(PIÙ CHE SCIENZA, UN BORDELLO VIRALE SENZA EGUALI)
STRETTA SOMIGLIANZA TRA CORONAVIRUS E AIDS
Per meglio comprendere i motivi che stanno letteralmente minando l’equilibrio fisico-mentale-spiirituale degli italiani (e della stessa comunità mondiale), è basilare fare due passi indietro e riportarci alla frode Aids, che per moli aspetti è la fotocopia della questione Coronavirus, con la sola differenza che l’Aids riguarda il sistema immunitario e il Coronavirus riguarda il sistema respiratorio.
MACABRO ELENCO QUOTIDIANO DI MORTI E SALTI DI GIOIA DEI MONATTI
Siamo a marzo 2020 e ogni telegiornale è un macabro e incessante conteggio monatto, un vero e proprio bollettino di guerra. Ma, strizziamo bene le orecchie, non tutto il male viene per nuocere.
Gli untori del terzo millennio stanno brindando al loro innegabile successo. Obiettivo raggiunto. Spaventato il mondo e messa in ginocchio ogni attività, come previsto nei loro piani. Ma non tutto va nel verso giusto, e se ne accorgeranno presto. Bill Gates imperatore del mondo a vita o Illustre Smascherato e Defenestrato, con qualche annetto ai lavori forzati come merita?
QUALCUNO SI È DATO UNA RANDELLATA SUI PROPRI PIEDI
Non si sono ancora accorti di aver sbagliato alcuni calcoli e di aver fatto un autogol, un clamoroso e plateale gol nella propria porta. Il loro coronavirus sbattuto con presunzione di ultra-potenza e di totale impunità sul viso del mondo, sta riaprendo inevitabilmente la vecchia questione Aids mai sopita e mai spenta sotto le ceneri della dimenticanza, questione Aids che loro stessi hanno inventato, sfruttato, incamerato e messo in bacheca tra i loro macabri trionfi e che ora viene finalmente rianalizzata da diversi centri internazionali per il Riesame globale della Immunodeficienza Acquisita.
DUE AUTORI DI VALORE RISPONDONO AL NOME DI DE MARCHI E DI FRANCHI
Prendo spunto da un ottimo testo italiano edito nel 1996 (Edizioni SEAM) dal titolo “AIDS la grande truffa”, ad opera di Luigi De Marchi (1927-2010) psicologo clinico e sociale, e di Fabio Franchi, classe 1950, specialista triestino in infettivologia, nonché impegnato nel Gruppo Internazionale per il Riesame dell’ipotesi HIV/AIDS. Luigi De Marchi è pioniere italiano e mondiale di un dissenso scientifico mai sopito che conta oltre 700 specialisti di 23 paesi, oltre che docenti di punta delle maggiori università.
PER CAPIRE COME MAI TANTO PANICO INUTILE SERVE RIVEDERE I PRECEDENTI
Il testo appena citato anticipa e fa capire come si arriva al panico e alla paura dei nostri giorni odierni. Si tratta di un libro rasserenante per chi è atterrito da paure ingiustificate, e nel contempo di un’opera scomoda-imbarazzante-temibile per chi invece ha costruito speculazione politiche-confessionali-commerciali sulla pelle delle persone sofferenti, e per chi ha costruito carriere lucrose operando intorno a questa torta avvelenata.
DE MARCHI ADDITATO ALLA PUBBLICA ESECRAZIONE DAL MINISTERO
Si era negli anni ’80 e si parlava di grande mistificazione terroristica imbastita intorno all’Aids. Senza la minima coscienza della propria grottesca comicità, i direttori dei telegiornali annunciavano con faccia e voce costernata che a Roccacannuccia si era riscontrato un caso di Aids.
L’11 febbraio 1987 De Marchi denuncia l’intrinseca incongruenza e gli allarmismi infondati dei dati diffusi dagli “esperti”. Il Ministro della Sanità Carlo Donat-Cattin dirama a quel punto un comunicato additando De Marchi alla pubblica esecrazione. “Le informazioni diffuse dal prof De Marchi sono inopportune e pericolose”. Poco dopo, Ferdinando Aiuti della Sapienza, usando un linguaggio aggressivo e incivile (lo stesso usato persino con Peter Duesberg) rincara la dose definendo tali informazioni come delittuose.
