LEUCODISTROFIA VAN DER KNAAP E RIMEDI NATURALI

da 11 Ott 2016Neuropatie

LETTERA

SDEGNO GENERALIZZATO PER L’AGGRESSIONE DA PARTE DEL SISTEMA

Caro Valdo, ciao come stai? In molti mi hanno contattato dopo i fatti del 20 luglio, per sapere i motivi del tuo silenzio. Saputo dell’accaduto i commenti di sdegno erano luogo comune. Mi viene da commentare soltanto che forse oggi, per risolvere qualche problema, bisogna rivolgersi proprio a coloro che il sistema ostacola.

SIAMO SEMPRE IN PRIMA LINEA NELLA DIVULGAZIONE DEL SISTEMA IGIENISTA

Detto questo, passo a chiederti aiuto per un caso che mi sta particolarmente a cuore. Siamo sempre in prima linea nella divulgazione dello stile di vita igienista. Le persone che arrivano da noi a Torvaianica in breve tempo hanno dei benefici concreti.

CASO DI LEUCODISTROFIA VAN DER KNAAP

Mi è arrivato un caso di un ragazzo di circa 19 anni affetto da Leucodistrofia, morbo di Van Der Knaap. Vorrei su questo caso di malattia rara confrontarmi con il tuo sapere per vedere di migliorare ulteriormente il quadro clinico del ragazzo.

SALUTI DAL VIVAIO IL GIARDINO DI TORVAIANICA

Dal centro di divulgazione igienista presso Vivaio Il Giardino giungano a Te i nostri più cari saluti, ringraziandoti anticipatamente per quanto potrai fare per noi aiutandoci ad aiutare.
Lucio Eleonora ed Erica Landolfi

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RISPOSTA

UN RUOLO INDISPENSABILE E STRATEGICO ALLE PORTE DI ROMA

Ciao Lucio a te e all’intera Famiglia. È un po’ che non ci sentivamo. Ma non sei stato per niente messo da parte nei nostri pensieri. Sei sicuramente tra uno dei protagonisti più concreti e nobili del settore. Un tassello mancante, tanto per capirci, alle nostre lezioni HSU ad Imola. Sappiamo del resto quanto sia impegnativo per te mandare avanti l’attività del Vivaio e, nel contempo, seguire con dedizione ed entusiasmo la moltitudine di persone che usufruiscono del tuo prezioso ed incessante lavoro di promozione igienistico-naturale.

MALATTIE DELLA SOSTANZA BIANCA O DELLA MIELINA

Le malattie della sostanza bianca (WMD, white matter disease) coprono un vasto gruppo di disturbi che colpiscono la materia bianca, o la mielina. Nei bambini questi disturbi sono comunemente genetici e spesso non vengono diagnosticati. Nella nuova ricerca, un team guidato da Raúl Estévez, docente del Dipartimento di Scienze Fisiologiche Scienze II, con sede presso l’UB Campus Bellvitge Scienze della Salute, in collaborazione con il ricercatore Marjo van der Knaap, dalla Medical University Centre presso VU University Amsterdam, hanno identificato il GlialCam, gene mutante, come responsabile del 25% dei casi di leucoencefalopatia megalencephalic con cisti subcorticali (MLC), una rara malattia genetica che colpisce la mielina cerebrale.

RUOLO DELLA MIELINA

La mielina è necessaria per la corretta propagazione degli impulsi nervosi tra neuroni, permettendo al cervello di inviare i segnali che ci fanno muovere. Nei bambini, le malattie che colpiscono questa sostanza sono in gran parte genetiche e colpiscono un singolo gene. Negli adulti sono invece condizioni infiammatorie come la sclerosi multipla. La caratteristica comune in tutti i pazienti è la presenza di macrocefalia, che può essere accompagnata da difficoltà di apprendimento e autismo.

