unica possibile per aver salva la vita, a me sembra che sia anche un modo brillante e intelligente per chiudere i conti col passato: qualcuno riesce a chiudere questi conti senza lasciare cicatrici, altri invece, come me o tuo marito, un pedaggio lo devono pagare, ma tutto sommato accettabile e assolutamente non invasivo, direi quasi meno invasivo della protesi all’anca del nostro Valdo, che pure lui ha dovuto pagare il suo tributo agli errori di gioventù.

    Rispondi
  3. Alessandro Quaglia

    una cosa che ho sempre voluto chiederti Francesco, ma con l'inserimento degli stent poi non si debbono prendere dei farmaci a vita per rigetto o cose simili? Puo darsi chè mi sbagli, dato chè ho il mio principale chè gli hanno applicati degli stent e deve prendere dei farmaci appunto perchè sono dei corpi estranei chè ormai sono dentro.

    Rispondi
  4. Enzo Spataro

    Quasi in simultanea, Francesco, abbiamo espresso due posizioni diametralmente opposte, ad onor del vero devo convenire che per entrambe non siamo in possesso di adeguate controprove.
    Ad esempio, durante i miei primi dieci mesi terribili di crisi eliminative tra i tanti sintomi che affioravano ricordo un lungo periodo di fitte lancinanti al petto con frequenza cardiaca da seduto ben oltre i 100 battiti al minuto, se mi fossi recato al pronto soccorso credo avrebbero allestito all'istante la sala operatoria, tenni duro ed il problema si evolvette al meglio.
    Certo non escludo di aver rischiato e che durante questa lotta di resistenza avrei potuto soccombere, come è plausibile che sia quando si affronta una guerra, ma anche affrontare un intervento chirurgico non è che si possa definire una missione di pace, cosi come nel tuo caso non si può escludere che avresti risolto forse ancor più brillantemente ovviando all'operazione.
    Come dicevo, entrambe le nostre posizioni sono prive di controprova.

    Rispondi
  5. Francesco

    mi dispiace Enzo ma sei fuori strada, un infarto non ha nulla a che vedere con una crisi eliminativa, se tu fossi andato al pronto soccorso ti avrebbero rispedito a casa con una pacca sulle spalle, l'infarto è un'altra cosa. Si può certamente prevenire, come spiega il dr Esselstyn, ma quando è in corso non lo ferma più nessuno e vai dritto in braccia alla morte, questa è la verità.
    Gli stent, Alessandro, non danno nessuna reazione di rigetto, contrariamente ai trapianti d'organo. I farmaci che vengono tassativamente consigliati in casi come il mio possono essere evitati, se però si cambia stile di vita, qui sta il trucco.

    Rispondi
  6. Antonio Armando

    La testimonianza di Francesco mi sembra molto sensata.
    Quantificare il danno è essenziale per valutare compiutamente il ricorso ad un eventuale intervento chirurgico, magari andando anche oltre quelle che sono le indicazioni terapeutiche (che sembrerebbero consigliare l'intervento, trattandosi di aneurisma sintomatico, fissurato con diametro maggiore di 6 cm).
    Spianare la strada ad un evento tragico non è, obiettivamente, una mossa molto azzeccata.
    Nè, tantomeno, si ispirerebbe ai principi igienistici a noi tanto cari.
    Sarebbe davvero paradossale buttarsi via solo per una questione di "principio".

    Rispondi
  7. Enzo Spataro

    Non credo Francesco che quando i cialtroni in camice bianco ti abbiano tra le loro grinfie si lascino sfuggire la preda con una pacca sulla spalla ed un arrivederci, devo concludere che sull'argomento sono il solo in linea con le conclusioni di Valdo. così come non ho difficoltà a dirti che sulla tesina successiva "Luci ed ombre della banana" sono molto più in sintonia con te rispetto a Valdo.

    Rispondi
  8. Francesco

    ma non c'è nessun problema, Enzo, ma ci mancherebbe, ogni punto di vista è valido e rispettabile, anzi la vita è bella perché è varia

    Rispondi
  9. Antonio Armando

    Hai ragione Enzo. Penso, però, che dopo l'immediato post operatorio, ci siano ampi spazi decisionali su come impostare il proprio stile di vita. E allontanarsi sufficientemente dai cialtroni.
    Il rischio, come per tutti gli interventi invasivi, c'è.
    Occorre valutarlo in ragione di una potenziale bomba a orologeria attualmente in petto al malcapitato.
    Certo che col senno di poi, sarebbe molto più semplice.

    Rispondi
  10. Enzo Spataro

    Certo Antonio, teniamo presente che quella bomba ad orologeria finchè non esplode si hanno tutte le facoltà di invertire il processo fino al totale disinnesco del detonatore.
    Dal basso della mia ignoranza, non so se sto dicendo una castroneria ma mi sembra di aver saputo di infarti diagnosticati postumi e superati inconsapevolmente dal soggetti in questione.

    Rispondi
  11. Francesco

    gli infartini forse, che interessano piccoli vasi la cui chiusura non è così vitale per la funzionalità cardiaca, di cui quasi non ti accorgi e quindi non ti rivolgi neppure alla struttura sanitaria (mia nonna ne ha avuto uno e poi è campata fin quasi a 90 anni), non certo quelli gravi come il mio, che sono i più, un'altra mezz'ora ed ero all'altro mondo, anzi per molti non c'è neppure questa mezz'ora di beneficio in extremis, la rottura dell'aorta credo sia uno di questi.

    Rispondi
  12. arvo

    Non conosco l'entità reale del problema occorso al soggetto in questione. Non so quali fossero precedentemente la sua condizione di salute e la sua alimentazione. Tuttavia al suo posto andrei immediatamente a sottopormi all' intervento chirurgico e trovo privo di ogni logica pensare che chi gravita nel mondo dell'alimentazione vegana possieda una bacchetta magica che fa regredire ogni male, indipendentemente dalla situazione nella quale è precipitato. Questa situazione non arriva senza un motivo e certamente sarà la risultanza finale di ciò che uno è stato, più il bagaglio ereditato ( struttura e conformazione fisica, elementi psico organici e così via). L'azione dell'alimentazione virtuosa ha i suoi tempi che non sono certo quelli dell'azione quasi istantanea dei farmaci o quelli rapidi di un intervento chirurgico salvavita. E questi tempi possono non esserci più. Io non rischierei di certo; specie se a monte di una decisione del genere c'è un desiderio di combattere il mondo dei medici che è fuoriposto quando si tratta di riportare a casa la pelle. Non so con quale tranquillità Valdo , in mancanza di dati ulteriori che invece andrebbero assolutamente rilevati, si senta di dare corda ad una decisione così insensata. Comunque la scelta finale, come è giusto che sia, spetta esclusivamente all'interessato.

    Rispondi
  13. Enzo Spataro

    Ma che succede? sto assistendo all'alba di una nuova sottospecie di igienisti che ritengono la medicina ufficiale una grande risorsa di seria A per le grandi problematiche e l'igienismo un piccolo hobby di serie B per le sciocchezzuole di secondaria importanza, scusate amici ma siete voi o siete posseduti da qualche entità aliena?

    Rispondi
  14. arvo

    Non voglio far polemiche con te Enzo, ma ti sfugge un piccolo particolare e cioè che se le cose stanno come penso, il tizio in questione può morire in qualsiasi momento a seguito di una emoragia interna. Invece una volta operato può dedicarsi ad una alimentazione vegana rigorosa e costruire da qui il proprio percorso di salute. Lontano dai medici. Come ha fatto Francesco per es. Quello che non capisco è come si possa, in assenza di dati che invece bisogna assolutamente avere, prenderla così alla leggera. Se le diagnosi accurate non servono a nulla, allora perché Valdo dedica una bella fetta di spazio, nelle sue risposte, alla descrizione scientifica della patologia? A me pare, ma lo dico senza voler fare polemica, che l'igenismo divenga un piccolo hobby quando si fanno diagnosi da lontano senza essere in possesso di dati, senza i quali, si rischia di giocare con la pelle degli altri.

