ADENOCARCINOMA POLMONARE GUARIBILE E NON MOSTRO DA ANNIENTARE CON RADICALITÀ ONCOLOGICA

da 30 Dic 2015Tumori dell'apparato respiratorio e degli organi intratoracici

LETTERA

UNA ZIA CHE STA FACENDO LA CHEMIO

Ciao Valdo! Ti scrivo precisamente per chiederti un aiuto. Una mia zia 63enne sta male, ha un tumore, e sta facendo purtroppo la chemioterapia. Ha una adenocarcinoma polmonare con metastasi linfonodali.

LE HO DATO I MIEI CONSIGLI

Mi ha chiesto dei consigli. Ovviamente le ho dato le informazioni che so. Riassumendo in sintesi:

  • Mangiare assolutamente vegan
  • Crudo prima di tutto
  • Succhi di frutta freschi
  • Farinacei integrali bio
  • Uso di barbabietola per l’emoglobina.

Ti scrivo perché tu potresti forse darmi e darci dei suggerimenti più precisi. Mio cugino Giovanni che è un dottore-biologo ti stima e ti segue tanto, così ho provato a chiamarti in questi giorni ma non ti ho trovato. Mia zia non è vegana, ci sta provando in questo periodo con alti e bassi. Ti sarei molto grato per una risposta. In allegato i referti. Un grande abbraccio e che sia un buon fine anno e altrettanto meraviglioso il nuovo.
Federico De Giorgi

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ADENOCARCINOMA POLMONARE CON METASTASI LINFONODALI

Ciao Valdo, La diagnosi è “Adenocarcinoma polmonare con metastasi linfonodali”, detto anche NSCLC. Se hai bisogno di altro non esitare a contattarmi. Intanto grazie, ti abbraccio e speriamo bene! Cordialmente.
Dr Giovanni Tedesco, Specialista in Biochimica Clinica

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RISPOSTA

DATI STATISTICI DA BRIVIDO

Ciao Federico e ciao Giovanni. Già la parola tumore incute paure ataviche e paure attuali, basate sulla gente che viene quotidianamente colpita e sui dati statistici da brivido. Ogni anno nel mondo intero 12,7 milioni di persone si aggiungono alla popolazione bersagliata. In Italia 1000 persone al giorno ricevono una diagnosi di tumore maligno, per cui si parla di 360.000 nuovi casi/anno, qualcosa come gli abitanti globali di 5 città medie italiane tipo Ancona, Bolzano, Udine, Novara e Piacenza. Se si sommano i tumori epiteliali si va verso il mezzo milione/anno.

38 MILA NUOVI CASI DI TUMORE POLMONARE OGNI ANNO IN ITALIA

Il tumore più frequente è quello del colon-retto con 50.000 nuove diagnosi, seguito dal tumore al seno con 45.000 nuovi casi, dal tumore prostatico 42.000 e dal tumore al polmone con 38.000 nuovi casi, dei quali un quarto nel gentil sesso. Senza alcun dubbio, il cancro rappresenta oggi il più grave problema sanitario a livello planetario. Sta succedendo per filo e per segno quello che si è sperimentato in America sotto l’amministrazione Nixon. (Per approndire leggere la mia tesina Zona tumore e zona cancro).

ADENOCARCINOMA POLMONARE CON METASTASI LINFONODALI

Ma veniamo al caso specifico, dove si parla di Adenocarcinoma polmonare con metastasi linfonodali.
Adenocarcinoma deriva adeno=ghiandola e karkinos=granchio, dove il tumore, al pari del granchio, divora impietosamente i tessuti del paziente in una morsa dolorosa e mortale. L’adenoma sarebbe un tumore benigno, mentre l’adenocarcinoma sarebbe un tumore maligno che porta alla metastasi.

IL RUOLO DEI LINFONODI

I linfonodi, chiamati anche ghiandole linfatiche, sono piccoli organi tondeggianti o a forma di fagiolo, situati lungo le vie linfatiche. Come i vasi sanguigni, le vie linfatiche si diramano e raggiungono tutte le parti del corpo, ma invece del sangue trasportano la linfa, un liquido incolore o tenuemente giallastro, limpido od opalescente, contenente molti globuli bianchi incaricati della difesa dell’organismo. Ognuno di noi possiede circa 600 linfonodi, spesso aggregati tra loro, soprattutto in punti strategici come il collo, le ascelle, l’inguine o l’addome.

