LETTERA
UN ESERCITO DI GENTE CHE TI SEGUE
Gentilissimo Valdo, ti scrivo questa lettera semplicemente come testimonianza, perché siamo sempre più un esercito, tutti carichi di esperienze salutari e positive. Ci siamo conosciuto a Tolmezzo, alla tua ultima conferenza. So di essere salita sul palco a fine serata insieme a mio marito che era interessato a contattarti per portarti in Veneto, cosa che prima o poi riusciremo a fare. Difficile che ti ricordi di noi, due giovanotti molto alti e sorridenti e io bruna dagli occhi intensi.
SERVONO LE CHIAVI ADATTE, L’IMPEGNO E LA SPERIMENTAZIONE
Sono vegetariana da 4 anni, dopo aver avuto qualche problemino ginecologico. Un giorno casualmente trovai l’articolo indipendente di una ginecologa che correlava questi disturbi alle infiammazioni intestinali e così cominciai a fare due più due, a cercare, studiare, passando infine attraverso Lezaeta, Shelton, Ehret e infine a te. Non è stato facile. Internet ti dà tutto ma, se nella tua mente non ci sono le chiavi per aprire la porta, non saprai mai nulla di quello che ti serve. Ho studiato moltissimo e a lungo cercando e ascoltando il più possibile, sperimentando a più non posso, seguita poi anche da mio marito. E così da due anni sono vegana tendenzialmente crudista, e lui lo è da 12 mesi.
RADICCHIATA E SECONDO PIATTO CON BENESSERE GENERALE ED ENERGIA DA VENDERE
Seguo come meglio posso la dieta igienista, cercando di variarla ogni giorno con l’inserimento appropriato degli alimenti consigliati. Al mattino, spremuta di agrumi (arancia o pompelmo), mezza mattina frullato di banana e dattero con latte di riso, poi una centrifuga di carota, mela, sedano, zenzero (mangiamo non prima delle 14). Nel pomeriggio kiwi e mele distribuite nei due pasti di frutta. Mezzogiorno e sera immancabile radicchiata come primo piatto più altre due tre verdure crude, seguita da cereali quali quinoa, riso integrale/venere, miglio o saraceno oppure patata/zucca oppure legumi. Acqua solo mezzo bicchiere all’occorrenza a mezzogiorno o nel pomeriggio. I risultati sono evidenti, anzi evidentissimi. Non vado più alla ricerca del pezzo che non funziona, ma vivo sul qui e ora osservando attentamente come sta tutto il mio corpo. E sta benissimo! Energia da vendere, lucidità mentale, nuovi propositivi anche per la vita lavorativa. Un benessere generale dal quale emergono le mie emozioni, qualsiasi esse siano, accolte ben volentieri e lasciate andare senza essere trattenute.
LA DONNA DEVE PRENDERE IN MANO LE SORTI DELLA FAMIGLIA E DEL SOCIALE
Ma ciò che maggiormente ho imparato da tutto questo è che la donna ha un ruolo davvero importante nella salute della famiglia. C’è da rivalutare la sua posizione nella società. Per me la donna dovrebbe studiare alla pari dell’Uomo, ma poi dovrebbe occuparsi e aggiornarsi costantemente sulla salute, sulle piante e sulle erbe, sulla sana dieta e cucina e studiare la psicologia. Dovrebbe tornare un po’ sciamana, un po’ curandera per la sua attenzione alla Natura e per la sua Intuizione, spiccatamente femminile.
SERVE L’INTUITO FEMMINILE PER LA CURA DEL CORPO E DELLA MENTE
Occuparsi della salute propria e della famiglia, ma anche degli amici e di tutti gli altri esseri che lo desiderino, nella più bella famiglia allargata che si possa conoscere, che può essere quella del quartiere, del villaggio o anche dell’intero paese. Non è solo un dedicare cura al corpo, ma anche alla mente. Quando ho deciso di diventare vegetariana e poi vegana tendenzialmente crudista, la prima cosa che mi chiesi fu: Cosa mangerò?
LA SCOPERTA DI NUOVI MAGNIFICI SAPORI
Per me non esisteva nulla al di là della cucina trasmessami da mia madre e condivisa con gli amici stretti. Una cucina veneta peraltro varia. I latticini mi piacevano moltissimo, la carne molto poco fin da bimba, e le verdure erano quattro in croce, che si ripetevano nell’inverno perché conservate nel congelatore dopo il raccolto estivo dell’orto di casa. Ma, non potendo fare diversamente perché sentivo che era questione di vita o di morte. E allora mi sono messa alla ricerca. Ho scoperto tutto un mondo, vegetali e cereali che mi erano sconosciuti, gusti favolosi, nuovi e la straordinaria consapevolezza di come il corpo man mano si abituasse e richiedesse con maggior preferenza frutta e verdure crude.
