FINE DEL DIABETE, FINE DEL CANCRO, FINE DELLA PAURA

da 30 Nov 2017Diabete

JOEL FUHRMAN È UNO DEI FARI MONDIALI DELL’IGIENISMO

Il nostro incontro skype di domenica 5 Novembre a Imola con Joel Fuhrman è stato un evento straordinario e memorabile. Non dimentichiamo che Joel Fuhrman appartiene all’Olimpo degli allievi di Shelton, ovvero a quel gruppo ormai storico che comprende i migliori maestri successivi a Shelton, come Alec Burton, Ralph Cinque, Frank Sabatino, Alan Goldhamer. Lo avevo incontrato a Baltimora nel 1995. Non ha perso la grinta e la forza prorompente di allora, ma al contrario l’ha rafforzata e raffinata, anche alla luce delle vaste esperienze portate avanti negli ultimi 20 anni.

Joel Fuhrman

Fuhrman ha ridato la salute, documenti alla mano, a 10.000 pazienti diabetici in 20 anni, 500 all’anno. Le persone che usano il sistema Fuhrman rimangono incredule e stupefatte. Prendo dal suo magnifico testo “La Fine del Diabete”, gli spunti migliori, li sintetizzo, li reinterpreto e li elaboro sperando di renderli più semplici e comprensibili al pubblico che ci segue.

ALCUNE TESTIMONIANZE

Ci ha dimostrato che abbiamo una vera cura e che non dobbiamo accontentarci di tenere sotto controllo i valori, per cui si intravede la fine del diabete come malattia”, osserva Christopher Parrish della Associazione Americana di Medicina Interna.

È possibile prevenire e far regredire il diabete mediante una dieta ad alta densità di nutrienti. I concetti base del suo punteggio ANDI  e della sua dieta nutritariana sono ineccepibili. Questo libro rappresenta una soluzione concreta per milioni di persone che stanno soffrendo inutilmente di diabete”, scrive Amy Myers, direttrice scientifica della Austin Ultra Health.

Il diabete è diventato così diffuso che, quando lo diagnostico, i pazienti tendono a correre in farmacia a comprare medicinali e a cominciare una battaglia a vita con i farmaci e i loro effetti collaterali, senza però mai guarire da una malattia che in quel modo finirà per logorare il loro organismo. Fuhrman ci fa capire invece che il diabete non è affatto inevitabile!”, afferma Garth Davis, della Davis Clinic.

I risultati sono straordinari. Il suo appello a una dieta densa di nutrienti, che comprenda alimenti crudi vivi e pieni di enzimi e micronutrienti è la risposta a un mondo sopraffatto da calorie tossiche che generano malattia”, dice Joel Kahn, direttore di Cardiologia Preventiva al Detroit Medical Center, e docente alla Facoltà di Medicina della Washington State University.

Se soltanto sapessimo adottare questi concetti nella vita quotidiana, potremmo liberarci di diabete, cardiopatie e cancro, conducendo una vita più sana e felice. Un must per tutti i lettori e i medici di base. Come internista praticante ho accolto questi principi con risultati stupefacenti”. Shobana Senthilnathan, Medicina Interna, Carolina del Nord. “Nell’attuale esplosione di obesità, diabete e malattie cardio-metaboliche, questo libro è una risorsa provvidenziale”. Denis Lin, docente di psichiatria alla New Mexico University.

SE NON SI CAMBIA RADICALMENTE, ANDIAMO VERSO UNO SU TRE COME GIÀ SUCCESSO COL CANCRO

Il diabete non è una malattia cronica, inguaribile o irreversibile, ma può invece essere mortale se affrontata con l’approccio sbagliato. 26 milioni di americani sono diabetici (11,3% della popolazione adulta) e 80 milioni presentano segni di pre-diabete (il 35% della popolazione). Continuando di questo passo, entro il 2050 un americano su 3 diventerebbe diabetico. Così esordisce Fuhrman.

IL CONTROLLO DELLA GLICEMIA NON CI LIBERA DAL DIABETE

Monitorare il glucosio, misurare l’Hb A1C, ovvero la emoglobina glicata, rispettare la regolare attuazione di visite di controllo e adeguamenti delle terapie, sono pratiche standardizzate, accettate e considerate essenziali per la tua salute. Ma tutto questo è falso. Queste terapie si concentrano sul controllo della glicemia invece che sulla individuazione del modo di liberarti dal diabete. Non serve a niente controllare il glucosio se rimani diabetico, per cui la malattia ti causa invecchiamento precoce e tutto il resto.

NON SERVONO PRESCRIZIONI MEDICHE MA UN NETTO CAMBIAMENTO DI DIETA

Intanto il girovita degli americani continua ad allargarsi. Il diabete-2 in 30 anni si è triplicato. Esiste un circolo vizioso. Diventando più diabetici si ha bisogno di più farmaci e la dose cresce a dismisura, mentre la malattia continua a peggiorare. Questo è un mal-concepito approccio alla salute, dal momento che far regredire e prevenire il diabete non necessita di prescrizioni mediche ma solo di un netto cambiamento nel modo di mangiare.

FARMACI E INTEGRATORI NON SONO LA GIUSTA RISPOSTA AGLI SQUILIBRI DELL’ORGANISMO

Il tuo organismo è progettato per il benessere. Basta mettergli a disposizione gli strumenti necessari, fornirgli l’ambiente biologico per guarire, ed esso diventa una straordinaria macchina capace di autoguarirsi. Come per Ehret valeva la regola V= P-O (Vitalità=Potenza Energetica meno Ostruzione Interna), l’approccio sintetico di Fuhrman si basa sulla formula S=N/C (Salute=DensitàNutrienti diviso calorie nella dieta).

Se si mangiano prevalentemente cibi ricchi di nutrienti l’organismo invecchia più lentamente ed è equipaggiato per prevenire e far regredire molte malattie gravi tra cui il diabete. La capacità di auto-riparazione e di auto-riequilibrio, ora dormiente, si desta e prende il sopravvento.

I cibi giusti non sono quelli che vengono dalla fabbrica oppure dai macelli, ma soltanto gli alimenti sani e naturali proveniente dalla terra. Il cibo giusto deve essere facile da preparare e squisito da mangiare. Un menù ricco di verdure a foglia verde, frutti di bosco, legumi, funghi, cipolle, semi e altri alimenti naturali è la chiave per un peso forma ottimale e per una salute ottimale. Farmaci e integratori invece non sono la giusta risposta agli squilibri di varia natura chiamati impropriamente malattie.

ADESIONE COERENTE A UNO STILE DI VITA SALUTARE

Ovvio che occorre porre attenzione anche agli altri fattori di rischio diabetico che sono sedentarietà, carenza di esercizio fisico, fumo, mancanza di sole, mancanza di sonno. La strada verso il benessere implica adesione totale a uno stile di vita salutare. Le malattie e gli squilibri vanno capiti e contrastati nelle giuste modalità. Il diabete può dare origine a complicazioni gravi come cardiopatie, danno renale e perdita della vista, ma non è inevitabile, non è inguaribile nella stragrande maggioranza dei casi.

DIETA SAD AMERICANA RESPONSABILE DELL’IMPENNATA NEL DIABETE

Il diabete ha avuto una drammatica impennata del 15% in 2 anni dal 2011 al 2013 con 3 milioni di persone in più, e del 700%, cioè di 7 volte, nell’arco degli ultimi 50 anni. Gli americani si stanno scavando la fossa prima del tempo mangiando male e dando un pessimo esempio al mondo intero mediante una dieta SAD (Standard American Diet) che è da tempo al centro della crisi sanitaria americana.

DIECI CONSEGUENZE DEL DIABETE

Il diabete comporta come complicazioni:

  1. Cardiopatie (rischio di ictus 3 volte più alto),
  2. Ipertensione (il 75% dei diabetici rivela pressione alta 130-180 o superiore),
  3. Cecità (diabete causa principale di cecità in USA),
  4. Malattie renali (diabete maggiore causa di insufficienza renale, dialisi, trapianti renali),
  5. Menomazioni neurologiche (diminuzione sensibilità ai piedi, digestione deteriorata, disfunzione erettile),
  6. Amputazioni arti (diabete causa numero uno di amputazioni),
  7. Cancro (diabete causa di maggiorazione cancro del 30% nel cancro colon-rettale, del 20% nel cancro al seno, dell’82% del cancro al pancreas),
  8. Vista annebbiata, sonnolenza, confusione, vomito, 9 Depressione,
  9. Spesa sanitaria annua di 6649 dollari e bancarotta nazionale.

UMILIAZIONE DEL SISTEMA SANITARIO

Si tratta anche di una letterale umiliazione del sistema sanitario pubblico, dove la medicina sta vincendo la battaglia del controllo-glicemia, ma sta perdendo miseramente la guerra contro il diabete. Il diabete-2 poi, che è il più diffuso in USA col 90 % e oltre dei casi, è prevedibile e reversibile del tutto. Alla base della sua causa c’è la citata dieta americana SAD basata su cereali raffinati, pane bianco, pasta bianca, riso bianco, oli raffinati, zuccheri raffinati, cibi di origine animale, utilizzo di farmaci, mentre la cura risolvente già esiste ed è alla portata di tutti, chiamandosi essa “Eliminazione della Causa”, delle malsane abitudini che portano al disastro personale e alla bancarotta nazionale.

IPERGLICEMIA, GLICOSURIA E DISIDRATAZIONE

In entrambi i tipi di diabete-1 (insulino-dipendente a insorgenza giovanile) e diabete-2 (dell’adulto) si lamenta mancanza di insulina o insensibilità all’ormone pancreatico insulina o insulino-resistenza, per cui c’è aumento di glicemia, di zucchero glucosio nel sangue e scarico nell’urina o glicosuria, con sintomi iniziali di frequenza minzione, letargia, eccesso di fame e sete. Il corpo si difende cercando di diluire l’iperglicemia, la concentrazione zuccherina del sangue, sottraendo acqua alle cellule e immettendola nel flusso sanguigno, causando pure disidratazione.

