LETTERA
LA LEZIONE ETICA DI FABRIZIO BONETTO
Ciao Valdo caro, ti segnalo la singolare e interessante iniziativa di Fabrizio Bonetto, ex-allevatore quarantenne diventato vegetariano da quattro anni, che ha convertito il suo allevamento di vacche di razza piemontese in azienda agricola orientata alla produzione di frutta e verdura, dimostrando che è possibile essere allevatore o agricoltore senza per forza dover trasformare gli animali in vittime brutalizzate.
NASCITA DELLA PRIMA STALLA INNOCENTE D’ITALIA
Resosi conto che chiudere l’allevamento significava mandare al macello tutte le mucche ha pensato di mantenerle in vita utilizzando di loro solo il letame per le sue coltivazioni. Così nella primavera del 2011 è nato il primo allevamento di cow poop cioè mucche “da cacca”. E a Cavour in provincia di Torino è nata la sua Farm Serenity Cow. Ecco il testo dell’intervista allo straordinario Fabrizio.
COME SEI ARRIVATO A DIVENTARE VEGETARIANO?
Bella domanda! Frequentare amici vegetariani e vegani mi ha sicuramente aiutato, ma devi avere anche la fortuna di conoscere le persone giuste. Il cambio di alimentazione è un passo importante. Non si tratta di rinunciare o meno a certi cibi, ma di riconsiderare quelli che sono gli alimenti e quelli che, invece, sono gli animali. La nostra cultura ce li ha sempre proposti nel piatto, è normale quindi che ci su ritrovi a mangiare carne e pesce. Io, però, ora vedo gli animali per quello che sono realmente, ossia esseri capaci di provare emozioni, gioia, dolore e sofferenze, proprio come noi.
CI HO MESSO TROPPO TEMPO PER CAPIRLO
Semplicemente nella mia testa non li considero più alimenti. A dire il vero, mi chiedo spesso perché ci abbia messo così tanto a rendermi conto che non ha davvero senso pensare a loro come a qualcosa che nasce per essere macellato. Nessuno essere dovrebbe nascere per essere ucciso! Penso che la cosa che più spaventa le persone è il mettersi in discussione, riconsiderare il fatto che quello che sino a ieri ritenevi fosse giusto e normale non lo è. È una scelta che consiglio a tutti. Se non lo volete fare per gli animali, fatelo per voi stessi! Ci guadagnerete sicuramente in salute!
SPIEGACI LA TUA SERENITY FARM
In realtà il suo scopo principale è cercare di salvare le mucche dal macello. Non so se ci riusciremo, mantenere le mucche in vita senza sfruttarle non è davvero facile, ma sono passati due anni e la Farm Serenity è ancora una realtà, quindi restiamo ottimisti! Di progetti ne stiamo portando avanti parecchi: abbiamo ottenuto il riconoscimento di fattoria didattica e cerchiamo, attraverso questo strumento, di fare conoscere gli animali della fattoria “al di fuori del piatto”, anche alle fasce più giovani. Stiamo ridisegnando il contesto di fattoria, cercando nel nostro piccolo di rinaturalizzare gli appezzamenti che coltiviamo, mettendo a dimora siepi campestri, abbandonando la monocoltura e adottando i principi dell’agricoltura biologica e in parte di quella biodinamica.
COSA HANNO DI PARTICOLARE I TUOI PRODOTTI?
Le nostre verdure sono ottenute semplicemente coltivando la terra con sistemi naturali. Non utilizziamo concimi chimici, fitofarmaci o altre porcherie simili. Abbiamo adottato i vecchi saperi della tradizione contadina, i macerati di erbe, il sovescio, la pacciamatura. Non abbiamo scoperto nulla! Le nostre verdure hanno di particolare solo il fatto che le persone al giorno d’oggi trovano particolare quello che è naturale e normale quello che in realtà è coltivato con veleni. Questo dovrebbe farci riflettere.
PERCHÉ PARLI SPESSO DI MUCCHE DA CACCA?
Chiamiamo scherzosamente “cow poop” le mucche che abbiamo scelto di non destinare a macello, quando nel 2011 abbiamo chiuso l’allevamento dei vitelli da carne. Ora ci aiutano producendo dell’ottimo letame bio attraverso la loro cacca, che utilizziamo per nutrire i terreni che coltiviamo. Ci permettono, così, di non utilizzare concimi chimici.
QUALCHE CURIOSITÀ PER I NOSTRI LETTORI SULLE TUE MUCCHE SERENE E FELICI
Dovremmo avere una settimana a disposizione per descrivere le nostre mucche, un mese per i cavalli e un altro mese almeno per descrivere i restanti animali che gironzolano per l’aia. Faccio prima a invitare chi vuole conoscerle a venirle a trovare di persona!