    Rispondi
  15. Enzo Spataro

    Credimi Roberto, anche per me far polemica con te mi stride come il gesso sulla lavagna, magari immaginerò di farla col fantasma di Andrea che si è impossessato e dal quale alla fine ti esorcizzerò.
    Partiamo dal giocare a distanza con la pelle degli altri, mi pare che l'eroe in questione ( e qui sì che tra eroi ci si riconosce a distanza) abbia preso in pugno la sua vita non cedendo ad intimidazioni e spaventazioni di moglie e figli in complicità con…sappiamo chi, moglie che paradossalmente (questo mi sembra un deja vu già vissuto in passato) scrive a Valdo per persuadere il marito a far qualcosa che lede i suoi principi, probabilmente adesso gli riscriverà per dichiararsi indignata e gli attribuirà tutte le responsabilità per i futuri eventi.
    Sembra stia prendendo forma una nuova roboante teoria che per risolvere seri problemi di salute preveda una partenza folgorante di interventismo medico e curomania seguita poi da uno stile igienista tanto per mantenere la rotta, se poi sorgessero imprevisti, abbiamo sempre i nostri cialtr…pardon, eroi in camice bianco a toglierci le castagne dal fuoco.
    Su ragazzi, stamattina una bella sciacquata di faccia con acqua gelata sperando che serva a darci una rinsavita.

    Rispondi
  16. Francesco

    Occorrono entrambe le cose, Enzo, ognuna nell’ambito della sua sfera di competenza. Prendi il mio caso: senza l’intervento chirurgico non mi sarei salvato, mica potevo tentare la strada igienista quando sono arrivato più di là che di qua al pronto soccorso. Poi, una volta dimesso, ho abbracciato un’altra strada, che è efficacissima sul piano della prevenzione e in termini recupero della salute, e questo senza possibilità di confronto alcuno con la medicina tradizionale che infatti non si occupa di prevenzione vera e neppure sa cosa sia la salute. Non penserai che la strada cui mi sono dedicato con tanta cura dopo il mio infarto la consideri un hobby di serie B per sciocchezzuole: mi ha ridato la salute e cambiato profondamente la qualità della vita, che sono le cose cui tengo massimamente. Questo non mi impedisce però di ammettere di essere stato salvato dai ferri del chirurgo, sarebbe sciocco non ammetterlo, non vi erano alternative al punto in cui ero arrivato. Ma dopo l’intervento ho cambiato registro, e l’igienismo è la miglior garanzia contro qualche recidiva e conseguente necessità di ricorso a un nuovo intervento chirurgico, quindi non vedo nulla di più alternativo, nei fatti però e non solo a parole, dell’igienismo rispetto all’approccio chirurgico. Sono due mondi distinti, e quindi difficilmente confrontabili nelle rispettive sfere d’influenza: io li ho conosciuti entrambi, ciascuno al suo momento, l’uno per poche ore, l’altro per il resto della mia vita, senza entrare in conflitto o comunque superando questa possibilità di conflitto semplicemente dicendo addio alla medicina ufficiale dopo il primo impatto iniziale, mi sei stata utile nel momento del bisogno ma ora mi sei d’impaccio e faccio da me.

    Rispondi
  17. Antonio Armando

    Buongiorno Enzo. Non ci siamo scimuniti, tranquillo.
    Siamo passati tutti per le amorevoli attenzioni dei geni in camice bianco. Questo è pacifico.
    Le osservazioni di Francesco mi sembrano, però, pienamente condivisibili. Tanto più perché provengono da chi ha vissuto situazioni analoghe in prima persona.
    Qualche tesina addietro, mi dicesti che i medici dovrebbero limitarsi al pronto intervento traumatologico. Io direi che il caso in questione rientri tranquillamente nell'ambito indicato.
    Il trauma c'è stato. Non è una frattura, d'accordo, ma sempre di lesioni si tratta.
    Vista la posta in gioco, riparare il danno "meccanicamente" è un "compromesso" al quale ci si può tranquillamente "abbassare".
    Una volta sanato il danno, si gestisce come meglio si crede (magari con l'igienismo!) la propria esistenza.
    Non mi sembra eresia o alto tradimento di fronte al nemico.

    Rispondi
  18. Enzo Spataro

    Certo Francesco, non mi permetto minimamente di mettere in dubbio l'urgenza del tuo caso per cui hai dovuto far ricorso all'intervento, probabilmente eri sul serio nell'ultima mezz'ora provvidenziale per salvarti la vita, ma nel caso in questione mi sembra stiano trascorrendo giorni se non settimane in cui il soggetto sta fronteggiando un assalto di ansietà e insicurezze da parte di moglie, figlio, chirurgi, elisoccorso e persino commentatori-blog, credo che a me al suo posto l'aorta sarebbe scoppiata non ostante penso (non l'ho mai esaminata) di averla abbastanza sana.

    Rispondi
  19. Francesco

    Certo Enzo, stanno trascorrendo settimane e ancora non è successo nulla, ma sei tu davvero in condizione di sapere che grado di rischio stia realmente correndo il nostro amico? Non credo, nè tu nè nessun altro, se non qualche camice bianco che sia in buona fede, cosa riconosco non facile visto il conflitto d'interessi. Quindi nessuno di noi può assumersi a ragion veduta la responsabilità di consigliare una soluzione o l'altra. L'unica cosa che possiamo suggerirgli è quella di pensarci bene, di approfondire le sue reali condizioni con i rischi connessi (anche consultando qualche altro cardiologo). Perchè la mia impressione è che lui abbia già deciso a prescindere, disposto com'è a subire la sorte qualunque essa possa essere. E questo secondo me è un errore: occorre flessibilità di giudizio, occorre distinguere una situazione dall'altro, non siamo dei soldatini tutti di un pezzo, ma abbiamo personalità complesse e sfaccettate ciascuna con i propri riferimenti e le proprie esigenze, di cui si dovrebbe tener conto, mi sembra.

    Rispondi
  20. Enzo Spataro

    Ti dirò Antonio, non sono assolutamente il tipo di persona cui piace sparare sulla croce rossa ma una piccola vigliaccheria in stile controparte che fa' sistematicamente leva su terrorismo ed intimidazione me la voglio concedere, peccato però non poter chiedere lumi in proposito ad un mio cugino poco meno che sessantenne che alcuni mesi fa' per un'emergenza cardiaca è passato dalla sala operatoria a quella mortuaria, premetto che, affinchè le vostre repliche risultino più inerenti, che non è stato un intervento di pronto soccorso bensì pianificato e preceduto da alcuni giorni di ricovero.

    Rispondi
  21. arvo

    Non insisterò ulteriormente visto che le questioni sono state sufficentemente sviscerate. Sono trent'anni che boicotto i farmaci e ciò testimonia nei fatti l'assenza di una improvvisa simpatia per il mondo della medicina convenzionale. E il miglioramento progressivo della mia alimentazione è a sua volta indice del fatto che non sono un detrattore dell'igenismo.
    Capisco le ragioni di Enzo e condivido quelle di Antonio e Francesco. Ma mi pare anche che rischiamo di dimenticare un altro particolare tutt'altro che secondario. E cioè che il soggetto di cui parliamo segue Valdo da due anni e assieme alla moglie è tuttora vegano. Non prendere provvedimenti di urgenza, non rischia di lasciare il soggetto nella stessa china in cui è precipitato? Se non sbaglio non solo l'aneurisma rischia di rompersi in qualsiasi momento, ma qualora questo dovesse accadere, difficilmente si sopravvive. E infatti le relative statistiche parlano di un 10/15 % e nulla più. E dicono anche che questo tipo di inconveniente è classificato tra le più frequenti cause di morte per malattia.

    Rispondi
  22. Enzo Spataro

    No Francesco, non sono in grado di sapere il rischio che corre il nostro amico, in compenso so dell'impareggiabile ed immutabile forza auto guarente del nostro organismo e che egli non va' mai contro se stesso e non vedo perchè si escluda la guarigione di una lesione all'aorta magari supportato dall'ottimismo dei propri cari, stando a riposo assoluto e sorseggiando salutari succhi.
    Abbiamo casi di guarigioni dalle più svariate ed ostiche malattie, ma questa proprio no! Dobbiamo necessariamente ricorrere ad intubazioni, anestesie, bisturi e decorsi post-operatori.