GLICEMIA ALTA E CHETONI ALTI PORTANO AD ACIDOSI

Quando il corpo non è in grado di utilizzare le scorte energetiche di glucosio, gli acidi grassi liberi aumentano, per cui cervello e cuore usano i chetoni o gli acetoni (composti organici includenti gruppo carbonelle C=O) come carburante di emergenza. Glucosio e chetoni si accumulano nel sangue e provocano chetoacetosi, combinazione di glicemia alta e chetoni alti, condizione pericolosa di acidosi e disidratazione, potenzialmente mortale specie nel diabete-1, ma riguardante spesso anche il diabete-2. Il diabete-1 non è causato da eccesso di peso come il diabete-2.

INONDARE L’ORGANISMO DI MICRONUTRIENTI

In entrambi i casi di diabete-1 e diabete-2 una dieta superiore a livello nutrizionale è essenziale per la salute e la longevità. Nel diabete-1, questo approccio verso l’alta densità e vitalità dei nutrienti dimezza la necessità insulinica. “Ho aiutato diversi pazienti a guarire completamente dalla loro malattia inondando il loro organismo di micronutrienti, potenziando il sistema immunitario e  facendo riposare il loro sistema e il loro pancreas”, afferma con rassicurante fermezza il dr Fuhrman.

BUONE NOTIZIE PER I DIABETICI DI TIPO UNO

Questa notizia è importante, visto che le prospettive di lungo periodo sarebbero altrimenti poco rallegranti in quanto un terzo dei diabetici-1 muore prima di compiere 50 anni. Morte correlata all’insulino-resistenza, con aumento di peso, scelte alimentari inadeguate e pericolose dosi di insulina. I diabetici-1 non devono sentirsi condannati a una vita di sofferenza e di disavventure sanitarie, nonché a sentenze di morte prematura. Possono al contrario condurre vita normale e avere persino una prospettiva di vita superiore alla norma! A patto che consumino coerentemente una dieta vegetale anti-cardiopatica, ricca di legumi, di vegetali a foglia verde, di frutti acquosi, di frutta da guscio e semi.

CIBO IPER-PROTEICO ED ECCESSI DI INSULINA

Le tragedie che colpiscono i diabetici-1 sono il risultato della combinazione esplosiva di cibo americano SAD e di eccessivo uso di insulina, una autentica miccia innescata da medici e dietologi le cui indicazioni nutrizionali rimangono purtroppo quelle dei secoli bui. I motivi per cui il diabete-1 porta all’infarto e all’ictus non è il diabete in sé ma l’eccessivo dosaggio insulinico richiesto da una dieta a basso contenuto di nutrienti. Non è il diabete-1 il mostro, ma la combinazione del diabete e delle raccomandazioni dietetiche che i pazienti ricevono e che li obbligano a dosi non fisiologiche di insulina, al fine assurdo e unilaterale di mantenere bassa la glicemia.
Da ricordarsi poi che i medici operano sempre con tendenza al sovradosaggio.

INDURIMENTO ARTERIE, CORONOPATIA ED EFFETTO CLINTON

C’è della gente che va in giro con in mano una bomba inesplosa senza nemmeno saperlo. Gente pronta a saltare in aria da un momento all’altro. L’insulina in eccesso, combinata a sovrappeso, combinata a colesterolo alto e ipertensione, combinata a infiammazione per scarsità di micronutrienti-fibre-acqua biologica, favorisce l’indurimento delle arterie e porta prima o poi all’infarto e all’ictus. La conclusione è che l’impiego dei farmaci e dell’insulina innesca un circolo vizioso che riduce di anni le aspettative di vita del paziente. L’80% di tutti i decessi dei soggetti diabetici è dovuto all’indurimento delle arterie e in particolare alla coronopatia, o se vogliamo all’effetto Clinton, termine scherzoso in voga negli USA.

RIDURRE I SINTOMI ARRECA DOPPIO DANNO

La tendenza ad appioppare medicinali per tutti i tipi di disturbi è il problema centrale della medicina attuale. I medici intendono ridurre la glicemia, ridurre il colesterolo, ridurre la pressione arteriosa, ridurre tutti gli altri disturbi. Purtroppo però, curare il diabete coi farmaci arreca un doppio danno. Il primo è che controllare la glicemia con l’insulina è una faccenda rischiosa e inconcludente. Non migliora in alcun modo la condizione diabetica e, inoltre, comunica ai pazienti un falso senso di sicurezza, convincendoli che la loro glicemia controllata sia sinonimo di salute, facendo perdere di vista che non esistono scorciatoie per la salute e che soltanto una completa riorganizzazione dello stile di vita è assolutamente essenziale e prioritaria per salvarsi la vita.

PERDITA DI RESPONSABILITÀ E PERDITA DI MOTIVAZIONE A GUARIRE CON LE PROPRIE RISORSE

Andare dal medico e farsi dare una pillola per qualsiasi tipo di problema ha un effetto subconscio devastante. Fa allontanare da sé ogni responsabilità personale e indebolisce la motivazione a riconquistare la salute con le proprie forze. In questo modo si genera una giustificazione e un alibi per continuare a mangiare come prima e a comportarsi come prima, mentre l’insidia diabete continua a danneggiare fegato-reni-cuore.

IL MIGLIOR FARMACO È UNA RIORGANIZZAZIONE DEL PROPRIO STILE DI VITA

Il 70% degli adulti con diabete muore di infarto e di ictus. Il fatto gravissimo è che medici e diabetologi consigliano di imparare a convivere col diabete, in quanto per loro questa malattia può essere controllata e gestita, ma mai guarita o curata o risolta in modo radicale, mentre la realtà e i fatti concreti dimostrano che tutto questo è falso, e che un approccio razionale corretto libera per sempre dal diabete, sconfigge definitivamente la condizione diabetica. Non esiste al mondo un farmaco che possa uguagliare gli effetti di una completa riorganizzazione del proprio stile di vita e della propria alimentazione!

L’ESPERIENZA MONTIGNAC DOVREBBE INSEGNARE QUALCOSA

Da rilevare, aggiungo io Valdo Vaccaro, che questi gravi errori li ha fatti in Europa un certo Michel Montignac, valanga di libri venduti e morto malamente sotto una coltre di inutili soldi guadagnati diseducando la gente coi suoi rigidi principi anti-glicemici. L’insulina è un farmaco che favorisce la formazione di placche arteriosclerotiche, le quali sono poi la causa reale a monte delle cardiopatie e dell’infarto, dell’accumulo di grasso, dell’ipercolesterolemia, dei diversi tipi di cancro. La dieta SAD americana, diffusa ormai in tutti i paesi industrializzati è pericolosa per tutti, è una dieta diabetogena, e diventa addirittura letale specie per i diabetici-1.

CINQUE DIVERSI FARMACI AL GIORNO È LA MEDIA DEGLI OVER 65

Più del 90% dei diabetici in USA rientra nel tipo 2, specie in soggetti sovrappeso che non fanno esercizio fisico. In passato, quando il cibo a ridotto contenuto nutritivo non era disponibile ovunque, la malattia non esisteva affatto. Il diabete-2 sta esplodendo come una gigantesca mina mondiale, dovunque le popolazioni siano esposte ad alimenti trattati industrialmente. Negli USA essere sovrappeso è la norma, per cui tutti gli adulti prima o poi assumono farmaci dietro prescrizione medica per il cuore, per il diabete, il colesterolo e la pressione. Di fatto, il 51% della popolazione superiore a 65 anni, assume 5 o più farmaci al giorno. Ma anche i più giovani cadono in questa mortale trappola. Da tener presente che anche 2-3 kg in più della norma o del peso-forma individuale, possono portare al diabete. Anche una piccola quantità di grasso in eccesso può innescare una crisi diabetica.

IL GRASSO DISATTIVA L’INSULINA E PROVOCA AUMENTO GLICEMICO

Il diabete-2 è uno scompenso dovuto a un aumento di insulino-resistenza, e non certo a una carenza insulinica. L’insulina lavora in modo meno efficiente in presenza di grasso. Somministrare insulina ai diabetici sovrappeso aggrava il loro stato di salute e li appesantisce di più, rendendoli ancora più diabetici! Il grasso corporeo, gli acidi grassi liberi circolanti nel sangue, disattivano l’insulina e provocano aumento glicemico. Hanno un effetto tossico e inibiscono la produzione di energia da parte dei tessuti muscolari.

Se uno ha 20 kg di sovrappeso, l’organismo richiede al pancreas enormi quantità di insulina, fino a 10 volte superiori a chi sta in normopeso. Non a caso si dice che “Più largo è il girovita e più breve è la vita”. La salute dunque sta nel ridurre decisamente il grasso periombelicale mediante un ridotto apporto di calorie-vuote, un buon programma di esercizio fisico, una maggiore esposizione solare e un cambiamento stile di vita in direzione igienista.

L’obiettivo centrale del dr Fuhrman è quello di far regredire il diabete fino a tornare alla norma, riducendo la glicemia a livelli inferiori a 100 senza ricorrere ad alcun farmaco. Ricordarsi però che permane la tendenza ad ammalarsi di nuovo se si abbandonano le regole e la dieta, se si torna a mangiare poco sano e a comportarsi in modo poco sano.

ADDIO DEFINITIVO AL DIABETE PER I DIABETICI-2 CHE SI ALIMENTANO NEL MODO GIUSTO

La stessa dieta ADA (American Diabetic Association) comporta ricette votate al disastro, con alimenti poveri di fibre, poveri di micronutrienti e di alimenti amido-resistenti, per cui si scatena una ossessione per il cibo, in quanto non si è mai sazi. Il modello dietetico giusto è basato, lo ripetiamo, su verdure a foglia verde, legumi, funghi, cipolle non irradiate, pomodori, peperoni, frutti di bosco, cereali intatti e non solo integrali, semi, frutta da guscio. I diabetici, tutti quelli di tipo 2 con certezza, possono dire addio al diabete per tutta la vita!