REGALIAMO FRUTTA, VERDURA E CULTURA VEGANA AGLI AMICI
Mio marito si è ingegnato, essendo pure ingegnere. Si è ingegnato con l’orto, abitudine trasmessagli dal padre come a me dal mio. Ha studiato le giuste coltivazioni, ha provveduto a un impianto a goccia con raccolta di acqua piovana, ha piantato un bel frutteto vario, ha costruito una serra che durante l’inverno ci dà succosissimi limoni e mandarini cinesi mentre io mi occupo della cucina, delle erbe e delle festicciole con chi fa parte della nostra famiglia allargata. I nostri regali alle persone oggi sono frutta e verdura, soprattutto durante la bella stagione, quando ne abbiamo in eccedenza.
FESTICCIOLE VEGANE E MINI-CONFERENZE
Ormai chi ci invita a casa sua, studia menu per noi e comincia a sperimentare pasti senza carne e formaggi e uova. Ci chiedono e ascoltano, poi fanno le loro sperimentazioni. Nel corso delle nostre festicciole vegane e tendenzialmente crudiste, invece, ognuno porta un piatto e ci racconta come lo ha preparato. Le persone confessano sempre di averci messo una settimana di ricerche per preparare qualcosa che non fosse pasta col ragù e di aver scoperto un nuovo mondo. In queste occasioni mio marito tiene mini conferenze per dare informazioni sul perché è bene essere vegani e soprattutto crudisti. Ognuno si porta a casa le proprie riflessioni e sicuramente qualche semino che prima o poi germinerà.
ESISTE ANCHE UNA INCONSAPEVOLE TENDENZA AL SUICIDIO
Ciò che più mi colpisce quando parliamo di alimentazione con le persone, ma anche leggendo le testimonianze sul tuo blog, è che mangiar sano è davvero correlato con l’essere felici, e l’essere felici lo è col mangiar sano. Quando diciamo alle persone che il caffé fa male, per esempio, ci guardano come inebetiti, proprio come un fumatore pensando alla sua sigaretta. Nell’aria c’è la netta consapevolezza che tutto questo fa male, eppure non c’è la forza di staccarsene. Io mi sono persuasa, anche pensando alla mia esperienza personale, che le persone si stiano suicidando.
CHI HA CURA DI SE STESSO FINISCE PER SCOPRIRE NUOVI ORIZZONTI E NUOVE MOTIVAZIONI
Sì, io credo che chi non cura la propria salute, e con questo intendo mangiando sano e regalandosi esperienze felici, voglia inconsapevolmente morire. Si uccide, e dunque non cambierà mai vita perché non vuole più vivere. Nessuno ne parla in questi termini, non fa notizia, non sembra avere palesi motivazioni, ma è così. Chi invece da oggi a oggi decide di togliere tutto quello che lo danneggia per vivere è ammalato da una gran voglia di vivere. Credo che di questo desiderio di suicidio generalizzato dovremmo un giorno render conto. Ma non è mai troppo tardi. Chi comincia a prendersi cura del corpo, scopre poi di avere una mente più leggera, più luminosa, un cuore più aperto, più pace per sé e per gli altri, torna un po’ come un bambino che è felice con poco e ama il sole, la natura, la gente.
RINCORRERE LA SALUTE E LO STAR BENE COME MASSIMA PRIORITÀ
Chi fa questo diventa felice. Non ha bisogno di più soldi. O di più potere. O di esperienze sempre più estreme per provare qualcosa. Si guarda attorno e tutto è lì. La depressione diventa un ricordo, la malinconia solo un vento leggero e passeggero che ti accarezza lieve e poi se ne va, il sorriso una costante. Credo che partendo dal corpo molti terapeuti della mente sarebbero senza mestiere, anzi no, sarebbero finalmente liberi di uscire dai loro bui studi per godere del vento, della luce e del profumo dei fiori. Grazie per il tuo instancabile e fraterno lavoro. Paola
*****
RISPOSTA
UN NUCLEO ETICO-SALUTISTA CARICO DI ENTUSIASTICA ENERGIA
Ciao Paola. La vostra testimonianza è davvero preziosa. Mette in luce la differenza tra il curiosare distrattamente tra gli argomenti, e l’impegnarsi a fondo, con un pizzico di convinzione e di entusiasmo. Una autentica lezione di comportamento salutistico e di armonia familiare, estesa a un nutrito gruppo di amici. Una comunità mossa da intenti etico-salutistici avanzati e condivisi. Questo significa esperienza-pilota in corso di svolgimento. Condivido in pieno i tuoi concetti sul ruolo fondamentale che la donna merita di avere nei grandi cambiamenti in corso. Se poi c’è un marito ingegnere, che le regala un orto-frutteto da favola, l’entusiasmo non può che risultare moltiplicato e contagiante.
Valdo Vaccaro
Che bella email, quasi mi commuovo leggendola.
Condivido in toto quanto scritto da Paola, che ha dato voce a concetti che sento fortemente dentro ma che non riuscirei ad esprimere a parole.
Un abbraccio caloroso a tutti,
E.