LETTERA
Salve dr. Vaccaro, premetto che sono un suo assiduo lettore che già da qualche anno seguo con attenzione il suo preziosissimo blog. In questa occasione vorrei chiederle dei consigli riguardo una adenomesenterite diagnosticata alla mia attuale compagna.
Vorrei introdurla lentamente al mondo del crudismo con estrema dolcezza, (non immagina quanto Lei e il suo blog mi siano d’aiuto), cercando di smantellare, con criterio, tutte le false credenze che la medicina attuale le ha prepotentemente ficcato in testa.
ADENOMESENTERITE E DISSENTERIA
Oggi però, mi ritrovo impantanato, in quanto non so che cibi consigliarle per arginare questo malessere che si è ripresentato dopo un lungo silenzio durato un anno. Ha ripetute scariche di diarrea la mattina, con conseguenti dolori alla testa e sospetta stanchezza.
Per non parlare dello stress causato dal fatto che non riesce ad uscire di casa tranquilla, per la paura che queste scariche la colpiscano da un momento all’altro. Ha eliminato il latte con i suoi derivati da tempo.
GLI ANTIBIOTICI, OSSIA LE ARMI SPUNTATE DEI MONATTI
Vorrei evitare che iniziasse un ciclo di antibiotici, consigliato “saggiamente” dal suo gastroenterologo. Le scrivo queste righe in quanto sono convinto di averle aperto una breccia. Che questo problema non sia l’occasione per iniziare un nuovo percorso insieme alla mia compagna.
La ringrazio per tutto e spero di assistere presto ad una sua conferenza anche qui a Cagliari ! Saluti Corrado
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RISPOSTA
Ciao Corrado, Il peritoneo è la membrana sierosa che riveste le pareti della cavità addominale e pelvica, e avvolge del tutto o in parte gli organi ivi contenuti.
Si chiama mesentere o mesenterio o intestino mesenterico la ripiegatura del peritoneo attorno all’intestino tenue, che ne è ricoperto e sorretto. Il mesentere è l’ultima porzione dell’intestino tenue, dove esso sbocca nell’intestno crasso.
INFIAMMAZIONE GHIANDOLARE E DOLORI ADDOMINALI
L’adenomesenterite è una infiammazione (definita infezione cronica dalla medicina), che interessa le linfoghiandole del mesentere (da cui il prefisso “adeno” che sta per ghiandola, dal greco adénos).
L’adenomesenterite si confonde facilmente con l’appendicite acuta e, a loro volta, una parte delle appendiciti bianche viene confusa con l’adenomesenterite.
Il problema è che sono caratterizzate da dolori addominali, rialzo termico e, alla visita clinica, sintomi simili a quelli di una appendicopatia. “Mi capita spesso di confrontarmi con tali agguati”, confessa il dr Marco Catani su internet.
SINTOMI SCOMODI E YERSINIA ENTEROCOLICA SOTTO ACCUSA
I sintomi comportano malessere, giramenti di testa, debolezza, dissenteria. La medicina monatta ovviamente spopola in questi casi e parla di Yersinia enterocolica, un bacillo gram-negativo delle Enterobacteriacee che si trasmetterebbe per via oro-fecale, o meglio ancora attraverso il consumo di carni contaminate.
I macellai di carni suine sono tra i più assoggettati al rischio di questo tipo di infezioni. Ricordo qui che Hans Christian Joachim Gram (1853-1938) è quel medico danese della Clinica di Copenaghen, che ideò in batteriologia quel suo celebre metodo di colorazione che permette di differenziare i microrganismi in gram-positivi (capaci di mantenere la tinta violetta) e in gram-negativi (incapaci di farlo).
LA PRESENZA BATTERICA NULLA SIGNIFICA IN TERMINI DI CAUSA
Vero è che lo Yersinia prolifica nelle placche di Peyer e nei follicoli linfonodali mesenterici. Ma tra l’essere presente (come conseguenza dell’infiammazione) e il causare esso stesso l’infiammazione ce ne passa di distanza, anche se i soliti batteriologi, irresistibilmente innamorati della loro scienza monatta, affermano di aver isolato e dimostrato in qualche modo il ruolo patologico del germe in caso di appendicite granulomatosa.
La realtà è quella solita e quella di sempre. Cibi putrefattivi che non hanno conosciuto un andamento digestivo idoneo, causando putrefazioni e miasmi putrefattivi costanti. Un comune caso di disbiosi intestinale insomma.
UN PICCOLO DIGIUNO FAI-DA-TE PER RIMETTERSI IN FORMA
Che fare? Mettersi a letto, bere acqua e digiunare per 3-4 giorni, e poi rompere questo piccolo digiuno fai-da-te con un paio di giorni a succhi di carote-sedani-ananas (o mele) ottenuti con un estrattore di succo, seguiti da dieta vegana e tendenziale crudista, come descritto nel mio articolo sul Vitto Valdiano.
CONSIGLI ALIMENTARI
Per rimediare al problema della dissenteria, consumare 3 limoni al giorno, mele a raffica (da mezzo a un chilo e mezzo al giorno) e banane abbondanti (da mezzo chilo a 1 chilo al giorno), e di kaki quando in stagione.
Qualche infuso di malva (fiori e foglie), di piantaggine (foglie), di camomilla o di salvia può andare bene. Consumare carrube, noci, porri, cipolla e aglio, e inserire la crema di avena con germe di grano (qui la ricetta della mia crema di avena), semini vari trai cui i semi di finocchio e i semi di zucca.
Valdo Vaccaro
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