SUICIDI E TRAGEDIE A RIPETIZIONE
Intanto, le informazioni “scientifiche” e “serie” delle autorità responsabili, tramite la zelante opera dei velinari e le indecenti passerelle televisive, portano a una gragnola di tragedie, con suicidi, omicidi, rapinatori armati di minacciose siringhe infette, sieropositivi espulsi dal lavoro, demonizzazione dei rapporti sessuali, cacce all’untore e altre cose del genere.
ARTEFATTI STATISTICI E FALSATE PROSPETTIVE DI MORTE PER I SIEROPOSITIVI
Questa cagnara mediatica poggia su due basilari distorsioni dei fatti.
La prima consiste nel proclamare che l’Aids minaccia alle radici il mondo intero, mentre è evidente che già tra il 1979 e il 1987 la malattia risulta limitata a dei gruppi a rischio (drogati-intravenosi-omosessuali-politrasfusi), e in Africa la conclamata diffusione della malattia si rivela come evidente artefatto statistico, in quanto sotto il termine Aids si includono diverse malattie endemiche come malaria, lebbra e altre.
La seconda consiste nel presentare i sieropositivi come altrettanti condannati a morte nel giro di 18 mesi. Se tali cifre fossero state vere oggi in Italia ci sarebbero 26 milioni di tombe e tutti gli italiani sarebbero ormai sieropositivi e condannati a morte certa e precoce.
INFEZIONE COMPORTAMENTALE E NON VIRALE
La trimurti catto-crociano-marxista che da sempre domina la cultura italiana ha buon gioco nel distorcere e modificare i fatti, usando personaggi istituzionali tanto noti quanto mediocri.
Il lancio spettacolare di “Il Sole Malato” di Enzo Biagi, dedicato alla descrizione dantesca della spaventevole bomba epidemica, porta ulteriore acqua al mulino dell’angoscia e della paura. “La peste del secolo -scrive l’autore- già colpisce 5.000.000 di uomini e donne senza differenza in Africa”.
Vero niente: non 50-50 ma 90% uomini e 10% donne, a significare che non si tratta di infezione virale ma bensì comportamentale. Per far colpo, Biagi equipara sbrigativamente la sieropositività (calcolata coi test approssimativi e anti-scientifici Elisa e simili)con la malattia sicura e conclamata, mentre è noto agli esperti trasparenti che solo una modestissima percentuale di sieropositivi si ammala davvero.
PESSIMO SERVIZIO DI BIAGI ALLA CULTURA ITALIANA TRASPARENTE
Biagi se n’è andato con la sua triste fama e le sue tante miserie, ma non si può sottrarre alle sue responsabilità. Il Sole Malato rimane l’opera di un mediocre fabbricante di angoscia, ossessionato dal bigottismo e dalla voglia di trasformare in danaro la sua grezza sessuofobia e la sua brama di fama. Questo è quanto ci ha lasciato. Avrà modo di rifarsi, opzione sempre aperta per tutti.
COLOSSALE IMBROGLIO IMPOSTO AL MONDO INTERO
A tutto questo seguiva una capitolazione clamorosa della cultura laica dinanzi al terrorismo della sieropositività, alla psicosi dell’Aids e agli scenari apocalittici dei vari autori, di giornali, riviste e mass-media.
Oggi (nel 1987 e nelle parole di De Marchi) il movimento del dissenso raccoglie oltre 700 tra virologi, infettologi, epidemiologi e altri specialisti di 23 nazioni, tutti indignati dalla COLOSSALE MISTIFICAZIONE E SPECULAZIONE imbastita intorno all’Aids, allo scopo di mettere in riga e di tenere in pugno la popolazione mondiale e di smerciare nel contempo una massiccia quantità di farmaci ultra-tossici e ultra-costosi.
OLTRE AL PENSIERO UNICO LEGALIZZATO DA CODICI ADDOMESTICATI, ESISTE PURE IL PENSIERO CHE VALE, IL PENSIERO DIVERGENTE
Tuttavia, pur tra alti e bassi, sta iniziando il crollo della Grande Menzogna e saranno trascinati in rovina i fabbricanti e i mercanti di angoscia che si annidano nei palazzi del potere politico-religioso-sanitario-farmaceutico e giornalistico.
La gente, per quanto disorientata e ipnotizzata, finirà per capire che l’intera faccenda Aids e l’intera faccenda Coronavirus appartengono alla stessa matrice delinquenziale, e non sono state altro che delle grandi truffe planetarie.