    Rispondi
  23. Elisabetta

    Cara Mariella, normalmente non commento più i casi gravi come quello di tuo marito, non ne sono all' altezza. Premetto che non mi metterò a discutere eventuali commenti al mio commento. Penso che tu sia in una situazione bruttissima, perché sei tenuta a rispettare la volontà di tuo marito che ha già firmato quindi legalmente non hai responsabilità da questo punto di vista. Io voglio dire a te che devi cercare distare il più possibile serena, se decidi di seguire i consigli di Valdo, fallo sapendo che qualunque cosa accada non hai nessuna colpa. Chiedo scusa anticipatamente a Valdo, ma considero un errore grosso la sua risposta.
    Qui mi pare si confonda l' igienismo con la paura dei medici e degli interventi. La saggia risposta di Francesco avrebbe dovuto illuminarvi. Ribadisco di non credere in generale a medicine medici (e nemmeno alla loro buona fede, la maggior parte delle volte, visti i risultati), ma ciò non fa di loro degli imbecilli. Se hanno visto un' emergenza, hanno i loro buoni motivi, evidentemente. Un "sintomo" che sia un' emergenza per cui rischi la vita, va tamponato al più presto. Poi con calma, una volta fuori pericolo, si ricominca a pianificare un' alternativa, ma così, almeno per come sono state presentate le cose, mi sembra solo una follia.
    Poi capita che un fisico sia così eccezionale da farcela comunque, e spero questo sia il caso di tuo marito. Si è già detto che l' igienismo non "funziona" sempre non perché i principii siano sbagliati o traballanti, ma perché può essere troppo compromessa la situazione e in questo modo il corpo puo non farcela anche se messo nelle migliori condizioni. Per questo esistono le emergenze, e i casi in cui l' intervento medico è opportuno. Può essere che per tuo marito non valga la pena vivere, ma questo non significa che non fosse essenziale intervenire con urgenza. Spero se la caverà comunque al meglio, e ti abbraccio forte.

    Rispondi
  24. Enzo Spataro

    OK, dopo questa ulteriore genuflessione alle autorità mediche.ufficiali non posso far altro che dichiararmi un talebano integralista privo di ogni cognizione di causa nonchè inaffidabile, per cui esorto il protagonista di questa complicata vicenda a non tener minimamente conto delle mie opinioni sperando di non avergli arrecato ulteriori ansie.

    Rispondi
  25. Antonio Armando

    No Enzo, non è in questi termini che devi porre la questione.
    Quanto rappresentato da Francesco, Roberto, Elisabetta e dal sottoscritto trova indiretto riscontro sul post recentissimo circa un caso di fastidi a seguito di intervento ad ernia inguinale; in questo caso il buon Valdo consiglia di rivolgersi anche al chirurgo che ha operato.
    Non credo si possa posizionare ad un grado di pericolosità maggiore rispetto a quello di un aneurisma di 7 cm di diametro.
    Poi, come dici tu (e come purtroppo riportano i fatti) in sala operatoria tutto può accadere.

    Rispondi
  26. Elisabetta

    Dispiace Enzo Spataro che tu offenda così, dando dei leccapiedi anche a chi tra l' altro ti ha proprio qui sostenuto e dato solidarietà per la tua vicenda. Io nel caso in questione non inervenni, perché c' erano ancora discussioni troppo animate. Ho scritto che avrei evitato polemiche e lo farò, ma ciò nn significa che mi lasci insultare "a gratis" da un immaturo che prende sul personale un parere che nessuno ha dato contro di te. Certo se tu stessi morendo dissanguato andresti in cerca di mele, immagino. Certo stabilisci un' urgenza via internet meglio di un medico che ha visitato un paziente. Accusi noi di riverire l' autorità medica, tu sei uno tanto coraggioso che neanche va a farsi le analisi che proverebbero che stai guarendo da una grave malattia grazie all' igienismo, dal gran che te la fai sotto, complimenti! Discorso chiuso.

    Rispondi
  27. Enzo Spataro

    Mi consentirai Antonio di completare la tua affermazione con una mia integralista conclusione:
    in sala operatoria tutto può accadere,
    in condizioni di assoluto riposo circondati da ottimismo e positività e concedendo all'intestino digestioni innocenti e leggere una sola cosa può accadere, l'autoguarigione.
    Ma perchè sto qui a fare il lezioso con voi su argomenti che conoscete meglio di me?
    …aahh, adesso ho capito! sul prossimo commento mi risponderete: SORRIDI SEI SU SCHERZI A PARTE!!!

    Rispondi
  28. Enzo Spataro

    Caspita Elisabetta che siluri che mi hai lanciato probabilmente le antipatie o le simpatie si acquisiscono anche da ciò che traspare dai nostri commenti, io cerco di basarmi al massimo sui contenuti, e nel ringraziare di cuore tutti per il sostegno ricevuto sul mio caso personale non posso esimermi dal dare a molti di voi la qualifica di pseudo.igienisti, sempre simpaticamente 🙂

    Rispondi
  29. Antonio Armando

    Sono d'accordo con te Enzo.
    Però, scusa, anche una frattura scomposta si rimargina senza i correttivi che il caso richiede, solo che ti lascia storpio.
    Anche se il parallelo non calza proprio a pennello, il concetto rimane sempre quello: non siamo lucertole a cui ricresce la coda. Se abbiamo provocato una lesione/menomazione che le potenzialità autoguaritive dell'organismo non sono in grado di sanare al 100% (e questo non posso sostenerlo io, ovviamente), forse sarebbe il caso di darsi un "aiutino artificiale" in misura strettamente necessaria al ripristino delle funzionalità compromesse.
    La scelta è personale, ma deve essere ponderata con obiettività e possibilmente supportata da un'analisi costi/benefici quanto più precisa possibile.
    Nessuno qui crede tu sia talebano, ma spero non penserai davvero che noi siamo degli smidollati che se la fanno sotto al cospetto di eventuali importanti decisioni da assumere.

    Rispondi
  30. Enzo Spataro

    Scusa Antonio mi ero assentato per andare a fare un pieno di respirazione marina che nel mio caso è una vera e propria panacea.
    Non mi è sfuggito che tu all'esposizione della mia vicenda sei stato tra i più convinti sostenitori senza avallare il benchè minimo scetticismo quindi non ho difficoltà a illustrarti che per me questi 4 anni sono stati un campo di battaglia indescrivibile che oltre a darmi delle grandi gioie parallelamente mi ha anche inasprito e reso astioso per tutte le informazioni che mi giungevano e che se fossero giunte prima mi avrebbero evitato notevoli strascichi e difficoltà, tanto per fare un confronto ad esempio rispetto a Francesco, io ho raggiunto l'illuminazione (almeno un certo grado) praticamente defilandomi dalla curomania ufficiale, mentre lui praticamente si è congedato dalla medicina ufficiale dopo un provvidenziale e salvifico intervento di conseguenza ci troviamo con due visioni diametralmente opposte ma accomunati sul percorso che è da seguire. assolutamente non ritengo che siate degli smidollati ed io non mi reputo superiore a voi perchè sono un reduce di guerra con le medaglie conquistate sul campo anzi vorrei essere tanto in voi e quasi vi invidio perche non conoscete gli orrori della guerra e sicuramente mai li conoscerete con la strada intapresa, pensa che anche Valdo può vantare la medesima immacolatezza a parte alcune disavventure artificiali capitateli.
    Per quanto riguarda la perfetta rimarginatura spontanea dei tessuti molli dei penso che sia un evento abbastanza ordinario, io stesso se rammenti ho esposto i miei due casi di melena (sanguinamento pareti stomacali e tratto superiore dell'intestino) risolti con relativa facilità, anche se questo lo dico un po' col senno di poi, in realtà in quei momenti qualche ansia lo provata.