In queste stazioni si organizza la risposta difensiva del sistema immunitario nei confronti di sostanze tossiche provenienti essenzialmente dall’interno (come virus endogeni accumulati e non smaltiti prontamente, e come batteri interni moltiplicatisi appositamente per banchettare con lo stock tossico endovirale). All’interno del linfonodo, le cellule del sistema immunitario, in particolare i linfociti, incontrano il materiale velenoso e si attivano per combatterlo. Un eccesso di veleni da smaltire comporta una infiammazione dei linfonodi chiamata adenopatia.

Per entrare in argomento prendo qualche spunto dal vivo, citando alcune risposte-tipo della Medicina Chirurgica convenzionale, tratti da articoli circolanti in rete.

DUBBI E PREOCCUPAZIONI IN FAMIGLIA PER DONNA APPENA OPERATA

“Mia cugina, che ha 52 anni, è appena stata operata per un carcinoma polmonare. In famiglia siamo tutti preoccupati, ma anche stupiti, perché la nostra parente non ha fumato in vita sua neanche una sigaretta, eppure si è ammalata. I medici, tuttavia, le hanno detto che la sua lesione polmonare era piccola e localizzata, niente metastasi. Asportata la lesione, con un intervento chirurgico che peraltro non è stato molto invasivo, mia cugina dovrà fare soltanto dei controlli.

Ma possiamo davvero fidarci di quello che le dicono i medici, oppure peccano di eccessivo ottimismo? O ancora, non sarà che, per non spaventarla, le presentano una situazione più rosea di quella reale? Ho cercato notizie in proposito e così ho letto che, con 38000 nuovi casi in Italia ogni anno, quello ai polmoni resta un big killer, ovvero un tumore che causa ancora molte morti. Possibile che non ci sia modo di sconfiggerlo? A che punto è la ricerca su questa malattia?”

LE OPINIONI TRIONFALISTICHE DELLA MEDICINA UFFICIALE

Risponde Armando Santoro, direttore Humanitas Cancer Center di Milano e direttore scientifico dell’Accademia Nazionale di Medicina.

“Il fumo è la principale causa di tumore del polmone, sia tra i fumatori attivi e sia tra chi è esposto al fumo passivo. Nel nostro Paese, su 38 mila nuovi casi ogni anno, sono 35 mila quelli correlati al fumo. Sua cugina appartiene, dunque, a una sfortunata minoranza. Va detto, tuttavia, che il tumore polmonare è tanto più curabile quanto più precocemente viene diagnosticato.

TUMORE A PICCOLE CELLULE CURABILE SOLO MEDIANTE CHEMIO

Si distinguono principalmente due forme di questa neoplasia: “A piccole cellule” e “Non a piccole cellule”. Il primo tipo, quello “A piccole cellule”, è più raro rappresentando solo il 20 per cento dei casi, ed è anche il più difficilmente curabile, perché spesso viene diagnosticato in fase metastasica e, comunque, non è operabile neppure nelle forme apparentemente localizzate. Per esso, l’unica chance terapeutica è la chemio-radioterapia, in grado di ottenere la guarigione nel 20 per cento dei casi se il tumore è allo stadio iniziale.

DIFFUSIONE 80% PER I TUMORI NON A PICCOLE CELLULE

Più diffusi sono i tumori polmonari “Non a piccole cellule”, come adenocarcinoma, carcinoma squamocellulare e carcinoma a grandi cellule, che costituiscono l’80 per cento dei casi. Se diagnosticati precocemente, quando ancora operabili, questi tumori polmonari sono curabili con buone percentuali di guarigione. Le neoplasie in stadio iniziale guariscono nel 60-70 per cento dei casi con la sola chirurgia. Le forme intermedie con interessamento linfonodale, quelle che gli oncologi definiscono come stadio III, sono comunque guaribili nel 30 per cento dei casi con un approccio di cura combinato, dove all’intervento chirurgico viene associata la chemioterapia ed, eventualmente, nei casi che presentano un esteso interessamento dei linfonodi mediastinici, anche la radioterapia.

