ALLA RICERCA SPASMODICA DELLA PROTEINA

da 15 Ago 2009Alimenti, Salute

LETTERA

UNA DRITTA SULLE PROTEINE INNOCENTI

Salve Valdo,

Mi daresti qualche dritta sui cibi che contengono un buon apporto di proteine, escludendo ovviamente quelle animali? Grazie mille fin d’ora.

Ignazio, da Varese


RISPOSTA

L’INCONGRUENZA DELL’ANSIA GENERALIZZATA SULL’APPORTO PROTEICO

Carissimo Ignazio,

Cosa significa un buon apporto di proteine? Te lo chiedo perché la tua è una domanda che tradisce un’ansia diffusa e generalizzata. Direi che hai fatto bene, in ogni caso, a pormi tale questione, in quanto mi dài modo di chiarire meglio questa incongruenza.

NESSUNO CHE CHIEDA DRITTE SULL’APPORTO DI ACQUA BIOLOGICA, 100 VOLTE PIÙ IMPORTANTE DELLE PROTEINE

Ti avrei però apprezzato ancora di più se tui mi avessi chiesto una dritta sui cibi che danno un buon apporto di acqua biologica, la quale è 100 volte più importante delle proteine, o una dritta sui cibi che contengono più carboidrati, che sono anch’essi molto più basilari delle proteine. Non me l’hai chiesto perché stai facendo il medesimo clamoroso e comune errore che fa la gente. Cerchi cioè di vicariare o sostituire le proteine della carne (la cosiddetta sostanza, la quale altro non è che materiale concentrato, proteico, grasso, alto-calorico, cotto-amidaceo), con altri tipi di proteine ed altri tipi di sostanze.

LIBERARSI DUNQUE DA UNO SCHEMA MENTALE ERRATO E INDOTTO

Il mio primo consiglio dunque è quello di liberarti da questo schema mentale e da questa trappola psicologica. La carne e i latticini, il pesce e le uova, ovvero tutte le proteine animali, non sono mai state delle vere necessità per l’organismo umano. Nella misura in cui esse sono state consumate a livello di massa, sono sempre servite a danneggiare la gente, non certamente a nutrirla. Sono servite a compromettere l’equilibrato funzionamento dell’organismo dei popoli, ad indebolirlo e ad ammalarlo.

LE PROTEINE ANIMALI, GIUSTAMENTE ABBANDONATE DALLA GENTE SAGGIA, NON VANNO RIMPIAZZATE

Pertanto, le proteine animali non vanno semplicemente sostituite. Tu hai deciso, con molto acume, di liberarti di esse, e ti stai preoccupando di trovare delle fonti proteiche alternative, temendo di cadere in non so quale carenza. Da nutrizionista naturale-vegano-crudista, io non ci sto a seguirti su questa stradina finale, e mi permetto dunque di bacchettarti amichevolmente e di ammonirti con un piccolo cartellino giallo.

UN DETTAGLIO BASILARE: LA MACCHINA UMANA FUNZIONA A CARBOIDRATI E NON A PROTEINE

Anche perché, non scordiamoci mai un fatto estremamente importante, ed è che il motore umano è una macchina funzionante a carboidrati e non certo a proteine. Da notare poi che siamo immersi in un’atmosfera nella quale l’ossigeno è presente al 20% soltanto, mentre l’azoto rappresenta addirittura l’80% dell’aria.

Come sai, l’azoto N è la componente essenziale di ogni proteina. Il modo migliore per azotizzarsi o proteinizzarsi è dunque quello di curare al meglio la respirazione, inspirando a pieni polmoni, allargando prima il basso ventre e riempiendo su su fino alle scapole, al ritmo yoga 1-4-2 (1 secondo inspirazione, 4 trattenimento aria, 2 espirazione totale), 2-8-4 e 3-12-6, e così via. Il mondo immerso per intero in ambiente proteico.

GLI SPROPOSITI DELLA FDA SULLA QUOTA MINIMA PROTEICA GIORNALIERA

Essendo pure il mondo che ci circonda immerso in ambiente proteico, le proteine si trovano abbondanti dappertutto, anche in tutte le piante. Il crudismo ti garantisce un livello ottimale di acquisizione proteica. Non dimenticarti che le necessità proteiche umane stanno entro i limiti modestissimi di 11-25 grammi al giorno e non di più (stabiliti con rigore scientifico dalla ANHS, American Natural Hygiene Society), mentre la FDA americana ha blaterato per decenni livelli pazzoidi di 300 g, poi ridotti a 250, a 200 a 150 a 100 e agli attuali 75, tutti sballati dal primo all’ultimo, sviando e disinformando il mondo intero con le sue scemenze.