L’aspetto paradossale e anche degradante è la costante aria di arroganza e di impunità istituzionale-legale che questa gente esala ed esibisce, nella convinzione che mai nessuno oserà sfiorarla, denunciarla e smascherarla. Quasi che non esistesse al mondo un PENSIERO DIVERGENTE che rifiuta le spiegazioni pre-cotte e manipolate del sistema.
AL VIRUS MANCA SOLO CAMICIA E CRAVATTA
Dopo oltre 12 anni di studi approfonditi (anni che nel frattempo sono diventati 35!) il virus dell’Aids continua a sfuggire alla caccia ansiogena di ricercatori seccati e contrariati.
Per giustificar questo fiasco colossale e imbarazzante, e questo vergognoso spreco di risorse (miliardi di dollari gettati letteralmente al vento con impoverimento di tutti i paesi), certi scienziati da strapazzo arrivano ad attribuire al virus doti di scaltrezza, di furbizia, di senso morale, di voglia e intenzionalità di colpire chi gli comoda.
Virus insomma ultra-vivente, dotato di personalità e di protagonismo, poco importa se morto, se privo di cervello, di stomaco, di organi riproduttivi. Siamo al manicomio della scienza e non in ambiente razionale.
VIRUS BARRIERA INSORMONTABILE, VIRUS AD OGNI COSTO
Le alternative al bidonismo della scienza ufficiale che boccheggia-trasecola-tracolla vengono spregiativamente ignorate e messe da parte. Esiste un chiaro ordine di scuderia: NON ABBANDONARE LA TEORIA DEL VIRUS A QUALSIASI COSTO !
In altre parole appare sempre più chiaro che il vero scopo è quello di far proseguire il più a lungo possibile una teoria falsa, una fucina di incongruenze, di contraddizioni e di misteri, ma prodiga di danaro e di potere, prodiga di uova d’oro a ripetizione per i padroni del vapore, e prodiga di elemosine consistenti per i lacché e i servili lobbisti di bocca buona che raccolgono e recuperano le briciole del Grande Imbroglio.
IL POPOLO DEVE TRACANNARE BALLE IN CONTINUAZIONE
Importante è che il pubblico venga tartassato in continuazione e spaventato con notizie allarmanti sul presunto dilagare dell’epidemia. Mai sottovalutarla, mai dare un momento di tregua. La gente spaventata non ha modo di riflettere e di capire. Si tracanna tutte le balle che gli vogliamo propinare. Serve un conteggio giornaliero dei colpiti e dei morti.
Bastano 2-3000 morti l’anno, purché siano portatori di un virus che solo noi siamo specializzati a individuare-giudicare-debellare, avendo in esclusiva il know-how e la protezione legale e politica per fare-disfare-dire-disdire-ingegnerizzare-inventare.
2000-3000 o anche 5000, purché attribuibili alla Pestilenza da noi stessi creata. Morti che valgono tanto oro quanto pesano. Morti che contano assai più dei 1.350.000 morti/anno per TBC, e dei diversi milioni di morti per normale influenza associata ad altre patologie.
L’ODISSEA DEI DOTTORI PHILIPPE ED EVELYN KRYNEN
Philippe ed Evelyn Krynen era una coppia affiatata di medici francesi senza figli (causa sterilità). Decisero di aggregarsi al gruppo missionario “Partage” e di dedicare il resto della vita all’assistenza di bambini nel terzo mondo, e in particolare agli orfani dell’Aids. Volevano aiutare la gente e assistere i bisognosi di cure.
“I nostri studi di medicina ci avevano indotti a credere che l’Aids fosse una spaventosa epidemia che devastava il mondo e l’Africa in particolare. Persino gli africani incontrati lungo le strade cominciavano a pensarla in quel modo, a sentirsi tutti degli appestati.
Ora però dopo anni e anni di missione sul campo abbiamo scoperto giorno per giorno che era tutto falso, tremendamente falso. È stato davvero terribile scoprire di aver dato il meglio di noi stessi, i nostri migliori anni e le nostre risorse finanziarie per una causa rivelatosi come scellerata e gigantesca montatura !
In questi anni abbiamo sperimentato sul campo come tutti gli abitanti delle varie tribù soggetti a igiene interna ed esterna, oppure soggetti a istruzioni sul cibo guarivano in modo perfetto e rapido da ogni patologia microbica e polmonare.
