SINDROME DEL FREDDO E SVERNAMENTO SEMESTRALE NEI PARADISI TROPICALI

da 12 Mag 2016Altri segni

LETTERA

SONO AFFLITTO DALLA SINDROME DEL FREDDO

Gentile Dottor Vaccaro, prima ancora di esprimere il mio disagio le esprimo la mia profonda stima e ammirazione. Sono afflitto da un problema che ho cercato di identificare con i cardiologi, gli endocrinologi, gli psichiatri ed altri specialisti, senza nessun risultato oggettivo da parte loro.

OGNI SBALZO VERSO L’UMIDITÀ E VERSO LA PIOGGIA MI MANDA IN TILT, PRODUCENDO EXTRASISTOLE E ATTACCHI DI PANICO

Io sono di Bari ho 43 anni e non appena avverto il disagio dell’umidità, o se siamo in prossimità della pioggia io sto male. Perdo letteralmente le forze. Se ho un rapporto sessuale e il giorno dopo piove, mi vengono frequenti extrasistoli, attacchi di panico, ritmo del cuore accelerato.

COMBATTO LE MIE CRISI CON IL DAPAROX

Le mie analisi del sangue sono ottime tranne un eccesso di vitamina B12 e di folati B9 per via del fatto che sono ghiottone di verdura. Mangio in maniera bilanciata, non riesco a eliminare un bicchiere di vino al giorno e il decaffeinato. Se vado a fare running in quei giorni di freddo e di pioggia mi viene l’extrasistole e il panico, che combatto con il Daparox.

DEVO FORSE TRASFERIRMI IN AFRICA?

Non appena arriva l’estate tutto rientra nella norma, sto benissimo, anche il calore forte mi dà una sensazione di benessere. Cosa devo fare? Trasferirmi forse in Africa? Un giorno stetti a Milano, una città che adoro come il nord Italia ma il tempo, la pianura, la neve mi fecero stare di un male incredibile. Mi richiusi in casa cercando solo il caldo. Grazie mille per la risposta.
Antonio

*****

RISPOSTA

GLI SBALZI CLIMATICI DANNO FASTIDIO A TUTTI

Ciao Antonio. Togliti intanto il decaffeinato e lascia da parte Il Daparox. Piano anche col vino assunto con eccessiva regolarità. Le sensazioni che tu provi in concomitanza con le cadute di temperatura, con gli aumenti di umidità, col tempo ventoso e con i periodici arrivi delle perturbazioni atlantiche, non sono affatto caratteristiche uniche e rare ma colpiscono un po’ tutti, dando un certo fastidio e causando degli sbalzi ormonali e al sistema nervoso della gente, anche se non nel modo esagerato, sballante e drammatico che ti riguarda.

ECCESSO DI SENSIBILITÀ

Vento, pioggia, freddo e umidità da soli non dovrebbero provocare grandi danni. Succede però che spesso sviluppiamo una eccessiva sensibilità verso questi fattori climatici per qualche errore comportamentale e alimentare di troppo. Secondo l’antica medicina cinese, il nostro corpo costituisce un sistema integrato e costantemente interagente con l’ambiente che lo circonda e lo ospita.

EVITARE OGNI INDEBOLIMENTO CORPORALE E ADOTTARE IL NOSTRO PACCHETTO-SALUTE

Di stagione in stagione, come la natura modifica se stessa nel continuo adattamento al mutare delle condizioni climatiche e atmosferiche, anche il corpo umano adegua e regolarizza le sue funzioni a questa continua trasformazione, attivando di volta in volta le energie indispensabili e più importanti per la sua sopravvivenza. Tuttavia, quando il delicato equilibrio dell’organismo risulta compromesso da una debolezza interna, esso riesce con più fatica ad adattarsi ai cambiamenti dell’ambiente.

È ANCHE  UNA QUESTIONE DI VULNERABILITÀ PERSONALE

Le escursioni termiche e igrostatiche che le variazioni climatiche determinano, possono infatti esser causa di malattie quando raggiungono gradi estremi o quando una persona ha una costituzione delicata. Esiste inoltre una sensibilità soggettiva ai vari climi che rende una persona particolarmente vulnerabile ad alcuni di essi.

SEI FATTORI CLIMATICI POSSONO TRASFORMARSI IN ALTRETTANTE PATOLOGIE

Chi, ad esempio, ha problemi al fegato deve guardarsi in particolare modo dal vento e dalle correnti d’aria. Chi soffre invece di deficit a carico dell’apparato respiratorio deve fare attenzione e possibilmente evitare i climi secchi. Vento, caldo, umidità, secchezza, freddo, fuoco sono i cosiddetti sei fattori climatici che, in talune condizioni, possono diventare patogeni ed influire sugli organi che risultano a ciascuno di essi più sensibili.