A CHE PUNTO È LA RICERCA SUL CANCRO?

Lei chiede notizie sulle novità dal mondo della ricerca. Ebbene, possiamo dire che nel campo della chirurgia in questi ultimi anni abbiamo avuto una grande evoluzione delle tecniche. Oggi è, infatti, possibile asportare tumori del polmone al primo stadio in modo non invasivo, cioè in videotoracoscopia, con la stessa radicalità oncologica dell’intervento tradizionale, e con un impatto prognostico che risulta perfino migliore. Purtroppo, però, solo una minoranza di tumori polmonari viene diagnosticata in fase operabile. Il rammarico è che neppure le campagne di screening con Tac spirale annuale hanno dato risultati. L’astensione dal fumo rappresenta perciò ancora la principale forma di prevenzione.

ASPETTATIVE DI VITA

Per le forme metastasiche di tumore polmonare, le terapie di cui disponiamo attualmente sono solo in grado di bloccare oppure di rallentare l’evoluzione della malattia, con un miglioramento dell’aspettativa di vita del malato che comunque rimane limitata al breve-medio termine. Nelle metastasi linfonodale-adenocarcinoma dei non fumatori, quale è sua cugina, spesso si riscontra la mutazione dei geni Egfr o Alk, mutazioni per le quali è possibile un approccio terapeutico con farmaci biologici, che sono in grado di prolungare significativamente le aspettative di vita con una tossicità limitata. Negli altri casi di tumore (adenocarcinomi senza mutazioni, carcinoma squamocellulare e a grandi cellule) la chemioterapia rappresenta ancora oggi l’unica opzione terapeutica a nostra disposizione.”

VISUALE DELL’IGIENISMO NATURALE

Il dr Santoro lo dice con enorme e disarmante franchezza. Parla di grande evoluzione delle tecniche chirurgiche per cui i tumori al polmone sono asportabili con la stessa “Radicalità Oncologica” dell’intervento tradizionale. Il concetto medico è esattamente quello. Si punta tutto sulla asportazione radicale come obiettivo primario da raggiungere. Una visuale a dir poco blasfema.

PRETESO ED ILLUSORIO ANNIENTAMENTO DEL TUMORE

Quasi che il tumore fosse non solo un nemico ma una specie di malapianta da sradicare brutalmente fino all’annientamento. Se poi si tratta di adenoma e quindi di sostanza disseminata in una determinata area, diventa essenziale un accuratissimo raschiamento, per cui ogni frammento, ogni filamento, ogni minima particella tumorale dovrà sparire dalla circolazione.

Tutte cose assurde, incoerenti, innaturali ed anche utopistiche, quasi che un rimasuglio del tumore avesse il potere di far ripartire delle recidive. Peccato che la natura si prenda poi gioco degli stessi medici. Indipendentemente dal tipo di asportazione ed in barba alla meticolosità oncologica, le recidive si susseguono regolarmente, salvo che il corpo non venga devastato e afflitto dalle chemio, autentiche opere di devitalizzazione e di sfiancamento umano. Interventi definiti persino in ambito medico come soluzioni peggiori della morte stessa.

IL CANCRO È UN BUSINESS DI ALTO LIVELLO

Troppo facile mettere in ridicolo le posizioni di Santoro e della Oncologia ufficiale. La Medicina non è ovviamente una scienza. Tanto meno una scienza esatta come qualche allocco è portato a credere. La pratica medica poi, è spesso l’opposto della logica e della razionalità, visto che si interviene troppo spesso con una benda sugli occhi, al motto “Importante è intervenire”, intervenire sempre e solo sul sintomo, mai sul fattore causante.

La realtà è che la salute nulla c’entra con la medicina, mentre la malattia e il cancro rappresentano il business più importante di Piazza Affari e di Wall Street. Solo in USA si stanno spendendo oltre 250 miliardi di dollari/anno per il cancro. Nella sola Italia la cifra va oltre i 72 miliardi di euro! (leggere il testo Cancro spa, di Marcello Pamio).

