LETTERA
BRONCHITE INVERNALE SEGUITA DA POSTUMI SGRADEVOLI
Carissimo Valdo, vengo a chiederti un grandissimo favore. Questo inverno ho fatto una brutta bronchite virale al seguito di ciò, non sento più ne i sapori ne gli odori. Sono molto depressa perché sono stata dall’otorinolaringoiatra e mi ha detto che non c’è nente da fare.
SPRAY NASALE E VITAMINA B12
Mi ha dato solo 20 punture di vitamina B12 e uno spray nasale. Ha pure aggiunto che difficilmente tornerò a sentire i sapori e gli odori. Cosa mi consigli di fare? Conosci qualche rimedio che sia fattibile? Grazie se sarai così gentile e mi vorrai rispondere rispondere. Nell’attesa porgo i miei più cordial saluti.
Fiorellino
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RISPOSTA
PIANO CON LE DEFINIZIONI E LE ATTRIBUZIONI BATTERICO-VIRALI
Ciao Fiorellino. È assai difficile incappare in medici ottimisti e in medici che offrano un filo di speranza. Questo fatto ti dovrebbe far capire che i pareri degli specialisti vanno sì ascoltati, ma non presi alla lettera. Per l’igiene naturale la bronchite non è mai un fatto batterico e tanto meno un fatto virale, tanto per darti un esempio concreto di quanta importanza abbia l’interpretazione dei fenomeni.
INIBIZIONE TEMPORANEA DEI RECETTORI
Poiché i vari sapori dipendono dagli aromi che stimolano i chemiorecettori olfattivi, il gusto e l’olfatto sono fisiologicamente interdipendenti e la disfunzione di uno spesso influenza anche l’altro. I disturbi dell’olfatto e del gusto raramente sono invalidanti o pericolosi per la vita, quindi spesso non ricevono un’attenta valutazione.
IPOSMIA, DISOSMIA E IPOGEUSIA
La perdita del senso dell’olfatto, chiamata anosmia, è probabilmente l’anomalia più comune. Il suo contrario che è l’iperemia, vale a dire una spiccata sensibilità agli odori, generalmente riflette una personalità nevrotica o istrionica. La disosmia, percezione olfattiva sgradevole o distorta, può verificarsi nelle infezioni dei seni paranasali, nei danni parziali dei bulbi olfattori o nella depressione psicologica. Sia l’iposmia (riduzione dell’olfatto) che l’ipogeusia (riduzione del gusto) possono seguire, di solito temporaneamente, un episodio influenzale.
LO SCARICABARILE SUGLI INNOCENTI MICRORGANISMI
La disopsia, percezione olfattiva alterata e sgradevole, deriva da congestione e sviluppo batterico ai seni paranasali. Ma i batteri non hanno responsabilità alcuna, essendo stati richiamati da residui organici non prontamente espulsi, e in particolare dagli endovirus, ossia dai detriti cellulari formatasi per il rallentamento metabolico determinato dallo stato patologico globale alterato. Iposmia e ipogeusia stanno per riduzioni accentuate ma non totali delle percezioni. La secchezza della mucosa orale nei forti fumatori, la sindrome di Sjögren, la radioterapia della testa e del collo o la desquamazione della lingua possono danneggiare il gusto. In tutti i casi, i recettori gustativi sono diffusamente coinvolti.
ANOSMIA
L’anosmia richiede un attento esame per evidenziare eventuali malattie intranasali e intracraniche. Essa si verifica quando una tumefazione intranasale o un’altra causa di ostruzione impedisce che gli odori raggiungano l’area olfattiva. Ciò avviene quando il neuroepitelio olfattivo viene distrutto, come nelle infezioni virali, nella rinite atrofica o nella rinite cronica di malattie granulomatose e di neoplasie, oppure quando i rami del nervo olfattorio, i bulbi e i tratti olfattivi o le connessioni centrali vengono danneggiati in seguito a trauma cranico, a chirurgia intracranica, a infezioni o a neoplasie. La maggior parte dei pazienti con anosmia ha una normale percezione del salato, del dolce, dell’acido, dell’amaro, ma manca della discriminazione degli aromi, che è fortemente dipendente dall’olfatto. Quindi, spesso lamenta uno stato di perdita del senso del gusto.
