LETTERA
TOLTO L’EUTIROX CON DELLE CONTRARIETÀ IN FAMIGLIA
Carissimo Valdo, mi chiamo Laura e vivo in provincia di Firenze. Le scrivo per trovare un po’ di coraggio essendo alle prese con le idee contrarie della mia famiglia. Da Gennaio ho tolto l’Eutirox che prendevo da 2 anni con dose di 50 al giorno per 6 gg e 75 la domenica. Dopo l’ultimo controllo a Cisanello me l’hanno aumentata a 75 per 7 gg a settimana. È stato allora che ho deciso di smettere, anche dopo aver letto le sue tesine sull’argomento con le varie testimonianze. Così ho scalato il farmaco a 25 per una settimana interrompendolo in seguito. I valori delle ultime analisi fatte ad Agosto sono Tsh a 7.79, Ft3 a 3.46 ed Ft4 a 1.04.
OPERATRICE OLISTICA ED INSEGNANTE DI RAJA YOGA
Mi occupo di medicina naturale e sono operatrice olistica, insegno Raja Yoga e cerco di fare una vita più sana possibile, ho 54 anni sono alta 1.70 e peso 80 kg. Sono vegetariana da 6 anni e cerco di mangiare correttamente come lei raccomanda, la mattina inizio con acqua tiepida e un limone strizzato, e dopo 1/2 ora un centrifugato di frutta che ripeto a mezza mattinata, a pranzo e a cena verdura cruda e riso/pasta/cereali con altra verdura cotta. Non bevo ai pasti. Spuntino pomeridiano di frutta.
QUALCHE BISCOTTO E QUALCHE DOLCETTO LA SERA COME UNICHE CONCESSIONI
Unico sbaglio sono i cedimenti la sera dopo cena, con un paio di biscotti o un dolcetto, altrimenti non avrei 10 kg in più! Da pochi gg ho iniziato a non mangiarli, mantenendo tutto il resto inalterato. Voglio vedere se riesco a mettermi in forma, magari anche con attività fisica che non riesco a fare per mancanza di tempo.
CEFALEA CRONICA TENUTA A BADA COI FARMACI
Soffro da 34 anni di cefalea che mi tiene a letto per 3-4 gg con vomito, e riesco a tenerla a bada solo alternando pastiglie di Difmetrè e di Maxalt 10mcg, che prendo solo da 2 anni per disperazione. Questi sono gli unici farmaci che uso, nella misura di 4 pastiglie al mese, quando proprio non posso farne a meno. In questo mese è la terza volta che mi viene il mal di testa, cosa che normalmente non accade, avendo le crisi una volta al mese durante il periodo mestruale (sono andata in menopausa a 47 anni).
NESSUNA SCUOLA E NESSUNA TERAPIA MI HANNO FINORA SAPUTO AIUTARE
Le analisi sono tutte sulla norma e nessuno mi ha potuto aiutare finora, né l’allopatia, né l’agopuntura, né l’omeopatia, né la riflessologia plantare, né l’ayurvedica. La ringrazio infinitamente per il bel lavoro che svolge con tanto amore e dedizione per tutti noi e per la risposta che potrà darmi.
Laura
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RISPOSTA
IN REALTÀ NON ESISTONO GROSSI PROBLEMI TABELLARI
Ciao Laura. I range normali per gli ormoni tiroidei sono 1) TSH, ormone tireostimolante = 0.3-5.5 mlU/L, 2) Ft3, triiodotironina libera = 2.6-4.8 pg/mL, 3) Ft4, tiroxina libera = 0.8-2.70 ng/dL. I tuoi valor stanno a 7.79 per il primo, 3.46 per il secondo e 1.4 per il terzo. In pratica sei a posto su tutto e sei leggermente oltre col TSH, per cui non vedo enormi problemi nei dati tabellari. Studia meglio tutte le mie tesine. Puoi digitare sul blog come motore di ricerca parole tipo tiroidite, Hashimoto, diabete, insulina, fibromialgia, sistema linfatico, scala Simoneton, Padre Taddeo, dr Claude Bernard e così via.
