QUANTI GRAMMI DI PROTEINE AL GIORNO ASSUMERE?

da 30 Set 2017Dieta vegan-crudista, Salute

LETTERA

Ciao Valdo, Ho voluto redigere questo articolo sulla quantità di proteine necessarie giornalmente al nostro organismo per una corretta alimentazione, soprattutto per coloro che pendono ad occhi chiusi dalle labbra della Medicina Ufficiale e per coloro che praticano dannose diete iper-proteiche.

RDA (DOSE GIORNALIERA CONSIGLIATA)

Cominciamo con il chiarire cosa significa RDA (Recommended Daily Allowance) o Dose Giornaliera Raccomandata. Essa indica la quantità totale di nutrienti che un adulto in buona salute con una normale attività dovrebbe assumere per soddisfare il suo fabbisogno giornaliero, secondo le attuali conoscenze mediche (Food and Nutrition Board, che fa capo all’Accademia delle Scienze Statunitense). Recommended Dietary Allowances: 10th Edition (1989).

AMDR (ACCETTABILE INTERVALLO DI ASSUNZIONE) 10-35%-Giorno

Capito cos’è l’RDA ora vediamo di capire cos’è l’AMDR (Acceptable Macronutrient Distribution Range). Esso indica l’intervallo di assunzione di una particolare fonte di energia (in questo caso proteine) associata a un rischio ridotto di malattia cronica, fornendo sostanze nutritive essenziali come macro-nutrienti, vitamine e minerali. Persone la cui dieta è fuori dall’AMDR hanno un potenziale alto rischio di aumentare e sviluppare malattie croniche.

DATI USDA

Ora diamo un’occhiata alla USDA (U.S. Department of Agricolture), cioè l’Ente Americano che praticamente detta tabelle e linee guida alimentari a tutto il mondo (comprese le Nostre ASL). I dati di questi ultimi anni, confermati dalla massima Autorità Americana della Nutrizione USDA, tradotto in grammi, consiglia 0,8gr/kg, cioè un adulto del peso di 70kg con normale attività lavorativa, dovrebbe assumere 56gr di proteine al giorno (70×0,8=56gr, per eccesso).

Ma in realtà questo valore, per la grande maggioranza della popolazione mondiale, ha un largo margine di sicurezza, per cui il reale fabbisogno giornaliero dell’organismo è persino molto inferiore!

DATI FAO/OMS/UNU

Infatti questi valori di assunzioni medie e sicure sono in realtà superiori al Valore di 0,6gr/Kg al giorno, proposto nell’ultimo rapporto FAO/OMS/UNU, per cui un adulto del peso di 70kg con una normale attività lavorativa, dovrebbe assumere 42gr di proteine al giorno (70×0,6=42gr). I dati citati valgono per entrambi i sessi non essendoci differenze di assunzione tra maschi e femmine, a differenza della USDA.

RIVOLGENDOCI AGLI ONNIVORI

Stiamo parlando di 120gr di petto di pollo, 130gr di bresaola, 200gr di tonno fresco, 160gr di pecorino, 180gr di fagioli comuni, ma per tutto il giorno e senza assunzione di alcun altro tipo di proteine! Raddoppiando o triplicando costantemente la razione giornaliera necessaria, nascono le infiammazioni croniche (quindi tutte le malattie), dovute alla costante acidificazione che il corpo non riesce più a convertire con i suoi meccanismi automatici. Se a ciò aggiungiamo la dannosissima chimica dei farmaci che assumiamo nel tentativo inutile di debellare l’acidosi e le infiammazioni, il quadro è completo.

CONTEGGIO GIORNALIERO DELLE PROTEINE NELLA DIETA ONNIVORA

Basta provare e contare in un solo giorno le proteine che si assumono nella comune dieta onnivora, cominciando dal mattino a colazione (latte, biscotti, uova, salumi, etc), a pranzo (carne, salumi, formaggi, etc.), e a cena (pesce, uova, formaggi, etc), per renderci conto del male che ci facciamo costantemente, senza contare i pessimi spuntini Industriali fra un pasto e l’altro.