Le idee correnti sull’Aids, non si basano certamente su studi seri, trasparenti e concreti. Quando ti trovi per decenni nel cuore dell’Africa e devi testimoniare ciò che vedi accadere sul campo, non puoi concordare con una sola parola di quanto viene propinato sui virus infettivi in Europa. Abbiamo scoperto di trovarci in mezzo a una COLOSSALE MENZOGNA. Il mondo è stato sottoposto a un indecente lavaggio del cervello.”
FERNANDO AIUTI DENIGRATORE PROFESSIONALE E DISONORE PER L’ITALIA NEI MODI E NEI CONTENUTI
Ma torniamo in Italia. Luigi De Marchi se n’è andato nel 2010, dopo essere stato insultato dai grandi lecchini e dai solerti servitori. Ma il record della denigrazione è stato toccato dal solito Fernando Aiuti (1935-2019), docente allora alla Sapienza di Roma. Aiuti che, il 2 dicembre 1992 dichiarò al Corriere della Sera che Duesberg è un bugiardo.
“Formulando le sue teorie ha commesso un delitto e si è comportato da criminale. Bisognerebbe denunciarlo e radiarlo dalla comunità scientifica. Forse è pagato da una casa farmaceutica che non produce l’AZT”. Anche Aiuti se ne è andato lo scorso anno.
UN DIBATTITO TELEVISIVO DA DIMENTICARE
Pare che i comportamenti iniqui trovino attenuazioni nell’oltretomba, dove Aiuti avrà modo di schiarirsi le idee e di rimescolarsi con De Marchi.
Una cosa è certa, ed è che ha usato malissimo la sua fama e la sua autorevolezza. Perse la grande occasione per misurarsi civilmente con un gigante della scienza e con una persona onestissima e coraggiosa. Ebbi modo personalmente di assistere al suo dibattito televisivo con Peter Duesberg. Mi vergognai di essere cittadino italiano.
RISPETTO ASSOLUTO PER CHI PASSA A MIGLIOR VITA, MA I GUASTI PROVOCATI VANNO DECISAMENTE SEGNALATI
Nessuna intenzione di causare dispiacere alla famiglia. Massimo rispetto per la sua anima, e per tutti i defunti di qualsiasi livello, incapaci di difendersi nella circostanza, ma il suo operato squallido e degradante sulla cultura italiana, e su chi soffre tuttora di patologie virali irrisolte, va necessariamente segnalato.
IL SOLO APRIRE LA BOCCA O IL RIVELARE IL PROPRIO DISACCORDO PORTA ALLA ROVINA ECONOMICA E PROFESSIONALE
Il trattamento riservato a Duesberg rivela la potenza spaventosa e la cinica distruttività dell’establishment, per cui è comprensibile il silenzio di tanti specialisti. A nessuno comoda di essere radiato e messo in rovina economica.
Robert Gallo, co-scopritore con Luc Montagnier di un fantomatico e inesistente virus Hiv, prima di entrare in rotta di collisione e di insanabile dissenso con Duesberg, scrisse nel 1985 una sua presentazione che oggi suona interessante. Anche lui incredibilmente discutibile sul piano morale. Anche lui viscido, opportunista e inaffidabile, non premiato dal Nobel come Montagnier ma ricoperto di ori, onori e attestati di stima da parte di tutte le multinazionali farmaceutiche.
GALLO GRANDE AMMIRATORE DI DUESBERG FINCHÉ GLI CONVENIVA
Ecco le parole di Robert Gallo.
“Duesberg cominciò il suo lavoro nel campo dei virus influenzali e para-influenzali. Fu il primo al mondo a dimostrare che i virus para-influenzali hanno un genoma a singola elica di Rna, il primo a dimostrare che i virus influenzali hanno un genoma segmentato (che spiega la loro enorme possibilità di ricombinazione).
Duesberg fu tra i primi a precisare le caratteristiche delle proteine virali dei retrovirus e a fornire una mappa genetica applicabile a tutti i retrovirus, oltre che a fornire il mappaggio di un pro-virus col metodo della endonucleasi di restrizione.
Lavorando poi con Peter Vogt, scoprì il primo gene oncogeno, descrivendo altri geni oncogeni per la prima volta”. “Duesberg -concludeva Robert Gallo- è uno scienziato straordinario che rende più interessante e piacevole la vita di chi lo conosce”.