SIGNIFICATO DEL TSH ALTO
Il livello alto di TSH nel sangue sta a significare che la tiroide lavora poco e ha bisogno di essere stimolata. Non a caso il TSH si chiama ormone tireostimolante, essendo prodotto dalla ipofisi per spingere la tiroide a produrre i suoi ormoni. In genere i livelli alti di TSH si verificano nelle donne in gravidanza, nelle donne che assumono la pillola contraccettiva o altre forme di estrogeni.
LA TIROXINA MANTIENE IN EQUILIBRIO L’INTERO SISTEMA
La tiroxina Ft4 è un prodigioso lievito ormonale dalle funzioni importantissime. Presiede lo sviluppo cellulare e il ricambio liquidi corporali, regola il metabolismo del glucosio, delle proteine e dei grassi, agisce su crescita fisica, su termoregolazione e su tono psichico. Gli ormoni tiroidei secernono sostanze contenenti iodio e viaggiano nel sangue cercando di raggiungere tutti gli organi.
LO SCOGLIO DEL SANGUE GRASSO COMPROMETTE LA FUNZIONALITÀ TIROIDEA AL PARI DELLA FUNZIONE INSULINICA
Se il sangue però è rallentato per la sua densità viscosa susseguente a digestioni lunghe e difficili produttrici di sangue guasto, l’obiettivo circolatorio viene compromesso e succede un po’ la stessa cosa che accade nel diabete, dove non è la mancanza di insulina e la disfunzione pancreatica a causare le anomalie, quanto il grasso del sangue che impedisce all’ormone insulinico di giungere prontamente sul campo di battaglia.
IL METABOLISMO RALLENTATO COMPORTA UNA SERIE INFINITA DI COMPLICAZIONI
L’ipofunzione tiroidea chiamata anche ipotiroidismo produce come effetti un rallentamento del metabolismo basale, che è il dispendio energetico di un organismo vivente a riposo. Questo fatto si ripercuote a livello concreto in un quel fenomeno che viene chiamato in termini concreti rallentamento circolatorio, pigrizia linfatica, connettivite, fibromialgia, mali di testa ricorrenti, sangue grasso e viscoso e dunque poco scorrevole, tendenza all’obesità, difficoltà del corpo ad alimentare e ripulire una rete di capillari che equivale a 150 km e che deve servire un sistema cellulare di 100 trilioni di cellule.
UN’AUTO CHE PROCEDE COL FRENO A MANO TIRATO PRODUCE SOLO FUMO
Mandare avanti un corpo in tali condizioni equivale a procedere faticosamente con un veicolo a motore che sbuffa e va a tre anziché a 4 cilindri, producendo fumo in eccesso, dove c’è un freno a mano inavvertitamente tirato e i filtri del motore tutti intasati. Il che si traduce in surriscaldamento intestinale, ipotermia e freddo alle parti periferiche ed alla superficie cutanea, intolleranza ai climi freddo-umidi, astenia e debolezza generica, pelle secca e ruvida, pallore, anemia, stitichezza, sonnolenza, diminuzione funzionalità intellettiva, diminuzione memoria, artiglia e crampi muscolari.
LE DIETE ALTO-PROTEICHE, GLI ZUCCHERI E I FARMACI SUL BANCO DEGLI ACCUSATI
Il dr Broda Otto Barnes (1906-1990), celebre endocrinologo americano ed altre di “Hypothyroidism, the unsuspected illness”, ha sempre sostenuto che la maggior parte della gente a bassa attività tiroidea deve i suoi problemi a diete alto-proteiche, dato confermato sul piano statistico, per cui certi paesi afflitti da questa patologia rivelano determinati stili di vita e di alimentazione.
GLI INTERVENTI ZONALI SERVONO A BEN POCO
Ma qui devo prendere alcuni dati dalla mia tesina “Hashimoto, insonnia ipofisaria e testosterone“, del 15/1/13. Anche perché ci può essere di mezzo qualche problema di ipofunzione ipofisaria, oltre che concatenazioni riguardanti l’equilibrio simpatico-parasimpatico. La complessità sinergica del corpo umano è tale per cui gli interventi zonali sui sintomi, mediante farmaci come l’Eutirox, ad esempio, o mediante i farmaci contro la cefalea, rivelano già in partenza la loro assurdità e la loro piccolezza mentale.