URGENTE E ASSOLUTA NECESSITÀ DI RIDURRE L’APPORTO PROTEICO

Spero che quanto esposto sia sufficiente a capire che è necessario ridurre drasticamente (non di poco, anche di tre volte) la quantità di proteine assunte, scegliendole possibilmente tra i vegetali. Infatti tutto questo deve avvenire con simultaneo aumento (anche di tre volte) nella assunzione di verdura, più cruda possibile, assunta prima o insieme alle proteine. Il tutto senza dimenticarsi la frutta fuori dai pasti o a volte come pasto principale senza altre pietanze.

ESEMPIO DI ASSUNZIONE MASSIMA DI PROTEINE AL GIORNO PER UNA ALIMENTAZIONE VEGETARIANA

Con una dieta normale e sobria siamo già ai limiti: circa 45gr di proteine totali (42gr per un adulto di 70kg, secondo i dati  FAO/OMS/UNU).

  • COLAZIONE (circa 8gr): 1 porzione di yogurt bianco intero con 1 cucchiaio di frutta secca e frutta secca oleosa.
  • METÀ MATTINA (circa 1,5gr): 1 banana.
  • PRANZO (circa 16,5gr): piatto di rucola con pomodoro e cipollotto, piatto unico di pasta integrale con una porzione di zucchine.
  • METÀ POMERIGGIO (circa 0,5gr): 1 mela.
  • CENA (circa 18gr): piatto di insalata mista, 2 uova Sode con asparagi.

IN REALTÀ SI STA BENISSIMO CON 25 GRAMMI DI PROTEINE AL GIORNO

È mia convinzione che ne siano sufficienti molte meno per aver testato un’alimentazione vegana in cui si arrivava sui 25gr di Proteine al Giorno e si stava alla Grande! Visto come si sfora facilmente? Già con un’alimentazione vegetariana bisogna fare molta attenzione, figurarsi con quella onnivora a base di latte, brioche, pancetta, merendine, pasta alla carbonara o con pesce, bistecche, pollo, panini al bar, salumi, fritti pastellati, uova, formaggio.

Paolo Cavacece

*****

RISPOSTA

ACQUA BIOLOGICA AL RISVEGLIO PER TUTTI

Ciao Paolo. L’esempio che hai portato per la dieta onnivora non mi interessa granché, ma potrà essere utile per chi consulta il mio blog pur non avendo ancora fatto il passaggio del Rubicone. Quanto all’esempio vegetariano, a dire il vero non comincerei mai con uno yogurt, ma sempre con una spremuta o con un bel grappolo d’uva, o con delle pesche, o con un mango, o con una fetta d’anguria o di melone, vale a dire con acqua biologica da frutta acquosa. Poi ognuno continua come gli pare e piace, ben sapendo che ogni schema va comunque personalizzato e ritagliato su misura in base ai gusti, alle necessità e agli sfizi gustativi di ognuno, che sono sempre variabili.

QUELLO CHE CONTA È IL TRIONFO DEL BASSO-PROTEICO

In ogni caso, la tua conclusione finale è il punto focale e decisivo. Quello che conta veramente. Ci sono arrivati un po’ tutti, mogi mogi, come tante pecorelle nere che tornano all’ovile dopo aver bazzicato diete strane di personaggi inaffidabili e sconfessati sul campo, dopo aver obbedito acriticamente alle scemenze dei più grandi cretini e dei più grandi corrotti del mondo, e di chi gli ha fatto per anni da portavoce come le USL e i Ministeri della Insanità. Mi riferisco al nome blasonato ed eccelso della FDA-Food and Drug Administration, che ha dettato e detta legge tuttora ai governi e agli stati del mondo intero. FDA infiltrata da dirigenti al soldo dei grandi macelli americani? Sicuramente. Ma questa non è una buona scusa per assolvere le malefatte di tale Ente.

CRIMINE GRAVISSIMO E CONTINUATO DA PARTE DELLA FDA E DELL’ORDINE MEDICO

Sto parlando di quella FDA che sanciva dagli anni ’70 in avanti 300 grammi di proteine al giorno, via via ridotte a 250, 200, 150, 100, 75 e finalmente, tra smorfie ed imprecazioni, 25 grammi al giorno. Ci sono gli estremi per denunciare la FDA e i suoi derelitti e compiacienti servi, primo fra tutti l’Ordine dei Medici, di crimine gravissimo continuato ed impunito ai danni dell’umanità intera. Quanta gente si è ammalata, ha sofferto ed ha finito i suoi giorni al cimitero prima del tempo?