    Rispondi
  31. Antonio Armando

    Ciao Enzo. Sappi che nutro una sana invidia per le tua vicinanza al mare. Beato te! Oltre l'aria, un buon bagno con qualche bracciata no? Buon mare a te.
    Come ho più volte detto, sappiamo bene chi sono e, soprattutto, su che "regole d'ingaggio" sono tarati.
    Chiaro che l'entusiasmo di fronte a casi eclatanti di guarigione come il tuo (ma il blog è stracolmo di testimonianze in questo senso) non può che essere contagioso e incoraggiante.
    L'incazzatura che mi sono preso quando siamo riusciti a togliere il broncovaleas al figlio maggiore (parliamo di più di 5 inalazioni al giorno!!!) eliminando dalla dieta latte e derivati, è pari (se non maggiore) alla tua. Tieni conto che parliamo di un bimbo di 3 anni!!!
    I cervelloni consultati a vario titolo hanno sempre sostenuto che si trattava di affezione ereditaria essendo io allergico a parietaria e graminacee fin da bambino. Peccato solo che con frutta e verdura cruda anche la mia allergia è praticamente sparita. Ci son voluti 2 anni, ma è andata.
    Giusto a conferma (se proprio era necessario) della mia lunghezza d'onda. Perfettamente in sintonia con la tua, direi.
    Il ricorso ai meccanici del corpo umano, rimane, per me, comunque, una possibilità da prendere in seria considerazione nei casi in cui ci sia il benché minimo dubbio sulle autonome capacità di autoguarigione. Soprattutto quando c'è la vita in gioco. Riparo la gomma e riparto come meglio credo. Sarà un mio limite ma, il colorito che aveva mio figlio l'ultima volta che siamo andati al PS pediatrico me lo porterò nella tomba. In quel momento qualunque cosa mi avessero proposto per portare la saturazione a livelli normali andava bene.
    Poi, a casa, grazie al cielo (e al China Study di Campbell) abbiamo risolto definitivamente il problema (almeno finora).
    Scusa se la butto sul melodrammatico ma certe esperienze ti segnano. E parliamo di disturbi di non grave identità. Tutto qui.
    Buona giornata e ancora buon mare!

    Rispondi
  32. arvo

    Complimenti Antonio anche se per te è tutto facilitato dall'appoggio che sicuramente ti darà tua moglie. Per altri è più difficile quando c'è un solo coniuge disposto a cambiare alimentazione ai figli. Sarei curioso di sapere cosa facevi prima, con l'alimentazione per es con pane e pasta e certi ortaggi, essendo allergico alle graminacee. Avevi fatto prick test o avevi preso antistaminici ? E quanto ti ci è voluto per stare meglio, tanto da ritenere di aver risolto il problema. Cosa dice ora il tuo procuratore di danni in camice bianco?

    Rispondi
  33. Enzo Spataro

    Grazie Antonio, Mi dispiace per la tua lontananza dal mare comunque puoi ovviare degnamente con boschi e pinete.
    Condivido pienamente la tua incazzatura per i danni arrecati ai tuoi bambini dietro prescrizioni dei cialtroni dal ben noto colore del camice e per fortuna che sei giunto in tempo a questa consapevolezza ed ora non può che prospettarsi un roseo futuro.
    Analoga fortuna non avuto io come padre che ho vaccinato e nutrito i miei figli dei cibi più aberranti e tanto meno come figlio con mia madre che mi nutriva col latte nestlè,, quello in lattina denso e cremoso con una dolcezza tale da oscurare il miele, comunque meglio tardi che mai.
    Ti ribadisco che Igienismo e medicina ufficiale non sono per niente sovrapponibili e tanto meno complementari, anzi auspico che la seconda passi quanto prima alla storia come periodo tra i più oscuri dell'umanità al pari di nazismo e santa inquisizione.
    Quei meccanici che citi e che ritieni degni di considerazione sono paragonabili a quei film di charlot in cui il protagonista vetraio mandava in avanscoperta un ragazzino a lanciar sassi contro le finestre e poco dopo passava lui con un campinario di vetrate per la sostituzione o se preferisci per meglio calzare con l'esempio da te citato, qualcuno che si aggira a forare ruote di automobili cosicchè i proprietari siano costretti a ricorrere al gommista più vicino. noi siamo tutt'altro che finestre o copertoni.

    Rispondi
  34. Antonio Armando

    Hai ragione. L'intesa con mia moglie è stata fondamentale. Occorre tener presente che, la nostra, è stata una prova (inizialmente e una precisa scelta solo dopo aver visto i risultati. Del resto, quando hai la testa piena di carni, latti, salumi e formaggi…mannaggia a me…se solo ci ripenso mi rodo dalla rabbia!) "spintanea", dettata cioè dallo stato di salute del piccolo.
    Cerco di farla breve. Fin da piccolissimo ho sofferto di allergia e crisi d'asma. Premetto che mia madre, avendo poco latte, all'età di 6 mesi ha pensato bene di alimentarmi a latte di vacca.
    Intorno agli 8/10 anni di età mi portanto da un otorinolaringoiatra per i controlli del caso. Diagnosi: allergia a graminacee ,parietaria e ulivo.
    Terapia: vaccino! Vaccino che ho smesso di inocularmi intorno ai 18 anni. Risultato: un emerito nulla (per non scadere nella volgarità).
    Quindi una vita all'insegna di spray nasali, ventolin, cleanil, reactine, etc. etc. Ti dico solo che negli ultimi 10 anni ero ormai dipendente dal deltarinolo; soprattutto la notte.
    Per me la buona e sana alimentazione era sinonimo di qualità. Quindi la miglior carne, formaggi e quant'altro reperibile sul mercato.
    A giugno 2011, a quasi tre anni dalla sua comparsa, mi decido ad andare dal dermatologo per farmi diagnosticare e "curare" una ormai fastidiosissima dermatite seborroica che, secondo il professionista, mi sarei dovuto tenere a vita (tamponandola con i cortisonici) e stando attento a non stressarmi troppo per evitare che sfociasse in psoriasi. Non ti dico la mia felicità!
    Quindi giù a pomate (efficaci per carità, ma che dovevo periodicamente applicarmi per evitare nuove manifestazioni) fino a dicembre 2011. Nel mese di ottobre di quell'anno, mio fratello mi fa leggere lo Studio Cina. Scioccato dal 3° capitolo (relazione tra caseina e tumori) decidiamo di bandire latte e derivati dalla dieta. Al 4° giorno di distacco dal meraviglioso veleno bianco, il piccolo non ha più manifestazioni asmatche!
    Da quel momento in poi è tutto un miglioramento continuo di dieta e salute. Spariti mal di schiena, cheratosi seborroiche (senza intervento alcuno!!!!), sudori e feci maleodoranti, calli, alito cattivo e tutto quanto sappiamo.
    Il problema è che non avrei mai potuto immaginare un collegamento così stretto tra salute e alimentazione. E nessun cavolo di medico che mi abbia mai messo la pulce nell'orecchio: maledetti!
    Pensa che quando il piccolo, a 3 mesi aveva la dermatite atopica, quella scienziata di pediatra ci ha consigliato di togliere il latte materno! Una deficente senza limiti e confini!!
    Ho avuto le mie belle detox con febbre fino a 40.6. Da due anni non ho sintomi allergici. Il ricorso al deltarinolo avviene solo per quei due leggeri raffreddori l'anno che mi affliggono.
    Mi fermo qui. Ci sarebbero troppi dettagli da riportare.
    Su tutto però, sta la guarigione di mio figlio.
    Un successo straordinario e commovente (ho il cuore in gola).
    Maledetti, stupidi, ottusi medicastri delle mie ghette!
    E in giro c'è gente che parla come il dott. Calabrese!
    Basta dai. Scusatemi.

    Rispondi
  35. Enzo Spataro

    Bene Antonio, posso convenire che hai fugato ogni residua riserva circa i "meccanici"
    Mi auguro per loro che anche altri nostalgici possano avere la tua stessa evoluzione.

    Rispondi
  36. Antonio Armando

    Enzo, negli ultimi due anni ho dovuto farmi estrarre 3 denti del giudizio marciti a causa di 39 anni di meravigliosa dieta onnivora.
    Che altro avrei dovuto fare?
    Ormai erano irrimediabilmente compromessi.
    Nella circostanza, nonostante tutti i fastidi, ringrazio la doc che mi ha tolto i dolori.
    Adesso la gestione della cosa, me la vedo io!

