(Conferenza di Faenza, HappyRaw Natural Italian Restaurant, 19 Febbraio 2018)
LA PAROLA HAPPY MESSA LÌ DAVANTI NON PUÒ ESSERE CASUALE
Complimenti ai titolari della catena HappyRaw Restaurants per l’aggettivo Happy o felice messo davanti a tutto il resto. Questo significa che ci sono da qualche parte anche punti di ristoro Unhappy, ovvero poco felici. L’infelicità è di casa tra tante cucine fumanti delle tradizionali trattorie, a forte prevalenza di odori e fumi carichi di grassi animali e di altre delizie come carne macinata, frattaglie, fegati, trippe, cuori, testicoli, milze, polmoni, guanciali, filetti, rognoni, coste, polli spennati. Una infelicità di fondo è di casa pure nelle competizioni culinarie di MasterChef, dove girano fiumi di danaro e fiumi di sangue.
I SAPORI DI MORTE E DI VIOLENZA ROVINANO TUTTO, ROVINANO GLI AROMI E ROVINANO LA POESIA
Ma anche tra le cucine apparentemente più sterilizzate, forbite e profumate stile fast food, come i McDonald’s e i Burger King, i sapori di macello e di cimitero non si riescono ad attenuare e a nascondere come si vorrebbe, non si riescono a coprire con gli aromi dei gelati alle polverine, e con le invadenti esalazioni delle patatine fritte. Colori vivaci e sottofondi musicali non servono affatto ad abbellire la situazione. Nulla di piacevole e conveniente esiste se basato sulla sofferenza altrui e sulle atrocità compiute ai danni di chi stai mettendo sotto i denti con irreligiosa disinvoltura. Cheap and Unhappy locations.
PERSONALE ESPERIENZA LAVORATIVA
Ma, anche spendendo tanto, la situazione non cambia di molto. Vi racconto una mia esperienza personale di molti anni fa, ma che mi è rimasta impressa come fosse successa ieri. Ero studente ventenne e me ne andai in solitaria vacanza studio a Londra. Svuotai il mio salvadanaio e contai il gruzzolo: 360.000 lire. Mi pareva un capitale. Dopo 3 settimane nella capitale inglese avevo già esaurito le mie risorse. Chiesi un po’ in giro se serviva un lavapiatti, e venni assunto dal più celebre ristorante di Soho (evito di dire il nome per ovvi motivi).
UNO DEI RISTORANTI PIÙ CELEBRI DEL PAESE
Posso solo dire che era tra i più lussuosi e reputati posti della metropoli. In ogni sua parete interna facevano sfoggio foto con dedica dei maggiori artisti del Jet Set Internazionale, dagli artisti di Hollywood, Valentino, Frank Sinatra, Lollobrigida, Elvis, Marlon Brando, ai campioni dei vari sport, ai primi ministri. Tutto il lusso, tutti i camerieri professionisti multilingue in frac dallo stile impeccabile, tutta l’eccellenza, lo sfoggio, le pellicce ed anche i soldi per pagare conti vertiginosi stavano al piano terra. All’ingresso 3 o 4 ragazzi in livrea si alternavano ad aprire le portiere delle Rolls Royce in arrivo e partenza.
MA ESISTEVA PURE IL LATO OSCURO, IL RETRO DELLA MEDAGLIA
Nel sottoscala invece, lavorava alacremente, tra fumi, umidità, olezzi e imprecazioni in varie lingue e dialetti dell’Africa e del Pakistan, una decina tra cuochi, sotto-cuochi, sguatteri e manovali, l’esatto retro della medaglia del piano di sopra. Gente sudata, sporca, lercia e carica di odio nei riguardi del mondo dorato del piano di sopra. Io, con altri 3 comis, facevo il trait d’union tra la cucina infernale e la saletta di allestimento delle portate, trasportando le portantine col cibo lungo una breve rampa di scale, per cui ero testimone di questo costante e drammatico dualismo tra il sotto e il sopra, tra l’inferno e il paradiso, tra i maledetti della terra e l’olimpo delle divine celebrità.