OCCORRE RIVITALIZZARE L’INTERO SISTEMA
Una soluzione intelligente sta nell’essere più rigorosi ancora nelle proprie scelte, puntando tutto sulla rivitalizzazione del sistema, su incremento del cibo crudo, vibrante e radiante, sulla rinuncia ad ogni farmaco ed anche a biscottini e dolcetti. Un rafforzamento del TSH si ottiene già mediante queste attenzioni globali. In più, inserendo nella dieta flavonoidi naturali, alghe, avena, germogli alfa-alfa, germe di grano, crescione succo 60-150 grammi o anche consumato nell’insalata, oppure cavavelo come succo da prendersi a cucchiai o tagliato a fette sottili e condito con olio d’oliva ev e limone, oppure succo di spinaci 80 grammi/giorno per una settimana, oppure spinaci in insalata cruda o saltati velocemente in padella, si ottiene un rafforzamento funzionale della tiroide. Il TSH ha pure bisogno di acido folico B9, ottenibile da funghi, germe di grano, lupini, fagiolini, fagioli, soia, germogli di soia, foglie verdi.
LA IODINA ORGANICATA SI TROVA ABBONDANTE IN NATURA
Uno stimolo ulteriore agli ormoni tiroidei e alla tiroxina in particolare si ottiene da alimenti contenenti iodio organicato naturale, e qui si parla di anguria, melone invernale, spinacio, asparago, mirtillo, cetriolo, okra, fragola, carciofo, melanzana, pesca, lattuga, carota, patata, patata dolce, pomodoro, mela, cocco, bietola e cavolo.
HASHIMOTO E L’EVOLUZIONE TIROIDEA DA IPER IN IPO
Hikaru Hashimoto (1881-1934), medico della marina militare giapponese, fu il primo ad accorgersi delle tiroiditi ad esordio iper e ad evoluzione successiva ipo. Nella maggior parte delle tiroiditi, inizialmente prevalgono i sintomi dell’ipertiroidismo, tipo il nervosismo, l’ansia, l’insonnia e la tendenza a sudare. Si ha dunque una lieve iperfunzione iniziale (chiamata tiroidite ed hashi-tossicosi) che prelude però progressivamente a una cronica ipofunzione, che è poi la vera e propria sindrome di Hashimoto, caratterizzata da una cronica infiltrazione linfocitaria, con forte presenza di auto-anticorpi. La classificazione dell’anomalia come malattia autoimmune fa della Hashimoto, come di tante altre malattie, una patologia priva di logica e pertanto inguaribile, ma soltanto limitabile farmacologicamente nei sintomi e poi asportabile chirurgicamente.
L’AUTOIMMUNITÀ È UN CONCETTO MEDICO NON CONDIVISO DALLA HEALTH SCIENCE
La scienza igienistica non condivide il concetto medico di malattia auto-immune. La cosiddetta auto-immunità, rivelata dalle tracce dei vari anti-corpi, rimane un fattore-sintomo e non un fattore-causante della malattia in esame. Occorre pertanto andare oltre le facili e scontate apparenze. Già il solo pensare che il sistema immunitario si ponga di traverso alla salute umana, quando è invece per definizione il suo baluardo, porta totalmente fuori strada.
IL CORPO NON VA MAI CONTRO SE STESSO, PURCHÉ NON VENGA DROGATO DAI FARMACI
La realtà è che non esistono meccanismi diabolici e perversi nel corpo umano, a parte le solite abominevoli pensate della medicina. Il corpo rispetta dal primo battito della nascita all’ultimo della dipartita precise leggi naturali, prime tra le quali la legge di causa ed effetto e la legge dell’auto-guarigione, per la quale il corpo reagisce alle cause con dei sintomi e non va mai contro se stesso, salvo che non ci sia l’intervento dell’uomo a creare delle perturbative interne.