DEFINIZIONE DI LEUCOENCEFALOPATIA MEGALENCEFALICA CON CISTI SUBCORTICALI

La leucoencefalopatia megalencefalica con cisti subcorticali è una malattia del cervello che si manifesta già alla nascita o entro il primo anno di vita. I segni più tipici, che danno anche il nome alla malattia, sono 1) Idrocefalo, un perimetro del cranio più grande del normale, 2) Leucoencefalopatia, rigonfiamenti della sostanza bianca del cervello, 3) Strutture acquose chiamate cisti subcorticali.

SINTOMI DELLA MALATTIA

In conseguenza di questa grave compromissione del cervello si manifestano soprattutto disturbi motori e cognitivi. Quasi tutti gli adolescenti colpiti hanno problemi motori e devono utilizzare la sedia a rotelle, sono soggetti a frequenti attacchi epilettici, nonché a difficoltà di coordinazione (atassia), difficoltà di parola (disartria) e di deglutizione (disfagia). Lievi traumi alla testa possono causare un deterioramento della situazione. Il peggioramento delle capacità cognitive avviene di solito più tardi rispetto a quelle motorie. Essendo una malattia relativamente nuova, visto che i primi studi specifici risalgono al 1995, non si hanno ancora dati significativi sull’aspettativa di vita. Tuttavia, molti pazienti risultano deceduti in età adolescenziale.

DIFETTI GENETICI HEPACAM E GLIALCAM

La forma classica della malattia (MLC1 e MLC2A) è dovuta a difetti in due specifici geni, rispettivamente MLC1, che codifica per una proteina di membrana espressa nel cervello dalla funzione ancora ignota, e HepaCam, che codifica per GlialCam, proteina di membrana di adesione espressa soprattutto in astrociti e altre cellule gliali. La malattia si trasmette con modalità autosomica recessiva. Questo significa che una coppia di genitori, entrambi portatori sani, hanno una possibilità su quattro di avere un figlio malato. Non è escluso inoltre che esista un terzo gene associato alla forma classica, perché non in tutte le famiglie affette sono state trovate delle mutazioni in questi due geni.

FORMA MENO GRAVE CON FENOTIPO MIGLIORATIVO

Esiste poi una forma meno grave (MLC2B, detta anche con fenotipo migliorativo, in cui i pazienti possono recuperare notevolmente durante lo sviluppo, associata a una mutazione eterozigote del gene HepaCam. In questo caso la malattia si trasmette con modalità autosomica dominante, basta cioè ereditare una sola copia del gene difettoso da uno dei genitori per manifestare la malattia.

CURE MEDICHE

Non esiste una terapia specifica. La medicina ricorre pertanto, come suo solito, a trattamenti sul sintomo. L’epilessia ad esempio viene curata con farmaci anti-epilettici. Per il resto, le difficoltà motorie sono curate con la fisioterapia, i problemi linguistici con la logopedia, le difficoltà di apprendimento con un approccio didattico dedicato. Per evitare traumi si devono evitare gli sport di contatto e l’uso di un casco è utile in condizioni di rischio di urto.

SI PARLA TROPPO POCO DEL TONFO CLAMOROSO SUBITO DALLA GENETICA

Fatte queste premesse generali di carattere medico, ricordiamo che la medicina genetica ha subito grossi ridimensionamenti e correzioni in questi ultimi anni, anche se si tende a ignorare questi fatti che sono invece di grande rilevanza. Si è infatti scoperto che la base portante e dogmatica dell’intera genetica, che era la fissità e l’immutabilità dei geni stessi, non ha alcun motivo di essere visto che i geni, alla resa dei conti, variano come varia tutto l’universo. Niente è fisso ma tutto cambia in continuazione. I geni, nello specifico, migliorano o peggiorano in concomitanza con i nostri comportamenti e con le condizioni ambientali di contorno.