    Rispondi
  37. Enzo Spataro

    Per carità Antonio non parlarmi di denti, altra rabbia terribile che mi porto dentro avrei potuto conservarne ben più dei miseri 21 che ho salvato se solo avessi intrapreso qualche anno addietro questa stupenda svolta altro astio che mi porto appresso nei confronti di questo mainstream deviato e corrotto.
    Certo che per fare bonifiche dentarie necessarie è obbligatorio rivolgersi alla struttura medica ma la faccenda è che con l'adeguata informazione non avremmo mai dovuto ridurci in questi termini.
    Pazienza, se non altro questi 21 superstiti adesso sono in cassaforte.

    Rispondi
  38. arvo

    Enzo non voglio raccogliere la tua provocazione ma rilancio. E lo faccio solo perché è evidente che hai ancora il dente avvelenato. Avevo posto una domanda alla quale non hai risposto e cioè : ti sei accorto che il tipo in questione era vegano seguace di Valdo ?

    Rispondi
  39. arvo

    Antonio, la tua è decisamente una testimonianza importante. A questo punto, essendo io sempre propugnatore del concetto di responsabilità personale, ti chiedo : quando noi andiamo a prendere disinvoltamente tutto quello che ci prescrivono, non siamo anche un po' complici del sistema? In altre parole, l' ignoranza, non è in parte anche una colpa? Intendo ignoranza, pigrizia mentale, creduloneria, mancanza di indipendenza, passività, non ragionare con la propria testa, superficialità, delegare la propria vita ad altri e così via. Bella domanda,no?

    Rispondi
  40. Enzo Spataro

    Roberto, per me il dialogo ed il confronto sono tra i più bei privilegi che la vita ci offre e chiedo scusa per la mia ruvidezza tra l'altro espressa nel luogo dove riscontro i picchi massimi di condivisione della mia mesta vita:)
    Ti ringrazio per avermi ribadito la domanda che non mi era passata inosservata e la cui risposta mi ronzava in testa da un po', scusami torno subito. spengo un po' il computer che lo sento leggermente accaldato.

    Rispondi
  41. Enzo Spataro

    Diciamo pure che essere vegano seguace di Valdo da due anni scarsi non è garanzia di corretta esecuzione delle istruzioni (tra l'altro anche in questo dibattito si è potuto notare quanti "seguaci" di Valdo erano in sintonia con lui? in pratica solo io) ammesso che ci sia stata una procedura impeccabile da parte del soggetto, a 56 anni e con soli 2 anni di veganismo non pretenderemo certo di viaggiare a vele spiegate? Sai quanti nodi si dovranno presentare al pettine? e questi nodi non si affrontano con la massima serenità e soprattutto la massima condivisione e con la coerenza che solo il protagonista della vicenda ha dimostrato di possedere mentre coloro che gli sono vicini invece di sostenerlo ed appoggiarlo sono clamorosamente franati e sono andati in tilt pregiudicando non poco l'esito di questo difficile momento, un po' come è successo ai nostri amici commentatori.
    Non vedo come un'aorta dilatata sia pur lesionata possa degenerare se ci si mette in totale riposo, si riceva amorevole sostegno e flebo di ottimismo e si sorseggino salutari succhi di sedano, mela, carota, ananas, uva…..nelle più svariate combinazioni, si dovrà prendere tutto il tempo che occorrerà ma alla fine l'esito sarà solo quello : la guarigione!
    Al contrario, come si sta ignobilmente facendo :mettere ansia e terrore, trasmettere che il tempo stringe, che da un momento all'altro possa succedere il patatrac è quanto di più deleterio si possa fare. Ribadisco tra le strategie del nostro formidabile pacchetto salute e la scelleratezza criminale del medicastreria ufficiale non deve esser fatto alcun accostamento amico mio, altrimenti, chiedo scusa a tutti, ma mi cala la nebbia… ma credo che anche voi dovreste avere questa caratteristica, invece…boh!
    Anche il mio caso è una dimostrazione lampante di quanta pazienza occorra e quanto lunga possa essere lunga la detox, chi l'avrebbe immaginato che dopo 10 mesi e mezzo a muso duro con la morte ed oltre tre anni di ottimo stato avrei dovuto affrontare questo supplemento di un mese abbondante con la morte che mi fa' ciao ciao?

    Rispondi
  42. Antonio Armando

    Certo, Roberto, la responsabilità è solo nostra se non ci siamo documentati a dovere, prima di fare una scelta.
    Non scarico la responsabilità dei miei tremendi primi 39 anni di vita sui medici e sul "sistema".
    Così come non posso prendermela con i miei genitori se mi hanno alimentato come hanno fatto.
    Non avevano nemmeno internet!
    Per cui si affidavano ai professionisti del settore. I quali, per tante ragioni, non erano in grado o non volevano dare i "consigli" che oggi riteniamo giusti.
    Bisogna sempre documentarsi a fondo, attingendo da più fonti possibile le informazioni che ci servono.
    Questo in linea teorica è quello che dovremmo fare.
    Ovvero avere cognizioni di ingegneria meccanica prima di acquistare un'autovettura. Conoscere i quadri normativi di riferimento prima di procedere all'acquisto di un immobile o fondare una società.
    Avere le nozioni sufficienti a decidere che impianto elettrico o idraulico mettere su, o anche avere cognizioni di meteorologia, costruzioni aeronautiche e controllo del traffico aereo prima di imbarcarsi su un volo. E magari anche un'abilitazione al pilotaggio di un aviogetto commerciale. Viste le crisi di identità che investono ultimamente comandanti e primi ufficiali!
    Purtroppo non si può fare e sapere tutto.
    Per questo ci sono figure professionali "specializzate" in un settore piuttosto che in un altro.
    Ed è in capo a loro la responsabilità di informare al meglio il comune mortale. Scevri da interessi personali o "condizionamenti" di sorta o, peggio ancora, da ignoranza manifesta.
    Visto che sono pagati per questo.
    È di oggi la notizia del neonato di 2 mesi morto a Ragusa dopo aver subito l'inoculazione del vaccino obbligatorio. Un lavoro da professionisti!!
    Saranno abbastanza professionali da dire a quei poveri genitori che il decesso del loro piccolo è statisticamente irrilevante?! Che un morto ogni tot vaccinati ci sta tutto?
    In questi casi viene fuori tutta la mia indole talebana. Di "spatariana" ispirazione!
    Enzo, non me ne volere se faccio riferimento alla tua indole secessionista.

    Rispondi
  43. Enzo Spataro

    Antonio!!! Oh mio Dio!…ma cosa ho fatto? …. Ho creato un mostro!
    Volertene? sei appena diventato il mio eroe!

    Rispondi
  44. arvo

    Antonio mi riferivo a te, anzi a noi solo di riflesso. Ci sono persone irresponsabili, (come un mio amico), che quando mangiano in modo convenzionale si vantano e ci ridono sopra. E invitano me a fare lo stesso pur sapendo che dirò sempre di no. Ci sono persone che si scannano alle inaugurazioni dei negozi, per cercare di arraffare più panini con la porchetta. Ci sono persone che fanno a gara a chi mangia di più alla Bud Spencer e Terence Hill. Ci sono persone che dicono che la carne fa bene perché glie lo ha detto la Lambertucci in tv. Ci sono persone che quando hai finito di mangiare insistono perché tu faccia il bis. Ci sono persone per le quali la festa è ormai solo rimpinzarsi fino a stare male. E potrei continuare. E poi quando hanno il dolorino prendono la pasticchetta. Tutto questo non ci dice niente? A me ricorda il concetto di responsabilità personale. In tutte le scelte che facciamo. Per guidare la vettura non devo far corsi di meccanica, non ce n'è bisogno. Non si può comunque delegare tutto agli altri. Certo, le cose tecnico-esteriori sono un conto. Ma cose personali e fondamentali come quelle inerenti alla salute vanno gestite almeno con parziale autonomia. In ogni caso nella vita ritengo che non si debba dare sempre la colpa agli altri dimenticando le proprie. Io conosco Valdo da soli tre anni ma non prendo farmaci da trenta. Evidentemente ci ho messo del mio. E quando facevo macrobiotica pensavo di essere al top. Poi ho rimesso in discussione tutto e piano piano ho scoperto un mondo diverso, riuscendo a scorgere meglio gli errori del passato. Ho sempre disprezzato Sgarbi….guardo peraltro raramente la tv….. però quando urlava che l'ignoranza è spesso una colpa ( almeno quando è una scelta) allora sentivo che non aveva tutti i torti.