La ADA, autorità mondiale che detta le sue pseudo-verità al mondo intero, non solo difende l’insulina su tutti i fronti, ma afferma pure che è impossibile far dimagrire i soggetti gravemente obesi per cui, anziché dare le giuste istruzioni sul peso da perdere in modo naturale, si limita a prescrivere farmaci e ad assistere passivamente e cinicamente al disastro e al fallimento. Tradotto in parole povere, questo linguaggio contorto e fumoso significa che “Le diete che raccomandiamo non funzionano affatto, perciò ci limitiamo a prescrivere farmaci e ad assistere all’aggravamento dei pazienti, alla distruzione irreversibile dei pazienti”.

MEDICI CHE SGUAZZANO NELL’IGNORANZA

I medici che in America, nei vari continenti e nella nostra penisola italica adottano simile prassi clinica convenzionale, commettono un crimine impunito e continuato, o comunque sguazzano nella confusione e nella ignoranza più nera. Essi mettono in pericolo la vita dei loro pazienti. Fatto è che il 99% dei medici non sa bene quali siano le indicazioni nutrizionali da fornire alla gente sana o malata che sia. I medici sono concentrati sulle tre lettere “gli”, hanno stampigliato in fronte la parola “gli”.  Da rilevare poi che i più efficaci farmaci ipoglicemizzanti sono anche i più pericolosi e letali a lungo andare.

EFFETTO MICIDIALE DEI FARMACI ANTIGLICEMICI

Insulina e tiazolodinedioni provocano aumento di peso, gonfiore alle gambe, edema maculare e malattie oftalmiche. Le sulfaniluree tipo glipizide, gliburide, glimepiride, sono fra i farmaci più comunemente prescritti in caso di diabete. Senza capire che causano un aumento di mortalità del 58-68% rispetto a chi assume solo metformina con prudenza, e un aumento mortalità del 100% rispetto a chi non assume niente.

DIETA IPERNUTRIENTE ED IPOCALORICA

La miglior medicina per i diabetici non è costituita da farmaci, ma bensì da una dieta ricca di micronutrienti e povera di calorie, abbinata a un programma di esercizio fisico e a un pacchetto salute che solo un non-medico responsabile e preparato, un non rovinato e non schematizzato da una scuola deviante e perversa come la maggior parte delle Università di Medicina Convenzionale, può indicare con profitto e con risultati sul campo.

I MENO INDICATI A PARLARE SONO I DIABETOLOGI, PRIMA CAUSA DEL DISASTRO IN CORSO

Va benissimo uno come Marcello Pamio, uno come Lezaeta, persino uno come me, ma soprattutto uno come Fuhrman che, grazie al suo bagno di coraggio e di umiltà nella realtà igienista, ha potuto liberarsi dalle scorie e dalle manipolazioni della medicina. Va bene ovviamente un Robert Pritikin, titolare dei Longevity Centers di Miami e di Santa Monica, che ha ereditato dal padre un grande capitale di cultura anti-grassa. Va bene anche un medico fitoterapista come il celebre Stan Malstrom che, oltre al succo di sedano e di topinambur, al crescione e ai radicchi, oltre ai frutti di bosco, al tarassaco, ai carciofi, e a tutti i tipi di rape e ravanelli, raccomanda dieta vegana basata su vegetali crudi soprattutto e con aggiunta graduale di zuppe di legumi, nonché movimento ed esercizio, per guarire entro 3 mesi o al massimo entro 12 mesi da ogni sorta di diabete, salvo pochi casi troppo disgraziati e compromessi.

I medici continuano a prescrivere, a imporre e a reclamizzare medicinali. Li esaltano come l’unica opzione praticabile per poi assistere indifferenti e rassegnati al deterioramento della salute delle persone che li seguono e che dipendono dalla loro bocca. Gran parte del sistema sanitario convenzionale è basato sull’ignoranza, sguazza nell’ignoranza, vive e prospera nell’ignoranza.

MERCATO INONDATO DA DIETE SOMMAMENTE INSIDIOSE

Gioca un importante ruolo la cattiva informazione. Il mercato è inondato da diete fasulle e micidiali di ogni tipo, dalla Zona alla Mediterranea Moderna, dai Gruppi Sanguigni alla Atkins, dalla Dukan alla Tisanoreica, dalla Life120 alle paleodiete basate su principi infarciti di leggende e di inesattezze, basate sullo stravolgimento dei fatti e sull’ignorare del tutto il disegno strutturale, biochimico e mentale della creatura umana.

L’Eccellenza Nutrizionale non deve per forza escludere tutti i prodotti di origine animale, ma deve essere molto ricca di alimenti di origine vegetale ad alta densità nutrizionale. Alimenti che dovranno costituire il 90% dell’intero apporto calorico. Occorre chiarire che non esiste alcun beneficio decisivo ed apprezzabile nell’uso del pesce nella dieta. I salutari grassi omega3 possono essere assunti benissimo da mandorle, pinoli, avocado, semini e alghe.

Ovvio che non si parla di alcuna trasgressione verso carni bianche e rosse. I danni delle carni rosse, orrori e sofferenze a parte, derivano proprio dal ferro-eme per anni sbandierato dai fanatici della bistecca al sangue, quando invece tali carni comportano cardiopatia più alta, diabete più alto, mortalità precoce più alta. Il ferro-non-eme dei vegetali veniva svalutato e demonizzato per la sua scarsa assimilabilità, per la sua scarsa bio-disponibilità, quando invece erano proprio tali caratteristiche a fare di esso un composto strepitoso.

Nemmeno uova e latticini sono indicati per i diabetici in quanto peggiorano la glicemia e aumentano le cardiopatie. Sappiamo quanto l’uovo tenti, soprattutto in certe circostanze e in certi momenti di oggettiva necessità compensativa o di momentanei scompensi da denutrizione. Tenta anche perché sembra innocente e senza macchia, mentre non è esattamente così. Non vogliamo creare inutili tensioni. È nostro dovere affermare che il consumo di oltre 5 uova alla settimana è collegato a un maggior rischio di sviluppare diabete di tipo 2, oltre che cancro alla prostata, nonché cancro all’utero e al seno.

LA DIETA AMERICANA STANDARD È ORRIBILMENTE PATOGENICA

Più dell’85% della dieta americana SAD consiste di cibi preparati con alimenti ipercalorici a basso contenuto di micronutrienti, in particolare prodotti animali, latticini e dolciumi, irrorati da bollicine e da orribili bevande zuccherate o aspartamizzate. Tutte cose che fanno aumentare peso-colesterolo-pressione-omocisteina-diabete. Quando seguiamo una dieta ricca di cibi vegetali multi-colorati, otteniamo un’intera sinfonia di fattori nutrizionali che permettono una migliore funzionalità cellulare, una resistenza all’invecchiamento precoce e allo stress.

CONGESTIONE DI RADICALI LIBERI E DI TOSSINE AGE

Se invece ci nutriamo di alimenti iper-calorici e a basso contenuto di micronutrienti protettivi, le cellule si congestionano di prodotti di scarto come radicali liberi, di stress ossidativi e di prodotti finali della glicazione avanzata o AGE (Advanced Glycation End-products). Gli AGE sono esattamente le tossine responsabili di danni neurologici, sclerosi, cecità. L’accumulo avviene più rapidamente nelle persone che indugiano nei cibi spazzatura e negli integratori.

62% DI PRODOTTI INDUSTRIALI, 25% DI PRODOTTI ANIMALI E 13% DI PRODOTTI NATURALI

La chiave per una vita lunga e libera da ogni malattia diabetica è pesare di meno e mantenere nelle cellule un alto livello di micronutrienti. Gli americani consumano il 62% delle calorie sotto forma di alimenti trasformati a livello industriale, spesso arricchiti, o meglio impoveriti e sballanti, in barba ad ogni legge del minimo assorbimento di Liebig, e oltre il 25% di prodotti di origine animale. Tutti pseudo-alimenti, gravemente carenti di antiossidanti e di composti fitochimici. In Italia le cose non stanno meglio. Basta soffermarsi fuori di ogni supermercato e osservare quello che la gente mette nei suoi carrelli-spesa! Questo è il nocciolo del problema. Nessuno riuscirebbe a ideare un programma migliore per sterminare la popolazione americana, quella italiana e quella del mondo intero.

LA SMASCHERATA LEGGENDA DELLA SOSTANZA PROTEICA

Troppa gente rimane legata alla leggenda che una dieta debba ricorrere ai prodotti animali per essere sana da un punto di vista nutrizionale. “Ci vuole sostanza, e non chiacchiere. Sostanza e non foglie verdi fatte di povera e banale acqua”. Così si esprimevano le mamme e le nonne dei tempi andati. Si sbagliavano di grosso. Le foglie verdi stanno dimostrando di avere più sostanza del lardo, del prosciutto e delle trippe.

IL VIZIO DI ABBONDARE NEI MACRONUTRIENTI

Riviste e diete commerciali propagano il mito che una maggiore assunzione di proteine animali favorisca il dimagrimento, mentre i carboidrati lo ostacolerebbero. In genere gli abitanti dei paesi occidentali consumano più macronutrienti, specialmente proteine, di quelli richiesti. Ma le proteine stanno dovunque e sono contenute in particolare nei vegetali crudi. È impossibile andare in carenza proteica a meno che la dieta non sia carente di calorie e di altre sostanze nutritive. Quando consumiamo una dieta ricca di verdure a foglia verde e legumi, abbiamo il massimo di proteine vegetali possibili, complete di fibre, antiossidanti e composti fitochimici protettivi, e questo ne fa ben altra cosa.

