LETTERA
ADENOCARCINOMA PROSTATICO
Caro Valdo ti scrivo questa mail dopo avertene scritta un altra tempo fa a cui hai gentilmente risposto. La mia questione stavolta è un altra. A mio padre 20 mesi fa è stato diagnosticato un adenocarcinoma prostatico scala Gleason (4+3) con un PSA pre-intervento di 18.38 quando dovrebbe essere compreso tra 0 e 4.
INTERVENTO DI PROSTATECTOMIA RADICALE CON CHIUSURA DELLE VESCICHETTE SEMINALI
Dopo bioscopia e scintigrafia ossea si è confermato un tumore confinato solo alla ghiandola prostatica. Si è proceduto pertanto all’intervento di prostatectomia radicale con chiusura delle vescichette seminali. Poi è stato spedito a casa con una cura di Casodex 150 g per 20 gg e Casodex 50 per tutta la vita.
A DISTANZA DI MESI VALORI PSA IN AUMENTO NONOSTANTE L’ASPORTAZIONE PROSTATICA
A distanza di mesi e dopo vari controlli del PSA ci sembra che il valore sia nuovamente in aumento prima 00.1, poi dopo mesi 00.2, poi 0.11, poi 0.50 fino a quest’ultimo di 1.99 piuttosto alto per uno che la prostata non ce l’ha più.
NON PIÙ RADIO E NON PIÙ CHEMIO, MA SOLO UN BUON CONSIGLIO
Mio padre non sa che fare. Non è più disposto a una radioterapia o a chemio perché non sa se gli salverebbero poi la vita. Dammi un consiglio. Mio padre ha 75 anni ed era già stato operato qualche anno fa per una situazione degenerata di emorroidi. Aspetto cortese risposta quando vorrai. Grazie
Eva Sushila Anna
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RISPOSTA
COS’È LA PROSTATA E PERCHÉ CAUSA TANTI INCONVENIENTI
Ciao Eva. La prostata è un organo in parte ghiandolare e in parte muscolare, coinvolto in funzioni di tipo seminale e di tipo urinario. Trattasi di una formazione ghiandolare spugnosa circostante il collo della vescica che, nello stato di infiammazione, si congestiona e si gonfia, aumentando di volume. In questo modo finisce per comprimere e per chiudere parzialmente l’uretra, portando allo stimolo urinario frequente e fasullo, ai dolori addominali, alla ritenzione ed ad altri problemi. Si manifesta con uno spasmo accompagnato dalla necessità di defecare e di orinare, provocando un forte dolore nella zona del basso ventre e della vescica, poiché il paziente si sente impedito nelle funzioni fisiologiche di evacuazione.
TUTTO PARTE DALLA STITICHEZZA
Generalmente la stitichezza è la causa principale delle malattie prostatiche, per cui occorre curare la stitichezza prima ancora che la prostata. Trattata con gli abituali mezzi della medicina, questa affezione acuta diventa cronica, causando mali peggiori come malattie della vescica e dei reni per la conseguente ritenzione dell’urina che può anche causare la morte del soggetto.
BAGNI CALDI E FREDDI AI GENITALI E DECOTTO DI SALVIA
Per disinfiammare la prostata basilare risultala il bagno genitale eseguito 3-4 volte al giorno, mediante semicupi da farsi sul bidet. Una tisana di coda cavallina, di ortiche (senza semi) e di menta, servita in 3 bicchieri nel corso della giornata è molto efficace nelle affezioni genito-urinarie. Si consiglia l’infuso di epilobium parviflorum. Metterlo in infusione per 10 minuti, una presa in due tazze di acqua bollente. Da bersi freddo a sorsi. Si dovrebbe assumere per 3 settimane di seguito per i reni e contro il cancro alla prostata. Il decotto di salvia poi si dovrebbe bere sempre.
IL SUCCO DI MELOGRANO FORMIDABILE CONTRO IL TUMORE PROSTATICO
La dieta ideale per chi soffre di prostata è di tipo vitale fatta di bevande verdi alla clorofilla, di semi di zucca ricchi di zinco, nonché di cavolo, di porro, di mezza cipolla al giorno, stando pure attenti di eliminare o almeno ridurre la percentuale di cereali nella dieta. Il consumo quotidiano di succo di melograno, specie al risveglio, riduce del 67% la velocità di propagazione del tumore prostatico.
Te l’hanno mai detto i medici?
SEGUENDO IL BINARIO GIUSTO SI GUARISCE DEL TUTTO SENZA FARMACI E SENZA OPERAZIONI CHIRURGICHE
Occorre agire anche sul fronte comportamentale, eliminando ogni possibile stress ed ogni superlavoro. Alcol, the, caffè, cole, sale inorganico, zuccheri raffinati e dolciumi che li contengano, vanno eliminati. Esercizi specifici che coinvolgano la contrazione della prostata ed anche il suo rilassamento risultano invece ottimi. Nelle cliniche americane del dr Robert Pritikin e in quelle igieniste post-sheltoniane, si verificano giornalmente casi di prostate ipertrofiche che vengono riportate alla normalità dimensionale e funzionale nel giro di una sola settimana, seguendo i giusti percorsi di recupero.
IL NON FARE DIVENTA SPESSO SCELTA VINCENTE
Quanto a tuo padre, privo di ghiandola prostatica ma non per questo privo dei sintomi di asportazione violenta della stessa, non è vero che non sappia cosa fare. Dire che non è disposto a fare altre chemio ed altre radioterapie significa esprimere una precisa volontà. La volontà di non subire altre devastazioni chimiche o ulteriori vessazioni chirurgiche. La volontà di non imboccare la strada dell’accanimento terapeutico.
TESINE DA LEGGERE
- PSA in calo grazie al vegan-crudismo sostenibile
- Tumore alla prostata da debellare con metodi naturali
Valdo Vaccaro
Messaggio per Francesco: vorrei contattarti privatamente. Questo il mio indirizzò di posta elettronica: emselle71@gmail.com. ti ringrazio in ogni caso!