IL MEDICO DI OGGI VA A BRACCETTO CON LE CASE FARMACEUTICHE

I fatti dicono che il 94% dei camici bianchi intrattiene regolari rapporti con le Case Farmaceutiche e con i loro “Promotori Scientifici”. Cene, pranzi, serate di gala, viaggi, conferenze, regali, mazzette e , Oltre Atlantico, medici registrati nei libri paga di Big Pharma. Se poi consideriamo che il tumore è sì questione di sporcizia interna, che il bisturi e la chemio ben si guardano dal rimuovere, ma che è anche espressione di forte disagio interiore che non riguarda solo cellule e organi, comprendiamo la ottusità e l’idiozia dell’intero quadro terapeutico e curomane della medicina convenzionale.

MILIARDI DI CELLULE TUMORALI CHE VENGONO E VANNO

Nel corso della vita è normale sviluppare tumori in abbondanza. La medicina sa, o fa finta di non sapere, che sono miliardi le cellule cancerogene tumorali, ovvero le cellule in sovra-crescita, prodotte fisiologicamente ogni giorno dall’organismo. Cellule tumorali che vengono e vanno senza creare problemi, senza crescere e senza diventare noduli, indurimenti, protuberanze e neoplasie. Se ne vanno grazie a un minimo di efficienza immunitaria. Quando è allora che non se ne vanno ma al contrario si alimentano e si sviluppano?

QUAND’È CHE LE CELLULE TUMORALI NON SE NE VANNO MA RIMANGONO AD INCANALARE E AD INCAPSULARE I VELENI?

Possiamo dirlo in tanti modi. La crescita tumorale avviene:

  • Quando c’è caduta di vitalità nel sistema per auto-intossicazione e per eccesso di scorie interne inespulse prontamente (vedi formula di Ehret V=P-O (vitalità = potenza – ostruzione).
  • Quando non si provvede a un regolare lavoro di detossificazione, mentre al nostro interno il livello di sporcizia è inimmaginabile (questo lo diceva Ehret nel 1910, quando c’erano sì paure, tensioni e miserie, ma non c’era l’inquinamento di oggi, non c’erano tanti macelli, non esistevano i supermercati, non c’era l’aggressività medica, non c’era il ladrocinio bancario.
  • Quando fegato e organi emuntori, specie sistema biliare, milza, reni e vescica non depurano e quando la pelle non traspira e non porta fuori i veleni in assistenza ai reni.
  • Quando si mangia e si beve male in qualità, quantità e combinazioni.
  • Quando si digerisce male e si produce sangue grasso, guasto, acidificato e lipotossico (nessuno al  mondo muore di cardiopatie e di cancro ma tutti muoiono di sangue guasto, firmato Padre Taddeo”).
  • Quando non si provvede a un radicale cambio della biochimica interna ovvero del Milieu Interieur in obbedienza agli insegnammenti di Claude Bernard.
  • Quando si viaggia con corpo, mente e spirito alterati, deformati e devastati dalla paura e dalla sfiducia in se stessi e nelle leggi di Madre Natura, abbattuti da conflitti interni, da scarsa armonia con se stessi ed il Creato.

MOLTI ONCOLOGI HANNO LUNGHI ELENCHI DI TUMORI E CANCRI IN SPONTANEA REMISSIONE

La prova di tutto questo sta nel fatto che molti tumori rimangono incistati e tranquilli, o addirittura regrediscono spontaneamente, a patto che la Vis Medicatrix Naturae, la forza interiore che ognuno di noi possiede, è libera di agire senza bastoni tra le ruote. Le donne malate di cancro al seno, se operate, hanno una sopravvivenza media di 3 anni, secondo i dati pur contraffatti e manipolati dalla Medicina. Quelle che rifiutano ogni operazione ed ogni cura medica vivono assai meglio e in media vivono 12 anni, 4 volte di più di quelle operate.

LE CURE MEDICHE SUI TUMORI SONO PARTICOLARMENTE SCRITERIATE

Sono cose che si conoscono non da secoli ma da millenni. “Non curare i portatori di tumori occulti che in quel modo morirebbero rapidamente, mentre vivono più a lungo se lasciati serenamente al loro destino!”, firmato Ippocrate.