LA NATURA È MADRE E NON MATRIGNA, SE VIENE CAPITA E RSPETTATA

Il metodo della medicina parte da premesse sbagliate, innaturali, sfiducianti, per cui arriva a risultati aberranti. Il metodo della Health Science parte dalle leggi di Madre Natura che valgono al 100% per tutti e a 360°, senza eccezioni. Sapere che ogni corpo vivo, per quanto mal conciato, ha sempre la possibilità di ritrovare il bandolo della matassa e di ritrovare l’equilibrio funzionale se messo nelle condizioni di farlo, ha una valenza fondamentale.

SEI MESI DI IMPEGNO COERENTE E I RISULTATI SONO PUNTUALMENTE ARRIVATI

Prendo dalla tesina “Lichen sclerosus del glande, la testimonianza di un lettore autoguarito contro ogni previsione medica. “Ieri, grazie all’applicazione entusiastica di tutti i principi dell’igiene naturale, che sono Sole, Sonno (a letto alle 21.30 e sveglia alle 5.30), Respirazione (1-4-2 e 2-8-4), Attività Fisica all’aria aperta (camminate e lunghe e corse che ho fatto ogni giorno), Alimentazione Crudista-fruttariana, Emozioni Positive, Crescita Spirituale, Bagni frequenti al basso ventre, sono riuscito a rinchiudere in mio organo di nuovo, con la più grande semplicità del mondo, per cui quell’intervento chirurgico non ci sarà né ora né mai”.

LA VERA SALUTE STA NELL’IGIENE NATURALE

“Sono talmente felice e pieno di gioia che verrei a casa sua per abbracciarla. Nel momento del dubbio e della difficoltà, ha saputo mettermi sulla strada giusta. Oltre a questo, noto una salute sempre più radiante e vibrante. A volte mi sembra di sognare, e di trovarmi sul Paradiso Terrestre. Le sue eccezionali tesine fanno trasparire un grande amore e una gran voglia di promulgare a voce alta la vera verità della salute perfetta che si chiama IGIENE NATURALE!”

VALE LA LEGGE UNIVERSALE DI CAUSA ED EFFETTO

Da leggere anche le due tesine “Leucodistrofia metacromatica e sostanze depurative del fegato” e “Leucodistrofia metacromatica e cellule staminali“. da cui prendo spunto. In ogni caso, le patologie non arrivano mai a caso. Esiste una legge di causa ed effetto che vale e prevale su tutto. Metterla sul piano del carattere autosomico recessivo e del deficit enzimatico di Arisulfatasi A, localizzato sul cromosoma 22q, dice poco e niente. Non c’è nulla di scientifico e di illuminante in queste considerazioni. Si tratta di un maldestro tentativo di eziologia medica. La leucodistrofia è un effetto, un sintomo, una conseguenza di qualcosa di ben solido e concreto, ossia di una grave causa scatenante.

MAI CONFONDERE IL SINTOMO FINALE O IL SINTOMO INTERMEDIO COL FATTORE CAUSANTE

Il problema è che non solo la leucodistrofia finale, ma anche il gene difettoso intermedio, sono un sintomo, per cui occorre andare oltre e chiedersi cos’è che ha scatenato la leucodistrofia e cos’è che ha causato l’alterazione genetica. E qui possiamo e dobbiamo darci da fare per accampare le ipotesi più sensate e credibili. Le bambine sono nate già distrofiche (caso A) o sono invece diventate distrofiche dopo qualche mese dalla nascita (caso B)? Nel caso A bisognerà indagare sulle vaccinazioni subite da madre e padre in fase di concepimento, o da madre in fase di gravidanza, oltre che sui cibi e sui farmaci assunti dai genitori. Nel caso B i sospetti ricadono sulle vaccinazioni infantili subite dalle bambine nei primissimi mesi di vita.