VALGONO LE LEGGI NATURALI E NON LE BACATE IMMAGINAZIONI DELLA MEDICINA
Le leggi naturali valgono sempre e dovunque, senza fare sconti ed eccezioni, altrimenti non si chiamerebbero leggi. Ma la medicina pretende di essere superiore a queste cose, non avendo ancora imparato niente dalla sua ininterrotta serie di spropositi scientifici, che l’hanno declassata a polverosa ed obsoleta materia vuduistica e pseudo-accademica. Spropositi che l’hanno portata ad accusare gli spiriti maligni nel Medioevo, i batteri nell’età pasteuriana, i virus nel dopo-Pasteur, le allergie nel dopoguerra, le neo-pesti bubboniche Aids inventate a tavolino negli anni ’80 dalla CDC, seguite da Legionarie, Aviarie, Suine ed Ebole, e dagli scaricabarile sul sistema immune anziché sulle malattie iatrogene causate dai medici stessi!
I SINTOMI DELLA IPOFUNZIONE HASHIMOTO
I sintomi della Hashimoto in fase di ipofunzione sono principalmente la mancanza di concentrazione e di memoria, oltre che la stanchezza fisica e l’insonnia. Altri inconvenienti sono la stipsi, la scarsa resistenza al freddo, la pressione alterata, il cardiopalmo, la depressione, l’ansia, il panico, la bulimia, ossia la ricerca della compensazione a livello di cibo. Una ripetizione accentuata di quanto già detto a proposito della tiroidite in generale. Anziché accusare il sistema immunitario, i seguaci del giapponese Hashimoto farebbero meglio a ristudiarlo nei dettagli e a capire che non a caso egli sviluppò i suoi studi tra i marinai nipponici, che già allora si alimentavano esclusivamente di pesce salato e di succhi confezionati e devitalizzati portati a bordo delle loro torpediniere. La forte infiltrazione linfocitaria ha delle precise cause digestive che la medicina, essendo dichiaratamente e ciecamente sintomatica, non analizza e non considera nemmeno. Le basta diagnosticare una tiroide sottoattiva, asportare l’organo non appena esso peggiora e poi tamponare la funzione mediante una droga a vita chiamata Eutirox.
CENTRALITÀ DELL’IPOFISI CON LE SUE CONCATENAZIONI
Tutte le ghiandole endocrine sono fondamentali e fanno parte di una delicata ed intoccabile catena. Ma la pituitaria o ipofisi è più fondamentale ancora delle altre in quanto produce una decina di ormoni che controllano il bilancio tra pressione del sangue e contropressione cerebro-spinale. Questo meccanismo è tra l’altro responsabile fisiologicamente dei meccanismi che gestiscono il rapporto sonno-veglia.
IPOFISI, IPOTALAMO ED IMMUNOCOMPETENZA RAPPRESENTANO L’ASSE PROTETTIVO FONDAMENTALE DEL CORPO
Il fatto che tra i suoi ormoni ci sia il TSH, ovvero l’ormone stimolante tiroideo, la dice lunga. Il fatto che ci sia pure la somatotropina, confezionata in collaborazione con la melatonina della pineale, coi raggi solari filtrati dalla retina e con l’azoto respirato profondamente dai polmoni (non a caso l’80% dell’aria è azoto o nitrogeno e solo il 20% è ossigeno), la dice ancora più lunga. Senza contare poi l’ormone luteizzante (LTH) legato alla secrezione del progesterone nelle donne e gli androgeni come il testosterone, l’ormone ossitocina che stimola la contrazione dei muscoli uterini, e l’ADH, ormone anti-diuretico che aiuta a regolare il riassorbimento dell’acqua e degli elettroliti in essa contenuti. Per non dire infine del basilare ACTH (Adreno cortico tropic hormone), ormone adreno corticotropico o corticotropina.
