LETTERA
INTERESSANTI AFFERMAZIONI DEL CHIRURGO-ONCOLOGO ERMANNO LEO
Ciao Valdo, ti segnalo questo video in cui l’oncologo e famoso chirurgo Ermanno Leo, primario presso l’Istituto dei Tumori di Milano, ammette il fallimento della medicina nella cura dei tumori. Anche se la visione globale del dr Ermanno Leo si discosta di molto dall’impostazione igienista, direi che vadano messe comunque in risalto alcune sue affermazioni.
180 MILA MORTI DI TUMORE ALL’ANNO IN ITALIA LA DICONO LUNGA
Eccole: “Io, purtroppo, nella mia carriera ho mangiato cancro per quasi 40 anni e ora sono qui a fare quasi un mea culpa. Come oncologo sono profondamente deluso e rendo omaggio a chi non ce l’ha fatta. A me interessa un dato. In Italia ogni anno ci sono 180000 morti di tumore. Se questo ĆØ un segno di successo, io vado ai giardini pubblici.”
IL CANCRO Ć DIVENTTO UN AFFARE E OCCORRE CAMBIARE REGISTRO
“Il timore mio, e me ne assumo completamente la responsabilitĆ , ĆØ che il cancro sia diventato in questi decenni un affare, insieme alle guerre”. “Tutti sanno che la soluzione del cancro non sarĆ legata alla chemioterapia. BisognerĆ cambiare completamente registro”. “Io sono scandalizzato. Esistono in Italia 800 societĆ medico/scientifiche!!! Pare che tutti siano scienziati!!! Non siamo preoccupati della fuga di cervelli all’estero ma degli imbecilli che restano qua”. Elena Fasulo
RISPOSTA
QUESTE SONO DICHIARAZIONI CHE PESANO COME UN MACIGNO
Ciao Elena. Questa tua segnalazione ĆØ importante ed opportuna. Dimostra il malessere che cova nell’animo dei medici di fronte a quanto sta avvenendo. Igienisti o no, i medici rimangono esseri umani per quanto marcata ed inveterata sia la loro abitudine a curare coi loro devastanti criteri. Dopo aver mangiato cancro per 40 anni, con risultati a dir poco disastrosi, anche il piĆ¹ burbero ed il piĆ¹ insensibile finisce per non farcela piĆ¹ e per scoppiare.
UN LODEVOLE ATTO DI CORAGGIO
La vita non ĆØ fatta soltanto di potere, di danaro e di facilitazioni. Alla fine della giornata uno deve pur porsi delle domande. Esiste per tutti una coscienza e un’autostima. Pentirsi e denunciare pubblicamente gli errori di una vita, bollando senza remissioni l’odiosa pratica della chemioterapia, rimane in ogni caso un atto di grande coraggio. Il riconoscere, pur tardivamente, che occorre cambiare registro e voltare pagina, va lodato ed apprezzato.
Valdo Vaccaro
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