RALLENTAMENTO DEL SISTEMA NERVOSO

La forma a esordio nella tarda infanzia, prima dei 4 anni, è la più frequente. Manifesta i primi sintomi nell’età in cui il bambino inizia a camminare, con ipotonia, difficoltà alla deambulazione, atrofia ottica e regressione motoria che precede il coinvolgimento mentale. Il sistema nervoso periferico è sistematicamente rallentato nella velocità di conduzione nervosa. La malattia progredisce nell’arco di pochi anni, fino allo stadio di decerebrazione, con decesso previsto entro i 5 anni dalla comparsa dei primi sintomi.

ACCUMULO DI SOLFATIDI O DI CEREBROSIDI SOLFATI

Per la diagnosi, i segni caratteristici di conferma stanno nella solfatiduria, ossia nell’accumulo di solfatidi, soprattutto nelle urine. I solfatidi, detti anche cerebrosidi solfati, sono dei glicolipidi dalla funzione tuttora poco conosciuta. Sono particolarmente abbondanti nella membrana plasmatica dei neuroni, ovvero nella guaina mielinica dei nervi, costituendone il 15%. Le leucodistrofie, patologie del sistema nervoso centrale, provocano un’alterazione degenerativa della sostanza bianca in forma di demielinizzazione diffusa (leucodistrofie), sono caratterizzate dall’accumulo di solfatidi nel sistema nervoso e nei visceri.

LE CUROMANIE SUL SINTOMO NON RISOLVONO UN BEL NIENTE

A questo punto non è una questione di cercare cliniche e di cercare cure sul sintomo, siano esse cure Telethon, cure staminali o cure sperimentali dell’ultimo istante. Nessuna cura è valida fin quando è rivolta a stoppare il sintomo e fin quando non va ad incidere in modo mirato sul fattore causante. Che fare allora? Prima cosa stare alla larga da ogni farmaco e da ogni curomania. Seconda cosa puntare tutto sulla detossificazione per liberarsi dai veleni introdotti nell’organismo.

OCCORRE RIDARE URGENTEMENTE FUNZIONALITÀ AI POTERI DEPURATIVI DEL FEGATO

Il fegato è una delle principali stazioni di disintossicazione dell’organismo da tossine e sostanze nocive. Il fegato è la più grande ghiandola del nostro corpo e uno degli organi più complessi. Svolge innumerevoli funzioni come la produzione della bile, importante per l’emulsione dei grassi nel processo digestivo, la sintesi delle proteine del plasma, l’immagazzinamento di sostanze come ferro, rame e glucosio. Svolge inoltre un ruolo di primo piano del metabolismo delle proteine, dei carboidrati e degli zuccheri e funge non ultimo da stazione di disintossicazione dell’organismo da sostanze nocive e tossine trasformando ad esempio l’ammoniaca, prodotto tossico di scarto nella formazione delle proteine, in urea.

SERVONO ALIMENTI CHE ALLEGGERISCANO IL LAVORO EPATICO

Il fegato è una meraviglia ingegneristica. Un organo in grado di fabbricare 13000 sostanze chimiche e di gestire 2000 sistemi enzimatici. È fondamentale pertanto sostenere il fegato nel suo lavoro quotidiano di disintossicazione dell’organismo con alimenti che contribuiscono ad alleggerire il carico di lavoro di quest’organo e ne favoriscono la funzionalità.

LA NATURA CI VIENE INCONTRO

Le bacche di goji, con il loro elevato potenziale antiossidante, sono in grado in base a studi clinici di aumentare la presenza di superossido dismutasi SOD nel fegato. Anche altre sostanze presenti nelle bacche come la zeaxantina, la vitamina C, le vitamine del gruppo B, i flavonoidi, il betacarotene e il selenio hanno mostrato avere effetti benefici e depuratori del fegato. La vitamina C è particolarmente importante per lo smaltimento di alcune sostanze perché in quanto coenzima è in grado di rendere idrosolubili alcune molecole che non lo sono. Le sostanze rese idrosolubili passano quindi nei reni e possono essere eliminate attraverso l’urina.

