LETTERA
ICTUS ISCHEMICO E OMOCISTEINA ALTA
Gentile Valdo Vaccaro, ho 32 anni e un paio di anni fa ho avuto un ictus ischemico, dovuto si presume al PFO che mi hanno subito chiuso. All’epoca avevo anche l’omocisteina a 18/19, poi scesa in media tra 12 e 13 pur prendendo acido folico.
STANCHEZZA, SONNOLENZA E TIROIDITE IN LEGGERO MIGLIORAMENTO
Attualmente sto abbastanza bene, se non per una più accentuata stanchezza e sonnolenza che pare stiano migliorando con la dieta vegana che seguo da poche settimane, e per un lieve disturbo all’equilibrio legato alla vista (dipende dal tipo di spostamenti oculari che effettuo).
Purtroppo ho anche una tiroidite autoimmune che per fortuna ancora non mi crea problemi, e spero proprio che la conoscenza del suo blog mi permetta di dimenticarla!
TENTATIVO DI ESTROMISSIONE CARDIOASPIRINA E ACIDO FOLICO
Veniamo quindi al dunque, e cioè l’abbandono della cardioaspirina oltre a quello dell’acido folico. Esiste una strategia per smettere di prendere tali medicine con sicurezza?
Attualmente sto prendendo acido folico (prefolic) un giorno si e uno no, per poi verificare il valore dell’omocisteina dalle analisi ed eventualmente smetterlo. Peccato che ancora non riesco a trovare belle bietole rosse crude, ma mangio molto spesso quelle cotte al vapore e sottovuoto.
GIRAMENTI DI TESTA E RIPRISTINO FARMACO
Con la cardioaspirina ho tentato pochi giorni fa di adottare la stessa strategia ma dopo il secondo giorno senza prenderla mi sono alzato dal letto la mattina ed ho avuto un giramento di testa che mi ha ricordato il brutto evento, ho quindi preso subito una pasticca. Purtroppo per verificarne la necessità, se di necessità si può parlare, non saprei quali analisi fare.
DESIDERIO DI FARMACO-INDIPENDENZA
Mi piacerebbe tanto smettere la dipendenza da questi farmaci, ma come fare? Sarei ben lieto di sapere cosa ne pensa. La ringrazio molto per il suo aiuto e le faccio i complimenti per il lavoro che svolge ogni giorno per divulgare informazioni così importanti. Cordiali saluti. Giuseppe
RISPOSTA
STACCO DAL FARMACO E DALL’INTEGRATORE
Ciao Giuseppe. Per staccarsi dai farmaci serve progressività, prudenza, coraggio, e incremento simultaneo del crudismo al fine di migliorare la formula del sangue. Ovvio che tali operazioni comportano qualche fastidio. Si tratta dopotutto di togliere delle stampelle chimiche e quindi di ripristinare l’autonomia del corpo emancipandosi giorno dopo giorno dalla dipendenza.
Nessuno al mondo è in grado di dare sicurezze, garanzie, dati statistici. Nessuno si può assumere delle responsabilità in questo tipo di scelte. Per la medicina il problema addirittura non si pone, per cui il farmaco va preso a vita.
Per l’igiene si può fare, a patto di non mettere in croce chi ti dà qualche indicazione e qualche suggerimento comportamentale, che non rientrano in alcun tipo di terapia medica.
CORAGGIO, FIDUCIA E STRINGERE I DENTI
Pertanto si deve puntare a scegliere un pacchetto comportamentale fatto di condotta virtuosa, dieta leggera, risparmio energetico. Tutto finalizzato al superamento della fase critica, stringendo un po’ i denti, e senza cedere ad ogni segnale di vertigine alzandosi dal letto, che può essere cosa normale per un ipotiroideo.
Un minimo di maggior fiducia in se stessi, e nelle proprie possibilità di recupero è fondamentale. Prevale anche in questi casi la navigazione a vista, usando oltre alla progressività il buonsenso. Se i segnali di difficoltà sono forti davvero, può servire anche una leggera frenata temporanea.
La questione delle bietole crude e non cotte è fondamentale. Per la B9 i nemici sono lo stress, il caffè, il fumo, l’alcol, lo zucchero raffinato. Si trova nelle patate, carote, tuberi, fagiolini, lupini, funghi, spinaci, mandorle, arance, cicoria, arachidi.
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Valdo Vaccaro
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