URGE INVECE UNA DIETA DI ALTA QUALITÀ

Ma rivediamo un po’ i concetti-base. I 4 macronutrienti acqua-carboidrati-proteine-grassi forniscono le calorie per ricavare energia e crescere. Esagerando si assumono troppe calorie e questo causa aumento di peso, malattie croniche e morte prematura. Il segreto è non contare le calorie perché il calcolo non funziona. Il trucco sta nel concentrarsi sui micronutrienti. Il segreto della vera salute è riposto in una dieta ad alta qualità, ossia nella assunzione di alimenti ricchi di micronutrienti, che sono essenziali all’organismo per eliminare le scorie, riparare i danni e sostenere le normali funzioni fisiologiche.

MICRONUTRIENTI FONTE DI SALUTE E GIOVINEZZA PROLUNGATA

I micronutrienti sono dei fitochimici naturali e rappresentano una fonte della salute e della giovinezza prolungata. Essi comprendono 30 sostanze, ovvero 14 vitamine e 16 minerali essenziali, con profondo e ampio impatto sul nostro benessere. Vitamine e minerali furono scoperti 70 anni fa, mentre per il terzo tipo, ovvero per i composti fitochimici, l’individuazione è dei nostri giorni e continua tuttora con una lista che continua ad allungarsi.

ELABORAZIONE DEL PUNTEGGIO ANDI

Fuhrman ha inventato un suo indice Aggregate Nutrient Density Index (ANDI), che dà a ciascun alimento un valore massimo 1000 sulla base dell’equazione nutrienti-per-caloria, un indice che semplifica il valore nutritivo più elevato. Nella valutazione sono inclusi fibre, calcio, ferro, magnesio, fosforo, potassio, zinco, rame, manganese, selenio, vitamina A, betacarotene, alfacarotene, licopene, luteina, zeaxantina, vitamina E, vitamina C, tiammina B1, riboflavina B2, niacina B3, acido pantotenico B5, piridossina B6, colina B8, folati B9, vitamina B12, vitamina K, fitosteroli, glucosinolati, punteggio ORAC (Oxygen Radical Absorbance Capacity). Usare il punteggio ANDI è semplice e banale. Serve a orientare e incoraggiare la gente al consumo di alimenti a valori più elevati di questi preziosi micronutrienti, conosciuti e sconosciuti.

SERVE RICCHEZZA E VARIETÀ DI MICRONUTRIENTI

La medaglia d’oro spetta chiaramente agli ortaggi. Nessun alimento è in grado di avvicinasi ai loro punteggi. Le verdure a foglia verde hanno la migliore correlazione con un tasso risibile di cancro, cardiopatie e diabete. Non è sufficiente limitarsi a evitare i grassi trans e quelli saturi, e nemmeno che la dieta abbia basso indice glicemico. Non basta neanche ridurre i prodotti di origine animale e dare prevalenza ai crudi. Una alimentazione davvero salutare deve essere ricca, ricca e ricca di micronutrienti. Una ricchezza da adattarsi sempre alle esigenze individuali sempre varianti. Si parla di CMA o Comprehensive Micronutrient Adequacy (adeguatezza complessiva dei micronutrienti).

I CIBI AD ALTO GRADO GLICEMICO COMPORTANO SBALZI MICIDIALI

È dimostrato che le diete ad alto indice glicemico, ricche di farina bianca, riso bianco, pane bianco, pasta bianca, dolci a base di zucchero raffinato, cibi trasformati industrialmente, hanno effetti deleteri sia sulla glicemia che sui parametri lipidici (lipotoxemia demonizzata in particolare da Nathan Pritikin). Gli alimenti con un IG (indice glicemico) elevato vengono digeriti e assorbiti rapidamente dando origine a fluttuazioni, ad alti e bassi di glucosio nel sangue, tra iperglicemia diabetica e ipoglicemia. I cibi a basso indice glicemico, a lenta digestione-assimilazione, producono aumenti limitati e graduali di glicemia e insulina, con effetti benefici sulla salute.

CAVOLI, VERZOTTI E CRESCIONE AI VERTICI DELLE PREFERENZE

Ecco allora che il cavolo riccio, il verzotto, il cavolo cinese e quello nero, ed anche il crescione d’acqua, stanno al valore massimo di 1000 punti ANDI, seguiti dal pak choi 865, spinaci 707, rucola 604, lattuga romana 510, cavolini Bruxelles 490, carote non irradiate o succo 458, broccoli 340, cavolfiore 315, funghi 238, peperoni rossi 265, asparagi 205, pomodori 186, fragole 182, more 171, porri 135, lamponi 133, mirtilli 132, lattuga iceberg 127, melagrana o succo 119, uva 119, melone 118, cipolle non irradiate 109, prugne 106, arance 98, cetrioli 87, tofu 82, legumi tutte le varietà 71, semi tutte le varietà 68, piselli 63, ciliegie 55, mele 53, burro di arachidi 51, mais 45, pistacchi 35, farina di avena 35, latte 31, uova 31, banane 30, noci 30, pane integrale 30, mandorle 28, avocado 28, patate bianche 28, anacardi 27, pane bianco 17, pasta bianca 16, olio di oliva 10, coca cola 1.

L’INDICE GLICEMICO NON BASTA AFFATTO A QUALIFICARE UNA DIETA

Esiste una concezione distorta della scienza dell’alimentazione, per cui tutti i medici e anche tutti i nutrizionisti indossano lenti fasulle e deformate. Classificare gli alimenti solo sulla base IG ignora molti fattori che possono rendere un cibo salutare o meno. Il fatto che la carota abbia un indice peggiore ovvero più alto rispetto a una fetta di bacon o di prosciutto, non rende certo il prosciutto migliore per un diabetico o un cardiopatico. Ci sono altre importanti considerazioni nutrizionali da includere, fra cui tossicità, densità di micronutrienti e di fibre.

I PESSIMI ESEMPI DI ATKINS E DELLA ZONA

Fra gli esempi eclatanti ricordiamo Barry Sears e la sua dieta a Zona (Zona Americana e Zona Mediterranea adattata all’Italia), il quale diffida dal consumo di fagioli, papaya e carote per via del loro alto IG (carote a livello 35). Ricordiamo pure il penoso Robert Atkins, autentica rovina mondiale dei popoli, che non esitava escludere dalla sua dieta frutta e verdura, e quindi le loro formidabili proprietà anticancro. Se poi le carote vengono consumate crude, il loro effetto glicemico viene ulteriormente ridotto, come anche del resto accade per le patate cotte poco e con la buccia, ottime anche per i diabetici.

CONTA DI PIÙ IL CARICO GLICEMICO

La misurazione accurata non è l’IG ma il CG che è il carico glicemico. Per capire la differenza, una patata al forno ha 90 di IG e 29 di CG, il riso integrale 58 IG ma 24 di CG, l’uvetta (mezza tazza) 64 IG e 19 CG, mango 51 IG e 11 CG, zucca una tazza 51 IG e 8 CG, carota 39 IG e 3 CG. Che cos’è il Carico Glicemico (CG)? Il carico glicemico valuta l’effetto di un alimento sulla glicemia  basandosi sulle quantità effettivamente consumate. Di conseguenza è un parametro più adatto a calcolare il consumo quotidiano dei vari alimenti. Mentre l’IG è la misura della qualità dei carboidrati, il CG è la misura della loro quantità: tiene conto sia dell’IG che del contenuto di zuccheri per porzione consumata. Il CG riveste un ruolo nella messa a punto della dieta ottimale per la regressione del diabete.

LA DIETA SANA DEVE PRENDERE IN CONSIDERAZIONE TUTTI GLI ASPETTI

Da rilevare che IG e CG sono importanti, ma non possono essere il fattore principale di una dieta sana. Sono solo uno dei molti aspetti da valutare. Una dieta ad alta densità di nutrienti ha già un CG favorevole, in più possiede un ridotto contenuto di grassi saturi, un alto contenuto di fibre e di composti fitochimica, oltre ad essere spiccatamente alcalinizzante. Ma nemmeno il punteggio di densità micronutrienti è l’unico a determinare la buona salute. Serve anche modulare al meglio il contenuto di grassi di qualità, tipico di semini, frutta da guscio e avocado, in proporzione alle proprie necessità.

ESISTE PURE L’INDICE INSULINICO

Esiste anche l’Insulin Index, parametro che mostra la percentuale di insulina in risposta all’ingestione di determinate alimenti. Questo indice rappresenta l’effetto diretto di un alimento sull’insulina, consentendo una valutazione precisa sulla risposta insulinica.

RISULTATI NUMERICI MEDI, CON CITAZIONE DI MINIMI E MASSIMI

Ecco i risultati in termini del rapporto tra carico insulinico e carico glicemico, per classe di alimenti e con esempi di alimenti specifici:

  • Frutta in media 124, minimo 108 banane, massimo 166 arance.
  • Prodotti da forno in media 261, minimo 113 ciambelle, massimo 483 croissants.
  • Snacks in media 191, minimo 109 pop-corn, massimo 218 Mars.
  • Proteine animali in media 585, minimo 135 uova, massimo 1583 manzo.
  • Carboidrati cotti in media 106, minimo 58 riso integrale, massimo 156 pasta bianca.
  • Cereali da colazione in media 92,  minimo 74 zuppa di avena, massimo 118 muesli.

BISTECCA DI MANZO, CRACKER E CROISSANT, CIOÈ PROTEINE E GRASSI, SUL BANCO DEGLI IMPUTATI

Come si vede gli alimenti ricchi di proteine animali hanno risposta insulinica molto più alta di quella glicemica. Cioè sono in grado di far produrre al pancreas molta insulina pur non contenendo quasi carboidrati e, di conseguenza, avendo un apporto quasi nullo di glucosio! Sia i cracker che i croissant sono prodotti da forno molto ricchi di grassi, e come si vede anche questo fattore influisce sulla loro risposta insulinica, che è 3-5 volte maggiore di quella glicemica (a sua volta non trascurabile in questo caso).