ALTRI CELEBRI PROTAGONISTI DEL DISSENSO SCIENTIFICO
Il biologo molecolare tedesco Stephan Lanka ha spiegato in lungo e in largo come i vari test virali vengono utilizzati, smascherando i vari trucchi cui Monatti e Untori di oggi ricorrono per far uscire il coniglio dal cilindro, ovvero il virus dal test.
L’australiana Eleni Eleopulos e il suo team di collaboratori hanno dimostrato con dati alla mano la totale inaffidabilità dei test sull’Aids, denunciando che il famigerato virus Hiv non è altro che un ARTEFATTO LABORATORISTICO.
PIÙ CHE SCIENZA TANTA VORACITÀ PER IL DANARO
Kary Mullis, premio Nobel per la biochimica e inventore del PCR (Polymerase Chain Reaction) ha scritto:
“Non sono riuscito a trovare un solo virologo al mondo capace di dimostrarmi che l’Hiv sia causa dell’Aids. Non sappiamo nemmeno se i vari tipi di retrovirus siano centinaia o migliaia o milioni. Sappiamo però per certo che non hanno mai ucciso e disturbato nessuno. Il mistero che circonda ogni nuovo virus è il frutto inevitabile dei miliardi di dollari che si investono in continuazione in questo redditizio mercato. Una corsa alla voracità e all’affarismo.”
PROSTITUIRSI È DIVENTATA UNA MODA OLTRE CHE UN’ABITUDINE
John Lauritsen, giornalista scientifico e uno dei pochissimi portavoce del dissenso anche sul piano statistico, arriva a concludere che “per questa grande mistificazione, miliardi di dollari sono stati sprecati e che LA SCIENZA SI È RIDOTTA A UN BORDELLO.
Riporto di seguito il documentario “Positively False – Birth of a Heresy”, con interviste a molti degli scienziati citati precedentemente.
SETTE ACCADIMENTI STRANI E CONCATENATI IN ZONA WUHAN
Ma torniamo ai fatti odierni. Come scrive Gianni Lannes, è venuto il tempo per citare fatti nudi e crudi e non più le burionate da somari o da pecore ammaestrate. Qui siamo di fronte a una concatenazione di eventi che nell’assieme formano un perfetto mosaico e parlano chiaro.
Evento Uno, la Cina crea un avamposto OMS in Cina, e lo fa a Wuhan, maggiore centro di smistamento ferroviario e di traffici dell’intera Cina.
Evento Due, Nel 2015 viene registrato un Coronavirus attenuato da parte dell’Istituto britannico Pirbright, sponsorizzato da Bill and Melinda Gates, dalla CEE e dall’OMS).
Evento Tre, c’è un invio segreto di virus letali dal Canada a Wuhan nel marzo 2019 (come mai tanta segretezza?).
Evento Quattro, 18 ottobre 2019, Bill Gates organizza alla Johns Hopkins un meeting chiamato “Evento 201” con 15 manager monatti come lui, per simulare una pandemia mondiale in piena regola.
Evento Cinque, 15 ottobre 2019, 2 settimane prima del caso iniziale, arrivano guardavano a Wuhan, proprio lì e non da altre parti in Cina, 300 soldati americani.
Evento Sei, Wuhan non è soltanto il polo ferroviario principale dell’industria, ma è anche il punto di maggior traffico umano soprattutto in occasione del Capodanno Cinese che cade nei giorni della crisi epidemica.
Evento Sette, sull’unico lab infettivo a Wuhan c’è il coinvolgimento finanziario di chi se non lui, Bill Gates.
Ecco allora che lo scaricabarile su pesce, pipistrelli e serpenti fa sghignazzare. Tutte usanze rivoltanti ma non esclusive dei cinesi, visto che di schifezze si riempiono pure americani ed europei, e tutte usanze connesse con altri malesseri ma non necessariamente con la peste.
I MALAVITOSI AL POTERE
Attenti alle autorità, sia in Cina che in Italia che dovunque. L’epidemia esiste davvero ed è quella delle false notizie. È in azione una Mafia Sanitaria Planetaria costituita dai mass-media e dal mainstream specializzato in fake news che plasmano la realtà a seconda dei propri comodi.
Proprio a Wuhan-Cina l’OMS ha aperto un Centro di Ricerca sui virus infettivi letali. Un lab a livello 4 e pertanto soggetto a quarantena e cintura sanitaria. In altri termini l’Occidente possiede un avamposto batteriologico nel cuore del gigante asiatico.
