LETTERA
SOSPETTO DI ACQUISIZIONE AMEBE
Buongiorno Valdo, scrivo a te per una questione piuttosto fastidiosa. Dai sintomi che ho, sembra che io faccia da ospite ad una florida colonia di amebe, probabilmente dopo un viaggetto in Indonesia o in chissà quale altro posto. Ho cercato sul tuo blog ma non ho trovato nulla sull’argomento.
CHE FARE PER SFRATTARE QUESTI OSPITI INDESIDERATI?
Mi chiedevo, se dopo aver fatto analizzare le feci si confermasse questo mio forte dubbio, cosa potrei fare per sfrattare questi ospiti indesiderati? I sintomi sono una periodica diarrea con forte stimolo e del muco sanguinolento. Le feci sono prive di sangue, il muco sanguinolento segue, poi qualche goccia di sangue e poi basta.
NON MI SENTO AFFATTO DEBOLE DAL PUNT DI VISTA IMMUNITARIO
Fino a poco fa era una convivenza pacifica, ogni sei mesi uno o due giorni di fastidio, ma ora non lo è più e gli ospiti hanno ottenuto la mia attenzione. La cosa strana è che leggendo qua e là sembra che la cosa colpisca chi ha un sistema immunitario debole, mentre io è un po’ che non sto affatto male e al contrario mi sento in forze. Magari non si tratta di amebiosi. Cordiali saluti.
S.T.
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RISPOSTA
DEFINIZIONE DI AMEBIASI E CURE MEDICHE A BASE DI METRONIDAZOLO
L’amebiasi è una parassitosi cosmopolita, provocata da un protozoo, Entamoeba histolytica, la sola ameba patogena per l’uomo. E’ correlata ad una scarsa igiene ed è più frequente nelle zone tropicali e nelle regioni in via di sviluppo. I portatori possono essere asintomatici. Le caratteristiche cliniche della amebiasi intestinale sono simili a quelle provocate dalla dissenteria (forti dolori addominali, contrazioni dolorose a livello dello sfintere anale, sangue e muco nelle feci), ma in assenza di febbre. Le forme viscerali, per lo più localizzate a livello del fegato, costituiscono vere e proprie emergenze mediche. Le caratteristiche cliniche corrispondono a quelle di un ascesso profondo, con febbre e dolori. Il trattamento medico si basa sempre sul metronidazolo.
TEST DIAGNOSTICI SUPPLEMENTARI PER LA DIAGNOSI
L’esame microscopico è un metodo poco affidabile per identificare correttamente Entamoeba spp nei campioni fecali, e la sensibilità non supera il 60%. L’identicità morfologica di Entamoeba histolytica, Entamoeba dispar, Entamoeba moshkovskii non ne permette la loro l’identificazione microscopica. È pertanto necessario utilizzare altri test per la loro speciazione. In pazienti con dissenteria, la presenza di trofozoiti ematofagi è da tempo considerata un valido elemento per poter distinguere Entamoeba histolytica da Entamoeba dispar. È stato dimostrato che in alcuni pazienti anche Entamoeba dispar può fagocitare globuli rossi, fenomeno confermato anche in vitro.
TEST ELISA, TEST IHA E TEST IFA
Sono segnalati inoltre casi di reattività crociata di un test ELISA fra Entamoeba histolytica e Entamoeba dispar e Entamoeba moshkovskii, il che ovviamente limita l’utilità del test. I metodi sierologici (ricerca di anticorpi) per la diagnosi di amebiasi sono numerosi, quelli più comuni sono l’emoagglutinazione indiretta (IHA), l’ agglutinazione al lattice, l’immunofluorescenza indiretta (IFA) e gli ELISA. I tests sierologici sono specifici ma mostrano gradi variabili di sensibilità in funzione del grado e del tipo di manifestazioni cliniche dell’infezione. In aree geografiche dove l’amebiasi è endemica, essi sono inattendibili in quanto i livelli di anticorpi anti-ameba rimangono elevati per periodi molto lunghi (anni). I costi sono bassi ed i risultati sono disponibili, a seconda del metodo utilizzato, al massimo dopo 3 ore.
RIMEDI NATURALI CONTRO I PARASSITI INTESTINALI
Per l’igienismo è sufficiente l’assunzione regolare di semi di zucca, di aglio, cipolla, porro, peperoncino piccante, cannella, zenzero, noce, carota, castagna, cavolo, fico d’India, mirtillo, mora selvatica, nespola, pera, ribes nero. Altri cibi utili a contrastare la dissenteria sono i cachi ben maturi, 2-3 al giorno, le carrube, il cotogno (decotto di un frutto in un litro d’acqua, da bersi a tazzine), radice di liquirizia, succo di limone prima dei pasti, infuso di fiori di malva (una presa per una tazzina d’acqua), un chilo di polpa grattugiata di mela, detto di scorza di melagrana (un pugno in un litro d’acqua), menta (foglie, infuso, un pizzico per una tazza), ortica (succo di erba intera 100 grammi tra mattina e sera).
Valdo Vaccaro
Buon pomeriggio… purtroppo devo constatare che l'assunzione regolare di cibo presente nella lista qui sopra non basta… eh vabbè, mi terrò le mie amiche amebe
per guarire definitivamente occorrerebbe digiunare nel modo giusto, con 100% liquidi e 0 solidi per abbastanza tempo… svuotare tutto l’apparato, pulire l’intestino anche con enteroclisma. E seguire una dieta vegan-crudista tendenziale, ovvero il cibo cotto deve essere solo in piccola percentuale. Non sono esperto sia chiaro e non conosco le amebe ma so per esperienza personale che i parassiti (vermi) amano i latticini, i farinacei raffinati, lo zucchero, i dolciumi, le carni, le quantità eccessive di cibo e una dieta prevalentemente cotta (anche se vegana!). E in genere tutto ciò che è costipante, colloso, morto, putrefattivo, causante sporcizia…
cito aglio, cipolla, origano, chiodi di garofano, zenzero, foglie verdi in insalata, carota, limone (e ce n’è tanti altri ma specifico per amebe non so). Tutta roba che contrasta i batteri cattivi, antiparassitaria, pulente, viva, equilibrante della flora batterica e nutriente di quella buona…
Forse potresti provare 2-3 settimane di sola frutta o includere anche ortaggi crudi, verdure… non so…