RICATTO VACCINALE PER UN LAVORO IN SVIZZERA

da 6 Dic 2021Attualità

LETTERA

Carissimo Valdo, ti scrivo a distanza di quasi due anni. Ti avevo raccontato della situazione del fantomatico virus in Svizzera ad inizio pandemia. In quel momento eri una delle poche persone di cui volevo sentire l’opinione, lavoravo e lavoro tuttora stagionalmente in un hotel di lusso in Svizzera. Sono in preda a un misto tra rabbia e rassegnazione. Innanzitutto ribadisco la mia stima incondizionata nei tuoi confronti.

Ho iniziato a seguirti per caso sette anni fa. Ho letto i tuoi libri, da Alimentazione Naturale volumi 1 e 2 a Storia dell’Igienismo, al Dizionario della Salute. Da allora la mia vita è veramente cambiata in meglio. Cerco di seguire uno stile di vita naturale basato sulla tua dieta: tanta frutta, sole, passeggiate in campagna (quando non sono qui in terra straniera vivo in campagna nella mia Sicilia e vado spesso per campi a raccogliere funghi, asparagi, cardi selvatici e tutta la verdura che conosco). Ma soprattutto ottimismo e pensare positivo.

Purtroppo da qualche giorno mi viene difficile pensare positivo: mi sento afflitto, quasi senza voglia di lottare. Ho iniziato ieri la mia stagione lavorativa. L’hotel mi aveva contattato per dirmi che in assenza di vaccino avrei dovuto sottopormi a 3 test salivari interni a settimana, quindi stavo per iniziare il lavoro contento e tranquillo. Ieri però mi hanno comunicato che l’hotel, nonostante in Svizzera non ci sia obbligo di certificato covid per i lavoratori, attuerà a partire da domani il cosiddetto 2gg, come piano di prevenzione dell’albergo, e a quanto pare è una cosa che la legge non vieta. Sia i clienti che i dipendenti dovranno essere vaccinati o guariti. Ho fatto l’ultimo tentativo con un test seriologico visto che qui ti rilasciano un green pass per tre mesi, valido solo in Svizzera. Se il risultato del test degli anticorpi è superiore a 28 si passa. Ma purtroppo oggi è arrivato il mio risultato e non c’è niente da fare.

Adesso la mia unica soluzione è il vaccino. Sto malissimo, ovviamente il centro vaccinale era disponibile già da subito. Io ho fatto una prenotazione per il giorno 9 dicembre, cercando di prendere tempo visto che avendo prenotato il vaccino mi permettono di lavorare, però non voglio assolutamente farlo, va contro ogni mio credo. Mi sentirei e mi sento umiliato. In pratica mi si dice: o ti vaccini anche contro la tua volontà o non mangi. Scusa il mio sfogo, volevo condividere il mio stato d’animo con te, che insieme a pochissimi amici e alla mia dolce metà siete gli unici con cui posso parlare apertamente di questa farsa. Buona serata. Steven


RISPOSTA

CHIUNQUE STAREBBE MALE IN QUELLE CIRCOSTANZE

Incredibile questa situazione che non fa certo onore né alla Svizzera né tantomeno all’albergo presso il quale lavori. Comprendo e condivido il tuo sentire. Chiaro che ti senti svuotato e che stai male. È il forte segnale del tuo corpo e della tua anima che aderire o cedere a tale odiosa forzatura sarebbe del tutto sbagliato. A mio avviso dovresti cancellare immediatamente o all’ultimo giorno la tua prenotazione ambulatoriale, e darti nel contempo da fare per trovare un’altra attività più flessibile e aperta che ti permetta almeno di sopravvivere, magari accontentandoti temporaneamente di meno, in attesa di trovare un impiego all’altezza della tua esperienza e capacità professionale, e all’altezza delle tue esigenze economiche. Vietato sottovalutarsi. Dopotutto disponi di ottime referenze.

CERCARE UNA NUOVA SOLUZIONE

Non esiste nulla di peggio al mondo che cedere e capitolare davanti all’arroganza di persone, di regole, di datori di lavoro mossi da regole burocratiche e liberticide. Una tua scelta sensata verso la libertà, ti restituirà carica, amor proprio ed entusiasmo. Datti da fare.

ESISTE CERTAMENTE IL RISCHIO DELLE CONTRO-CRITICHE

Potrebbero muoverti delle obiezioni dicendo che dopotutto sei un ospite proveniente da un paese come l’Italia che non è per niente libero e sensibile ai diritti dei lavoratori nonostante la sua bella Costituzione, nonostante il suo trionfalistico proclamarsi Repubblica-Fondata-Sul-Lavoro, o meglio sul Lavoro che manca visti i provvedimenti stronca-turismo adottati. Un paese poi basato sul Lavoro all’Estero, pertanto non molto diverso da quello degli emigranti africani che sbarcano sulle nostre coste.