LE DIETE POVERE DI MICRONUTRIENTI CREANO TOSSIEMIA

Nella letteratura scientifica si riconosce che le tossine come radicali liberi, gli AGE, la lipofuscina e il suo lipide A2E (sostanze grasse fluoroforo-retinoidi presenti nell’epitelio pigmentato retinico), si accumulano nei tessuti quando la dieta è povera di micronutrienti e composti fitochimici, e questo porta decisamente alle patologie. I soggetti sovrappeso accumulano più marker infiammatori e più stress ossidativi quando assumono cibi a basso contenuto di micronutrienti. Cibi che creano voglie da fame tossica. Quella fame che induce ad abbuffate compulsive, a tuffi notturni sulla Nutella e ad altri comportamenti bulimici. Chi segue diete sane non accumula marker infiammatori e non riporta gravi sintomi da astinenza.

FAME FISIOLOGICA VERA E FAME TOSSICA DA SINTOMI DI ASTINENZA

I fitonutrienti, indispensabili per detossificare in modo adeguato i prodotti di scarto del metabolismo, sono le sostanze che permettono la disintossicazione cellulare. Un eccesso di proteine animali crea quantità eccessive di scorie azotate. I sintomi di astinenza, convenzionalmente chiamati fame, hanno origine da una nutrizione inadeguata o scadente. È importante differenziare comunque la fame normale, vera e fisiologica, dalla fame tossica. Quella vera produce buon appetito senza ansia, oltre che abbondante salivazione, la classica acquolina in bocca. Quella tossica compare quando la curva glicemica rasenta il fondo, e ci si sente malfermi, con sintomi che vanno dal mal di testa, alla debolezza, ai crampi addominali. In presenza di fame tossica la risposta giusta non sta nel mangiare, ma nel cambiare la nostra dieta.

ABITUDINE ALLE TOSSINE E SINTOMI DI ASTINENZA IN FASE DETOX

Quando l’organismo si abitua agli agenti nocivi e tossici, si ha il fenomeno della assuefazione. Quando invece tentiamo di ribellarci, di smettere con nicotina e caffeina ad esempio, ci sentiamo male e quello è un sintomo di astinenza.
Affinché l’organismo riesca a detossificare adeguatamente i metaboliti di scarto, sono indispensabili i fitonutrienti, i soli che rendono possibile la detossificazione cellulare. Lo stress ossidativo è causato da uno squilibrio fra produzione di ossigeno reattivo e la capacità corporale di detossificare.

STRESS OSSIDATIVO E CRISI ELIMINATIVE SOTTO LA GESTIONE DELL’IPOTALAMO

Tutte le forme di vita mantengono all’interno delle proprie cellule un ambiente adatto alla riduzione, ovvero eliminano costantemente scorie e radicali liberi. In altre parole si auto-depurano. In questo stato di ossido-riduzione i disturbi possono derivare da carenza di micronutrienti. Quando subentra lo stress ossidativo si generano sottoprodotti che vengono eliminati dall’organismo col respiro, il sudore e l’urina. Trattasi di basi ossidate del Dna, perossidi lipidici e proteine danneggiate. Il sistema circadiano dei mammiferi è organizzato nell’ipotalamo che sta nell’encefalo. Questa struttura del sistema nervoso centrale sincronizza gli oscillatori cellulari nella maggior parte delle cellule periferiche dell’organismo.

IL SOVRAPPESO COMPORTA MAGGIORE ACCUMULO DI MARKER INFIAMMATORI

Gli sforzi di detox dell’organismo variano ciclicamente e corrispondono ai tempi regolari di sonno e di alimentazione. Gli individui soprappeso accumulano più scorie tossiche e presentano livelli maggiori di marker infiammatori e stress ossidativi rispetto alle persone normopeso. Ogni cellula è come una mini-fabbrica. Ogni cellula crea prodotti, produce scorie, e poi deve compattare, detossificare e smaltire i suoi rifiuti.

OGNI DIABETICO HA IL DIRITTO E IL DOVERE DI MISURARSI CON QUESTO DOCUMENTO

L’organismo non imbroglia e non tradisce se sappiamo ascoltarlo e decodificarlo con attenzione. Esso possiede una sbalorditiva capacità di inviarci segnali di quanto mangiare per mantenere il peso forma e per ottenere benessere e salute a lungo termine. Il sistema Fuhrman, assai simile al sistema valdiano se posso così chiamarlo, è un nuovo stile alimentare per la vita, un tipo di alimentazione che ogni persona al mondo ha il diritto e il dovere di conoscere e di sperimentare, di mettere alla prova, al fine ultimo di proteggere la propria salute. Questo articolo andrà ovviamente ad arricchire la prossima riedizione del mio testo Diabete.

PROVIAMO AMMIRAZIONE E GRATITUDINE NEI RIGUARDI DEL PROF JOEL FUHRMAN

Mi permetto qui di parlare anche a nome di Joel Fuhrman in nome della forte comunanza che ci lega. Vent’anni fa dovetti passare l’Atlantico per ascoltarlo quando era già brillante, ma ancora alle prime armi. Stavolta, famoso e affermato, ci ha concesso due ore memorabili ed emozionanti di collegamento skype. Qualcosa che ci riempie di gioia e di gratitudine.

Né il dr Fuhrman né Valdo Vaccaro sono sovvenzionati da qualcuno per raccontare frottole. Siamo umani e possiamo anche trasgredire talvolta, ma non spesso e non di tanto. Nessuno ci creda, ma noi siamo di certo tra i più credibili e i più affidabili. Non esiste nulla di veramente nuovo sotto il cielo. Qualche differenza sull’olio ev di oliva che io accetto e lui no, su radicchio variegato, tarassaco, ortica e lupini che non cita, e su qualche frutto in più da parte mia, non sposta e non guasta la nostra forte condivisione.

DIETA CARNEA E A SCARSI VEGETALI UGUALE FORMULA PERFETTA PER LA CATASTROFE

Dicevamo che la maggior parte dei diabetici trattati malamente muore di infarto. In questi soggetti una dieta a base di carne favorisce l’arteriosclerosi, aumenta il rischio di coaguli e accelera l’insufficienza renale. Una dieta ricca di prodotti di origine animale e povera di ortaggi e legumi è la formula perfetta per la catastrofe. I diabetici hanno bisogno invece dell’esatto contrario. Gli serve una dieta ricca di ortaggi e legumi, e povera di prodotti animali, tipo uova e qualche latticino per chi non ce la fa, o per chi vive in mezzo ai ghiacci, o di qualche cozza priva di occhi e di forti sensori (almeno così pare), o di qualche pesciolino soggetto a mangia-mangia continuo da parte dei suoi colleghi, per chi vive in un’isolotto sperduto e non si accontenta come dovrebbe di noci di cocco, banane, alghe e vegetali.

DIETE ALTO-PROTEICHE A BASSI CARBOIDRATI PORTANO DRITTE AL CANCRO

Alcuni diabetici hanno preso per buona la logica perversa in base alla quale, se lo zucchero e i cereali raffinati e altri alimenti iperglicemici provocano l’aumento di zuccheri e di trigliceridi, la cosa giusta è mangiare più prodotti di origine animale al  posto dei carboidrati raffinati. Le diete a ridotto contenuto di carboidrati e ricche di prodotti animali possono sì offrire un miglioramento a breve termine nel controllo di glucosio, e possono pure far calare temporaneamente il peso, ma non possedendo antiossidanti e composti fitochimici e fibre, comportano rischi micidiali come insorgenza di cancro, cardiopatia e insufficienza renale. Consigliare ai diabetici una dieta con tante proteine animali comporta il progredire della nefropatia diabetica.

DIETE CHETOGENICHE PERICOLOSE, DIABETOGENE E CANCEROGENE

Si parla di diete a ridotto contenuto di carboidrati, o anche di diete chetogeniche, le quali creano squilibrio metabolico con anomalie della conduzione cardiaca e conseguenti disfunzioni miocardiche. Le diete chetogeniche sono le più pericolose.
Anche un breve periodo di diete tipo Atkins, Dukan, Life 120, Tisanoreica, Lemme, Zona, South Beach, Gruppi Sanguigni e simili risulta oltremodo pericoloso. Nelle diete Atkins e simil-Atkins si sono verificati decessi per aritmia cardiaca indotti da squilibrio elettrolitico. Ovvio che la pericolosità aumenta se tali diete vengono protratte nel tempo. Le diete contenenti carne provocano insorgenza e aggravamento di diabete, mai il contrario di questo.

ALLA LARGA DAI PALADINI DEI MACELLI

Il miglior modo di far regredire il diabete sta nell’evitare le proteine animali, nell’evitare diete a base di carboidrati raffinati e super-cotti. Ho visto, dice Fuhrman, parecchi pazienti diabetici che, su consiglio medico, seguivano diete ad alto apporto proteico. Hanno finito per sviluppare patologie renali e cardiache. Hanno sofferto e sono morte malamente a causa di disinformazione medica e disinformazione specialistica. I fautori delle diete alto-proteiche ad alto contenuto di cadaverina sono onnipresenti in libreria, in rete, in tutte le televisioni del mondo. I paladini dei macelli vorrebbero fare a tutti il lavaggio del cervello non col detersivo o con lo shampo ma con i grassi saturi!

LE DIETE CARNIVORE SONO PRIVE DI CREDIBILITÀ E DI RISULTATI

La rivista medica “Annals of Internal Medicine”, non certo una rivista ribelle, già nel 2004 dimostrava che un terzo dei soggetti sottoposti a dieta Atkins, aveva subìto un aumento drammatico del colesterolo LDL. Scopo di ogni dieta sensata è ottenere un valore LDL inferiore a 100 senza ricorso ai farmaci, e questo non accade mai con una dieta a base di carne.

TEST SBALORDITIVI SUL FLUSSO SANGUIGNO ALLE CORONARIE

Uno studio fondamentale e unico pubblicato nel 2000 misurava proprio quanto accade alle arterie di chi segue le diete a basso contenuto di carboidrati e ad alto contenuto proteico. Tutto utilizzando la tomografia SPECT per misurare direttamente il flusso di sangue nelle coronarie. I risultati furono scioccanti e scomodissimi. Chi si atteneva a una dieta vegetariana a base di alimenti naturali integrali evidenziava una netta regressione della cardiopatia. Le arterie dei soggetti a test, parzialmente ostruite, si erano letteralmente ripulite e, l’afflusso di sangue al cuore tramite le coronarie, risultava aumentato del 40%.