    Rispondi
  45. arvo

    Enzo vedo che non ci sono margini per ragionare ma per il rispetto che ti devo provo a dire due cose anche se so che sarà inutile. Anzitutto dopo due anni di veganismo la situazione è precipitata. Vuol semplicemente dire che c'erano condizioni pregresse che la dieta non ha risolto. Anzi dirò di più e cioè che sicuramente il soggetto era in migliori condizioni prima rispetto a ora così come dimostrano chiaramente i sintomi. Le cose non sono lineari così come immagini tu. Tu dici che il corpo non va mai contro se stesso, ma dimentichi la seconda parte: bisogna che sia in condizioni di adempiere al meglio il proprio compito naturale. Ma se queste condizioni non le si è ottenute con la dieta ma sono anzi peggiorate, vuol dire che il corpo può non farcela e dunque l'operazione lo riporrebbe fuori pericolo di vita. L'aorta si ingrossa progressivamente e la casistica è chiara; il rischio di rottura è altissimo. Poi una volta verificatasi la cosa, generalmente si muore ( 10-15% di sopravvivenza). Tu minimizzi ma evidentemente non sei al corrente di quale è l'andazzo in casi come questo. Ti prendi una bella responsabilità solo per combattere la tua guerra personale contro lorsignori, ma questo è legittimo solo se la cosa riguarda te stesso e non altri. Valdo non se n'è reso conto, oberato come è da mail martellanti e comunque non è infallibile. Tu stesso stai ora guarendo (ovviamente lo speriamo tutti) senza i cereali valdiani e sulla tua pelle ti accorgi che con essi stai peggio. E qui come la mettiamo? Lo so ci sono andato giù duro, ma tu fai continuamente lo stesso ultimamente. Spero che questo almeno lo ammetterai.

    Rispondi
  46. Enzo Spataro

    Ci mancherebbe Roberto che hai il pieno diritto di andarci giù duro, e credimi non ne sono affatto risentito, questo però non cambia una amara realtà che è affiorata tristemente in questa circostanza e cioè che tra te (ed anche qualcun'altro) e l'igienismo c'è un abisso.
    Nel tuo ultimo intervento (ed anche nel penultimo) hai messo tanta di quella carne al fuoco (scusami per la infelice metafora) da farmi venire l'acquolina in bocca, un vero e proprio invito a nozze a demolire punto per punto tutte le questioni da te sollevate ma per contro mi son venute le vertigini per la mia spesso conclamata ed atavica avversione alla tastiera, un bel problema amico mio, qui c'è da fare un gran lavoraccio di approfondimento e rischia di diventare una montagna troppo alta da scalare.

    Rispondi
  47. Enzo Spataro

    Un antipasto : Tu affermi che non vedi margini per ragionare ( ci sono sempre) intanto ti fossilizzi sui due anni di veganismo condotti in modo ineccepibile ( non so come fai ad esserne così certo) ritenendo che debbano essere sufficienti per una guarigione, senza detox e senza difficoltà. io son 4 anni che sono in trincea ed ho anche qualche anno in meno.

    Rispondi
  48. Enzo Spataro

    "le responsabilità" "i cereali valdiani" "le operazioni chirurgiche provvidenziali"
    Beh adesso vado a contar le pecorelle anche se stanotte la vedo ardua.

    Rispondi
  49. Francesco

    Se credi, Enzo, che l’igienismo sia un credo monolitico scolpito nella roccia, che nel mondo igienista non esistano correnti di pensiero anche ferocemente contrapposte fra di loro, beh ti sbagli di grosso: siamo piuttosto di fronte ad un movimento molto variegato, dove ci sta dentro veramente di tutto. Quindi nessuno qui si può ergere a giudice e interprete autentico dei sacri testi. Anche qui, come in qualunque altro campo, non ci resta che saper discernere, distinguendo tra igienisti e igienisti, ragionando sugli argomenti che portano a sostegno delle loro idee, e osservando la loro coerenza e credibilità personale.
    La vexata quaestio della responsabilità personale, contrapposta a quella del sistema. Esistono entrambe, inutile girarci intorno. Chi pone esclusivamente l’accento sulle responsabilità del sistema, sulle colpe degli altri, spesso lo fa solo a comodo discarico delle proprie, e in ogni caso quest’ultime non vanno scartate a priori. Non v’è dubbio che una civiltà come la nostra, nata soltanto intorno a 10.000 anni fa nella Mezzaluna fertile e fondata sulla coltura dei cereali (cui si abbinò in contemporanea la domesticazione animale, da cui l’allevamento con quel che ne consegue), non poteva che produrre un certo tipo di modello alimentare, che avrebbe poi influenzato e segnato profondamente la cultura e il pensiero stesso di chi è stato allevato nel culto di un cibo che è stata la culla della nostra civiltà. La riverenza anche in ambito igienista nei confronti dei cereali, e persino di certi prodotti dell’allevamento animale quando esercitato in modo “innocente” (uova di galline ruspanti, latte di malga ecc), si spiega secondo me in buona misura in termini di una sorta di debito di riconoscenza verso il nostro dio cibo (cioè i cereali, ben diverso dal nostro cibo d’elezione che è la frutta). La tesi per cui ad esempio Vaccaro sarebbe indulgente nei confronti cereali per non urtare troppo certe radicate abitudini di massa, è una tesi che secondo me non può essere del tutto convincente: come può reggere una filosofia di pensiero che nasconda la verità per timore che i possibili seguaci ne siano spaventati e dunque se ne tengano lontani? Ovvio che ci dev’essere dell’altro dietro la contiguità di Vaccaro (e di una buona parte del mondo igienista) coi cereali, e questo secondo me è l’autentica e sincera buona reputazione che i cereali godono anche presso i nostri ambienti, a dispetto della natura frugivora dell’uomo. Quando Vaccaro tesse l’elogio del buon pane, della crema d’avema, dei cereali cucinati in modo innocente (?) ecc. ecc., e avanza invece sospetti e timori basati sul nulla nei confronti delle banane o dell’eccesso di frutta (ma che significa eccesso, l’eccesso non va bene in generale), non è che lo fa per fare opera di proselitismo, ma lo fa e lo dice perché ci crede veramente, perché per lui i cereali non vanno messi in discussione, sono la base stessa della nostra civiltà e opporsi è antistorico è antisistema è matricidio. Dico questo tanto per citare un esempio di influenza del sistema sul nostro modo di vedere le cose e di comportarci, o, in altri termini, come esempio di cedimento, più o meno inconsapevole, alle esigenze del sistema e all’andazzo del gregge. (segue)

    Rispondi
  50. Francesco

    Ma tornando al tema in discussione (dopo la digressione su Vaccaro), resta evidente che il sistema ha enormi responsabilità sulla vita le abitudini le convinzioni delle persone, abitudini che accettiamo perché è così che il sistema funziona e ha sempre funzionato. Come è altrettanto vero ed evidente che al sistema, o meglio ad alcune sue espressioni, è sempre possibile opporsi, si può sempre, insomma, cercare di esercitare il proprio sano giudizio critico e il proprio raziocinio: e questo vale in qualsiasi campo e perfino in qualsiasi momento della nostra vita, anche e soprattutto nei passaggi critici della nostra esistenza, quando siamo chiamati a prendere decisioni importanti e cruciali, come quella che deve prendere il nostro amico. Non sono un esperto, e qui nessuno lo è, ma mi risulta che la regressione della patologia coronarica cui si riferisce il Dr Esselstyn, che sa ciò di cui parla, si esprime in termini di neppure un millimetro di superficie della parere dell’arteria, e temo quindi che la prospettiva di un recupero fisiologico di un cedimento di centimetri in zona aorta sia puramente illusoria. D’altronde il corpo fa quel che può fare, ci sono danni recuperabili e altri irreversibili, non c’è che da prenderne atto. Dunque, se la sua decisione di affidarsi alla capacità di autoguarigione del suo corpo è fondata sull’ipotesi che nel suo caso specifico vi siano buone probabilità di recupero, beh allora tale sua decisione è davvero fondata sulla sabbia, ed è dunque il caso che la riveda. Se poi la sua decisione è quella di sfidare comunque il destino quale che esso possa essere, senza averlo preventivamente monitorato e tentato di orientarlo a suo favore, beh allora mi lasci dire che trovo questo atteggiamento decisamente irresponsabile, visto che in questo caso lui sa già, o comunque dovrebbe sapere, da che parte tira il destino: di fatto, insomma, la sua è una scelta di morte, e come tale irresponsabile nei confronti di chi gli vuol bene.
    Voglio qui citare l’esempio di un mio zio, morto a 53 anni d’infarto. Era già stato informato della situazione, e i medici gli avevano prospettato la soluzione dell’intervento chirurgico. Mio zio era una persona semplice, non sospettava neppure dell’esistenza dell’autoguarigione, semplicemente non credeva, nella sua ignoranza, ai progressi della scienza medica in questo campo (eravamo agli inizi di questo genere di sperimentazioni) e che non valesse dunque la pena farsi mettere le mani addosso. E di lì a poco pagò con la vita queste sue errate convinzioni. Peccato che la sua famiglia abbia a sua volta dovuto scontare le conseguenze della sua leggerezza.

