AMILOIDOSI COME DEGENERAZIONE CEROSA, LIPIDICA E LARDACEA

da 5 Apr 2015Malattie endocrine e metaboliche

LETTERA

CHIEDO SUPPORTO PER AMICA SOFFERENTE DI AMILOIDOSI

Ciao Valdo, tutto bene? Spero proprio di sì, perché sono in molti che ti seguono migliorando il loro stile di vita e le loro aspettative future. Volevo chiederti un aiuto per una mia amica di 60 anni che soffre da qualche anno di Amiloidosi. Le hanno detto che è di origine genetica, scusa diagnostica di gran moda.

STO RICORRENDO ALLE CIRE ERBORISTICHE

La sto aiutando correggendole l’alimentazione, con gemme di Biancospino per il cuore e gemme di Faggio per i reni, che lei prende in erboristeria. Inoltre, le ho suggerito un depurativo per gli emuntori al mattino, composto da Gramigna radici, Tarassaco radici, Liquirizia radici, Bardana radici, Coda cavallina pianta, Ortica dioica pianta.

LIQUIDO IN ZONA CARDIACA

Ultimamente le hanno diagnosticato del liquido in zona cardiaca. Ho fatto una ricerca nel tuo blog ma ho trovato poca roba. Forse avresti altre informazioni aggiornate da passarmi, visto che una cura specifica per questa malattia non esiste. Mi fai sapere? Grazie di cuore. Ti invio i miei saluti più cordiali, con profonda stima.

Gianni Antona (Naturopata-Iridologo) da Rosolini (Siracusa)

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RISPOSTA

DEFINIZIONE DI AMILOIDOSI

Ciao Gianni. In realtà qualcosa si trova sul blog cercando con più pazienza. Comunque l’amiloidosi è una malattia causata da deposito di amiloide, proteina patologica che si accumula in diversi organi e tessuti. La sua sintomatologia è caratterizzata da anemia, proteinuria, epatomegalia e splenomegalia.

ALTERAZIONI TIPICHE ALLA MILZA

Per la milza le alterazioni riguardano le funzioni ematopoietica ed emolitica, ovvero la formazione e la depurazione del sangue, oltre che eventuali neoplasie tipo leucemie e linfomi. La splenomegalia può comparire anche in processi definiti infettivi, da ostruzioni virali-endogene irrisolte con detriti cellulari non espulsi e con presenza moltiplicata di batteri opportunisti attratti dal cibo virale a disposizione.

ALTERAZIONI TIPICHE AL FEGATO ED ALLA COLECISTI

L’epatomegalia deriva dagli stessi problemi, ma è noto come il fegato si ingrossi in concomitanza con una alimentazione basata su proteine e grassi animali. La proteinuria, a sua volta, segna una presenza anomala di albumina nelle urine. Urine che normalmente contengono sì tracce proteiche, ma non molecole di grandi dimensioni che di norma non riescono ad attraversare il filtro renale.

PROTEINURIA E RITENZIONE IDRICA

La proteinuria è associata ad anuria ed oliguria, con accumulo di liquidi nei tessuti e malattie infiammatorie del rene, chiamate glomerulonefriti. Nel caso specifico della tua amica, la ritenzione idrica viene segnalata in zona cardiaca, ma il problema rimane a monte, e va pure contrastato a monte e non a valle, come del resto stai cercando di fare. Chiaro che in questi casi nulla aiuta meglio del tarassaco in tutte le possibili versioni.

TUTTI ALLA RICERCA SPASMODICA DEL DIFLUNISAL

La amiloidosi è una malattia neurodegenerativa che porta alla morte in dieci anni e alla paralisi motoria, in cui i nervi vengono colpiti e divorati da una proteina prodotta dal fegato. Anche i trapianti di fegato eseguiti nel tentativo di rallentare la malattia finora non hanno permesso di centrare definitivamente la guarigione. Con un semplice farmaco antinfiammatorio non steroide FANS, chiamato Diflunisal, appartenente alla classe dei silicati, è possibile, secondo una nota dell’Ospedale San Matteo di Pavia, curare i pazienti, soprattutto se la patologia è individuata precocemente.