FANDONIE, FARSE, MANIPOLAZIONI INCREDIBILI AI DANNI DELLA GENTE

Milioni di persone in ogni angolo del pianeta, che vanno a sommarsi ai milioni di persone ammazzate dai farmaci anti-Aids e ai milioni di persone suicidatesi per colpa della farsa mondiale Aids, malattia inventata di sana pianta dal carrozzone medico monatto teleguidato dagli altri deficienti o troppo-furbi del CDC-Central Disease Control, altro Ente Malefico e pluripotenziario degli USA. Ne va dimezzo anche la credibilità degli Stati Uniti d’America, della Casa Bianca e di tutti i governi sudditi e coloni. Vedi la mia tesina “Potere totale al governo ombra, alla Cia e alla Lockheed” per capire come funzionano le cose in America e nel mondo.

LE PROTEINE ANIMALI IN ECCESSO CAUSANO LE PEGGIORI PATOLOGIE

Assumere cibo naturale in eccesso, tipo frutta e verdura, fa pure male e mette il corpo a dura prova. Ma tutto sommato, trattandosi di cibo crudo e vitale ed acquoso, gli organi emuntori come polmoni, fegato, intestino, reni e pelle riescono a smaltire il surplus senza gravi danni, non appena uno corregge il tiro. L’assunzione di proteine in eccesso, soprattutto di proteine animali soggette poi a inevitabile cottura, è invece causa di conseguenze gravissime sul piano della acidificazione, degli scompensi cardiaci, dell’indebolimento immunitario, dell’obesità e della cancerosità coporale.

25 GRAMMI DI PROTEINE HANNO UNA VALENZA NON MARGINALE MA RIVOLUZIONARIA

Affermare oggi che 25 grammi di proteine al giorno sono la quota ideale per mantenersi in piena salute, ha un valore di straordinaria importanza. La gente non se ne è ancora resa conto di tutto questo. Non è una semplice questione di numeretti. 25 grammi al giorno di proteine scardinano e sventrano senza remissione l’intero baraccone medico mondiale, l’intero baraccone universitario mondiale, l’intero apparato dei governi e delle Nazioni Unite, l’intero apparato delle Chiese e delle Moschee. Ma ce ne rendiamo almeno conto?

HA RAGIONI DA VENDERE IL GRANDE PITAGORA, E TORTO MARCIO I CONGRESSISTI MEDICI DI BARCELLONA E DI MESTRE

Affermare 25 grammi di proteine al giorno significa dare ragione totalmente a Pitagora e alle sue diete basso-grasse e basso-proteiche, l’esatto contrario di quanto stanno cercando penosamente di fare i vari Congressi Europei di Cardiologia a Barcellona, e di Pediatria a Mestre, tenutisi nel mese di settembre con grande pompa e con grandi strombazzate a favore del cibo grasso-proteico e delle carni, raccomandate obbligatoriamente a piccoli e grandi.

SMASCHERAMENTO DI UN POTERE MALEFICO, MARCIO E PUTRESCENTE

Affermare 25 grammi di proteine al giorno significa smascherare in modo clamoroso i grandi imbrogli mondiali ai danni della popolazione. Significa provocare una deflagrazione progressiva nel cuore dell’apparato medico che continua in modo schizofrenico a raccomandare a sani e malati le sue diete peripatetiche e sanguinarie a base di pollo, fettine, fegatini e gambe di maiale. Una implosione dall’interno dell’intero malefico potere, di un potere corrotto, marcio e putrescente che ci sta tuttora manipolando e massacrando.

Valdo Vaccaro

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Scritto da Valdo Vaccaro

Valdo Vaccaro, classe 1943, è ricercatore indipendente, divulgatore e filosofo della salute. Da sempre ha fatto della dieta vegeto-crudista tendenziale, dell’amore per gli animali e la natura un modo di essere e uno stile di vita, in tutta autonomia e libertà. Valdo ha tenuto centinaia di conferenze in giro per l’Italia e nel mondo trattando vari temi tra cui salute, etica, attualità e altro ancora. Al momento, oltre all’attività sul blog, è direttore scientifico e docente della HSU – Health Science University, la prima scuola di Igienismo Naturale Italiana.

DISCLAIMER
Valdo Vaccaro è orgogliosamente NON-medico, ma igienista e libero ricercatore. Valdo Vaccaro non visita, non prescrive e non cura. Le informazioni presenti su questo sito hanno solo scopo informativo, non intendono e non devono sostituire il parere del medico curante.

