LETTERA
TRONCATA DEL TUTTO L’ASSUNZIONE DI INSULINA
Le scrivo due righe per ringraziarla. Ho un epatite autoimmune e un diabete secondario insulino trattato, da 13 anni. Da due mesi seguo il suo schema vegano tendenzialmente crudista e, grazie a questo modo di alimentarmi, ho smesso completamente l’assunzione di insulina.
TIMORI NELLA DISMISSIONE DI FARMACI LEGATI ALL’EPATITE
Curo ancora l’epatite con cortisone e acido ursodesossicolico. Dopo 13 anni ho paura di smettere queste cure perché sento la necessità di capire prima il modo giusto per disintossicarmi. Ho letto di problemi legati alle ghiandole surrenali, dopo un periodo così lungo di terapia, nel caso di una repentina dismissione. Spero di poterla ringraziare anche per il miglioramento della situazione epatologica. Ancora grazie.
Pino Chicconi
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RISPOSTA
NON ACCONTENTARSI MA PUNTARE ANCHE AL FEGATO
Ciao Pino. Avendo sotto i tuoi occhi il primo grosso risultato sull’insulina, troverai senz’altro forza e motivazione per andare avanti sulla stessa strada. Si tratta sempre di procedere per gradi, navigando a vista ed evitando ogni possibile scoglio, usando dunque buonsenso e preparazione. Chiaro che ti consiglio di rileggere le tante tesine sul fegato e la colecisti, sul colesterolo e la calcolosi, su bile e bilirubina.
UN SUPER-ORGANISMO CHIAMATO MICROBIOTA INTESTINALE
Considerato un prezioso organo nascosto, il microbiota intestinale del corpo umano è un super-organismo dalle qualità preziose per la salute e la vita. La salute dell’intero organismo dipende anche dalla salute del microbiota intestinale. Definito dagli scienziati un super-organismo, il microbiota è composto da un numero di batteri pari a 6-10 volte il totale delle cellule che compongono l’intero corpo umano e da almeno quattro milioni di tipi di batteri diversi. Questi coinquilini vivono in stretto e mutualistico contatto con la mucosa intestinale.
PREZIOSI BATTERI CON FUNZIONI SIMBIOTICHE FONDAMENTALI
I principali batteri che popolano l’apparato sono i Bifidobatteri, i Lattobacilli e gli Eubacterium, ma ve ne sono di numerose altre specie, e tutti insieme svolgono funzioni per noi essenziali. Per esempio, favoriscono la biodisponibilità di alcuni nutrienti, e la metabolizzazione delle calorie, sintetizzano diverse vitamine, regolano l’espressione del sistema immunitario nella mucosa intestinale, sostengono la peristalsi intestinale e infine proteggono la mucosa intestinale e dunque l’intero organismo dalle aggressioni di microrganismi patogeni, prevenendo così la comparsa di molte infiammazioni.
UDCA, ACRONIMO CHE STA PER ACIDO URSODESOSSICOLICO
L’acido ursodesossicolico è un acido biliare che deriva dal metabolismo dell’acido colico da parte del microbiota umano intestinale. Il suo nome deriva dal fatto che è il principale acido biliare negli orsi (dal latino ursus). In biologia e biochimica lo si etichetta con l’acronimo UDCA. La sua funzione fisiologica è quella di regolare l’assorbimento intestinale del colesterolo, influenzandone la quota di assorbimento per derivazione dalle micelle lipidiche digestive, che sono aggregati spontanei di molecole.
ADENOSINA TRIFOSFATO E RNA
L’ATP o adenosina tifosfato è un ribonucleoside formato da base azotata (adenina), da zucchero pentoso (ribosio) e da 3 gruppi di fosfato. È uno dei reagenti necessari alla sintesi dell’RNA. Il RNA o acido ribonucleico è a sua volta una famiglia ubiquitaria di macromolecole che svolgono e performano ruoli vitali nel codificare, decodificare, regolare ed esprimere i geni. Assieme al DNA dà luogo agli acidi nucleici che, assieme alle proteine, costituisce le 3 maggiori macromolecole essenziali per tutte le forme conosciute di vita.
MOLTE COSE SI CONOSCONO PER APPROSSIMAZIONE
A livello epatico, l’acido UDCA stimola la secrezione di ATP da parte degli epatociti (cellule epatiche). Quale sia il significato di quest’azione, non è ancora conosciuto. Si sa però che interagisce col sistema dei citocromi P450 e che riduce la glicuronazione degli estrogeni sintetici. Questo potrebbe spiegare in parte i suoi effetti benefici sulla colestasi epatica.
COSA È LA COLESTASI EPATICA
La colestasi è una alterata secrezione di bile, con accumulo nel plasma di sostanze che sono, in condizioni normali escrete nella bile come gli acidi biliari, il colesterolo e la bilirubina. I segni della colestasi sono rappresentati da un rialzo degli enzimi AST ed ALT, da aumento della fosfatasi alcalina e della gamma GT, oltre che da incremento della bilirubina diretta. Una forma speciale è la colestasi in gravidanza, una condizione che si manifesta spesso, apparentemente dovuta a un’esagerazione su base idiosincrasica dei normali effetti degli ormoni sul trasporto della bile.