IL LANCIO DELLE BISTECCHE
Due addetti al taglio smembravano con accetta, cesoia e coltellacci l’ingombrante ed insanguinata salma di un bovino stesa sul reparto mortuario in fondo alla cucina, con a fianco la buona compagnia di un maiale, di polli, tacchini, oche e di altri volatili spennati. Ogni steak, ogni porzione di carne veniva lanciata a mano come fosse un frisbee agli addetti alle piastre roventi o alla fiamma. Questi erano abili ad afferrare la preda al volo, o la raccoglievano al suolo lercio ed oleoso in caso di mancata presa. Ogni crema ed ogni minestra subiva assaggi e mescolazioni a dita nude. Ogni gelato, servito in spettacolare buccia svuotata di pompelmo, veniva riproposto usando più volte le bucce precedenti, dopo approssimativo lavaggio in apposita bacinella e successiva sgocciolatura. Era un po’ la rivincita e la vendetta dei bassifondi nei riguardi del bel mondo e dell’aristocrazia.
PREFERENZA ASSOLUTA PER IL CIBO CONFEZIONATO DA MADRE NATURA
Avevo diritto per contratto a pranzo e cena gratuiti ma preferivo andarmene fuori a mangiarmi due mele verdi Granny Smith, una banana e un panino alle verdure, pagando di tasca mia. Ci rimasi non oltre una settimana, trovando poi un posto assai più decente e civile in fondo ad Oxford Street, in zona Marble Arch. No wonder se, negli anni successivi, ho preferito sempre il panino con verdure, il succo di canna, la fetta di anguria o gli stand col durian e i frutti tropicali, al posto dei ristoranti di lusso.
BENVENUTI SIANO I RISTORANTI VEGETARIANI E VEGAN-CRUDISTI DEL MONDO INTERO
Sia ben chiaro. Nessuna intenzione di farvi andar via l’appetito. Al contrario. Consoliamoci di poter fruire di posti ariosi, gentili, innocenti ed incontaminati come questo. Benvenuti siano tutti i ristoranti vegetariani, vegani e crudisti del mondo, specie quelli che hanno la parola Happy davanti. Happy sta per felice, e tutti sappiamo cosa significa. Sta per sorriso, armonia con se stessi e col mondo, buona compagnia, buona digestione, intestini liberi, lingua pulita, buon sapore in bocca, consapevolezza di non essersi resi corresponsabili di azioni deleterie ed odiose nei riguardi del prossimo, coscienti di non avere assoldato al posto nostro dei sicari addetti alla esecuzione e alla macellazione.
DIVERTIMENTO E PIACERE VANNO RISPETTATI
Non occorrere essere fanatici. Basta poco per star bene e per vivere in armonia con l’intero universo. Il concetto di crudo va applicato con acume e buon senso. Vanno salvate le tecniche e le arti della buona cucina. Va salvata la genialità culinaria di Pellegrino Artusi da Forlinpopoli, scartando ovviamente tutto quello che nuoce e che disturba o che stroppia. Siamo o non siamo in Terra Romagnola? Siamo o non siamo nel Paese del Buon Cibo e della Buona Musica? Siamo o non siamo nella Regione del Piacere e del Divertimento?
ESISTE ANCHE LA COTTURA INTELLIGENTE
L’amido è una sostanza che sopporta bene il calore, a patto di usare qualche attenzione, come quella di limitare tempo e intensità di cottura, come quella di intenerire cereali e legumi secchi in acqua nel pre-cottura, come quella di non pre-sbucciare patate e carote e bietole, come quella di ricorrere alla cottura al vapore o alla saltatura in padella, come quella di evitare pentole a pressione e forni a micro-onde.
VERDURE AMIDACEE, PATATE E CEREALI SI PRESTANO AL CALORE
Le verdure amidacee resistono alla cottura e mantengono decentemente i loro valori. Mi riferisco a patate, bietole, verze, cime di rapa, funghi, carciofi, finocchi, asparagi, spinaci, cavolfiori, cavolini, melanzane, zucche, zucchine, peperoni, pomodori, puntarelle, tarassaco, castagne, castagne d’acqua, patate dolci, topinambur. Patate, topinambur e asparagi sono più vitali nella versione leggermente cotta.
SEMPLICITÀ, SOBRIETÀ, INNOCENZA E SOSTENIBILITÀ
Per restare al tema di alimentazione viva e vitale, che è il tema di questo incontro, la mia è una scelta che si distingue nettamente dalle altre in termini di semplicità, di sobrietà, di innocenza, di digeribilità e di sostenibilità. I punti fondamentali stanno nel massimo rispetto dei nostri organi interni più soggetti a fatica e a usura. Mi riferisco al sistema emuntorio (specie fegato-reni-polmoni-intestino-pelle), al sistema endocrino, al sistema nervoso, al sistema immunitario.