DIMINUZIONE TEMPERATURA ESTERNA E RESTRINGIMENTO DEI CAPILLARI

Il freddo provoca un restringimento dei vasi capillari ed una netta riduzione della quantità di sangue che arriva ai tessuti che si raffreddano sensibilmente. Evitare l’uso di calzature strette o di un doppio paio calze, spesso concausa di congelamento dei piedi. Stringendo le dita queste non hanno possibilità di muoversi ed attivarsi per cui si perde l’importante effetto pompa che ogni contrazione muscolare comporta e la circolazione rallenta, favorendo l’abbassamento di temperatura.

ISCHEMIA, VISCOSITÀ EMATICA E LESIONI AI TESSUTI

I capillari in tal modo vengono danneggiati e, dal loro interno, fuoriesce una piccola quantità di plasma che ostacola l’arrivo di ossigeno ai tessuti. Inoltre l’acqua presente nelle cellule si trasforma in piccolissimi aghi di ghiaccio che provocano la lesione dei tessuti.

SINTOMI DA RAFFREDDAMENTO

Oltre al vento ed all’umidità, le condizioni critiche possono essere favorite da stanchezza fisica, scarsa alimentazione, da cibi non adatti alla stagione fredda, da abuso di bevande alcoliche.
I sintomi principali di raffreddamento sono

1) Sensazione di debolezza,

2) Torpore psichico,

3) Sonnolenza,

4) Confusione mentale,

5) Abbassamento temperatura corporea,

6) Pallore intenso,

7) Respirazione rallentata,

8) Frequenza cardiaca rallentata,

9) Extrasistole,

10) Attacchi di panico.

L’UOMO È UN ESSERE DI TIPO TROPICALE-EQUATORIALE

Del resto parlo spesso dei problemi causati dal clima invernale a chi abita nelle regioni alpine, appenniniche e balcaniche, con cime e vallate innevate per mesi e mesi. Parlo in particolare della sofferenza patita da tutti nel micidiale quadrimestre degli sbalzi termici che include febbraio, marzo, aprile e maggio, dove alla carenza di irraggiamento solare si accoppia anche una scarsa scelta di frutta e una condizione devitalizzata delle risorse naturali a disposizione. Parlo del fatto che l’umanità, per le sue caratteristiche biofisiche e per la sua pelle ricoperta di 5 milioni di pori e non di pelliccia come tanti animali, è adatta a vivere magnificamente nella fascia tropicale ed equatoriale, piuttosto che in quella cosiddetta temperata, fascia generosa che offre abbondanza e varietà di risorse per 12 mesi l’anno e non soltanto durante i mesi estivi.

L’IDEALE SAREBBE SVERNARE PER L’INTERO SEMESTRE FREDDO

Andare tutti in Africa, o ai Caraibi, o in Sud-Est Asiatico? In effetti si dovrebbe trovare una soluzione di quel genere, optando però non per una vacanza di qualche settimana, incapace di garantire una continuità climatica rinvigorente, ma per uno svernamento vero e proprio nelle zone calde da gennaio a fine maggio, anche per fare il pieno di frutti straordinari come il mango, la papaia, il durian, il cocco, il leichi, il longan, il rambutan, il mangostin, autentiche iniezioni di vitalità e di salute.

GIÀ LE CANARIE O IL MAR ROSSO POTREBBERO FARE AL CASO NOSTRO

Senza andare troppo lontano esistono zone tipo le isole Canarie (fortunatissima la Spagna a possederle), o il Mar Rosso, che sono in grado di prestarsi a fare da Paradiso Terrestre climatico mentre da Milano a Catania si continua a gelare.

Valdo Vaccaro

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Scritto da Valdo Vaccaro

Valdo Vaccaro, classe 1943, è ricercatore indipendente, divulgatore e filosofo della salute. Da sempre ha fatto della dieta vegeto-crudista tendenziale, dell’amore per gli animali e la natura un modo di essere e uno stile di vita, in tutta autonomia e libertà. Valdo ha tenuto centinaia di conferenze in giro per l’Italia e nel mondo trattando vari temi tra cui salute, etica, attualità e altro ancora. Al momento, oltre all’attività sul blog, è direttore scientifico e docente della HSU – Health Science University, la prima scuola di Igienismo Naturale Italiana.

DISCLAIMER
Valdo Vaccaro è orgogliosamente NON-medico, ma igienista e libero ricercatore. Valdo Vaccaro non visita, non prescrive e non cura. Le informazioni presenti su questo sito hanno solo scopo informativo, non intendono e non devono sostituire il parere del medico curante.

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