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Commenti

15 Commenti

  1. paolo bianchi

    …ma non vi sembra sempre così tutto complicato quello che viene detto o scritto ovunque…a volte anche qui…Ma se una mamma passato il colostro..il latte di transizione…produce in tutta la sua Vita latte maturo con il valore proteico a circa 0,9 gr ogni 100 grammi di latte….Non è che è questo il valore giusto per ogni essere umano in relazione a quello che fa e combina nella propria Vita ovunque si trovi in questo pianeta..???

    Rispondi
    • Andrea

      Ma come si fa a mettere in relazione il valore proteico del latte umano con il valore proteico che deve assumere un adulto dico io?
      Un neonato nel sangue ha i fattori di crescita triplicati è ovvio che necessita di un apporto proteico minore.
      Una volta che il corpo si è sviluppato bisogna integrare il giusto apporto di proteine in base al turn off cellulare. Mi pare chiaro e semplice da capire invece che sparare ste minchiate assurde.

      Rispondi
      • paolo bianchi

        Ignorare per certe persone è direttamente proporzionale alla loro conoscenza e inversamente proporzionale alla propria esperienza di vita…( minchiate…??..cosa significa??

        Rispondi
  2. Simona X

    Come si raggiungono 25 gr. di proteine al giorno? Mi fate un esempio, così mi posso regolare. Grazie mille.

    Rispondi
  3. Andrea

    Ma qua si pensa veramente che se un tot alimento contiene tot grammi di proteine allora mangiandolo il nostro corpo assumerà quel tot di proteine? Non è mica così semplice. Le proteine vegetali poi sono difficilmente assimilabili dal corpo umano al contrario di quelle di uova, carne e pesce.
    E tuttavia non si riesce mai ad assumere l’interezza delle proteine contenute negli alimenti.
    Quindi miei cari vegani anche ad arrivare a 25 gr di proteine al giorno ne dovete mangiare di cibo.

    Rispondi
    • Alessandra

      Ma dove hai letto che le proteine vegetali sono difficilmente assimilabili? Certo che tu quanto a minchiate non scherzi… Tra parentesi, se quello che dici fosse vero, noi vegani saremmo morti da un pezzo…

      Rispondi
      • Antonio Abate

        aa

        Rispondi
        • Alessandra

          Mi spiego meglio: come me molti si nutrono a frutta e verdura, qualche noce (legumi mai o una tantum). Se avessimo carenze di proteine, saremmo malati, invalidi, ospedalizzati, morti… Invece no, siamo qui, vivi e vegeti, con energia da vendere. Quando sento la domanda fatidica “ma da dove prendi le proteine?” mi viene l’orticaria… Ad Andrea consiglio di continuare con i “facilmente digeribili” latticini, con belle frittate e leggerissime braciola (visto che le proteine vegetali sono pesaaaaanti)…

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          • paolo bianchi

            Ciao Alessandra, puoi anche dire che le prendi( a tipi come Andrea) dall’autolisi cellulare…mentre tipi come loro la prendono dall’apoptosi cellulare di cellule che arrivano.. o dalla minchia o dal cervello…tanto per loro che differenza fa?🤔🙄😂😂😂🐀