CALO LETALE DEL FLUSSO SANGUIGNO ALLE ARTERIE CORONARICHE CON LE DIETE IPER-PROTEICHE

I soggetti che praticavano dieta iper-proteica al contrario evidenziavano un calo del 40% del flusso sanguigno (differenza totale di 40+40=80%) nelle arterie coronarie. L’unico studio scientifico sulla dieta iperproteica che abbia effettivamente misurato il flusso sanguigno arterioso ha rivelato che lo stile alimentare alto-proteico è estremamente deleterio e pericoloso.

ATKINS E PALEODIETE TOTALMENTE PERDENTI SUL PIANO SCIENTIFICO

In seguito a studi come questo, la dieta Atkins e le varie paleo-diete hanno perso ogni attrattiva scientifica. Ma poi, per una sere di motivi che vanno dalla dabbenaggine umana, alla pigrizia mentale, e alla solita avidità del danaro, per cui Homo Homini Lupus e, ancora di più Homo Animali Orcus, spuntano nuove diete rivoltanti, con nomi diversi. E continuano pure a fare proseliti tra il popolino impreparato e sguarnito.

TRIPPE, CERVELLA E CADAVERINA, FINCHÉ ESISTONO POVERE CREATURE DA SCANNARE

Certa gente è attratta dalle diete nocive. Si aggrappa a qualsiasi argomento, a qualsiasi distorsione storica, a qualsiasi stupidaggine che giustifichi e legittimi le sue perverse preferenze alimentari. Tirare via le carbonare e le amatriciane, tirar via le trippe e i fegatini, tirar via le cervella e i testicoli di bue, tirar via gli affettati di mortadella-pancetta-prosciutto dai panini che spopolano nei bar, tirar via la puzza di cadaverina e di topo morto che fuoriesce dalle cucine dei ristoranti, e dalle divise oleose e lardose dei pluri-premiati chef di regime, diventa una impresa eroica, più che difficile.

LE PROVE A NOSTRO FAVORE SONO TRAVOLGENTI

Le paleodiete utilizzano una visione distorta e manipolata della preistoria per sostenere che un regime alimentare composto per il 50-80% da prodotti animali sia quello che garantisce una maggiore longevità. La vera domanda da porsi è quanto vivano oggi in quantità e qualità gli esseri umani con i vari stili alimentari, e perché lo facciano. Ovvio che il mangiatore di foche e di renne della Lapponia viene scusato, anche perché ha una vita media di 30 anni o poco di più. La risposta scientifica a questi pervertitori seriali della verità è una sola. La risposta alla domanda da porsi è chiara, man mano che la preponderanza delle prove scientifiche diventa travolgente. Siamo creature speciali che marciano al meglio a linfa vegetale a base di verde magnesio e non a linfa animale a base di rosso sangue.

SALUTE RENALE MESSA A SOQQUADRO DALLE DIETE CARNOFILE

L’impatto del consumo di proteine da carne e da integratori proteici sulla funzione renale è letteralmente disastroso. Per non dire dei casi di gotta e di calcolosi renale. La AKF, American Kidney Foundation, ha emesso di recente un comunicato dal titolo “American kidney fund warns about impact of high-protein diet on kidney health” (AKF mette in guardia dall’impatto delle diete iper-proteiche sulla salute renale).

PROSPETTIVE DI DIALISI E DI TRAPIANTO RENALE PER CHI SGARRA

Paul Crawford, presidente della Fondazione, afferma: “Sospettavamo da tempo che le diete dimagranti iperproteiche avessero un impatto devastante sui reni, ma ora disponiamo di conferme scientifiche che avallano i nostri sospetti”. La nefropatia diabetica è terribile. L’extra-sforzo richiesto ai reni può causare cicatrici irreversibili. Il rischio cui si espongono i praticanti di body-building e i frequentatori di palestre per aumentare la massa muscolare sono enormi. Lo stress renale e la conseguente iperfiltrazione riduce la funzionalità di questi organi delicatissimi. E non c’è cura per l’insufficienza renale, se non la dialisi e il trapianto di rene.

LA DIALISI NON VA AUGURATA NEMMENO AL PEGGIORE NEMICO

Perché parlare tanto? Perché scrivere 200 tesine sul diabete, libri sul diabete, faticando tanto e ricevendo pure ignobili insulti? Semplicemente perché le scene di lacrime e pianti alle code della dialisi sono l’anticamera dell’inferno. Non dovrebbero nemmeno esistere. Siamo sensibili a queste cose.

OGGI POSSIAMO ANCHE VIVERE MEGLIO E PIÙ A LUNGO DEI NOSTRI ANTENATI

Esiste una ampia letteratura scientifica volta a definire l’eccellenza nutrizionale. I dati scientifici hanno fatto un enorme balzo in avanti. Oggi possiamo consumare una dieta ricca di composti fitochimici ricavati da una grande varietà di alimenti naturali di origine vegetale che ci garantiscono una vita lunga e sana, cui difficilmente i nostri antenati potevano aspirare. L’eccellenza dietetica permette di far regredire il diabete e di abbandonare gradualmente la propria dipendenza dai farmaci. La buonissima notizia è che si ottiene una salute vigorosa e si guadagna una lunga vita libera dalla paura dell’infarto e dell’ictus. Comprendere le differenze oggettive tra le varie diete è importante. La perdita di peso in ogni caso non è il giusto criterio di giudizio. Si può dimagrire anche fumando sigarette e sniffando cocaina.

LE PROTEINE GIUSTE STANNO NEGLI ORTI E NON NEI MACELLI

La leggenda metropolitana per cui le proteine vegetali sarebbero incomplete viene tuttora ripetuta in continuazione. Mai mollare l’osso che soddisfa la voracità per il soldo. Nell’America del Nord il 70% delle proteine deriva da cibi di origine animale. Il pubblico americano è stato traviato brutalmente, è stato indotto ad imboccare la via del suicidio dietetico. Si sono equiparate le proteine animali alla buona alimentazione, individuando nei macelli e non negli orti le migliori fonti proteiche. La dieta americana, ricca di carne e latticini, di pollo del Kentucky e di Burger-King, di Big-Mac e patatine, di zuccheri e di lecca-lecca, di fanta e di coca cola, ha finito per costare carissima, ha provocato una epidemia di infarti e tumori.

SOMATOMEDINA E SOMATOTROPINA

Ci sono altri motivi ancora per diventare vegani o quasi-vegani. Una quantità anche limitata di proteine animali provoca un aumento dell’ormone IGF-1.
Il fattore di crescita insulino simile (IGF-1 Insuline-like Growth Factor), conosciuto anche con il nome di Somatomedina, è un ormone di natura proteica con una struttura molecolare simile a quella dell’insulina. La sua produzione ha luogo soprattutto nel fegato, ed è stimolata dall’ormone della crescita prodotto dall’ipofisi. Questo ormone, derivato dalle carni è legato alle crescite tumorali. Il meccanismo della Somatotropina ottenuta da sole-respirazione-melatonina non ha invece questi effetti avversi.

FIBRE SOLUBILI ED INSOLUBILI AMICHE DELLA EVACUAZIONE

Legumi, verdure a foglia verde, semi e frutta sono ricchi di fibre solubili. Le fibre solubili forniscono all’intestino un materiale simile a gelatina, il quale non viene assorbito e non apporta calorie. Le fibre solubili sono molto importanti perché rallentano l’assorbimento del glucosio e aiutano a ridurre il colesterolo. I legumi ne sono particolarmente ricchi. Anche le fibre insolubili, come la crusca dei cereali, sono importanti, aumentano il volume della massa fecale e regolano le evacuazioni.

AMIDO RESISTENTE E SALUBRE FERMENTAZIONE BATTERICA

Per anni nutrizionisti e scienziati hanno creduto che ci fossero solo due tipi di fibre: quelle solubili e quelle insolubili. Ora sappiamo che c’è anche un carboidrato che agisce come fibra e che si chiama Amido Resistente. L’amido resistente attraversa l’intestino tenue senza essere digerito e assimilato in minima parte, raggiunge il colon e diventa un pre-biotico, prezioso per alimentare la crescita dei batteri benefici e aerobi che risiedono nel colon. Questo processo di degradazione degli amidi per azione dei batteri si definisce fermentazione e produce un tipo di grassi detti acidi grassi a catena corta (SCFA, Short Chain Fatty Acids). In altre parole, l’amido resistente non viene nemmeno convertito in zucchero semplice ma in un prezioso grasso semplice.

ASSOCIATO AL BUTIRRATO, ACIDO GRASSO A CATENA CORTA

L’amido resistente è importante per la salute e ha effetti benefici per il diabete. L’amido residente è associato soprattutto a un tipo di SCFA detto butirrato. Il butirrato offre numerosi vantaggi:

  • Esercita forte protezione dal cancro al colon,
  • Potenzia l’assorbimento di minerali come calcio e magnesio,
  • Migliora la sensibilità all’insulina o diminuisce la insulino-resistenza,
  • Rallenta la glicolisi ovvero la scissione del glicogeno immagazzinato nel fegato, ritardando la sensazione di fame e facilitando la perdita di peso.

CANCRO AL SENO LEGATO A PROTEINE ANIMALI, A CARBOIDRATI RAFFINATI E  AD ALIMENTI LAVORATI

Fagioli, lenticchie, piselli, ceci, lupini appaiono raramente sulla tavola degli americani. Zucchero, farina bianca, pane bianco e riso bianco, pizza bianca e pasta bianca, non portano soltanto al diabete ma anche a un maggiore rischio di cancro. Ci sono studi precisi e dettagliati in proposito. Un aumento di oltre il 200% del rischio di cancro al seno nelle donne che consumano più della metà di calorie in proteine animali, in carboidrati raffinati e in alimenti trasformati. Per dire le cose come stanno, questi alimenti sono cibi-spazzatura a tutti i livelli.

