LETTERA
PERSO L’USO DELL’ORECCHIO SINISTRO NEL 2006
Caro Valdo, Grazie per quello che stai facendo. E’ da 5 mesi che ho scoperto il tuo operare su internet. Pur sapendo che nessuno fa miracoli, spero di trovare un aiuto per il cambiamento delle mie condizioni. Come vedrai dal documento allegato, nel 2006 sono stato dimesso dopo aver perso l’uso del mio orecchio sinistro, in una notte da incubo, all’improvviso, con dolori incredibili e vomito.
SEGNI DI CEDIMENTO DELL’ORECCHIO DESTRO, PANICO E PENSIERI ESTREMI
Ho 65 anni. Mi sono alimentato sempre in modo sregolato, lo ammetto. Masticavo poco e mangiavo di tutto. Anche carne, e in quantità superiore alla media. Sia prima della vicenda critica del 2006 che in questi ultimi anni. Insomma ti dirò che voglio cambiare. Con il passare del tempo, da quella notte, l’altro mio orecchio (il destro ) dà segni di cedimento. Provo sintomi di acufene crescente. In questi ultimi mesi vengo preso dal panico e mi vengono pure pensieri estremi.
HO COMINCIATO ULTIMAMENTE A CAMBIARE DIETA
Ho comiciato a cibarmi di verdure e frutta crude. Ti chiedo però un aiuto per capire cosa posso fare per il mio disturbo, che cresce sempre di più. Cosa si può fare per arginare questo stato di cose? Nel frattempo sto cercando aiuto nel tuo blog leggendo altri casi. Grazie per la tua cortesia. Vittorio
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RISPOSTA
IL PRIMO DRAMMATICO IMPATTO COL MALE
Ciao Vittorio. Pensare alla malattia come a una entità misteriosa e cinica, che arriva da lontano a suo piacimento senza un regola, senza un motivo, senza una logica, senza un percome ed un perché, non aiuta di certo ad affrontarla nel migliore dei modi. La prima volta essa ti è arrivata all’improvviso e di notte, senza preavvisi e segnali d’allarme, cogliendoti di sorpresa. Nemmeno il tempo di spaventarsi, a parte l’incubo, a parte il drammatico trasferimento notturno dal letto di casa alla branda ospedaliera, a parte il ritrovarsi dall’oggi al domani non più persona normale e in perfetta efficienza, ma paziente ospedalizzato e semi-sordo, sotto esami, analisi e impietose valutazioni mediche di repertorio.
DIMISSIONE OSPEDALIERA SENZA MANUALE ISTRUTTIVO
A quel tempo, ti hanno dimesso con qualche cura generica e antibiotica, con tanto di verdetto ufficiale chiamato diagnosi, con tanto di timbri e di teatralità documentaria. Ma nessuna spiegazione sul motivo della malattia, visto che la medicina può al massimo darle una definizione e una collocazione basata sui sintomi, non conoscendone le vere cause ed il percorso eziologico. E nessuna norma alimentare nei tuoi riguardi, all’infuori del solito schema medico del mangiare di tutto e animal-proteico in particolare, del bere tanta acqua, e del non escludere vino, caffè e alimenti-spazzatura.
DIFFERENZA TRA SINTOMO E CAUSA
E tu, convalescente ed abbacchiato, non hai potuto fare altro che riprendere coraggio e ripartire coi soliti marchiani errori in termini di dieta e di stili di vita. La storia va avanti e si arriva ai giorni nostri, senza che tu abbia raccolto quei segnali e capitalizzato qualcosa da essi in termini di lezione e di ammonimento. Nessuno infatti si è mai sognato di dirti che quell’acufene che ti ha messo fuori uso l’orecchio sinistro era un forte segnale d’allarme, una spia rossa accesa sul cruscotto della tua auto che procedeva a fatica e col freno a mano tirato, a causa di precisa e circostanziata condizione tossica in zona basso-intestinale.
NULLA HAI APPRESO DALLA PRECEDENTE ESPERIENZA
A questo punto si ripresentano i sintomi dello stesso male, e sul versante di destra, visto che di orecchi ne hai due e non tre. Nulla avendo ancora imparato sui tuoi problemi di salute, sei nelle medesime condizioni del 2006, con l’aggravante dell’attesa. E sappiamo bene che in ogni evento negativo, in ogni sindrome dolorifica, fa molto più male l’attesa del male che il male in sé. Ecco allora subentrare lo stress, l’ansia e la paura. Ecco il tuo percepire l’evento in arrivo come la minaccia che aleggia nell’aria e genera il panico. Meglio che ti rassereni e che cominci a ragionare sulle cose concrete da farsi. E’ positivo che tu abbia cominciato a fare dei passi nella giusta direzione.