LUTEINA E ZEAXANTINA

Sono sostanze appartenenti alla grande famiglia dei carotenoidi che conta circa 600 componenti dei quali almeno 50 sono presenti nella nostra alimentazione. Di questi, soltanto 20 vengono assorbiti a livello intestinale ed entrano nel sangue e nei tessuti del nostro organismo. Va ricordato che l’azione anti-radicali liberi svolta dai carotenoidi complementa e potenzia quella di altri antiossidanti naturali come vitamina C, vitamina E, selenio e zinco, creando un pool di sostanze fondamentale per il mantenimento della salute e del benessere del nostro organismo. La Luteina è presente in natura nei vegetali, frutta e soprattutto verdure tipo pomodori, spinaci, cavoli, porri, piselli, insalata, fagiolini, broccoli, carote, zucchine, prezzemolo, ed anche nel tuorlo d’uovo. La Zeaxantina è presente nel mais, nel pop-corn e negli spinaci, nel crescione e nei radicchi.

ALTRI CIBI BENEFICI PER IL FEGATO

I carciofi contengono cinarina, sostanza che possiede un effetto depuratore nei confronti del fegato e contribuendo inoltre ad abbassare trigligeridi e colesterolo. Le bietole rosse in estratto o cotte al vapore sono epato-depurative. L’orzo protegge le mucose e contribuisce a disintossicare le cellule del fegato.
Le mele proteggono il fegato su più livelli. Da un lato contribuiscono ad eliminare un eccesso di lipidi grazie alla presenza di piruvato, dall’altro a prevenire la comparsa di tumori grazie ai triterpenoidi. Infine grazie all’abbondanza di pectina aiutano l’organismo ad eliminare le tossine dall’apparato digestivo. Utilissimi al fegato sono anche altri alimenti ricchi di vitamina C come i limoni che contengono antocianosidi, pigmenti vegetali che favoriscono la rigenerazione cellulare epatica. Ottimi anche l’avocado, il pompelmo, l’ananas, la papaia, il mirtillo e la melagrana. Altre verdure che favoriscono il processo di disintossicazione del fegato o ne proteggono le cellule sono asparagi, broccoli, finocchi, spinaci, rucola, cavolfiore, carote e aglio.

GLI SCHEMI MEDICI SONO FISSI E QUINDI NON ADATTABILI A UNA REALTÀ IN CONTINUO MOVIMENTO

Il discorso dell’Universo in costante cambiamento vale sempre e dovunque. La nostra cura della non interferenza, della non cura sul sintomo, è provvidenziale in quanto mette il corpo nelle condizioni di remissione spontanea, nelle condizioni di autoguarire, senza imporre alimenti fissi e cure standard fisse colme di insidie e di conseguenze. Le nostre soluzioni sono sostenibili ed innocue, nonché modulate e commisurate alle necessità personalizzate e mutevoli del paziente. A Torvaianica, a Imola e dovunque passiamo noi, queste cose si sanno o comunque si stanno apprendendo. Con grande scorno e grande fastidio di una medicina ufficiale che continua a viaggiare con i paraocchi.

Valdo Vaccaro

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Scritto da Valdo Vaccaro

Valdo Vaccaro, classe 1943, è ricercatore indipendente, divulgatore e filosofo della salute. Da sempre ha fatto della dieta vegeto-crudista tendenziale, dell’amore per gli animali e la natura un modo di essere e uno stile di vita, in tutta autonomia e libertà. Valdo ha tenuto centinaia di conferenze in giro per l’Italia e nel mondo trattando vari temi tra cui salute, etica, attualità e altro ancora. Al momento, oltre all’attività sul blog, è direttore scientifico e docente della HSU – Health Science University, la prima scuola di Igienismo Naturale Italiana.

DISCLAIMER
Valdo Vaccaro è orgogliosamente NON-medico, ma igienista e libero ricercatore. Valdo Vaccaro non visita, non prescrive e non cura. Le informazioni presenti su questo sito hanno solo scopo informativo, non intendono e non devono sostituire il parere del medico curante.

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