LETTERA
DISPERANTE DIAGNOSI DI GLIOBLASTOMA MULTIFORME
Gentile Valdo Vaccaro, a mio padre due mesi fa è stato diagnosticato un glioblastoma multiforme. Ho notato che dopo la biopsia le sue condizioni sono peggiorate. Ho cercato di seguire le sue indicazioni sull’alimentazione ma non ci sono riuscita.
POSSIAMO TENTARE UNA INVERSIONE DI MARCIA?
Mio padre ormai non è più lucido ed ultimamente ha avuto due crisi convulsive al termine delle quali è stato di nuovo ricoverato. Vedo chiaramente che in ospedale peggiora sempre di più, sia psicologicamente che fisicamente. Vorrei portarlo via da lì, anche perchè i medici non ci hanno dato alcuna speranza. Per loro è un paziente al termine, da accompagnare nell’ultimo viaggio. A questo punto cosa posso fare? La prego, mi aiuti.
Imma
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RISPOSTA
CON L’ANSIA E LA PAURA NESSUNO MIGLIORA E NESSUNO GUARISCE
Nel trattamento medico anticancro ci sono tutti gli ingredienti adatti a demolire una persona, a portarla nel vertice della demoralizzazione e dell’avvilimento totale. Spavento e stress innanzitutto, la diagnosi stessa, i commenti alla diagnosi, l’operazione o la non operazione, la chemio, i farmaci, l’accanimento terapeutico, le diete propinate. Tutte cose che contribuiscono a creare un clima di disastrante inquietudine e di ansia, e quindi un insormontabile impedimento a guarire.
I TUMORI SONO FENOMENI GESTITI CON RAZIOCINIO DAL SISTEMA IMMUNITARIO
Per l’igiene le cose stanno su piani diversi. Essendo contrari totalmente al bisturi e alla chemio, noi equipariamo tutte le neoformazioni in un solo nome che non è cancro ma è tumore, non è carcinoma ma è tumore, ovvero sintomo complesso ed estremo di una situazione di grave intossicazione interna. “Tumore barriera e strumento del sistema immunitario“, è il titolo della mia conferenza a Roma in data 22/9/11. Tumore strumento intelligente dei meccanismi immunitari. Questo è il concetto di tumore secondo la visuale igienista. Occorre rasserenare tuo padre riportandolo alla calma e all’armonia interna, facendolo entrare in questo ordine di idee.
MAI DARSI PER VINTI
Max Gerson andava a prendere i suoi pazienti tra i disgraziati senza speranza dei reparti terminali, e li riportava in vita pure. Come? Stop alle schifezze di ogni tipo e frutta al 100%, da mattina a sera. Stop a ogni farmaco, chiaramente. Per saltarne fuori intatti serve una buona scorza, un sistema immunitario reattivo e pensieri positivi che notoriamente allungano la vita. Tirarlo dunque via dall’atmosfera ospedaliera e dargli delle iniezioni di fiducia. Applicare coerentemente il pacchetto igienistico salvavita della Health Science, al posto della deprimente visuale medica. Come diceva Marco Tullio Cicerone, “Finché respiro spero”. Serve pertanto gran voglia di vivere e di combattere.
VALGONO LE LEGGI DELLA NATURA E LA MOTIVAZIONE
Valgono le leggi naturali, come quella di causa ed effetto. Quel tumore chiamato glioblastoma non è arrivato a caso, ma ci sono delle cause. Bisogna conoscere e disinnescarle. Come mangia, come digerisce, cosa pensa, come si muove, come respira. Mica fuma? Mica beve alcol? Mica mangia salme di animali? E vale la legge del corpo che non va mai contro se stesso, se non lo contrastiamo. Pertanto serve una dieta fruttariana e a tratti anche verduriana, ma sempre crudista, con intercalati dei digiuni atti a disgregare il di più cellulare che si è formato.
TESINE DA LEGGERE
- Tumore cerebrale e indebite pressioni neurochirurgiche
- Glioblastoma multiforme con accorata testimonianza medica
Valdo Vaccaro
imma, se mi dai una mail ti scrivo separatamente .ho vissuto la stessa cosa un anno fa ….