  4. Devis

    Ricordo perfettamente come se fosse ieri, quando 16 anni fa uscii malconcio dallo studio della naturopata (laureata in medicina) dove mi recai per un consulto in merito al mio deficitario stato di salute. Erano le prime ore del pomeriggio, e non toccavo cibo dalla colazione. Non conoscendo molto la città le chiesi un’indicazione per qualche posto nei paraggi dove fosse possibile comprare qualcosa di decente da mangiare. Infatti ero uscito dallo studio con un protocollo terapeutico da seguire inizialmente per un bimestre consistente in rimedi omeopatici e fitoterapici più uno schema dietetico basato su diversi cibi che non avevo mai consumato e che in certi casi ne ignoravo pure l’esistenza. Giunto davanti al locale trovo la serranda chiusa. Decisi quindi di tornare in stazione. Avvertivo però un senso di debolezza, il tragitto era abbastanza lungo, per cui salii su un autobus. Tutti i posti erano occupati. Intanto il mio malessere era ormai opprimente, avevo chiaramente i sintomi di un’ipoglicemia. Mi sentivo svenire, non riuscivo a stare in posizione eretta, guardare fuori dai finestrini sigificava acuire ancor di più il senso di nausea e il giramento di testa. Mi attaccai piegato ad uno dei tubolari di sostegno per i viaggiatori non seduti, cercando di mantenermi immobile con lo sguardo fisso sul pianale. Mi rendevo ben conto della figura imbarazzante davanti agli occhi di tutti, ma non potevo assolutamente farci niente. Come scesi dall’autobus mi precipitai in un bar e mi presi un panino col prosciutto. Nel giro di pochi minuti tutti i sintomi dell’ipoglicemia cessarono.
    Tutto questo per dire cosa?
    Per rispondere all’amico Andrea che TEORIZZA di un catastrofico effetto sulla glicemia di legumi, cereali e verdure:”Da qui il fatto che se mangi soprattutto legumi, cerali e verdure, (a parte la fermentazione intestinale per l’alta presenza di amidi che non vengono totalmente convertiti in zuccheri da pacreas e saliva) hai dei picchi insulinici esagerati…da cui si nota che l’insulina prodotta (che a mio parere è il dato fondamentale) mangiando cereali, legumi e quantità esagerate di frutta è anche più alta di quando si mangia carne, pesce e uova… e con scarti dal valore medio terribilmente inferiori (che è peggio perchè significa che statisticamente il valore medio è più veritiero).”.
    In verità ci sarebbe da discutere anche sulle considerazioni precedenti in merito alla scarsa assimilabilità delle proteine vegetali e dell’incompleto profilo di aminoacidi, ma ci si addentrerebbe a mio parere in un ambito troppo tecnico, che è meglio lasciare a chi ha una formazione specifica.
    Francamente mi è venuto un po’ da ridere leggendo il tono perentorio con cui accusi cereali, legumi e verdure. E sai perchè? Perchè sono tre dei cibi base (i legumi un po’ meno) della macrobiotica, il sistema che adottai per una decina d’anni dopo che terminai il periodo di cura sotto la naturopata di cui ho accennato prima. Un sistema che mi ha giovato parecchio, soprattutto sulla digestione e sulla stabilizzazione energetica. Mai più avuto episodi di ipoglicemia. Potevo (e posso tutt’ora col vegancrudismo tendenziale) starmene per moltissime ore senza toccare cibo e non avvertire la necessità impellente di mettere qualcosa sotto i denti per ricaricarmi di energia. Ovviamente posso sentire un vuoto di stomaco. Ma le oscillazioni glicemiche, che mi capitavano quando mangiavo di tutto, non so più che roba siano. Nemmeno adesso quando (soprattutto d’estate) esagero con i quantitativi di frutta.
    Questo è il sommario resoconto di circa 16 anni di PRATICA con bombardamenti quotidiani con cibi dagli elevati picchi insulinici quali legumi, cereali, verdure e frutta (i primi due un po’ meno adesso).
    Oh, può anche essere che la mia esperienza sia la classica eccezione che conferma la regola. Ma essendo ormai diversi anni che leggo delle alterne vicende dei vegani su questo blog, non mi pare di ricordare numerosi casi di persone che si sono visti sballare i valori glicemici con l’adozione più o meno stretta della dieta tendenzialmente vegancrudista. Se si vuole proprio cercare il pelo nell’uovo magari ci si può riferire ad altro, come per esempio ai numerosi casi di vegani eccessivamente magri.

    Rispondi
    • Andrea

      Veramente il mio intento era un altro, a parte il fatto che non mi pare di aver demonizzato le verdure, né di aver mai scritto che provocano picchi insulinici, anzi veramente le verdure le considero alimenti straordinari e utilissimi per l’essere umano, anche di più della frutta… volevo solo far comprendere quanto quello studio fosse stupido ed inutile; ma come al solito in questo blog qualsiasi studio che pare essere contro gli alimenti “maligni” diventa sempre un documento interessante e certamente vero.

      Peccato invece che quello studio non ha dimostrato niente di più di quello che già si dovrebbe sapere se la gente conoscesse bene la biologia del corpo umano, in particolare il metabolismo di glucidi, lipidi e proteine.

      Mangiare 350 g di manzo e rilevare una risposta insulinica, al contrario di quello che si riscontrava per determinare l’indice glicemico, è a dir poco una cosa scontata.