LE TABELLE DEMENZIALI DELLA FILO-MACELLAIA FDA, TUTTORA IN VIGORE NELLE AZIENDE SANITARIE MONDIALI

Agli errori macroscopici sulle proteine, fanno da corollario altre quote sballate della stessa FDA sulla vitamina B12 (157-1059 pg/dl), anziché la quota minima approssimativa di 80 pg/dl citata in origine dalla WHO, e sulla vitamina C (40-60 mg/giorno), mentre Cambridge ha segnalato una necessità di almeno 300 mg/giorno, ed altre fonti vanno ancora oltre.

Da notare che queste tabelle demenziali ed alienanti della FDA sono adottate da tutte le aziende sanitarie del mondo, incluso quelle italiane, in omaggio alla colonizzazione culturale americana. Non ci risulta affatto che siano state cestinate.

LA PROTEINA NON FA PROTEINA

Qualcuno ti dirà che, essendo noi fatti di materiale proteico, ci servono tante proteine. Trattasi di errore grossolano. Ogni biologo sa che l’acquisizione di nuove cellule non avviene per sostituzione ma per trasformazione, per cui sangue non fa sangue, fegato non fa fegato, latte non fa latte, sperma non fa sperma (dedicato ai mangiatori-asini di testicoli di bue o di mussi superdotati), cervello non fa cervello (dedicato a chi ambisce a diventare un Pico della Mirandola cibandosi della materia grigia del vitello o del maiale), carne non fa carne e proteina non fa proteina. Siccome l’uomo comune ama essere un pirla, preferisce credere alle fandonie ed alle scemenze.

SE MANGI SUFFICIENTI CALORIE, OVVERO SE TI SAZI IN QUALUNQUE MODO, È IMPOSSIBILE ANDARE IN DEFICIT PROTEICO

L’umile mucca, per produrre il suo latte, bruca l’erba dal mattino al tramonto, se lasciata in libertà. Il dr John Scharffenberg disse ad un meeting dell’American Association for the Advancement of Sciences:

Permettetemi di sottolineare un fatto importante e poco conosciuto.

È difficile, se non impossibile, disegnare una dieta qualsiasi, dotata di sufficienti calorie per un adulto umano, che sia nel contempo deficiente in proteine.

Quanto sopra è da rileggersi non 2 ma almeno 3 volte.

IL LONGEVITY CENTER DEL DR PRITIKIN

Gente che arriva sulla carrozzella e riparte a ritmo di jogging sulle proprie gambe. Nathan Pritikin, giustamente considerato il maggior esperto in nutrizione di tutti i tempi, è scomparso da 30 anni. Ma la sua opera è continuata dal figlio dr Robert Pritikin, che ha visto negli ultimi anni decine di migliaia di persone rivolgersi ai suoi Longevity Centers di S. Monica (California) e Miami (Florida). Molti di essi arrivano su una carrozzella, o sono alla vigilia di un by-pass alle coronarie, ma poi, dopo appena un mese di alimentazione intelligente, cioè antigrassa e anti-proteica, escono miracolati correndo sulle proprie gambe, a ritmo di jogging. Tra di essi ci sono medici famosi, uomini politici, attori, cantanti e divi dello spettacolo.

IL VIZIETTO INSOPPRIMIBILE DI CERTI VEGETARIANI. IL FALSO PROBLEMA DELLE PROTEINE.

Nathan disse un giorno polemicamente:

Sono proprio i vegetariani a chiedere con frequenza dove trovare più proteine naturali. Non sanno essi che non esiste scienziato al mondo in grado di disegnare una dieta basata su cibi naturali, e su un sufficiente apporto calorico, che sia pure deficiente in proteine.

Calcoli alla mano, nel totale di 100 in calorie, all’uomo serve solo un 6% di proteine e, nelle diete ordinarie, è impossibile andare sotto il 9% di materiale proteico. Pare quasi che la natura si sia espressamente organizzata per farci avere sempre e comunque sufficienti proteine. All’uomo basta solo seguire l’istinto della fame, e mangiare cibi naturali di qualsiasi tipo, senza badare a come essi si chiamino, e la quota proteica viene automaticamente garantita. Il problema delle proteine è dunque un falso problema.