    Rispondi
  51. Enzo Spataro

    Ecco Roberto, la risposta alle mie vertigini che ti accennavo, vedi Francesco che è davvero monumentale (e credo che anche tu abbia le stesse caratteristiche), guarda che trattato che ha buttato giù, no, lo dico con sincera invidia, e chi è? Steve Austin, l'uomo da sei milioni di dollari? a me per fare qualcosa del genere in quanto ad entità, mi ci sono occorsi tre giorni nell'esporre il mio caso personale.
    E tutto ciò per cosa? Per mettere sotto la lente d'ingrandimento questioni come il "cerealismo" di Valdo ed io voglio sforzarmi di aggiungere anche "l'ovetto, l'acciuga col cappero ed il formaggio di malga" il che nella loro somma in termini percentuali si attestano su cifre da prefisso telefonico nel complesso di quanto egli afferma, sviando L'attenzione dalla più madornale castroneria che si vuol far passare come dogma, Questo delirio di sovrapporre scienza (discono-scienza) medica ed igienismo e far passare la prima come fratello maggiore della seconda, scusate ma non si può proprio sentire.
    Per me è stato molto gratificante esporre il mio caso personale e vi ho ringraziato fin troppo per avermi chiesto di esporlo, ma scusate l'immodestia, andatevelo a rileggere perchè rappresenta un alto insegnamento, la pura essenza di ciò che prende il nome di Igienismo e non uscitevene con le solite solfe delle mie guerre personali, le mie rigide posizioni il mio integralismo in quanto siete voi che state facendo scricchiolare l'ABC del nostro universo.

    Rispondi
  52. Antonio Armando

    Enzo, cerco di non chiudermi a nessuna ipotesi. Sarebbe una grave mancanza.
    Non accetto il "sistema" così com'è. Mio malgrado, qualora dovesse servire (spero il meno possibile) ricorrervi, lo farò senz'altro.
    Roberto concordo su tutto. Mi piacerebbe approfondire ogni aspetto della realtà in cui viviamo, giusto per il gusto di sapere e di avere le giuste informazioni al bisogno. Magari!
    Francesco, sto leggendo "Alimentazione Naturale 2" e, a onor di cronaca, bisogna dire che il buon Valdo, in questo lavoro di approfondimento, dice chiaramente di andarci piano con i legumi, delle loro proprietà antinutrizionali, etc.
    Andando avanti nella lettura (ho tempi biblici al riguardo, purtroppo) non mi stupirei di scoprire simili informazioni sui cereali.
    Ma la cosa più evidente, anche in questa pubblicazione, è la primaria, assoluta importanza che da alla frutta e, in seconda battuta, alla verdura.
    Come dice Roberto (e non solo lui) sta a noi dare il giusto significato alle affermazioni del Valdo.
    Se dicesse di mangiare solo frutta lo rinchiuderebbero! Che scherzi!
    Però non perde occasione per ribadire che l'uomo è frugivoro, che la frutta è il suo cibo d'elezione.
    Insomma, nell'insalatiera c'è tutto quello che serve. E anche di più. Informiamoci, sperimentiamo in prima persona e poi decidiamo il da farsi.
    Tutto ciò è semplicemente magnifico, pur nella sua estrema semplicità. Come semplice, di conseguenza, diventa cercare di prevenire malanni e dispiaceri. E qui sorgono i problemi…

    Rispondi
  53. arvo

    Una piccola digressione sulla responsabilità personale può far comprendere quello che intendo. Per es si vedano le folle quasi oceaniche che protestano, vanno in piazza, celebrano il rito della rivolta, bruciano bandiere e urlano la loro rabbia. Poi ciascuno torna a casa restando la piccola persona che era prima. Magari, dopo aver gridato contro la multinazionale di turno si stappano la lattina di coca cola e sgranocchiano le patatine della Standa. Gente che non si rende conto che…1 il cambiamento deve cominciare da sé stessi….2 che forse la carnevalata alla quale ha partecipato serviva solo a concedergli una valvola collettiva di sfogo, affinché niente cambi. 3 che l'esempio personale vale più di mille piazzate. Tralascio altre considerazioni in merito. Dico che anche Francesco ebbe le proprie responsbilità nel giungere al suo appuntamento (fortunatamente mancato) con la morte. Certamente limitate. Poi però il riscatto personale. Perché qualcuno, nonostante i mille condizionamenti riesce a liberarsi dalla morsa, con uno sforzo personale. Sforzo….per così dire…. tutt'altro che gratuito….non privo di sacrifici e di necessità di rivedere le basi sulle quali si è costruita passivamente una identità. Non è semplice rimettersi in discussione, rinnegare le proprie convinzioni. Però in un modo o nell'altro qualcuno ce la fa. Invece il mio amico e collega di lavoro da l'assalto ai rinfreschi gratuiti per l'inaugurazione dei negozi, si rimpinza di tutto senza chiedersi con che cosa è stato fatto quello che mangia. Questo tizio poi se la ride, cerca di convincermi che non vale la pena fare come faccio io e che la vita bisogna godersela finché si può. Certo, è libero di farlo. Certo è libero di prendere la pasticca per la pressione e gli antistaminici per l'allergia. Poi però se ne deve assumere interamente la responsabilità. E se qualcosa gli dovesse accadere, non si azzardi poi a lanciare strali contro i camici bianchi senza prima aver fatto una bella autocritica. Qui la sua passività da omologato…mi dispiace, è una sua precisa colpa.

    Rispondi
  54. Antonio Armando

    Non fa una grinza.

    Rispondi
  55. Enzo Spataro

    Amici avrei tante di quelle cose da dire ed argomentare ma mi sento come un leone che corre all'interno in una mandria di zebre, tanta abbondanza intorno a se ma con tutte quelle strisce bianco-nere che lo disorientano e lo fanno restare a fauci vuote.

    Rispondi
  56. arvo

    Poi aggiungo che io in assenza di conoscenze specifiche non mi dichiaro igenista. Mai detto questo. Lo faccio anche nel rispetto di chi, leggendo, non possa dire "un igenista ha detto…un igenista ha affermato". Non sarebbe corretto. Non ho ancora letto Ehret o Shelton e tra i miei vari interessi non so neanche se ne troverò il tempo. Non è poi corretto in assenza di dati specifici fare le diagnosi da lontano; ne consegue che ci vuole prudenza. Non si può partire in quarta coi dogmi sparati di slancio, specie giocando con la vita degli altri.
    Sono però sperimentatore pratico dei suoi assunti e molti li reputo confermati. Non mi voglio legare troppo a niente e cerco di conservare una indipendenza che mi permetta, se il caso lo richiede, di formulare delle obiezioni, specie se si presentano aspetti problematici che magari sono passibili di revisione. Non ho bisogno di idoli da adorare come fa qualcuno. Ho riconoscenza e so ringraziare, ma voglio essere autonomo e capire da me come stanno le cose. Anche se si presenta il caso in cui sono costretto a rivedere alcune mie convinzioni precedenti. Poi non c'è solo l'igenismo in giro e come dice Francesco non c'è neanche una interpretazione sempre univoca su tutti gli aspetti del complesso mondo della salute umana. E forse il bisogno di adorare è sospinto anche (sottolineo ANCHE….il che non vuol dire esclusivamente!) dal bisogno di sicurezza. In tal caso lo si può comprendere.