CHI È CHE VI VIENE NORMALMENTE A TROVARVI?
Principalmente i nostri clienti, che vengono ad acquistare direttamente in azienda. Li accompagniamo volentieri nell’orto e, talvolta, raccolgono loro stessi la verdura che comprano. E poi, grazie al tam tam, vengono spesso anche gruppi di animalisti, vegetariani e vegani. A questi ultimi teniamo di spiegare che ci sono ancora molte cose da migliorare e mettere in discussione. Se non siamo attenti negli acquisti anche dietro il percorso di una testa di insalata o di una carota, possiamo contribuire negativamente non solo all’impatto ambientali, ma anche alle sofferenze per gli animali.
SERVE UN’AGRICOLTURA PIÙ CONSAPEVOLE
I diserbanti e i pesticidi usati nelle comuni coltivazioni intensive di ortaggi mietono una strage silenziosa, e spesso sconosciuta, di insetti, uccelli e animali selvatici. Sono animali che non passano certo per il mattatoio, ma che muoiono comunque. Sta a informarci e preferire un prodotto più naturale al posto di un altro e riavvicinarci ad un’agricoltura più consapevole.
UN DOLENTE TASTO ECONOMICO
Pensare di intraprendere questo percorso senza rimetterci economicamente non era davvero possibile. Quindi, sì, l’impresa ne ha risentito a livello di reddito, ma ce lo aspettavamo. La mancanza di liquidità è in effetti sempre un grosso problema , ma lo è, in realtà, per tutte le aziende agricole in questo periodo. Io continuo a sforzarmi di vedere il bicchiere mezzo pieno, anche se ho il fienile mezzo vuoto! Le mucche, si sa, sono animali pascolatori e mangiano parecchio. Le nostre “cow poop” hanno superato tutte la soglia dei dieci anni di età, mentre una mucca negli allevamenti vive 5-6 anni massimo. Qualcuna ci ha già salutato e negli anni la spesa per il loro mantenimento si ridurrà, ma il vederle invecchiare serenamente ci ripaga certamente dello sforzo economico che sosteniamo.
LA COLPA DEI MACELLI STA NEI CONSUMATORI PIÙ CHE NEGLI ALLEVATORI
Cosa diresti agli allevatori che sfruttano gli animali? C’è purtroppo poco da dire. Le persone che fanno questo lavoro sono convinte del loro operato, che portano avanti con passione. Quando sei un allevatore vedi gli animali che allevi solo come un prodotto, come accade con il pane per il panettiere. Anche io fino a pochi anni fa la vedevo allo stesso modo e rifiutavo gli stimoli che ricevevo dall’esterno da amici animalisti e vegetariani. Ognuno ha i suoi tempi. Ma gli allevatori seguono il mercato: se chiede carne, loro producono animali da carne. Io credo che non siano gli allevatori quelli da convincere a cambiare strada, ma i consumatori.
*****
RISPOSTA
AUTENTICA LEZIONE AGLI SQUARTATORI
Grazie Vanna per questa straordinaria segnalazione, e grazie Fabrizio per quanto stai facendo. Questo è il tipo di notizie che vorremmo leggere tutti i giorni. Una autentica lezione di etica comportamentale, di etica animalistica e di etica agroalimentare impartita a vasto raggio, agli allevatori in primo luogo, al ministero delle Politiche Agricole, agli squartatori della Cremonini e delle varie industrie di macellazione operanti in questo paese e nel mondo intero, ma anche alla gente comune che con le sue scelte mantiene in essere e determina la richiesta globale di mercato.
QUESTA È LA PROVA CHE È POSSIBILE ALLEVARE ANIMALI SENZA DOVERLI UCCIDERE
Una lezione diretta ed esemplare impartita, nota bene, non da una Associazione Animalistica, ma da un vero e proprio allevatore in carne ed ossa. Un caso simile, se vogliamo, a quello del dr Hyman, celebre allevatore del Montana, diventato supporter del dr Colin Campbell, citato ad esempio nella mia tesina “Danni dei latticini al sistema gastrointestinale“.
Valdo Vaccaro
*****
COMMENTO DI FABRIZIO BONETTO
Buongiorno Gentilissima Vanna, La ringrazio di cuore per il Suo interessamento alla nostra piccola realtà. Ci ha fatto molto piacere leggere la nostra storia sul blog del dr Vaccaro, grande persona che stimiamo per le idee che porta avanti. Se doveste capitare da queste parti, passateci a trovare, sarà un piacere conoscervi. Un caro saluto con l’augurio di una luminosa giornata. Fabrizio Bonetto Farm Serenity – via Gerbidi 7/c – Cavour TO, cell: 333.5241264 FACEBOOK: https://www.facebook.com/pages/Farm-Serenity-Cow/152596984845700
Commenti
0 commenti