TESINE DA LEGGERE
- Reuma, lupus, connettivite e sistema linfatico pulito
- Notevoli miglioramenti su acufene, nausea e vertigini
- Otite bilaterale e invadenza curativa
- Otite micotica esterna
- Sindrome di Ménière, acufene, nausea e vertigini
- Sordità, crudismo e idroterapia
COSA SONO LE VERTIGINI
Le vertigini sono una sensazione erronea di movimento del corpo nello spazio, un feeling spiacevole di sprofondamento rotatorio, con difficoltà di mantenere l’equilibrio e camminare, accompagnato da sintomi neurovegetativi tipo nausea, vomito, sudorazione, pallore ed ipotensione. Esistono anche le pseudovertigini, con senso di sbandamento e di instabilità laterale, ad esempio durante una marcia.
POSTURA, SISTEMA PROPRIOCETTIVO E SINDROME VERTIGINOSA
Il centro dell’equilibrio è costituito dal cervelletto, dai nuclei vestibolari e dalla sostanza reticolare del tronco cerebrale. A questo apparato arrivano informazioni sulle minime variazioni del corpo rispetto all’ambiente, da parte del sistema visivo, del sistema vestibolare (labirinto dell’orecchio interno), del sistema propriocettivo (muscoli e articolazioni). In posturologia, la propriocezione è la capacità del nostro sistema nervoso di conoscere in ogni istante il tono di ogni muscolo e la tensione di ogni tendine, mediante appositi sensori chiamati recettori propriocettivi. Tutte queste informazioni vengono poi integrate a livello del talamo (stazione sensoria del sistema nervoso centrale che regola i micro-movimenti volontari ed involontari) e a livello delle cortecce cerebrali, dando origine a risposte regolatrici di tipo oculare (stabilizzazione campo visivo) e di tipo postulare (mantenimento equilibrio). Basta una alterazione di qualsiasi punto di tale sistema per causare una sindrome vertiginosa.
IL MECCANISMO DEI SUONI
Il padiglione auricolare dell’orecchio funziona come una parabola satellitare che raccoglie le vibrazioni dell’aria, ovvero i suoni. Le onde sonore entrano ed attraversano il canale auricolare fino al timpano. Questo vibra e induce in vibrazione i 3 ossicini dell’orecchio medio, i quali convogliano il suono alla coclea. Nella coclea la vibrazione viene trasformata in segnali elettrici che l’ottavo nervo trasferisce al cervello che li elabora e li comprende come suoni logici. Un’altra parte dell’orecchio interno è responsabile dell’equilibrio. Ed è sempre l’ottavo nervo che porta le informazioni al citato talamo. Questo spiega perché i problemi dell’udito e i problemi dell’equilibrio si verificano assieme.
LA PERDITA DI POTERE AUDITIVO
Le cause specifiche di perdita dell’udito possono essere tante. Si va dal neurinoma dell’acustico, all’otosclerosi (gli ossicini si irrigidiscono), al cerume che ostruisce il canale e provoca ipoacusia, ai farmaci, alla lacerazione traumatica del timpano (membrana sottile che tende a rigenerarsi da sola), a danni cerebrali, a sindrome di Ménière. Queste le spiegazioni mediche. L’igiene naturale parla pure di sovraccarico di liquido nei labirinti dell’orecchio interno, nonché di stato pletorico, di ritenzione liquidi, di acidificazione del sistema, di impregnazione tossica, di viscosità del sangue, di rinite cronica e intasamenti catarrali. In questi casi sfratto assoluto ai latticini, incremento degli agrumi, soggiorni estivi in ambiente marino e terapie inalatorie con acque saline e sulfuree.
AGIRE SUI FATTORI CAUSATIVI E NON SUI SINTOMI
I ronzii all’orecchio sono un segnale d’allarme che trascende l’area auricolare e riguarda l’intero organismo. I miasmi risalenti dal colon, dalle tasche e dai diverticoli carichi di materiale putrefattivo, finiscono in zona auditiva, visiva, nasale e cerebrale, producendo congestioni, infiammazioni ed anomalie funzionali. Ecco perché in igienistica le vertigini, i ronzii, le oto-sclerosi sono sintomi da capire e non malattie da curare. Ecco perché le scelte alimentari iperproteiche, acidificanti e putrefattive, vengono additate come le vere responsabili del disastro, del fallimento e della catastrofe ambientale interna al sistema. E sono queste scelte, queste aberranti e patologiche abitudini, che vanno curate e debellate al più presto possibile, se cerchiamo il vero riequilibrio chiamato salute.
CONSIGLI CONCLUSIVI
Modificare dunque i propri ritmi respiratori e incrementare l’attività aerobica. Più camminate e niente sedentarietà. Rispettare il tetto proteico, stando sui 24 grammi/giorno di proteine. Velocizzare gli scambi interni e il ritmo metabolico. Rimettere l’intestino in ordine funzionale. Dieta vegan-crudista tendenziale con tutte le eccezioni, i compromessi e le personalizzazioni necessarie a renderla piacevole ed accettabile, senza stravolgerne però i principi fondamentali, e senza venir meno all’obbligo di salvaguardare il più debole anziché massacrarlo.
Valdo Vaccaro
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