L’unico modo per andare fuori giri, ossia in crisi proteica, può derivare da insufficiente apporto calorico nella dieta (mangiando in modo insufficiente), o da eccesso di cibi junk o spazzatura (alcol, dolci, cibi lavorati, cibi cotti, cibi raffinati, ovvero calorie vuote e prive di micronutrienti).

L’INDISPENSABILE DEMOLIZIONE DELLE PROTEINE IN AMINOACIDI. LA QUOTA IRRISORIA DI ACIDO CLORIDRICO NELLO STOMACO VEGANO DELL’UOMO.

Le proteine non possono essere utilizzate come tali nell’intestino. Serve prima che lo stomaco faccia un preventivo lavoro di disgregazione o demolizione proteica, che spacchi loro il guscio esterno che le contiene e che ne liberi gli aminoacidi interni. Per fare questo c’è bisogno di molto acido nello stomaco. Ma lo stomaco umano ha una quota risibile di acido cloridrico, mentre nello stomaco dei carnivori-onnivori ce ne sta 10 volte di più. Questo è il motivo per cui leoni, tigri, orsi bianchi, iene, lupi, volpi, non hanno difficoltà alcuna a digerire le carni, le ossa e le interiora degli animali.

LO SMODATO E PATOLOGICO ALLUNGAMENTO DEI TEMPI DI DIGESTIONE. IL DRAMMA DELLA PUTREFAZIONE INTESTINALE E I MIASMI DA TOPO-MORTO.

Quando invece l’uomo, che ha una conformazione biochimica fruttariana ed è dotato di una presenza di acido cloridrico minima, consuma delle proteine animali, tali proteine subiscono uno smodato allungamento nei tempi di digestione, e alla fine arriva all’intestino un bolo con delle proteine animali mal-demolite, dal quale i villi intestinali non riescono a succhiare agevolmente aminoacidi. La situazione, aggravata dal calore, degenera, e subentra il fenomeno odoroso noto col nome di tanfo da topo-morto.

L’uomo si ritrova con dei miasmi insopportabili al suo interno. Siamo al dramma della putrefazione intestinale. Putrefazione significa sviluppo di pus nelle proteine che vanno marcendo. Putrefazione che si accavalla poi con la fermentazione dell’eventuale frutta e degli eventuali carboidrati consumati in mescolanza o in vicinanza con le proteine.

LA CARBURAZIONE INEFFICIENTE, LA SPINTA PRECARIA VERSO IL BASSO E I DRAMMI DEL FEGATO

Alla fine, le terribili ed indiscrivibili mescole createsi, portano a una percorrenza rallentata lungo il tratto intestinale. Siamo in una situazione paragonabile a un motore a benzina nel cui serbatoio si siano versate acqua ed altre sostanze, anziché sola benzina, per cui la carburazione è inefficiente. Il materiale in questione, oltre che essere chimicamente offensivo, non è nemmeno accompagnato da un’adeguata quantità di fibre naturali in grado di spingere il bolo con efficacia verso il basso. Di questa spinta si occupano le bevande alcoliche assunte. Ma esse compromettono ulteriormente la qualità del materiale, e il fegato, che dovrebbe dare il benvenuto ai pochi nutrienti estratti, viene messo dura prova e cerca disperatamente di rimandare indietro il tutto.

LE VIOLENTE CRISI DI FAME PROTEICA DEGLI INTOSSICATI-DROGATI DA CARNE

Le cellule affamate e rimaste nel frattempo a secco, bussano al sistema immunitario per chiedere cosa sta accadendo e per richiamare del cibo con urgenza. Parte il nuovo segnale di fame e al soggetto subentra la voglia di sostanza zuccherina, sia essa un qualsiasi dessert, sia un gelato, accompagnati da qualche liquore e dal caffè. Ma questi carboidrati di emergenza hanno la sorte segnata. Piombano infatti sui residui proteici che ancora bazzicano indigeriti nella parte alta dell’intestino, si mescolano con essi e compromettono il loro percorso netto, andando in fermentazione alcolica.