I MECCANISMI DELLA VEGLIA E DEL SONNO
La corticotropIna ACTH, prodotta nel lobo posteriore dell’ipofisi o nella adenoipofisi, è collegata alla zona cerebrale e alla pineale dove si regolano i meccanismi della veglia e del sonno, della sonnolenza e del riposo. L’ACTH stimola la produzione di aldosterone, che va in aiuto all’angiotensina nell’assorbimento renale di acqua e di sodio, e la produzione di glicocorticoidi per l’assorbimento degli zuccheri. La somatotropina STH, ormone della crescita, regola il metabolismo delle proteine e permette di limitare il consumo alimentare delle medesime rispettando il tetto massimo dei 24 grammi/giorno. Basta che ognuno stia lontano dal fumo e dall’aria viziata, e faccia buon uso della respirazione, rendendo meno corto, meno casuale e sbadato il proprio respiro e il gioco è fatto. Lo sanno bene i respirazionisti o i breathariani, che sono in grado di fabbricarsi le proteine dalla nitro-aria più che dal cibo. L’ipersecrezione di somatotropina causa gigantismo, e la sotto-secrezione produce invece nanismo.
QUI SIAMO NEL VERO CENTRO STRATEGICO DEL CORPO UMANO
La pituitaria, essendo la direttrice d’orchestra del sistema ghiandolare, alle dirette dipendenze dell’ipotalamo, riflette le condizioni dell’intero sistema corporale. Qui siamo davvero al centro strategico delle operazioni che avvengono nel nostro organismo. Mantenere questa ghiandola nella massima efficenza è fondamentale per tutti, anche se non la conosciamo e non ne parliamo mai abbastanza. L’alimentazione più adatta per questa ghiandola include i germogli di alfa-alfa, e una gamma completa di cibi naturali principalmente crudi, includente anche l’estratto di carote-sedano-mela. Vogliamo essere beneficiati da doni senza prezzo quali la vitalità, la salute, la bellezza e l’armonia psico-fisica? Trattiamo con religioso rispetto la nostra ipofisi.
TIROIDE IN CALO E MIXEDEMA IN AGGUATO
La tiroide dunque obbedisce alla capocordata ipofisi e fa da centrale elettrica che riceve un abbondante flusso di 5 litri di sangue/ora. Sintetizza i suoi due ormoni tiroidei carichi di iodina, aventi il ruolo di regolare il ritmo metabolico, i processi di crescita e la differenziazione cellulare. Con l’andare del tempo, col mangiare cibi cotti e devitalizzati, con l’avvelenarci di cibi animali causanti digestioni difficili e leucocitosiche oltre che sangue denso e pigrizia metabolica, la nostra vettura corporale comincia a sbuffare e a procedere col freno a mano tirato. Dall’ipertiroidismo iniziale tende ad andare verso l’ipotiroidismo e verso il mixedema, condizione patologica tipica dell’ipotiroidismo cronico e conclamato. Nel mixedema si hanno rigonfiamenti nel sotto-cute, dovuti all’accumulo di muco-polisaccaridi. Si notano alterazioni e gonfiori al viso e alle labbra, sonnolenza e paranoia, udito e memoria compromessi, movimenti rallentati.
IN PERFETTA FORMA AD OGNI ETÀ ED IN OGNI STAGIONE
Le raccomandazione per vincere l’ipotiroidismo e stare giovani ed efficienti non solo a vent’anni ma anche a 50 e a 150 per chi ci riesce, sta esclusivamente nel vegan-crudismo tendenziale. Le proteine, oltre che dalla respirazione, vengano da una ottima farina di semi che possiamo produrre in casa pestellando semi di girasole, semi di sesamo bianco e nero, semi di chia, semi di zucca, semi di lino, semi di canapa, semi di prezzemolo e di finocchio, arricchiti da un cucchiaino di germe di grano.
ECCEZIONALE VALORE DEI GERMOGLI
Tutti i germogli sono preziosi, e in particolare quelli di alfa-alfa, di ravanello, di soia. E più ancora quelli primaverili del crescione, del tarassaco, dell’acetosa, del pungitopo, del luppolo, della fitolacca, della bardana, della malva. Nel duro periodo invernale si faccia il pieno di agrumi al risveglio. Si abbondi di crudità tipo carciofi, finocchi, carote, sedani, topinambur, patate, cavolfiori, rape, patate dolci, zucche, cavoli, pomodori, melanzane, peperoni, radicchi, lattughe, farine estratte a crudo (avena, castagne, manioca, carruba, ceci), di cereali integrali tipo miglio e saraceno, oltre che di pop-corn confezionato in casa.