AMILOIDOSI NELLA STORIA

Il termine amiloidosi deriva dal greco amilòn=amido o non macinabile, e sta per degenerazione amiloidea o degenerazione lardacea. In anatomia patologica si chiama così un processo che colpisce i tessuti connettivi e gli organi con la precipitazione dal sangue di una sostanza abnorme ed amiloide che infiltra i tessuti quando essa giunge a saturazione nei liquidi organici. Conosciuta in antico (Bonetus, sec. XVII) come lignificazione e indicata poi come degenerazione lardacea (Rokitanski, 1842), o degenerazione cerea (Christensen, 1844), questa alterazione fu (1853) chiamata degenerazione amiloide da Virchow, che credeva, in contrasto con l’idea dominante nel suo tempo, che i tessuti ammalassero per un sovraccarico di colesterina.

PROTEINE IN ABNORME DISINTEGRAZIONE

La formazione della sostanza amiloidea viene considerata come espressione di un abnorme processo disintegrativo a carico di proteine eterologhe o eterogeneizzate, il cui prodotto sembra entri solo secondariamente in combinazione con l’acido condroitin-solforico preesistente nei tessuti connettivi (e non preformato nell’amiloide), che la trasformerebbe dal suo stato di sol (solido) in stato di gel (gelatina). In tal modo l’amiloidosi va intesa come un’intossicazione proteica. Altri sostengono che la produzione dell’amiloide sia in diretto rapporto, non con proteine eterologhe, ma col disfacimento di cellule a carattere fagocitico come i leucociti in eccesso.

NATURA ALBUMINOIDE E PROTEICA DELLA SOSTANZA AMILOIDE

Prova della sua natura albuminoide fu data con l’ottenere alcuni aminoacidi (leucina e tirosina) come prodotti di scissione di questa sostanza, che assomiglia alle sostanze proteiche basiche e precisamente alle protamine e agli istoni. Le protamine sono piccole proteine basiche ad alto contenuto di arginina, aminoacido benefico. Le protamine rimpiazzano gli istoni nella fase finale aploide della spermatogenesi e della riproduzione. Legandosi all’eparina, ne antagonizzano gli effetti anticoagulanti. Solfato e cloridrato di protamina sono infatti un antidoto ai sovradosaggi di eparina in sala operatoria.

INFILTRAZIONE PROGRESSIVA NEI TESSUTI, NELLE VENULE E NELLE ARTERIOLE

Oltre l’uomo, ammalano di amiloidosi anche altri animali e specialmente il cavallo, i bovini, gli ovini.
L’amiloidosi si forma lentamente ed ha evoluzione ordinariamente cronica e progressiva senza alcuna manifesta tendenza a riassorbirsi. La morte avviene per cachessia. La sostanza precipita nelle pareti dei piccoli vasi e si estende progressivamente nei tessuti. Nelle arteriole si accumula prima tra le fibre muscolari, che, degenerando o atrofizzandosi, scompaiono. Nelle venule si raccoglie immediatamente al disotto dell’intima e nei precapillari e nei capillari essa è a diretto contatto con gli endoteli.

INGRANDIMENTO ORGANI

Gli organi affetti ne restano ingranditi, ma non deformati, anche quando raggiungono volume e peso enormi: induriscono e sulla superficie di taglio, asciutta, esangue, grigia o grigio-rossastra, hanno una particolare lucentezza cristallina, in forma diffusa, o ad aree circoscritte. La presenza di questa sostanza, che va sempre accrescendosi, comprime i vasi e i parenchimi, donde l’anemia e l’atrofia o la degenerazione grassa degli organi ammalati.

DEGENERAZIONE AMILOIDEA A CARICO DI MILZA, FEGATO E RENI

Riguardo alla sua distribuzione, la degenerazione amiloidea si generalizza nello stesso tempo in più organi, o si localizza in uno solo, o in parte di esso. Gli organi che più facilmente ne restano colpiti sono la milza, il fegato, i reni, le linfoghiandole, i surreni, la mucosa dell’intestino crasso, in secondo ordine gli altri, visto che nessuno ne è rispettato.