AGRUMI E FRUTTA ACQUOSA IN MATTINATA, VERDURE CRUDE A PRANZO E CENA
Frutta acquosa in abbondanza, da piazzare soprattutto in mattinata (concomitante con il ciclo circadiano ripulitivo mattiniero 4am-12), e nel tardo pomeriggio. Verdure crude abbondanti da masticarsi accuratamente prima di pranzo e cena come primo piatto centrale e non di contorno dei due pasti principali, seguite da secondo piatto di vegetali amidacei cotti, o di legumi, o di cereali, o di gnocchi di patate o di zucche, o di minestre vegetali, o di pasta alle verdure, o di pizza ai funghi e alla rucola, e manciata di datteri e semini per concludere. Pranzo e cena concomitanti col ciclo circadiano alimentare (ore 12-20).
RIDUZIONE CALORICA E DIGIUNO
In considerazione del fatto che teniamo nel fegato una scorta di glicogeno sufficiente a garantirci carburante per 10-14 ore, l’inserimento di uno o due giorni di riduzione calorica o di digiuno intermittente ogni settimana (vedi mia tesina “Digiuno intermittente rimedio alla neurodegenerazione”), può rivelarsi ottimo come sistema ripulitivo e riposante per il fegato e per tutto il resto. Per chi vuole invece impostare un digiuno a secco di 1-2-3 giorni (equivalente circa a 2-4-6 giorni di digiuno idrico sheltoniano, come da tesina “Digiuno secco e igienismo siberiano”), potrà ugualmente farlo, meglio al termine di una settimana di percorso netto in termini di alimentazione sobria. In ogni caso, ognuno dovrà ascoltare il proprio corpo e i suoi sensori di fame e di sete.
TOGLIERE OGNI FORMA DI SPAZZATURA FISICA E MENTALE
Importante è stare alla larga dalle cose che perturbano, sballano e mandano il corpo fuori giri. Mi riferisco a farmaci, vacc!ni e integratori, mi riferisco a caffè, the, cole, bevande gassate, alcol, tabacco, zucchero, sale, alimenti e bevande spazzatura, alimenti lavorati e inscatolati, alimenti devitalizzati e stracotti. Pensieri negativi e disgreganti fanno pure parte della spazzatura, e vanno banditi dalla mente. Occorrere focalizzare il pensiero sulle cose belle e sulle cose positive.
LE CARENZE TIPICHE DEI CANCEROSI
I pazienti con neoplasie in corso presentano non solo forte mancanza di vitamina C, ma anche carenza di glutathione, di triptofano e di cisteina, carenza di contatto con la natura, carenze relazionali, carenza di motivazione e di significato, carenza di autostima. Il cancro è assente nelle popolazioni che vivono a contatto con la natura, che si nutrono in modo naturale e con moderazione, che praticano lavori e attività di loro gradimento.
BISTURI E CHEMIO A DISPOSIZIONE DI UNA SANITÀ IN SFACELO
È troppo evidente che tumori e cancri non si risolvono e non si guariscono con il bisturi e con la chemio. Nulla c’entra la rimozione accurata di ogni cellula cancerogena, quando la tumorosità dell’organismo, ovvero la tendenza patologica del corpo a formare e riformare tumori, rimane al suo posto. Ogni intervento sul sintomo tumorale non fa che aggravare la situazione. Lo evidenziano i fatti, il buon senso e le statistiche. I tentativi di dimostrare il contrario sono quanto di più penoso e diseducativo esista, e dipendono soltanto dal disperato sforzo di una sanità in sfacelo di salvare la faccia e di mantenere in vita un business tanto fiorente quanto deplorevole nei metodi e nei risultati.
IL GLUTATHIONE TRA LE MOLECOLE DEL BENESSERE
Occhio di riguardo ovviamente alle molecole del benessere, in particolare al glutathione per le sue speciali qualità che lo rendono
- Potenziatore di tutti gli antiossidanti a livello corporale e cellulare (vitamine C ed E, coenzima Q10, acido alfa lipoico),
- Sostanza epatoprotettiva per eccellenza,
- Smaltitore di oltre 60.000 sostanze tossiche e di metalli pesanti in particolare,
- Ossigenatore cellulare,
- Eliminatore di radicali liberi,
- Contrastatore invecchiamento attraverso regolazione di intestino e sistema circolatorio.