IL PROBLEMA DELLA CEFALEA RICORRENTE
Veniamo ora alla cefalea. Generalmente, i pazienti affetti da mal di testa o da emicrania si recano dal medico con l’aspettativa di venire guariti. Presto scoprono, loro malgrado, che il concetto di guarigione inteso dal medico non collima esattamente con le aspettative e le speranze che essi hanno. Al medico è stato insegnato che la cura di un disturbo, quale ad esempio l’emicrania, consiste nel tentare di eliminare il sintomo o il dolore e non nel cercarne la causa. Il medico visita il paziente, fa un anamnesi e poi diagnostica un determinato tipo di emicrania o cefalea, con lo scopo di prescrivere il farmaco più adatto a stroncare il sintomo. Di una cura definitiva non se ne parla. Anzi, la medicina convenzionale presuppone che dall’emicrania, come del resto dalla maggior parte delle malattie, non si guarisca mai.
VIVIAMO IN UN MONDO CHE FA DI TUTTO E DI PIÙ PER FARCI AMMALARE
L’industria farmaceutica non nutre nessun interesse nella risoluzione definitiva dell’emicrania. Un paziente a vita risulta molto più interessante e remunerativo di un paziente definitivamente guarito! Chi prende coscienza di questa realtà smette di ascoltare la medicina per cercare di risolvere i suoi malesseri cronici, come l’emicrania o il mal di testa, mediante soluzioni alternative. Purtroppo, prima di acquisire piena consapevolezza su questi giochi orditi a danno di chi sta male, occorre sbatterci la testa in prima persona, dopo aver rimediato magari una gastrite indotta da farmaci e una cefalea sempre più insopportabile.
DISFARSI AL PIÙ PRESTO DA OGNI ANTIDOLORIFICO
Un farmaco può essere utile in casi di emergenza, ma non rappresenta certo la soluzione per un’emicrania o una cefalea ricorrenti! Occorre dunque saper stringere i denti ed estromettere dalla propria vita ogni Difmetrè ed ogni Maxalt, mettendosi a riposo senza cibo ogniqualvolta arriva un periodo critico.
SCAGLIARSI CONTRO IL SINTOMO E DIMENTICARSI DEI FATTORI CAUSANTI È UNA STRATEGIA PERDENTE
Sbilanci ormonali, problemi digestivi, tensione, nervosismo, stress, costipazione, stanno alla base del fenomeno chiamato mal di testa. Due settimane prima del mestruo, effettivo o virtuale, o comunque diversi giorni prima delle crisi di cefalea, c’è una crescita degli ormoni progesterone ed estrogeno, i quali, specie l’estrogeno, trattengono il sale nel corpo. Il sale a sua volta trattiene le acque interne col risultato che si crea un ristagno e una ritenzione generale di fluidi. Nelle varie parti del corpo la ritenzione idrica si traduce in pesantezza, gonfiori, sovrappeso e fatica. Nel cervello invece si traduce in congestione e in cefalea.
IL SEGRETO STA NELLO SCONFIGGERE LA PIGRIZIA CIRCOLATORIA
Per concludere, non esistono diverse malattie chiamate tiroidite e cefalea, ma piuttosto un tutt’uno che si chiama pigrizia circolatoria da digestioni lunghe, da sangue addensato, da scarsa traspirazione ed emulazione cutanea. Il tutto derivante da piccoli strafalcioni che annullano le diverse cose positive che stai portando avanti sul piano dietetico e che, purtroppo, non riescono a contrastare e superare gli effetti perversi di tale manchevolezze. Per perdere il sovrappeso e sgominare la cefalea serve una maggiore convinzione e una forte fiducia nelle proprie risorse interiori, senza farsi distrarre da chicchessia in famiglia o fuori.