I GERMOGLI OFFRONO QUALITÀ NUTRITIVE SUPERIORI

Quando si consuma un pasto costituito principalmente da verdure a foglia verde, melanzane, cipolle non irradiate, funghi e una cospicua porzione di legumi, si verificano eventi biochimici dagli effetti terapeutici e anti-diabete. I legumi sono la migliore fonte di fibre resistenti. Sono anche l’alimento più nutriente ed economico in assoluto. Legumi germogliati e cereali integrali germogliati offrono qualità nutritive superiori e permettono di risparmiare sulla spesa alimentare. Se messi in ammollo notturno, se sciacquati e scolati a fondo ogni giorno per 4-6 giorni si otterranno preziosi germogli da usare come insalata.

MASTICARE BENE, MANGIARE LENTAMENTE E ABITUARSI PER GRADI

Mangiare legumi in ogni occasione, ma andando per gradi se non si è ancora abituati, e masticandoli per bene, onde evitare che diventino una bomba a gas. Un buon pasto a pranzo può essere una terrina di verdura seguita da una minestra di verdure e legumi, oppure di verze e patate.

PONIAMOCI SEMPRE ALCUNE DOMANDE

Il cibo che sto per mangiare è una fonte di calorie di origine vegetale, naturale e integrale? È ricco di fibre, antiossidanti e composti fitochimici? Contiene non solo nutrienti noti, ma una grande abbondanza di sostanze nutritive ancora da scoprire?
Queste le giuste domande da porsi di fronte a un pasto.

FRUTTA DA GUSCIO E SEMINI RICCHI DI ARGININA

La frutta da guscio e i semi crudi sono pieni di nutrienti. Essi contengono lignina, bioflavonoidi, minerali, antiossidanti, proteine vegetali, fibre, composti fitochimici, fitosteroli, nutrienti bioattivi come i polifenoli e l’arginina che non si trovano in altri alimenti e che prevengono l’infiammazione dei vasi sanguigni. Il consumo di frutta da guscio riduce in modo eclatante l’insorgenza di aritmia cardiaca mortale detta fibrillazione atriale o tachicardia ventricolare. Frutta da guscio e semini sono ricche di arginina, le cui proprietà di vasodilatazione o rilassamento delle pareti vascolari prevengono i coaguli. Gli oli invece vanno ridotti al minimo. Un cucchiaio di olio comporta 120 calorie.

CALORIE DI NOCI E SEMINI BIODISPONIBILI SOLO AL 70%

C’è una ultima chicca a proposito di frutta da guscio e semini, ed è che le calorie non sono tutte biodisponibili, essendo simili a quelle dell’amido resistente dei legumi. Circa il 30% delle calorie contenute nella frutta da guscio e nei semini finisce nelle feci invece di essere assorbita nel flusso sanguigno, e questo è un bene provvidenziale.

POLIFENOLI CON PROPRIETÀ ANTIOSSIDANTI E ANTICANCEROGENE

Gli ellagitannini sono polifenoli alimentari con potenti antiossidanti e attività chemio-preventive anti-cancro. Si trovano in frutti di bosco, frutta da guscio, noci, semi. Le noci non irradiate riducono la proteina C-reattiva e le dannose molecole di adesione alle placche, marker significativi dell’infiammazione delle arterie. Le noci sono il primo alimento a dimostrare concreti vantaggi cardiovascolari, riducendo la mortalità cardiovascolare e aumentando le aspettative di vita.

SIAMO PIÙ CHE MAI CIRCONDATI DA MESSAGGI FUORVIANTI

Cambiare mentalità può essere una ardua sfida, fin quando i medici e i media, supportati dai governi in carica e dalle istituzioni, continuano a sfornare informazioni fuorvianti a getto continuo su vaccini, chemio, cancro e diabete, praticamente su tutto!

ELENCO DEI CIBI ADATTI AL DIABETICO

“Si devono assumere meno calorie di quanto l’organismo ne brucia”, affermava Robert Rizza, endocrinologo della Mayo Clinic ed ex-presidente ADA. Niente di più falso e diseducativo. Vita o morte di un diabetico dipendono dalla qualità dei suoi cibi e delle sue scelte comportamentali, e non solo dalla quantità. È fondamentale che il diabetico assuma:

  • Tutti gli ortaggi crudi, con bietole, carote, lattuga, pomodori, cetrioli
  • Tutte le verdure a foglia verde crude o anche poco cotte
  • Pomodori, peperoni, melanzane, funghi, zucchini, zucche, funghi, cipolle, porri, aglio, piselli mangiatutto o taccole, ravanelli e cavolfiori
  • Legumi in abbondanza ogni giorno (un etto e mezzo a pranzo e idem a cena per un tot di circa 300 grammi giornalieri)
  • Frutta acquosa a colazione, nel tardo pomeriggio, o anche a pranzo e cena se mela-ananas-papaia che non fermentano velocemente
  • Frutta da guscio e semini per 30 grammi al giorno

IL METODO PER MANDARE A PICCO LE MALATTIE ESISTE

La cosa più formidabile che si possa fare per migliorare la propria salute è mangiare più verdure a foglia verde. Gli americani consumano quantità irrilevanti di verdure ma, se ne consumassero il triplo o il quadruplo, le percentuali delle varie malattie andrebbero a picco.

TANTI ORTAGGI E TANTA FRUTTA, MA SOPRATTUTTO TANTE CRUCIFERE

Esistono 300 test mondiali a dimostrazione che il consumo di ortaggi garantisce effetto preventivo contro il cancro, e che le crucifere in particolare offrono la migliore protezione, per cui broccoli, cavoli, verzotti, cavolfiori, bruxelles, pak choi, crescione, rucola, ravanelli. 28 porzioni di ortaggi a settimana (5 porzioni al giorno) riducono il rischio di cancro alla prostata del 33%, ma 3 sole porzioni di crucifere a settimana lo riducono del 41%! Mangi ogni giorno delle crucifere? Mangi verdure a foglia crude e cotte per almeno mezzo chilo al giorno? Facciamo in modo che sia così, conclude con brillantezza e coerenza Joel Fuhrman a cui auguriamo lunga vita e tante cose belle.

BRILLANTI E CORAGGIOSI INTERVENTI DI ALBERTO DONZELLI E CLAUDIA POPPI

Questa strepitosa giornata HSU di Imola, dove abbiamo usufruito di contributi importantissimi dal dr Alberto Donzelli, 43 anni di impegno continuato nella Sanità Pubblica, e approfondite ricerche sul diabete che dimostrano l’efficacia delle diete vegan-crudiste tendenziali nel risolvere molti casi di diabete, e dalla dr Claudia Poppi, specialista in metamedicina, in psicologia, in bionutrizione e nello yoga della risata, ci hanno insegnato che le cose vere e autentiche vanno cercate con accanimento ed impegno, visto che non cascano dal cielo.

DIMENSIONI DRAMMATICHE DEL DIABETE IN ITALIA

Nella stessa giornata di Domenica 5 Novembre è apparso sul Corriere della Sera il Dossier Medicina dedicato soprattutto al Diabete. La SID, Società Italiana di Diabetologia (in pratica la filiale nostrana dell’ADA), conferma le dimensioni drammatiche del problema in Italia: 3,9 milioni di diabetici diagnosticati (5% diabete-1 e 95% diabete-2), 1 milione di diabete-2 non diagnosticato e pertanto non in cura, e 2,6 milioni di persone che hanno difficoltà a mantenere la glicemia nella norma, ovvero di persone in condizioni di pre-diabete. Pertanto 8 milioni di diabetici e di pre-diabetici su 60 milioni in totale, per cui 1 diabetico ogni 7 persone, pressapoco in linea con i dati allarmanti degli USA.

LE DIETE IPER-PROTEICHE CAUSANO CHETOACIDOSI METABOLICA E DANNEGGIANO I RENI ANCHE PER LA SID

C’è anche un grido di allarme della stessa SID, attraverso il suo presidente Giorgio Sesti. Alcune cose che dice sono sensate, ovvie e condivisibili. Riconosce infatti che un’alimentazione iper-proteica fa male perché affatica i reni e aumenta il rischio di chetoacidosi metabolica, pericolosa complicanza dovuta alla presenza di corpi chetonici o acetoni nel sangue, segnale che il corpo non riesce a usare il glucosio e utilizza al suo posto i grassi.

IL MITO DILAGANTE DELE TERAPIE NATURALI

Parla anche di notizie false molto diffuse e non sostenute da alcuno studio scientifico, di promesse che allettano i diabetici promettendo la liberazione dalle iniezioni di insulina. E su questo interviene pure Domenico Mannino, presidente della AMD, Associazione Medici Diabetologi, che bolla di eresia e di illusionismo l’idea di dire addio alle cure mediche ed insuliniche. “Idee pericolose alimentate dal mito dilagante delle terapie naturali”.

DA QUALE PULPITO ARRIVANO GLI AMMONIMENTI?

Purtroppo l’ADA, e con essa la SID e la AMD che la seguono, nonché la stragrande maggioranza dei medici e dei diabetologi, sta dispensando ai diabetici messaggi pericolosi, consigli pericolosi e istruzioni pericolose. Non tutte le medicine alternative sono ovviamente inattaccabili e affidabili, su questo non ci piove. Ma da quale pulpito arriva questo monito?

DIFESA IMPROPONIBILE DELL’INSULINA E DELLE CURE MEDICHE

A questi illustri, referenziati e potenti presidenti, non è mai venuto qualche dubbio sul loro ruolo, sui loro risultati, sulle loro prospettive? E se fossero proprio queste aggregazioni e queste sigle mediche il vero pericolo pubblico numero uno? Invece di motivare il mondo intero ad alimentasi in modo eccellente, l’ADA americana rafforza le pessime nozioni ed abitudini alimentari che generano effetti patogeni. Sostiene che l’insulina per mantenere il glucosio a livelli normali è una cosa positiva e non negativa. Questa indicazione è totalmente iniqua e fuorviante, e si riflette sulle filiali della Colonia Italia.