      Mangiare tali etti di legumi e riscontrare una risposta insulinica ancora più alta di quando si mangia carne non mi pare una scoperta.

      Con il termine picchi insulinici poi sono stato un po’ impreciso, intendevo che con quegli alimenti sicuramente la glicemia sale troppo, non che ottengo risposte insuliniche tali da provocare cadute glicemiche significative.
      Dopotutto non demonizzo del tutto cereali integrali sani (come miglio, quinoa, grano saraceno e riso integrale) e legumi sani (azuki, fagioli dell’occhio, cannellini, lupini e ceci) ogni tanto li mangio anch’io, ritengo però se ne possa fare a meno visto che sono entrati nell’alimentazione umana solo negli ultimi 15000-10000 anni (e penso nessun altro animale li mangi) e il loro consumo ha causato più danni all’uomo di qualsiasi altro alimento sicuramente.
      Dai cereali poi siamo praticamente circondati in ogni dove.

      Devo invece avvertire che mangiare tutta quella frutta e sempre alcuni ortaggi frutto non fa per niente bene alla lunga distanza.
      Primo la frutta di oggi deriva per la maggior parte da incroci vari per ottenere le qualità più dolci con quantitativi di fruttosio a dir poco non naturali.
      Quantità eccessive di fruttosio fanno male alle articolazioni, ai tendini e alla pelle in generale.
      Secondo continuo a non capacitarmi del fatto che si pensi che l’uomo primitivo mangiava praticamente solo frutta, quando in natura il 70% delle piante da frutto nasce selvatiche e raramente dolce, al massimo i frutti erano commestibili, ma non dolci come quelli commercializzati oggi.
      Terzo ritengo che mangiare un alimento che contenga prevalentemente zuccheri a scapito di lipidi comporti non pochi problemi (invecchiamento precoce della pelle, debolezza della matrice extracellulare, glicemia più alta, scarti ematici cellulari più dannosi ecc ecc).
      Quarto in alcuni tipi di frutta sono contenute molte poliammine anche più che nella carne.

      Rispondi
      • Devis

        Ti ringrazio per le precisazioni. Evidentemente avevi inavvertitamente inserito anche le verdure tra i cibi problematici, infatti nel post precedente dichiaravi: “Da qui il fatto che se mangi soprattutto legumi, cerali e verdure, (a parte la fermentazione intestinale per l’alta presenza di amidi che non vengono totalmente convertiti in zuccheri da pancreas e saliva) hai dei picchi insulinici esagerati, come possibile vedere dallo studio tanto esaltato da Valdo sull’indice insulinico”.
        Meglio, così almeno la verdura l’abbiamo scagionata.
        Intanto sarà bene che precisi pure io che il mio intervento precedente non era teso a decantare cereali e legumi tanto per partito preso, così come non era nemmeno un tentativo di confutare a tutti i costi le teorie dei picchi insulinici che hai illustrato. Lo scopo era solamente quello di raffrontare un discorso TEORICO con un’esperienza PRATICA di vita vissuta. E il fatto che la mia esperienza pare contraddica di sana pianta la teoria che ha esposto sui picchi insulinici, non significa di certo ipotizzare che i miei risultati siano perfettamente riproducibili su qualsiasi soggetto.
        Non siamo tutti uguali. Lessi tempo fa, non ricordo dove, una frase azzeccatissima, diceva più o meno così:” Siamo tutti uguali per il 99%, ma è quell’1% che ci rende diversissimi l’uno dall’altro”.
        Sui legumi poi concordo ovviamente che 350 grammi sono una follia, ci mancherebbe!
        Ma io intendo 3/4 cucchiai per due o tre volte la settimana, non mi sembra qualcosa di scandaloso.
        Sui cereali ho già detto ripetutamente anche in altre circostanze che ho ridimensionato di molto il loro utilizzo. Ovviamente quelli privi di glutine sono preferibili.
        Nel mio caso continuo comunque a non verificare problemi con cereali glutinosi di varietà antica, quelli cioè che non sono passati sotto le grinfie dei “luminari” che hanno creato varietà ibride con livelli di glutine esagerati. Normale che col tempo siano aumentati intolleranze e celiachia.
        Cerco comunque di non abusarne.
        Ma non salgo di certo sul carrozzone degli anti-cereali a tutti i costi.
        Troppe cose non quadrano del tutto.
        Bisogna contestualizzare, altrimenti si continuano a prendere fischi per fiaschi.
        L’effetto dei cereali in una sbilanciata dieta onnivora, non può essere il medesimo di una dieta macrobiotica, o una dieta vegana generica o una tendenzialmente crudista.
        E’ risaputo che Il più grande impero della storia dell’uomo fu quello romano. E’ lecito supporre che con un’alimentazione palesemente inadeguata per le esigenze corporee, sarebbe stato alquanto arduo per i romani riuscire a travolgere come birilli tutti gli eserciti che gli si schierarono contro e conquistare praticamente l’intera Europa, oltre che territori in Africa settentrionale e in medio oriente. Ebbene, qual’ era il cibo preferito dalle legioni romane? Forse la carne? Ma nemmeno per sogno! Il cibo che preferivano era nientepopodimeno che il farro! Si dice che lo apprezzavano addirittura crudo, appena germinato, masticandolo durante le lunghe marce (forse perché non essendo dei trogloditi riuscivano per lo meno a discernere cosa diamine era più consono alle proprie esigenze).
        Sulla frutta vale lo stesso discorso fatto con i cereali, con alcune varietà io ci starei cauto.
        Ma essendo un cibo decisamente più leggero, penso che sia proficuo massimizzarne il consumo, soprattutto per quei vegani che non tollerano in alcun modo legumi e cereali.