LA LAUREA PIÙ IN VOGA? QUELLA DI INGEGNERE IN PAURA
C’è una psicosi innescata da un SISTEMA DI DOMINIO MONDIALE. L’Italia trasformata disinvoltamente in stato di polizia, in teatro delle beffe, in stadi svuotati, in famiglie che baruffano, in gente che si guarda in cagnesco e con sospetto, in passanti che stanno attenti a mantenere le distanze, in luogo infido dove la paura viene iniettata nel corpo sociale da premier-presidente-ministri-sindaci-autorità-istituzioni-media.
Paura commercializzata tanto al chilo in ragione del profitto economico. Probabilmente si apriranno nuovi corsi universitari di panicologia, o di ingegneria della paura, una specializzazione molto richiesta oggigiorno.
MORIRE A CAUSA DELL’ARIA CHE SI RESPIRA
Il Covid-19 può benissimo accompagnare un’influenza aggressiva, ma non è certo la peste bubbonica. Un dramma assai più grande è quello dello Stato Italiano che calpesta quotidianamente il diritto dei bambini a vivere in un ambiente non inquinato.
Ogni giorno in Italia tante persone, piccole e grandi se ne vanno all’altro mondo a causa di ben altre malattie (inclusa la malasanità), per contrastare le quali il governo non fa nulla di niente.
SIAMO IN TESTA NEI RECORD MENO LUSINGHIERI
Almeno dal 2016 il nostro Belpaese è al primo posto per morti da inquinamento dell’aria nel vecchio continente, e all’undicesimo nel mondo, con la perdita precoce di migliaia di persone in un solo anno. Tant’è che la stessa Agenzia europea per l’ambiente ha stimato che in Italia le morti premature da esposizione a lungo termine a polveri sottili (Pm10 e Pm2.5), biossido di azoto (NO2) e ozono (O3) superino quota 80 mila.
Recentemente a rilanciare l’allarme sullo stato dell’aria nel nostro Paese è stato l’International Council on Clean Transportation (Icct). Per l’Icct, che ha analizzato 184 Paesi nel mondo, l’Italia si trova al nono posto per i decessi causati da gas e polveri sottili.
ARIA FETIDA CARICA DI PARTICOLATO
Dati e riscontri provengono anche dal rapporto internazionale sugli effetti di inquinamento e clima sulla salute umana pubblicato dalla rivista scientifica The Lancet. Le stime peraltro sono anche al ribasso. Le morti precoci per particolato sono almeno 58.600, secondo l’Air Quality Report 2019 dell’European Environment Agency (EEA).
L’aria che respiriamo è autentico veleno e ci vede ancora primi, nel triste podio della classifica per morti precoci da biossido di azoto (14.600) e secondi, dopo la Germania, per quelli causati dall’eccesso di particolato e ozono (3mila).
FIUME PO COME LO STIGE DELL’INFERNO DANTESCO
Le politiche italiane contro l’inquinamento dell’aria sono ancora inefficaci e ci costano care, in ogni senso, a partire dalla perdita precoce di vite umane, nonché di patologie invalidanti. La gravissima situazione del belpaese, soffocato dall’inquinamento, è sotto gli occhi di tutti, ma nessuna autorità italidiota ha ancora mosso concretamente un dito.
Le immagini dell’ESA lo rammentano a tutti gli increduli: la Pianura Padana è tra le aree più inquinate d’Europa. Tanto che la Commissione Europea che ci ha deferito alla Corte di Giustizia. Sia per il superamento del PM10, che del biossido di azoto.
TUTTI A PIANGERE ALCUNE CENTINAIA DI MORTI, SCORDANDO GLI 8 MILIONI DI DECESSI PER INQUINAMENTO DELL’ARIA
L’inquinamento uccide 600 mila bambini l’anno. Il rapporto è stato stilato dall’Organizzazione mondiale per la sanità. L’OMS stima che nel 2016, 600 mila bambini siano morti per infezioni acute delle basse vie respiratorie causate da aria inquinata e inoltre che i bambini esposti ad alti livelli di inquinamento atmosferico possono essere maggiormente a rischio nella loro vita di malattie croniche come le malattie cardiovascolari. L’OMS stima che ogni anno circa 8 milioni di decessi siano attribuibili all’inquinamento atmosferico.
Valdo Vaccaro
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