COME IL VELENO CARNEO ENTRA NEL SANGUE SI SCATENA UN PUTIFERIO IMMUNITARIO

A quel punto, i villi intestinali finiscono per dover assorbire del materiale che ha più le caratteristiche del nemico velenoso e dell’estraneo-invasore non-self, che dell’amico nutriente, e mandano il tutto al fegato, dicendogli Arrangiati tu. Il povero fegato si rifiuta di filtrare con accuratezza quel materiale tossico, per non rimetterci in toto le penne, e così spalanca le porte e lo lascia passare scarsamente depurato nella circolazione sanguigna. Ecco il motivo per cui ad ogni mangiata di carne-pesce-uova-formaggi si scatena una pesante leucocitosi, che porta i leucociti dalla quota normale pre-pasto di 6000 unità per dlc, a quella patologica post-pasto di 18000 (mentre nei latte-ovo-cotto-vegetariani si va da 6000 a 12000, e nei vegani-crudisti si va da 6000 a 6000, senza alcun fenomeno perverso).

IL MEMORABILE INTERVENTO DEL DR KOUCHAKOFF AL PRIMO CONGRESSO MONDIALE DI MICROBIOLOGIA DI PARIGI, NEL 1930

Il celebre medico-ricercatore russo-svizzero dr Kouchakoff sbalordì il mondo intero, al 1° Congresso Mondiale di Microbiologia di Parigi del 1930, portando le prove inconfutabili che l’alimentazione carno-lattea, e in minor misura anche quella del cotto in generale, scatena sempre una crisi immunitaria di carattere patologico chiamata leucocitosi. Fino a quel momento, i gastroenterologi conoscevano in modo vago il fenomeno, e pensavano erroneamente che si trattasse di una cosa normale e fisiologica. Kautchakoff, e molti altri autori in successione, dimostrarono invece la gravissima anomalia della leucocitosi, vera e propria malattia da avvelenamento, che si rivela con aumento della temperatura corporea, intensificazione del battito cardiaco, vampate di calore, illusione temporanea di forza e di potenza, e poi fatale caduta energetica, con necessità improvvisa e ravvicinata di assumere altro cibo proteico, in ossequio alla dipendenza dalla sostanza proteica carne, ormai creatasi nell’organismo.

UN GRADO DI SPORCIZIA INTERNA INIMMAGINABILE

Come diceva Arnold Ehret (1866-1922), il grado di sporcizia interna dell’individuo medio è qualcosa di inimmaginabile, e si riferiva alla gente di inizio secolo scorso, che tutto sommato limitava i suoi veleni, non fosse altro che per le modeste possibilità economiche di allora, e per l’inesistenza dei supermercati. Chissà mai cosa direbbe oggi il grande medico bavarese, con la sporcizia interna moltiplicatasi all’inverosimile.

VENIAMO FINALMENTE ALLE TUE OTTIME ED INNOCENTI PROTEINE VEGETALI

Esaurito il discorso sulle proteine animali, veniamo a quelle vegetali, che sono poi l’oggetto vero e proprio della tua domanda. Occorre dire che esiste una notevole differenza tra proteine animali e proteine vegetali. E riconosco, in questo senso, la giustezza e la bontà della tua scelta, la volontà di andare incontro a cibi sostanziosi di origine totalmente vegetale.

Le proteine vegetali, oltre che trovarsi in tutto il regno vegetale in proporzioni equilibrate, cioè minime, vale a dire intorno al 6%, sono adattissime all’uomo, il cui latte materno lo ha svezzato con una percentuale proteico/calorica del 5%, e non con le alte percentuali del latte bovino (15%), o del latte di capra (17%), o del latte di cagna (30%), o del latte felino (40%) o del latte di topo (49%).

Le grandi qualità delle proteine vegetali e dei loro micronutrienti di accompagnamento. A condizione però di evitare le cotture o di ridurle drasticamente ai minimi termini. L’aspetto più importante delle proteine vegetali è comunque di tipo qualitativo. Esse sono infatti accompagnate da una eccezionale gamma di micronutrienti naturali, tipo catalizzatori naturali (food-enzyme), vitamine naturali, fattori naturali della crescita, minerali organicati dalla sintesi clorofilliana, acqua biologica, succhi zuccherini bilanciati.

Sempre a condizione di essere assunte allo stato naturale e non cotto. Con la cottura, si assiste alla trasformazione e alla distruzione di gran parte delle sostanze nutritive, per cui il crudismo è d’obbligo. Qualche leggero compromesso è possibile, ma più si armeggia con le manopole del gas o con la legna della cucina, e più ci si avvicina, piaccia o non piaccia, agli ospedali, al decadimento psico-fisico, all’invecchiamento e alla tomba anticipata.