        Rispondi
  5. Nicola Sassi

    Tra i popoli più longevi della Terra non dimentichiamo il popolo islandese che fa ampio uso di carne di montone e pesce anche sottoposto a putrefazione. Se l’immagine Lei il popolo islandese nutrirsi solo di fresche verdure. Non camperebbe. La dose proteica ideale non può essere uguale per tutti ma deve essere rapportata al sesso, al peso, all’età, all’attività fisica e soprattutto alle condizioni ambientali. Che ne pensa? Non credo di essere fuori di testa.

    Rispondi
    • Devis

      Salve. Sinceramente non ero al corrente dei dati sulla longevità del popolo islandese. Non mi stupisce per niente invece la loro predilezione per il cibo animale, d’altra parte a quelle latitudini scarseggiano le risorse ortofrutticole. In effetti dando un’occhiata su una guida per l’Islanda, nella sezione riguardante gli usi alimentari, si trovano piatti quantomeno sorprendenti. Leggo dell’hákar, per esempio, carne di squalo putrefatta tenuta sepolta anche sei mesi perché sia decomposta a sufficienza. Se questo piatto non ci convince fino in fondo, possiamo provare forse l’hrútspungur, testicoli di montone tenuti a bagno nel siero di latte e poi pressati fino a formare una torta. Poi non possiamo senz’altro dimenticare lo svid, testa di pecora (completa di occhi) bruciacchiata, segata a metà, bollita e mangiata fresca o in salamoia. Per chi è delicato di stomaco, può invece optare per lo slátur, un miscuglio di frattaglie di pecora insaccate in un budello e poi bollite…basta così??
      Non so lei, ma per quanto mi riguarda avrei gravi difficoltà ad adattarmi alla tradizione gastronomica islandese. Ma è una futile preoccupazione in quanto ora come ora non sono intenzionato ad emigrare in Islanda. Un breve soggiorno invece perché no? Se si sta pianificando una vacanza in Islanda, non c’è da preoccuparsi, infatti la guida informa che molti caffè e ristoranti infatti inseriscono piatti per vegani e vegetariani.
      No, non mi immagino gli islandesi nutrirsi solo verdure. Nessuno può riuscirvi.
      Concordo sul fatto che la dose proteica deve essere commisurata tenendo conto di tutti quei fattori che ha elencato. Tuttavia ritengo che questo non significhi allontanarsi troppo dai famosi 25 grammi o giù di lì. Penso che anche 30 o 40 grammi siano quantità accettabili.
      Ma poi quello delle proteine è a mio avviso un falso problema. Quello che conta veramente è cercare di mantenere una certa varietà nella dieta in modo da garantirsi il completo rifornimento degli aminoacidi essenziali e di prestare attenzione piuttosto alle calorie in modo da evitare perdita di peso.
      Chiaramente se il nostro desiderio più profondo è quello di emigrare in luoghi freddi, bui e inospitali, difficilmente potremmo cavarcela con una dieta strettamente vegana con alti livelli di cibo crudo.

      Rispondi

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