TRATTAMENTI MEDICI E REMISSIONE SPONTANEA
Il trattamento medico della rinite allergica o batterica, delle sinusiti, o la rimozione di polipi nasali e di neoplasie benigne spesso porta a un recupero parziale del senso dell’olfatto. Ma sono gli stessi medici a dire che la distruzione del neuroepitelio olfattivo o delle sue vie centrali non sono suscettibili di trattamento efficace. La realtà è che solo un recupero spontaneo può frequentemente seguire la rigenerazione di questi tessuti. Questo può avvenire a maggior ragione grazie a remissione spontanea.
I PROBLEMI STANNO SEMPRE NEL COLON, NEI DIVERTICOLI E NELL’INTESTINO
Le sensazioni olfattive e gustative sono mediate da chemo-recettori che rispondono alle sostanze chimiche, legandole a livello di siti recettoriali. I motivi di queste problematiche vanno ricercati non nella testa ma in zona intestinale. Siamo di fronte a un colon che stabilmente produce putrefazione e miasmi che risalgono internamente, finendo per produrre pressione e congestione sanguigna in tutti gli organi percettivi e spesso anche a quelli auditivi, con ronzii ed echi. Ed è proprio lì che bisogna pazientemente lavorare, usando l’arma della dieta.
I FARMACI SONO SEMPRE MICIDIALI
Non va sottovalutata poi la responsabilità dei medicinali, pesantemente correlati a questi fenomeni di iposmia. I sulfidrilici, i bifosfonati e gli ACE-inibitori chelano lo zinco e il rame, aumentandone l’eliminazione. Ovvio che poi le cure a base di zinco inorganico non risolvono la situazione. Per l’ipogeusia le responsabilità ricadono ancora sugli ACE-inibitori, sui FANS, sulla comune aspirina. Pure le anestesie odontoiatriche producono a volte effetti simili. Farmaci tipo l’amitriptilina e la vincristina possono alterate i gusti. Il fumo può giocare la sua parte. Possiamo dire che molti farmaci, comunemente usati dalla massa, possono non solo causare disturbi del gusto e dell’olfatto, ma creare seri disagi per il soggetto, compromettendo addirittura il suo rapporto col cibo.
RINITI, TUMEFAZIONI, TRAUMI CHE DANNEGGIANO IL NERVO OLFATTIVO
Ci sono ovviamente anche altri fattori causanti. L’anosmia si verifica quando una tumefazione intranasale o un’altra causa ostruttiva impedisce che gli odori raggiungano l’area olfattiva. Oppure quando il nervo epiteliale olfattivo viene distrutto nella rinite atrofica, o anche da traumi e da interventi chirurgici. Pure la presenza di neoplasie, oppure di polipi compromette la percezione olfattiva.
LA FANTASCIENZA DELLA CAUSA VIRALE
C’è anche l’immancabile ipotesi dell’infezione virale, senza la quale i medici non possono vivere. Ovvio che per l’igiene questa non è scienza ma fantascienza. Non infezione ma sempre e solo intasamento di detriti cellulari, cioè di polvere dei nostri miliardi di cellule in moria fisiologica continuata. L’ostruzione virale non è causa di malattia, in ogni caso, ma conseguenza di una crisi tossico-metabolica, che non ha permesso una pronta espulsione dei cadaveri cellulari chiamati impropriamente virus.
OGNI PROCESSO GUARENTE RICHIEDE UNO SGRASSAMENTO DEL SANGUE
Il razionale igienistico rimane quello del ripristino digestivo e dell’abbattimento del grasso nel sangue, ottenibile con rigoroso cambio dieta in direzione chiaramente vegan-crudista. Tutto sommato è molto più scientifico e razionale ricorrere a succo fresco di carota, a succo di cavolo e di sedano e razionale, che ricorrere a delle cure antibiotiche che abbassano soltanto la reattività immunitaria, illudendo il soggetto di essere guarito mentre non lo è affatto.
Valdo Vaccaro
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