DOVE STANNO MAI QUESTE RICERCATISSIME PROTEINE?

Si trovano in particolare in tutti i tuberi (carote, rape, topinambur, patate, tapioca), in certi frutti (banane, avocadi), nei semi e nei cereali (girasole, sesamo, semi di zucca e anguria, semi di uva), nei germogli (alfa-alfa, fieno greco, soia, ecc), nei legumi (tegoline, fagioli, piselli, lenticchie, fave, arachidi, lupini), e soprattutto nella frutta secca tipo mandorle, pinoli, noccioline, noci, anacardi, pistacchi, noci brasiliane, noci hawaiane, carrube.

Una manciata di mandorle al giorno, serve da garanzia non solo per le proteine, ma anche per gli Omega-3, e per tutti i micronutrienti di base. Quanto alle proteine in sé, il consiglio è di entrare in un negozio ortofrutticolo, bendare gli occhi, e prendere liberamente dalle varie cassette, riempiendo il proprio carrello della spesa a casaccio.

IMPORTANZA E UTILITÀ TEORICO-PRATICA DI QUESTA TESINA SULLE PROTEINE

Siccome ritengo il presente messaggio di particolare importanza ed utilità teorico-pratica, sia per i tanti amici che mi stanno seguendo che per i critici e per gli eventuali nemici (spero sinceramente di non averne troppi), conto su una diffusione più intensa del solito, essendo questo il mio regalo di Ferragosto.

Una campana che non sentirete facilmente da altre parti, è stato il commento introduttivo del professor Veronesi alla mia tesina Zona Tumore, Zona Cancro.

Influenze stagionali, aviarie e suine, tumori e cancri, partono tutti dall’intestino. Batteri e virus sono solo ininfluenti comparse. Quel giudizio potrebbe più che mai valere anche qui. Per il semplice motivo che è quanto succede nello stomaco e nell’intestino a causare le malattie, siano esse le influenze stagionali che i tumori e i cancri. Ed anche perché queste cose si conoscono assai bene in ambiente medico, ma sono soggette sistematicamente a insabbiamento ed omertà.

Tutto il discorso è legatissimo all’angosciante e sconsiderato errore delle vaccinazioni, pesante spada di Damocle che qualcuno fa pendere in modo minaccioso sulla testa di ognuno di noi. Batteri e virus c’entrano con le malattie? Sì, esattamente come i cavoli a merenda.

A CERTI AMERICANI PIACCIONO MOLTO I QUADRI, MA NON CHI HA DIPINTO I QUADRI

Gli americani vanno tutti pazzi per la Gioconda e per i Codici Da Vinci, ma ben poco sanno del nostro genio. Leonardo Da Vinci ci ha insegnato qualcosa che i monatti di oltre-oceano non sanno o fanno finta di non sapere: Impara non a curare la tua malattia, ma piuttosto a mantenere la tua salute. Ai suoi tempi non si parlava ancora di batteri e di virus. Se tornasse per un attimo tra noi, Leonardo aggiornerebbe e completerebbe il suo detto come segue:

Impara non a curare la malattia o a prevenirla con metodi innaturali e perversi, ma piuttosto a mantenere la tua salute.

Valdo Vaccaro

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Scritto da Valdo Vaccaro

Valdo Vaccaro, classe 1943, è ricercatore indipendente, divulgatore e filosofo della salute. Da sempre ha fatto della dieta vegeto-crudista tendenziale, dell’amore per gli animali e la natura un modo di essere e uno stile di vita, in tutta autonomia e libertà. Valdo ha tenuto centinaia di conferenze in giro per l’Italia e nel mondo trattando vari temi tra cui salute, etica, attualità e altro ancora. Al momento, oltre all’attività sul blog, è direttore scientifico e docente della HSU – Health Science University, la prima scuola di Igienismo Naturale Italiana.

DISCLAIMER
Valdo Vaccaro è orgogliosamente NON-medico, ma igienista e libero ricercatore. Valdo Vaccaro non visita, non prescrive e non cura. Le informazioni presenti su questo sito hanno solo scopo informativo, non intendono e non devono sostituire il parere del medico curante.

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