SERVE ANDARE AI FATTORI CAUSANTI

Più che pensare ai sintomi ed alla curomania sui medesimi, come proposto dal citato Ospedale pavese, occorre andare decisamente ai fattori causanti. Ed ecco che anche qui scatta inesorabile il problema della formula del sangue, che credo di aver esposto con adeguata chiarezza nelle tesine di questi giorni su ipertensione e piastrinopenia. Chiaro che epatomegalia, splenomegalia ed insufficienza renale stanno a indicare improba fatica immunitaria a carico di fegato, milza e globuli renali, con pesanti conseguenze per l’intero sistema.

L’USCITA DAL TUNNEL SI CHIAMA MODIFICA RADICALE DELLA CHIMICA INTERIORE

È semplicemente folle il solo pensare che con degli interventi localizzati su un determinato organo si possa ottenere qualche risultato. La sola cura possibile rimane quella globale invocata dai grandi terapeuti e scienziati francesi Claude Bernard, Antoine Béchamp e dal bavarese Padre Taddeo di Wieesent, dove l’uscita dal tunnel patologico non può avere luogo senza prima mettere in ordine operativo il “Milieu Interieur”, ossia l’ambiente biochimico interno, ossia la formula del sangue.

TROPPA GENTE STA VIVENDO AI LIMITI

Non è sbagliato quello che stai facendo, per quanto ci sia in esso qualche elemento di innocente, naturale ed accettabile curomania sul sintomo. Un programma depurativo ancor più efficace e radicale, avente come target fegato, reni, milza e sangue, è stato da me affrontato nelle ultime conferenze di marzo ad Alessandria, Treviso-Varese e Bologna, i cui testi stanno sul blog. Ognuno li dovrebbe leggere, visto che l’80 % della popolazione sta vivendo male e ai limiti della tolleranza corporale, ai limiti tra la sopravvivenza e lo scivolamento nelle acque infide e melmose della patologia, in stato di disidratazione, pre-dialisi, sofferenze spleniche ed epato-biliari.

PRENDERE LA PALLA DETOSSIFICANTE AL BALZO

Siccome le verdure tipiche della detossificazione, come carciofi e finocchi crudi, ortiche, tarassaco, crescione, asparago, punte di luppolo e di pungitopo, acetosa e silene, si trovano dalle nostre parti in questo mese di Aprile e non oltre, diventa essenziale prendere la palla al balzo senza dover attendere la primavera del 2016. Nella stagione estiva, con un po’ di fortuna, con tanta frutta fresca a disposizione, con più movimento e più traspirazione, e con tanta benefica radiazione solare, anche il più sfigato riesce a cavarsela.

TESINE DA LEGGERE

Polineuropatia amiloide da transtiterina e rimedi naturali per il fegato
Gammopatie monoclonali, amiloidosi ed immunoglobuline
Sindrome nefrosica, amiloidosi e sindrome di Cushing
Dolico-colon e peristalsi intestinale
Stop garantito all’ipertensione arteriosa
Piastrinopenia ed avvelenamenti in bambina di 5 anni

Valdo Vaccaro

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LETTERA 2

DIETA RIGOROSA ANTI-AMILOIDOSI PER LA MIA AMICA

Carissimo Valdo, Grazie per la magistrale ed esauriente spiegazione su Amiloidosi. Ho alcune delle tue tesine che spiegano il caso, ma questa chiarificazione mi mancava!! Nella precedente mail ho dimenticato di dirti che ho lasciato che la mia amica mangiasse solo insalate miste crude, centrifugati specifici tra cui carote-sedano-mele, e altri ancora tratti dal libro di Norman Walker, nonché frutta lontano dai pasti e, come depurativo al mattino a digiuno, Biancospino e Faggio gemme. Ma è riuscita a tenere solo 15 giorni.

QUALCHE TRASGRESSIONE DI TROPPO, MENTRE NON CI SONO FARMACI RISOLVENTI

Ha capito che deve mangiare pulito, ma non riesce a fare a meno di qualche trasgressione. L’altro ieri mi ha detto spaventata della questione del liquido nel cuore, ed era spaventata!! Le ho ribadito che la guarigione sta nelle nostre mani e nelle nostre decisioni. Adesso sta a lei essere severa con se stessa. Non esiste il farmaco nuovo che risolverà il problema, come lei spera. Vale solo la gestione personale di una alimentazione adeguata, magari con qualche sgarro ogni tanto.