CITROCROMI DETOSSIFICANTI P450
Il P450 è una superfamiglia enzimatica di emoproteine presente in tutti i domini dei viventi. Sono note più di 7700 distinte macromolecole appartenente alla sottoclasse enzimatica delle ossidasi a funzione mista. I citocromi P450 sono i maggiori attori coinvolti nella detossificazione dell’organismo, essendo in grado di agire su una gran numero di differenti substrati, sia esogeni (farmaci e tossine di origine esterna) che endogeni (prodotti di scarto dell’organismo).
UDCA RIDUTTORE DI COLESTASI E DI INTOSSICAZIONE EPATICA
L’UDCA, quindi riduce la colestasi e l’intossicazione epatica stimolando dei meccanismi endogeni di difesa. Stimola la sintesi del glutatione (GSH), potente antiossidante endogeno, attraverso l’intervento delle chinasi dipendenti dai fosfoinositidi PI-3K e PKB. Questo meccanismo potrebbe giustificarne l’impiego corrente nelle epatiti croniche. Scoperta di qualche anno fa il fatto che esiste un altro meccanismo con cui l’UDCA può proteggere il tessuto epatobiliare.
ATTIVAZIONE Â DEL FATTORE NRF-2, A DIFESA DALLO STRESS OSSIDATIVO E DAI RADICALI LIBERI
Si tratta dell’attivazione di un fattore di trascrizione chiamato NRF-2, presente allo stato di riposo nel citoplasma di tutte le cellule. NRF-2 sta per nuclear factor erythroid-derived 2 e rappresenta il fattore di trascrizione codificato nel gene NFE2L2. Il percorso di risposta antiossidante è la primaria difesa cellulare contro gli effetti citotossici dello stress ossidativo. Si attiva solo quando vi sono variazioni dello stato di ossidoriduzione cellulare, ovvero la genesi di eccessive quantità di radicali liberi dell’ossigeno, o delle tossine esterne chiamate xenobiotici.
UDCA PROTETTIVO E CHEMIOPREVENTIVO
In risposta a questi stimoli, l’NRF-2 entra nel nucleo cellulare ed induce una batteria di geni coinvolti nella protezione cellulare dallo stress ossidativo. Al contrario di altri acidi biliari, che sono ritenuti essere dei promotori tumorali, come l’acido desossicolico e glicocolico, l’UDCA è risultato essere protettivo e chemiopreventivo nei confronti della trasformazione tumorale.
PROPRIETÀ IMMUNOSOPPRESSIVE ED ANTI-INFIAMMATORIE
L’UDCA, però, è dotato anche di proprietà immunosoppressive e può indurre apoptosi cellulare attraverso l’intervento dell’oncosoppressore. Probabilmente è così che si spiega parte della sua azione chemiopreventiva sui tessuti. Quanto tutti i meccanismi esposti sopra incidano sulla prevenzione della trasformazione maligna cellulare, non è dato ancora sapere con chiarezza. Questa sua azione anti-infiammatoria e stimolante dei flussi metabolici provata anche sulle cellule dei dotti biliari, motiva il suo uso nelle colangiti e nella cirrosi biliare primitiva.
FARMACO PRESCRITTO A CHI RIFIUTA LA COLESCISTECTOMIA
L’UDCA viene venduto come farmaco con i nomi commerciali internazionali di Actigall, Ursofalk ed Ursosan. In Italia lo si può trovare sotto il nome di Deursil e viene prescritto ai pazienti che non scelgono di sottoporsi a chirurgia della colecisti, possedendo esso parziali proprietà solventi nei confronti dei calcoli biliari di colesterolo. Ma non dimentichiamoci che si tratta sempre di un farmaco, per cui crea dipendenza e produce effetti collaterali.
SEMPRE PREFERIBILE UN DIETA DEPURATIVA E REGRESSIVA
È risaputo che con una semplice dieta depurativa e regressiva priva di colesterolo, i calcoli vengono disciolti e riassorbiti in forza della legge corporale naturale che si chiama remissione spontanea. L’uso regolare di tarassaco, ravanello nero, ravanelli rossi, acetosa e succo di mela facilita l’espulsione stessa. L’assunzione di arancia, asparago, avocado, carciofo, carota, cavolo, ciliegia, crescione, fagiolini, fragole, lattuga, melanzana mirtillo, oliva, patata, pompelmo, prezzemolo, prugna, rafano, ribes, sedano, uva, kumquat è considerata ideale per dare ulteriore stimolo alla funzionalità epatico-biliare. Fossi in te, mi libererei al più presto dei farmaci ed acquisterei in un bel vivaio una manciata di alberelli di kumquat che ti consentono di mangiare non solo il succo ma anche la preziosa buccia dei piccoli frutti agri.
IMPORTANZA DEL GLUTATIONE REDUCTASI
Il Glutatione è un componente essenziale del sistema di risposta immunitario. A livello cellulare è sintetizzato a partire dal glutammato, dalla glicina e dalla cisteina. La Cisteina è il donatore del gruppo tiolico (-SH), responsabile dell’attività biologica del Glutatione. Il Gruppo tiolico SH deve essere continuamente integrato per aiutare l’organismo ad eliminare gli eventuali carcinogeni con alimenti ricchi di solfo chelato, tipo aglio, cipolla, broccoli, cavoletti di Bruxelles, cavoli, frutta abbondante.
Valdo Vaccaro
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