Valdo Vaccaro
Non è detto che i tuoi 10-15 chili in più siano frutto soltanto dei tuoi dolcetti serali, anche i cereali svolgono la loro bella parte (specie considerando il condimento grasso che li accompagna), come pure i farmaci e il tuo metabolismo ormonale impigrito sono fattori influenti. Non vorrei far la parte del fustigatore, ma la mia impressione è che i tuoi “cedimenti” vadano oltre quei dolcetti serali, delineando un quadro alquanto più complesso di quanto da te ammesso, quadro che spiega sia il sovrappeso che le restanti disfunzioni.
Quanto ai tuoi mal di testa, finchè questi sono confinati al periodo mestruale, direi che sono normalissima detox, tentativi cioè del tuo corpo di liberarti dal tuo discreto carico tossico quotidiano. E’ chiaro che meno pesante è questo carico, e meno virulenta sarà la detox incaricata di spazzarlo via. E’ un’equazione matematica, anzi un’identità: tot in entrata e altrettanto in uscita, e poiché esce ciò che prima è entrato, meglio intervenire prima, cioè eliminando le tossine in entrata, piuttosto che intervenire poi, con crisi eliminative talmente virulente da costringerti a ricorrere a difmetré e tutto il resto.
Il recente caso dei tre successivi mal di testa nel corso di un mese non è per me di facile lettura. O meglio, sempre di detox si tratta, questo è chiaro, meno chiara è invece l’origine di questa detox, ovvero donde venga questo carico tossico: è davvero stato così ingente da richiedere tre operazioni di scarico laddove in passato ne bastava uno solo? Oppure c’è stata qualche spinta virtuosa (riduzione di tossine) nel tuo recente stile di vita, capace di stimolare questo surplus di detox? Questo per me è difficile stabilirlo, solo tu puoi saperlo.
Tieni comunque conto che la detox (che nel tuo caso si manifesta con questi dolorosissimi mal di testa) altro non è che una rottura di un equilibrio tossiemico che l’organismo continuamente persegue: rottura determinata o da un eccesso di tossine rispetto all’attuale livello di tolleranza, nel qual caso si parla di detox viziosa, dovuta al carico eccessivo di tossine rispetto al normale livello attuale (come nel caso del tuo mestruo mensile); oppure rottura determinata da una riduzione significativa di tossine in entrata, nel qual caso di parla di detox virtuosa, come quella che parte ad esempio quando ci si mette a crudo integrale (anche in questo caso parte la detox, con i suoi mal di testa e tutto il resto, allo scopo di abbassare il livello di equilibrio tossiemico e dunque di tolleranza delle tossine, cosa che avviene attraverso l’espulsione del vecchio (non recente) carico tossico).
(continua)
(segue)
Ergo, se vogliamo disintossicarci, quindi guarire/perdere il peso in eccesso/ripristinare il giusto equilibrio ormonale ecc. ecc., dobbiamo rassegnarci a beccarci la nostra parte di detox. Nel fare questo si dovrà cercare di essere coerenti, per evitare ad esempio che i benefici ottenuti da una parte siano vanificati dall’uso e abuso di farmaci, col risultato di pareggiare i conti del bilancio tossico lasciando la situazione nel precario status quo; o peggio ancora per evitare uno scadimento dell’equilibrio tossico, in cui il corpo non si sarà neppure più in grado di contrapporre un’adeguata reazione in termini di detox (quindi passerà sì il mal di testa, ma a prezzo di un’ulteriore intossicazione permanente e degenerativa dell’organismo).
A mio modestissimo parere avresti forse bisogno di un deciso cambio di passo, da realizzare grazie all’adozione di una dieta sostanzialmente frugivora (frutta principalmente e verdura sia cruda che cotta) e a bassissimo tenore di grassi: l’unica probabilmente in grado di contenere il carico tossico prodotto quotidianamente a livelli tali da garantire un reale processo di guarigione, capace di farti uscire dall’attuale situazione di ristagno in cui non cambia mai nulla ma tutto rischia solo di peggiorare. Dopo di che è evidente che dovrai fare i conti con la tua parte di detox: qui bisogna solo provare, vedere fino a che punto si può spingere la detox, manovrando la quota di verdura cotta (aumentando quest’ultima possiamo alleviare la detox e rimetterla sotto il nostro controllo).