Il glutathione convive armonicamente con la piridossina B6 (germe grano, cereali, cavoli, bietole, limoni, arance), e la riboflavina B2 (miglio, mandorle, funghi, semini, girasole, peperoncino), col selenio (noci, cereali, riso, noci, anacardi, funghi, sedano, pomodori), con lo zinco (semini, zucca, semi zucca, anacardi, arachidi, fagiolini, fagioli, miglio, pinoli), magnesio (semini, noci, mandorle, avocado, banana, verdure verdi), con la silimarina (cardo mariano). Fonti specifiche di glutathione: asparago, broccoli, patate, zucca, cavolfiore, crescione, spinaci, aglio, pomodoro, cipolla, porro, tarassaco, ortica, aloe.
TRIPTOFANO E CISTEINA
Occhio di riguardo anche al triptofano, precursore della serotonina e della niacina B3 (sesamo, girasole, germe grano, pinoli, peperoncino, mandorle, semini, miglio, datteri). Ricchi di triptofano sono legumi, cereali, sesamo, alghe, asparagi, bietole, carciofi, cavolo, funghi, zucchine, spinaci, frutta secca, banane, avena. Particolare riguardo va prestato pure ai flavonoidi e agli Orac (cacao, nocciole, lenticchie, prugne secche, vino rosso, melegrane, uva passa, mirtillo, lampone, mora, pomodori, cavolini, banane, cipolle, ecc). La cisteina poi si trova in peperoncini, aglio, broccoli, cavolini, germe grano, semini, chia, sesamo, orzo, pistacchi, anacardi.
MELATONINA, SELENIO, ZINCO E MAGNESIO
Di fondamentale rilevanza infine i pilastri del sonno e del benessere che sono la melatonina e i citati selenio, zinco e magnesio. La melatonina trova produzione endogena nell’epifisi o pineale, ghiandola regolatrice dell’alternanza giorno-notte. Camminate regolari, abbinate a respirazione diaframmatica addominale e a luce solare, massimizzano il rendimento dell’unità funzionale retina-pineale-ipofisi, con produzione di proteina aerea ed ormone della crescita GF1, ovvero di somatotropina, carburante gratuito e privo di costo digestivo. Questo processo di digiuno notturno, di recupero energie e di ricarica batterie avviene durante il ciclo circadiano assimilativo notturno (20-4 am), dove finiamo nelle mani nei nostri saggi automatismi di regolazione e di auto-guarigione.
QUALCHE INNOCENTE STIMOLAZIONE ESTERNA VA PURE INSERITA
Qualche massaggio, qualche auto-massaggio, qualche serie di schiaffetti manuali su braccia e gambe, qualche picchettamento digitale per 30 secondi sui due punti sotto-capezzolo e sull’ombelico, sui due punti sotto il pomo Adamo, sul terzo occhio e sulla base della nuca, serve a stimolare i nadi, ovvero i canaletti dei flussi magici. Anche questo aiuta a stare bene e a incrementare la nostra vitalità.
METTERSI COMUNQUE IN SINTONIA CON L’ENERGIA UNIVERSALE
Alla fine, dominano su tutto le energie nascoste e le energie sottili, domina l’invisibile sul visibile, l’intoccabile sul toccabile, il flusso vibratorio sulla chimica organica, l’anima sulla materia. Proprio per questo l’uomo deve mantenersi leggero e pimpante, deve allenarsi e prepararsi a fare qualcosa di più, deve imparare a trascendersi e a non accontentarsi del banale, deve guardare oltre ai ristretti orizzonti del quotidiano, deve attingere alle profondità spirituali del proprio inconscio. Esiste intorno a noi una forza superiore messa a nostra disposizione dal Grande e Divino Creatore. Esiste una forza universale che è alla base di tutto ciò che è vivo e si muove. Basta saperla assorbire. Basta mettersi in armonia e sintonia.
Valdo Vaccaro
alla fine dell’articolo, domina l’INTOCCABILE sul toccabile… esperienza per aver corretto bozze..;) Meraviglioso articolo
Grazie Silvia, ho provveduto a correggere 🙂
;))
Ottimo articolo, come al solito. Grazie