LETTERA
FRUTTA FINO A CHE PUNTO?
Caro Valdo, seguendo un’alimentazione fruttariana crudista da mesi, per lo più frutta tropicale, si potrebbe andare in carenza di qualche vitamina o minerale? Se d’altronde il cibo prediletto dell’umanità è la frutta, visto il nostro disegno frugivoro, la natura tramite essa dovrebbe fornirci tutto no?
Alberto
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RISPOSTA
RELAZIONARE IL CIBO ALLA PERSONA, ALL’ATTIVITÀ SVOLTA E ALL’AMBIENTE
Ciao Alberto. In linea generale, occorre sempre fare buon uso di tutti i nostri sensi e del cervello in particolare, oltre che del buon senso. Questo vale in particolare per chi punta a uno stato costante di equilibrio e di benessere. A mio avviso il cibo va sempre relazionato al posto in cui si vive, al clima, all’attività psichica, mentale e fisica, ai gusti, alle necessità fisiologiche, allo stato di salute.
FRUTTA IN SENSO AMPIO ED ESTESO
Lo stesso concetto di frutta va inteso in senso ampio. C’è la frutta agra e la frutta dolce, la frutta pomacea da albero, quella da cespuglio e quella da vitigno, ci sono le bacche tipo i frutti di bosco, c’è la frutta da guscio, c’è la frutta grassa tipo gli avocado, ci sono i meloni e le angurie, c’è la frutta non-dolce da orto, tipo zucchine, zucche, pomodori, peperoni, melanzane e simili, c’è la frutta da baccello o i legumi, e intendo piselli-fagiolini-fagioli-ceci-fave-lenticchie-lupini-arachidi, c’è la frutta da terra, tipo le pomme de terre o patate, le patate dolci, il topinambur, le rape, le carote, classificabili anche come radici e tuberi, c’è la frutta da spiga, chiamata semini e cererai, c’è la frutta da fiore, come determinati petali e butuli, e c’è la frutta-germoglio, tipo asparagi, punte di luppolo, punte di pungitopo, e c’è infine la frutta da ifa, tipo funghi e tartufi.
ADATTARSI ALLE CONDIZIONI DEL POSTO IN CUI VIVIAMO
Occorre dunque ampliare il concetto di frutta e non restringerlo a poche specie soltanto. I ragionamenti restrittivi, come quelli dei melisti, a volte limitati ad alcuni tipi di mele soltanto, non fanno parte del mio modo di pensare e di intendere le cose. Impariamo dalla saggia renna che riesce a sopravvivere nel sottozero alimentandosi con fieno secco, con muschi e licheni che diventano il suo frutto del momento. Ovvio che il nostro stomaco è diverso per cui quel cibo non ci interessa. Ma possiamo prenderne spunto per il suo eccezionale spirito di adattamento alle condizioni ambientali.
LE VERDURE A FOGLIA E A GERMOGLIO SVOLGONO UN RUOLO DETERMINANTE NELLA NUTRIZIONE UMANA
Tutte le verdure tenere a foglia, ad esempio, ed anche le sostanze amidacee da cavoli, patate, castagne e cereali, diventano indispensabili per superare il periodo invernale, per arricchirsi di clorofilla e di tanti minerali organicati. Anche a livello di proteine vegetali, le verdure sono decisamente più ricche della frutta. La frutta tropicale poi è più ricca della nostra in termini di energia solare accumulata. La frutta acquosa ci regala tanta acqua biologica naturalmente distillata e dotata di bilanciamento zuccherino-enzimatico e mineral-vitaminico.
SUCCO ZUCCHERINO E LATTE MATERNO
La frutta agra, dolce e acquosa, si autodigerisce velocemente nel giro di mezz’ora. La frutta soddisfa nel contempo la funzione ripulitiva e quella nutritiva, per cui il fruttariano vive in una condizione di salute pressoché perfetta. Il succo zuccherino poi è la sostanza che più si avvicina al latte materno in termini di contenuto proteico. La frutta è adattissima poi ai cosiddetti semi-digiuni in alternativa ai digiuni igienisti veri e propri. Per determinarti cicli curativi e di recupero estremo, la cura fruttariana risulta particolarmente efficace, come provato dalle terapie stile Max Gerson.
NIENTE CARENZE MA OCCHIO PIUTTOSTO ALLE CALORIE
È suggeribile fare i fruttariani al 100% di mattina e nel tardo pomeriggio, e inserire le verdure crude a pranzo e cena con un piatto di esordio, seguito da un secondo piatto a piacere, capace di soddisfare le proprie esigenze gustative e caloriche. Non ci sono carenze di alcun tipo nell’alimentazione crudista-fruttariana-vegetariana, a patto di dare un’occhiata al bilancio calorico. Le calorie consumate vanno ovviamente rimpiazzate con nuovo carburante a sufficienza, onde evitare crisi compensative o momenti di bulimia.
TEMPI E MODI DELLA FRUTTA
La frutta va assunta a stomaco vuoto e quindi lontano dai pasti principali. La frutta non si mescola bene con la verdura. La frutta agra, preferibilmente in spremuta, assolve meglio le sue funzioni ripulitive al risveglio. Mele, papaie e ananas sono frutti mescolabili non andando in veloce fermentazione. Meloni e cocomeri al contrario vanno assunti da soli e a stomaco rigorosamente vuoto. A differenza della restante frutta che si digerisce nel giro di mezz’ora, la banana richiede 2 ore e mezza.
ASSUMERE PIÙ FRUTTA SIGNIFICA PIÙ BENESSERE E NIENTE FARMACI
Il consiglio per tutti è di evitare gli schemi fissi e i menu fissi, e di personalizzare la propria dieta navigando a vista, dialogando col proprio corpo e i propri sensori di appetito e di sete. La frutta rimane infine acerrima nemica dei farmaci e quindi anche nemica dei medici e dei nutrizionisti-pillolai. Mangiare più frutta significa farsi un pieno di salute, per cui è da considerarsi atteggiamento ribelle e rivoluzionario. Bere acqua a litri, in assenza di autentica sete, come suggeriscono gli incompetenti, significa più acidificazione, più ristagno e più formazioni tumorali.
Valdo Vaccaro
Ci sono anche i frutti di mare e i frutti della discordia: http://edizionisicollanaexoterica.blogspot.it/2014/05/le-deliranti-tesine-scientifiche-di.html
Valdo, vorrei suggerire da fruttariano uno slogan che si riallaccia a quello pubblicato sui pacchetti di sigarettee da utilizzare nelle tue iniziative: IL FUMO UCCIDE…ANCHE L’ARROSTO.
Saluti.