    Rispondi
  57. Francesco

    Già appunto. Antonio, ci vorrebbe un fine esegeta per interpretare il giusto messaggio di Vaccaro sui cereali: se il suo messaggio fosse chiaro e lineare, non ci sarebbero ambiguità interpretative. Io trovo che dopo due pasti principali a base di cereali e legumi, non resti, di necessità e al di là delle parole, molto spazio per la frutta. Inoltre sono portato a leggere le sue riserve sulla frutta (sulle banane, sulle quantità di frutta, sul buon senso che mancherebbe a certi estremismi tipo il nostro, ecc), quanto meno come delle contraddizioni rispetto all’affermazione dell’uomo come essere frugivoro. Altri, come te e molti altri, preferiscono invece non puntare l’attenzione su queste sue evidenti riserve nei confronti della frutta, ma soffermarsi piuttosto sugli elogi che egli pure fa della frutta. Ma la verità è che l’ambiguità rimane irrisolta, perché è connaturata al suo stesso messaggio, visto che frutta e cereali non possono convivere pacificamente come lui vorrebbe. Capirei un’impostazione in cui ai cereali viene riservato uno spazio di compromesso transitorio, in direzione di una meta più elevata e più consona all’uomo; ma mettere sullo stesso piano cereali e frutta, e anzi bacchettare platealmente le banane e promuovere a pieni voti seduta stante i cereali, è un’impresa gravida di contraddizioni e di ambiguità, che a mio modesto parere possono risultare anche parecchio dannose per molti di noi, cresciuti nella fede della buona pasta e del buon pane ma a prezzo di danni seri per la nostra salute. Danni da cui una filosofia che sia veramente chiara e salutare dovrebbe poterci mettere in guardia.

    Rispondi
  58. Enzo Spataro

    :::e magari si becca anche un calcione alla mandibola.

    Rispondi
  59. Enzo Spataro

    Comunque non ho idoli ma solo esperienze personali meravigliose ed appaganti di cui non ho la pretesa di coinvolgere nessuno, per la cronaca il 9 settembre scorso ho stretto personalmente la mano a Valdo identificandomi ad egli al termine del suo convegno e ce mancato poco che mi beccassi un vaff…(giustamente) per averlo fatto solo alla fine ed in una sala semi deserta.
    Al contrario delle apparenze talebane sono di carattere timido e schivo.

    Rispondi
  60. Enzo Spataro

    E pensate che ieri ho fatto una fantozziana caduta nel frittatone di cipolla accompagnata da pane integrale…tranquilli, senza birra gelata e rutto libero,.
    Questo per ribadire che si è alla stregua di alcolizzati sulla strada delle disintossicazione ma costretti ad alloggiare in un bar.

    Rispondi
  61. Antonio Armando

    Francesco, così stanno le cose. Così Valdo ritiene di esprimersi. Pur condividendo anche la tua posizione, vado oltre.
    Mi associo a Roberto e mi assumo la responsabilità della mia autonomia: sia che protenda verso la frutta che, piuttosto, a favore dei cereali.
    Ho maturato la mia appena modesta esperienza. Me la tengo cara, ci rifletto, la implemento. Se domani riuscissi a vivere e a fare tutto quello che faccio oggi nutrendomi solo di aria e sole, benissimo.
    Sai quanti danari risparmiati?!
    Scherzi a parte, il contesto è quello che è. Mi ritengo fortunatissimo per essermi imbattuto nell'attuale stile di vita (ancora e sempre in fase di evoluzione e miglioramento. Spero) e di poterlo condividere con la mia famiglia.
    Se poi riesco anche a confrontarmi dal basso della mia ignoranza con chi ne sa più di me ed ha fatto esperienze diverse dalle mie, capisci facilmente come tutto rientri perfettamente nel percorso di continuo ed inarrestabile processo di affinamento.
    Meglio di così…

    Rispondi
  62. Francesco

    Non intendo certo addossare a Valdo la responsabilità delle nostre scelte, sia che queste siano conformi al suo modello sia, e a maggior ragione, che esse come nel mio caso vadano oltre lo schema valdiano. Volevo solo fare qualche considerazione sui presupposti della sua filosofia, in particolare mi chiedevo perchè Valdo fosse tanto abbarbicato ai cereali, e una delle risposte che mi son dato è che forse anche lui è stato vittima del sistema. Dopo di che non si può non riconoscergli i grandi meriti che egli ha guadagnato sul campo, il che ovviamente non gli garantisce di essere immune da possibili errori e critiche. C'è chi si ferma a una pedissequa applicazione del suo metodo, e c'è chi invece, come molti di noi, ha cercato, ovviamente sotto la propria autonoma responsabilità, la sua personale reinterpretazione del metodo valdiano stesso. Anch'io credo che ognuno dovrebbe trovare la sua propria strada, e non fossilizzarsi mai su un unico esempio, ma tenersi sempre una via di uscita.

    Rispondi
  63. Antonio Armando

    Forse perché non è ancora sicuro della bontà o dei "difetti" dei cereali.
    Che dirti: personalmente ho ridotto parecchio il ricorso ai cereali e non posso dirne, in tutta onestà, che bene.
    Altrettanto sinceramente ti dico che quando mi viene voglia di un piatto di pasta, riso, pane e pomodoro, latte di mandorla e cereali non faccio altro che assecondare le richieste dell'organismo.
    E devo dire che non mi trovo niente male.
    Una cosa è certa però: dopo le mie corsette durante le quali ho sudato il mio litrozzo abbondante di liquidi, il cibo cui anelo è frutta. Solo ed esclusivamente frutta. Anguria in particolare, soprattutto in questo periodo.
    Sarà suggestione? Che sia una verità sacrosanta?
    Non mi interessa più di tanto. Trova comunque riscontro nelle teorie nutrizionali di qualunque matrice (non mi pare ci siano fazioni che ne sconsiglino l'assunzione) e, soprattutto, mi fa stare bene.
    Sarà banale, ma può andar bene anche così!

    Rispondi
  64. Enzo Spataro

    Ma certo che è sicuro della bontà o dei difetti dei cereali!
    In tempi non sospetti, Roberto, parlando del mio caso proprio con Francesco e prima che li piombasse il mondo addosso per la mia autodiagnosi ( scusate ma senza sarcasmo non ce la faccio) rammentava della mia guarigione con una dieta basata prevalentemente su agrumi e frutta varia, mi riuscite a spiegare come mai io seguace sfegatato di Valdo da oltre 4 anni abbia acquisito questo metodo fruttariano quasi al 100%? devo forse, per mia fortuna, averlo frainteso?

    Rispondi
  65. Enzo Spataro

    Marito di Mariella, per quel che possa valere, hai tutto il mio sostegno e la mia ammirazione per la posizione da te assunta, sostegno ed ammirazione che resteranno immutati anche nel caso tu opti per una diversa soluzione, vita e salute sono le uniche cose che ci appartengono veramente e ne siamo gli unici responsabili, sebbene questo lurido sistemo ci abbia talmente plagiati ed intorpidito le acque da non capire dov'è il nord e dov'è il sud.
    Noi per fortuna questa bussola l'abbiamo ritrovata, ma beffardamente ciò potrebbe essere accaduto mentre stiamo ormai sprofondando in sabbie mobili molto insidiose, adesso si tratta di mantenere la calma non lasciarsi prendere dal panico e con sangue glaciale valutare di trovare intorno a se un appiglio un ramo che ci permetta di uscirne fuori.
    Qualsiasi sarà la tua scelta ti chiedo il privilegio di poterla sostenere ed alleviare le comprensibili ansie, a tal proposito ti lascio il mio indirizzo: enzo_spataro@libero.it e nel ribadirti la mia completa disponibilità, ti ringrazio anticipatamente per qualsiasi tua comunicazione ed aggiornamento.

    Rispondi

Lascia un commento

Scopri di più da VALDO VACCARO

Abbonati ora per continuare a leggere e avere accesso all'archivio completo.

Continua a leggere