NECESSITÀ ASSOLUTA DI CAMBIARE PENSIERO E  STILE DI VITA

Quello che tu hai scritto adesso lo stampo e glielo faccio avere perché lo legga. Spero che con il tuo contributo si renda maggiormente conto che occorre modificare il proprio stile di vita e alimentare, abbandonare alcuni alimenti e ridurre drasticamente altri, per il proprio bene.

È BASILARE RISVEGLIARE LA CONSAPEVOLEZZA DELLA GENTE

Mi sei stato di grandissimo aiuto per svegliare la sua coscienza e spero quella di altri che leggeranno la tua tesina. Vorrei essere la metà di quello che Sei Tu!!! Anzi, magari solo un quarto. Grazie, grazie di cuore per il tuo supporto. Spero che entro l’anno potremo vederci di persona! Con stima e amicizia.
Gianni Antona

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RISPOSTA

SIAMO TUTTI PERSONE AD ALTO POTENZIALE

Ciao Gianni. Le persone non si raffrontano in base alla metà o ai quarti. Siamo tutti unici e diversi e quindi nascondiamo tutti al nostro interno valori e possibilità nascoste che vanno via via esplicitate.
Voglio dire di non sopravvalutarmi e anche di non sottovalutare te stesso.

A VOLTE OCCORRE PROCEDERE CON PROGRESSIVITÀ

Quanto alla resistenza della tua amica, messa a dura prova da questa esperienza, non c’è da sorprendersi. Non è facile partire in quarta con un programma depurativo e ipocalorico, mentre non siamo ancora fuori dalla stagione fredda. Probabilmente serviva e serve un approccio meno drastico e più progressivo. Qualche piccola trasgressione va compresa e tollerata.

SFRUTTARE AL MEGLIO I NOSTRI MECCANISMI AUTO-GUARITIVI

Confermo che non esistono soluzioni miracolistiche. Anche se ci fosse un farmaco magico magnificato dalla medicina, si tratterebbe sempre di una sostanza chimica rivolta ad agire sul sintomo e quindi incapace di risolvere i suoi problemi. La cosa consolante è che, nonostante la gravità più o meno accentuata dei problemi che mettono a repentaglio il nostro equilibrio, siamo tutti dotati di un potentissimo e intelligente sistema auto-guaritivo interiore e viviamo accompagnati da precise leggi naturali che giocano a nostro vantaggio non appena decidiamo di vivere in accordo e in armonia con Madre Natura, e non in contrasto ed opposizione ad essa.

Valdo Vaccaro

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Scritto da Valdo Vaccaro

Valdo Vaccaro, classe 1943, è ricercatore indipendente, divulgatore e filosofo della salute. Da sempre ha fatto della dieta vegeto-crudista tendenziale, dell’amore per gli animali e la natura un modo di essere e uno stile di vita, in tutta autonomia e libertà. Valdo ha tenuto centinaia di conferenze in giro per l’Italia e nel mondo trattando vari temi tra cui salute, etica, attualità e altro ancora. Al momento, oltre all’attività sul blog, è direttore scientifico e docente della HSU – Health Science University, la prima scuola di Igienismo Naturale Italiana.

DISCLAIMER
Valdo Vaccaro è orgogliosamente NON-medico, ma igienista e libero ricercatore. Valdo Vaccaro non visita, non prescrive e non cura. Le informazioni presenti su questo sito hanno solo scopo informativo, non intendono e non devono sostituire il parere del medico curante.

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Commenti

2 Commenti

  1. Serena

    Vorrei invitare chi soffre di questa patologia a visitare amyloidosis international su Facebook dove potrete seguire i suggerimenti di philippe.

    Rispondi
  2. savino

    Anche a cose rare,c’è la soluzione, ma uno ci deve mettere le palle, perchè, siamo tutti capaci di fare sacrifici tutta la martoriata vita, però quando si tratta della nostra salute, non siamo capaci di mettercela tutta e cambiare lo stile di vita per venirci fuori, diciamola con schiettitudine, con gli altri no, ma su noi stessi sulla nostra vita, siamo vigliacchi, non siamo capaci di mettercela tutta, sappiamo che i dottori e gli ospedali mai vanno alla radice del problema, e ti consumano con chili di farmaci, per accompagnarti alla DEFUNZIONE, lenta e sofferta. Buon Digestione.

    Rispondi

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