Ma lo stesso Nicola Pende (1880-1970), famoso oncologo di casa nostra, afferma che “Il cancro è una malattia di tutto l’organismo. Curarlo con metodi localistici e scriteriati come fatto finora a mezzo bisturi e chemio è un grave errore!”.

Allen Levin, medico della University of California, ammette che la maggioranza dei pazienti  americani muoiono prima e muoiono male a causa della chemio, la quale non cura affatto il seno, il colon o il polmone, ma impedisce loro di riprendersi.

NIENTE PANICO, NIENTE CHEMIO E NIENTE RADIOTERAPIA, MA APPLICAZIONE COERENTE DEL NOSTRO PROTOCOLLO-SALUTE

Tutte le risposte di Santoro risultano essere stracariche di presunzione e di supponenza. Soprattutto quando parla di guarigione. Per la questione del tumore al polmone, il mio suggerimento è di trovare il tempo di leggere le tesine segnalate a fondo pagina. Per altri titoli ancora potrete digitare nel motore di ricerca sul blog le parole, tumore, cancro, chemio, radioterapia, dieta, digiuno. In ogni caso, raccomando di non andare in panico e di mantenere tutta la serenità possibile. L’ansia e l’inquietudine hanno effetti micidiali sia sui sani che sui malati.

IL TUMORE NON È UN MOSTRO MA UN SINTOMO DA ULTIMA RATIO IMMUNITARIA

Parlare del tumore come di un mostro da annientare significa non aver capito un bel niente del corpo, umano. Nella scienza igienistica non esistono mostri ma soltanto precise leggi naturali come la legge di causa ed effetto, con tanto di fattore causante e di conseguente sintomo. Ed è per quello che ribadisco in continuazione che il sintomo è sacro e non si deve toccare.

ASPORTARE LA TUMOROSITÀ E NON I TUMORI CHE VANNO E VENGONO IN CONTINUAZIONE

Ed è per quello che sostengo la non asportabilità dei tumori ma soltanto quella della tumorosità, ovvero della tendenza marcata di un corpo malgestito a produrre tumori espansivi, e della tendenza di un corpo malcurato a produrre recidive. In altre parole il tumore va sempre bloccato nella crescita ed autoliso o disciolto mediante accelerazioni digiuniste e semidigiuniste, attraverso diete vitali e depurative. Occorre identificare ovviamente la fonte del male ed interromperne l’azione. Nei problemi polmonari un ruolo basilare è giocato dalla respirazione corta e alta, dall’aria viziata, dal fumo attivo, dal fumo passivo e dall’inquinamento nelle città, che equivale a fumare 20 e più sigarette.

PRIMA CI SI DEPURA E POI CI SI RINFORZA

Qualsiasi ascesso, qualsiasi crescenza, qualsiasi indurimento, qualsiasi protuberanza, indipendentemente dalla forma e dalla zona corporale, evidenzia uno stato cronico di intossicazione generale dell’organismo. Questo è il punto fondamentale da cui partire. Prima ci si depura e poi ci si rinforza mediante una strategia consapevole, coscienziosa, rivitalizzante, sostenibile. Ovvio che serve una scelta di campo tra Medicina Convenzionale e Medicina Olistica, tra Cure Mediche sul sintomo e Scienza Igienistica, dove non c’è spazio per operazioni asportative e nemmeno per farmaci e per chemio.

LA GUARIGIONE STA TUTTA NELLO SPIRITO E NELLA COMBATTIVITÀ DEL PAZIENTE

Ribadiamo che nessuno al mondo può guarire all’infuori del paziente stesso. Guarire per la medicina significa:

  • Aver asportato e raschiato con cura ogni minima presenza tumorale (cosa praticamente impossibile ed utopistica)
  • Mantenere in vita il paziente a qualsiasi condizione, in regime di debolezza, di farmaci e di precarietà.

Per la filosofia igienistica della non-interferenza, guarire significa rientrare in piena padronanza di se stessi e delle proprie sorti, significa riconquistare in modo stabile e sicuro l’equilibrio perduto, senza l’ansia delle chemio e delle recidive.