L’UNICA VERA TERAPIA RIMANE QUELLA NOSTRA

L’Eccellenza Nutrizionale e l’esercizio fisico rimangono la terapia unica, la più sicura ed efficace. Gli interventi sullo stile di vita sono semplici, poco costosi ed incredibilmente efficaci. Purtroppo non generano grossi guadagni e grossi incentivi economici. L’adozione di una dieta corretta e di un programma di esercizio e di comportamenti adeguati, non dovrebbe essere etichettata come Medicina Alternativa o Medicina Igienista, ma come programma fisso e centrale di ogni Medico Vero e Responsabile. Tutto il resto, tutta la medicina convenzionale ubriaca di arroganza e di presunzione nonostante il fallimento sui vari fronti, tutta la massa di gente che ci vive sopra, dovrebbe essere definito come Negligenza Professionale, e in molti cosi Aberrazione, Collusione e Lobbismo. Che sia suonata la campanella? Che sia arrivato il tempo, per i diabetologi di regime, di andare a seminar patate?

NIENTE GIUDIZI E NIENTE FORCHE, MA SOLO UNA TRASPARENTE ESPOSIZIONE DI FATTI DEL NOSTRO TEMPO

Non ho nulla di personale contro le persone ora citate. Potrò sembrare a qualcuno un mangia-medici ma non è così. Sono rigorosamente vegano, salvo qualche insignificante trasgressione, e men che mai mi darei al cannibalismo. Rispetto tutti per principio. Non sono uno che giudica e tanto meno sono giustizialista. Ma i fatti e le evidenze non si possono nascondere. Vedremo se voi dirigenti avrete l’accortezza e l’improvvisa scintilla di diffondere questo messaggio di verità sul Diabete, tra le vostre migliaia di iscritti. Ovvio che non ci contiamo. Però, non si sa mai. Ci penserà il nostro pubblico a moltiplicare il messaggio e a farlo arrivare dovunque merita, in Italia e anche fuori.

Valdo Vaccaro

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Scritto da Valdo Vaccaro

Valdo Vaccaro, classe 1943, è ricercatore indipendente, divulgatore e filosofo della salute. Da sempre ha fatto della dieta vegeto-crudista tendenziale, dell’amore per gli animali e la natura un modo di essere e uno stile di vita, in tutta autonomia e libertà. Valdo ha tenuto centinaia di conferenze in giro per l’Italia e nel mondo trattando vari temi tra cui salute, etica, attualità e altro ancora. Al momento, oltre all’attività sul blog, è direttore scientifico e docente della HSU – Health Science University, la prima scuola di Igienismo Naturale Italiana.

DISCLAIMER
Valdo Vaccaro è orgogliosamente NON-medico, ma igienista e libero ricercatore. Valdo Vaccaro non visita, non prescrive e non cura. Le informazioni presenti su questo sito hanno solo scopo informativo, non intendono e non devono sostituire il parere del medico curante.

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Commenti

5 Commenti

  1. mossul rose

    Buongiorno, ho tento sentito parlare di lei così ho iniziato a leggere il suo sito e ne sono rimasta catturata…tutto è una scoperta che porta alla consapevolezza…
    più leggevo e più mi convincevo che lei può aiutarci se non a risolvere il problema magari illuminando il nostro percorso…
    Il problema è questo: mio marito, che ha 67 anni, da 8 anni (salvo una inspiegabile pausa a metà di questi anni) ha sempre più mal di schiena. Non ha altri problemi legati all’età e quindi non ha necessità di farmaci; evitiamo la carne dirigendoci verso una cucina più che altro vegetariana, lui è obeso (alto 1,78 e pesa credo sui 97 chili…)
    In questi anni non abbiamo mai smesso di cercarne la causa: esami e visite di ogni tipo, prima cercando aiuto nella medicina tradizionale e poi, dato l’insuccesso, nella medicina alternativa ed ora non sappiamo più a chi rivolgerci (Lourdes ci manca).
    Ben tre ortopedici, di cui uno specialista della colonna, con RX a altri esami hanno confermato che il problema non è a livello osseo quindi non è un problema ortopedico.
    Diversi fisiatri ci hanno provato ma non hanno risolto. Neppure la radiofrequenza eseguita da un anestesista.
    Intanto lui si piega sempre di più incurvandosi quasi ad angolo retto quando cammina per trovare un po’ di sollievo.
    A volte sta seduto, poi si alza ed ha male; ma a volte capita il contrario: ha male, sta seduto magari un’ora e poi il male diminuisce. Ora è peggiorato e non ha più tregua dal male se non al mattino (e non tutte le mattine) ma verso le 11 è già completamente rovinato dal male.
    Da ragazzo nel giro di 4/5 anni è stato operato due volte all’addome, la prima volte per un ascesso (appendicolare?) e la seconda di appendicite. Gli sono rimaste due evidenti cicatrici che si incrociano. Gli osteopati (quattro) che l’hanno visto attribuiscono il suo male alle aderenze prodotte dai due interventi, ma nessuna delle loro cure sulle cicatrici ha avuto risultato.
    Lei pensa che ci possa essere rimedio? Grazie in anticipo

    Rispondi
    • nonbastalaparola

      Un suggerimento. Dici che il vostro regime (adesso) è principalmente vegetariano: oltre alle proteine animali, avete anche eliminato latte, zucchero e farine bianche raffinate (glutinose)?
      Oltre alle proteine animali, sono quelle lì le fonti che alimentano il fuoco dell’infiammazione perenne/acidosi/tossiemia.
      Poi attenzione che, come raccontato in tutte le tesine, passando al regime dell’igiene naturale (tendenzialmente crudista/vegano, più si è malati più è necessario essere ligi) si passa dalla fase della disintossicazione. Più si è intossicati, più dura.
      Poi vale la pena provare dei digiuni, iniziando magari per gradi, vedendo come va.
      in bocca al lupo

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      • mossul rose

        Grazie per la pronta risposta prima di tutto!
        Eliminato latte (ci concediamo qualche tzatziki fatto con yogurt greco solo in estate e qualche pezzo di formaggio prevalentemente di capra), rarissimo zucchero bianco o grezzo(in casa solo miele acquistato presso apicultore e zucchero rigorosamente integrale), il pane lo faccio io con farina integrale Taylor o Aquileia di cascina (solo da amici o ristorante capita pane bianco in modeste quantità). Dei digiuni non se ne parla…non esiste nel vocabolario di mio marito…credo che abbia un rapporto patologico con il cibo perchè ne è molto attratto, nonostante non mangi molto; rimane estasiato di fronte ad una gastronomia (come me davanti ad una pasticceria) e talvolta si lascia tentare nell’acquisto…e questo gli dà molta soddisfazione.
        Se quel che ho scritto ha fatto scaturire ancora qualche suo consiglio sarà mio impegno realizzarlo…e per i digiuni dovrò superare il Metternich…

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        • nonbastalaparola

          ahimè zucchero integrale o raffinato è lo stesso. Vedi tesine di Valdo. Il punto è farne a meno.
          Vista la situazione, anche sul miele ci andrei molto piano. La frutta ci da già tutto. Ad esempio fichi secchi e datteri sono dei meravigliosi dolcetti (senza esagerare ovviamente).
          Come ricorda allo sfinimento Valdo, i problemi di salute sono frutto del combinato composto alimentazione, atteggiamento mentale, esercizio fisico. Il desiderio smodato di dolce/alimenti è parte fisico (disintossicazione, soprattutto dagli zuccheri) e parte psicologico (porsi la domanda del perché ci si deve “riempire”, per colmare cosa?). Il mix è sempre è sempre storia personale. Superarli è una forma di evoluzione. Leggevo che la risonanza funzionale mostra che lo zucchero mobilita le stesse zone del cervello della cocaina, quindi parlare di dipendenza non è una esagerazione.
          Personalmente trovo molto strano un sovrappeso con una alimentazione tendenzialmente vegana/crudista. Nelle tesine di Valdo trovi esempi di manu giornaliero. Io sono partito da 85 e oggi sono a 64 e ho risolto alcuni problemini che mi trascinavo da quarant’anni (dalla mia giovinezza).

          Rispondi
  2. Nanni

    Salve Sono un giovane diabetico di 31 anni porto il diabete e dall’età di 12 anni ho utilizzato vari metodi per riuscire a stabilizzare la glicemia ma non ci sono mai riuscito in questo blog ci sono cose molto interessanti.
    inizialmente ho provato la dieta di LONGO e in una settimana sono riuscito ad avere ipoglicemie anomale,
    nel arco della settimana ho fatto l’insulina gli ultimi 2 giorni e le ipo le ho avute nei primi 4 giorni che non facevo insulina bevevo solo brodo vegetale dopo di che o mollato tutto.
    tutto questo l’ho voluto iniziare perché il mio fisico nn sempre metabolizza l’insulina e mi ritrovo con picchi glicemici che variano dai 400 /500 nonostante le massicce dosi di INe il poco nutrirsi
    Ora sono già 5 giorni che provo la dieta vegana e vedo piccoli miglioramenti in 5 giorni ho avvuto bisogno solo di 18 unità di rapida .
    Il mio standard era di 4/5 insuline al di da 13 di rapida e 30 della notturna .
    Ora mi sto rendendo conto di avere una fortissima dipendenza da cibo molto difficile da gestire e volevo sapere se la farina di semola di grano duro sarda si poteva integrare nella dieta .
    Avrei la forte speranza di guarire da questo incubo di malattia che giorno per giorno mi debilita e mi distrugge mentalmente e fisicamente .
    Vi porgo i mie saluti e ancora grazie per essere presenti in questi casi di malattie create per uccidere.

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