QUI È LA SVIZZERA A RIMETTERCI IN REPUTAZIONE

A quel punto è giusto difendersi con argomenti centrati. Prima osservazione: l’Italia accoglie i migranti bravi con umanità e offre loro del lavoro per quanto precario e sottopagato inizialmente, ma se qualcuno si dimostra serio e bravo e paziente trova gradualmente un inserimento e una sistemazione stagionale magari con retribuzione in nero. Inoltre sono pure previsti degli aiuti di sopravvivenza per chi approda con mezzi di fortuna sulle nostre coste.

Seconda osservazione: nessuno vuole mettere in cattiva luce la Svizzera come paese ospitante. Semmai, a torto o a ragione, ci siamo fatti una opinione della Svizzera come paese civile, ricco e generoso d’Europa, per cui ci si attende qualcosa di più e di meglio da parte della Confederazione Elvetica, e da parte dei datori di lavoro di questo paese.

Valdes Sepich Vaccaro

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Scritto da Valdo Vaccaro

Valdo Vaccaro, classe 1943, è ricercatore indipendente, divulgatore e filosofo della salute. Da sempre ha fatto della dieta vegeto-crudista tendenziale, dell’amore per gli animali e la natura un modo di essere e uno stile di vita, in tutta autonomia e libertà. Valdo ha tenuto centinaia di conferenze in giro per l’Italia e nel mondo trattando vari temi tra cui salute, etica, attualità e altro ancora. Al momento, oltre all’attività sul blog, è direttore scientifico e docente della HSU – Health Science University, la prima scuola di Igienismo Naturale Italiana.

DISCLAIMER
Valdo Vaccaro è orgogliosamente NON-medico, ma igienista e libero ricercatore. Valdo Vaccaro non visita, non prescrive e non cura. Le informazioni presenti su questo sito hanno solo scopo informativo, non intendono e non devono sostituire il parere del medico curante.

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Commenti

6 Commenti

  1. gaetano

    la Svizzera è un paese che ha delle caratteristiche uniche rispetto agli altri paesi europei. Credo che il signore faccia riferimento al canton Ticino, dove nel momento in cui scrivo so essere abbligatorio avere il green pass per poter accedere a molte attività, compreso andare a lavorare. Ho diversi amici/conoscenti che vivono e lavorano in Svizzera e le regole sono diverse da cantone a cantone. Ad oggi, da quello che mi risulta, solo il Canton Ticino e quello francese adottano le stesse regole di Francia e Italia per quel che riguarda il green pass e obbligo vaccinale, perchè nel cantone tedesco, queste regole non si applicano. Resta comunque fermo il fatto che ha ragione il signore che è tutta una farsa e che siamo in mano a dei criminali

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  2. Tiziana

    Concordo pienamente con il fatto di lasciare immediatamente il lavoro piuttosto che distruggere la dignità umana con un “mostro” come questo! Sono di Sicilia. E da siciliana preferisco “morire”… piuttosto che sottostare alle torture di questa Società “malsana”!
    Sono perfettamente consapevole della “natura” distorta e demoniaca di tutto ciò e me ne tengo fuori!!!
    Con tutto ciò che ne consegue!
    Sono “degna” di essere Viva!

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  3. Andrea

    Gli auguri di Buon Natale del PESTILENZIOLOGO Massimo Galli:

    “In famiglia a Natale bisognerà stare molto attenti: quando si incontrano ragazzi in età scolare o bambini più piccoli con i nonni più fragili ed esposti al virus, anche se vaccinati, il rischio aumenta”. Serve prudenza durante le festività, secondo Massimo Galli, che in un’intervista al Mattino sottolinea che “esiste una quota di vaccinati che per varie ragioni non ha risposto adeguatamente al vaccino e che rischia quando il virus circola di più e rischia soprattutto a causa di chi non si è vaccinato”. Secondo l’infettivologo dell’ospedale Sacco di Milano, durante le feste sarebbe opportuno “usare le mascherine finché si può. E a tavola distanziarsi e non impiegare le stesse posate e gli stessi bicchieri. Arieggiare le stanze, evitare di abbracciarsi, controllare con un tampone chi sembra avere anche un solo e semplice raffreddore. Ricordiamoci – sottolinea – che siamo ancora in mezzo a una pandemia e che bisogna stare attenti anche se siamo vaccinati”. 
    “Il virus continua a cambiare più di quanto atteso – prosegue Galli – I vaccini ne attenuano le conseguenze. Sono uno strumento per consentirci di fare una vita quasi normale. Uno strumento forse imperfetto, ma in grado di proteggerci realmente, prevenendo la malattia. Bisogna poi capire che per venirne a capo bisognerà vaccinare tutto il mondo e non solo un territorio”

    Questi qui probabilmente avrebbero cercato di indurre anche Maria di Nazareth a non abbracciare il bambinello appena nato… avrebbe potuto contagiarlo, che diamine!

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  4. Prema

    Cedere al ricatto vaccinale vuol dire diventare assassini e complici. Meglio tirar la cinghia, cambiare lavoro, ma avere la coscienza pulita! Credere nella Verità. Cedere una volta vuol dire aprire la discesa senza ritorno. Dopo non ci saranno ne ma è né se!! Non torni indietro. NON SEI SOLO! RESISTI!

    Rispondi

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