SFRUTTARE AL MEGLIO LE PROPRIE DOTAZIONI INTERIORI, CHE SONO DI UNA VALENZA STRAORDINARIA E CHE SONO OPERATIVE FINO ALL’ULTIMO RESPIRO

Tutti siamo dotati di un corpo autoguarente, dal primo giorno all’ultimo. Finché una persona è viva, finché ha organi di base funzionanti e un minimo di carica immunitaria, ha l’obbligo e la responsabilità di combattere per la vita e di sfruttare al meglio le proprie risorse interiori, il proprio corpo autoguarente, il proprio corpo che non va mai contro se stesso, a patto di dargli modo di operare al meglio. Ogni persona poi è un caso a se stante. Mai accettare le previsioni pessimistiche. I verdetti medici di poca speranza sono fatti per essere smentiti, a patto di non seguire il tracciato dell’interferenza, dell’invasività chemio-farmacologica e chirurgica.

IL PROBLEMA NON STA NEL SOPRAVVIVERE A QUALSIASI CONDIZIONE

Finché una persona è viva tutto può succedere. Non sotto forma di miracolo di San Gennaro ma attraverso percorso logico e consequenziale. In ogni caso il problema saliente non è la vita o la morte. Tutti, sani e malati, dobbiamo prima o poi lasciare il nostro guscio. Il problema è vivere il tempo che ci viene concesso in modo autonomo, dignitoso, soddisfacente, sereno, privo di ansie e di inquietudini, e non in continuo stato di allerta e di depressione.

RICORDARSI LA SFIDA VINCENTE DI MAX GERSON

Da filosofo della salute ho ho soluzioni miracolistiche da segnalare. La regola del corpo autoguarente già esiste da millenni e vale per tutti. Lo ha dimostrato pure Max Gerson, favorendo e realizzando recuperi clamorosi tra i malati terminati operati e non operati. La ricetta? Frutta, frutta e frutta. Fiducia, fiducia e fiducia. Se poi le cose dovessero andare verso l’uscita dal corpo materiale, nessun dramma. C’è sempre una parte nobilissima e attiva da salvare. C’è sempre un’anima pronta a riprendere importanti percorsi verso nuovi lidi e verso superiori obiettivi esistenziali.

DETERMINAZIONE, FIDUCIA E SERENITÀ

Una strategia basata soprattutto su frutta acquosa e abbondante lontano dai pasti, su estratti di 4 carote, 1 costa sedano e fetta di ananas, più zenzero e peperoncino. Almeno una insalata verde al giorno come primo piatto a pranzo o cena, seguito da minestra di verdura, da patate, da crespelle con verdure cotte, da verdure saltate in padella. Camminata rilassante tutti i giorni, con l’aiuto di due racchette tipo trekking. Cattura raggi solari. Respirazione lunga e addominale. Riposo notturno dove fegato, cistifellea e polmoni trovano grande sollievo. Assunzione vitamina C naturale tramite frutta e verdura, a rinforzo del sistema immunitario. Voglia e determinazione di lottare e di sopravvivere.
Credere in se stessi e nelle forze incredibili a disposizione interiormente. Darsi delle motivazioni e dei compiti. Quando si è seminato bene è giusto aspettarsi anche dei risultati in tutta serenità e rilassatezza.

TESINE DA LEGGERE

Valdo Vaccaro

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Scritto da Valdo Vaccaro

Valdo Vaccaro, classe 1943, è ricercatore indipendente, divulgatore e filosofo della salute. Da sempre ha fatto della dieta vegeto-crudista tendenziale, dell’amore per gli animali e la natura un modo di essere e uno stile di vita, in tutta autonomia e libertà. Valdo ha tenuto centinaia di conferenze in giro per l’Italia e nel mondo trattando vari temi tra cui salute, etica, attualità e altro ancora. Al momento, oltre all’attività sul blog, è direttore scientifico e docente della HSU – Health Science University, la prima scuola di Igienismo Naturale Italiana.

DISCLAIMER
Valdo Vaccaro è orgogliosamente NON-medico, ma igienista e libero ricercatore. Valdo Vaccaro non visita, non prescrive e non cura. Le informazioni presenti su questo sito hanno solo scopo informativo, non intendono e non devono sostituire il parere del medico curante.

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